Sai quale è il problema...??? La presunzione...l'arroganza...il concetto del sapere e dell'esperienza che gli insegnati, non sempre per fortuna, pensano di avere. Loro sono. o almeno si sentono, educatori autorizzati dall'istituzione scolastica...quindi cosa ne può sapere una "semplice" accompagnatrice di sostegno incaricata della ASL...??? Purtroppo, cara amica, tenterai di sfondare un muro di gomma se cerchi di far comprendere a loro quale sia il vero e più appropriato metodo di atteggiamento da adottare nei confronti del minore che accudisci....unico consiglio che ti posso dare, data la mia esperienza di insegnante ( ma con il cuore aperto all'animo di chi soffre o di chi si trova in uno scalino inferiore a quello che noi occupiamo......) trova le giuste parole per scalfire il loro di cuore....facendoli sentire così piccoli da cercare nella ragazzina stessa che tu accompagni ed aiuti tutto ciò che gli può servire per crescere a loro volta....cerca di fargli capire che quello che il minore non ha...potrebbero, un giorno, non averlo neanche loro.......nessuno di noi, in questa vita, è esentato da nulla......tutto può accadere.....!!!!!
Con ammirazione nei tuoi confronti per quello che fai.........
Maurizio.
2007-03-09 21:36:02
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answer #1
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answered by Maurizio 1
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spiega ai professori che il tuo aiutarla a fare i compiti nn è finalizzato "al voto" ma soltanto ad integrare - per quanto ti è possibile - il loro lavoro, per cui sarebbe giusto darle l'opportunità di essere interrogata come gli altri - tanto in classe mica ci sei tu che le suggerisci le risposte, no?
spiega anche che da loro ti spetti che provino a scindere gli eventuali problemi emotivi della ragazza dalla sua effettiva conoscenza delle materie, e quindi che nn chiedi che sia usato un diverso metodo di valutazione della sua preparazione ma solo un metodo di approccio adeguato per poterla valutare senza lo schermo creato dalle sue insicurezze.
in bocca al lupo!
2007-03-10 05:16:02
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answer #2
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answered by gone 4
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Possibile che tutti gli insegnanti siano così insensibili?
Parla con loro sinceramente, ma senza agressività e senza accuse più o meno palesi. Se chiederai il loro aiuto, nella maggior parte dei casi, lo otterrai, e cerca di convincerli che stai lavorando perchè la bambina diventi consapevole dei suoi doveri e dei suoi impegni.
Sono convinta che se saprai trovare le parole giuste e convincerai anche la bambina a fare il suo dovere, la situazione cambierà. In caso contrario puoi sempre prendere in considerazione l'idea di farle cambiare scuola.
2007-03-10 05:12:13
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answer #3
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answered by aemmeemme 3
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Ti parlo da insegnante. Sarò franca, perché non credo che tu abbia scritto qui solo in cerca di solidarietà, ma piuttosto di verità e soluzioni.
Le situazioni familiari non sono di intersse alla scuola: ognuno ha i suoi problemi.
Per essere promosso a scuola ci vuole studio e impegno.
Non si viene promossi perché uno ha una storia triste alle spalle.
Effettivamente i compiti non glieli devi fare tu! E' la ragazza che deve imparare a farli da sola, dopo una tua spiegazione, altrimenti è ovvio che non le serve a niente. Se ha 6 materie insufficienti, significa che non stai svolgendo bene il tuo lavoro. Cambia metodo di studio: evidentemente quello che le fai utlizzare non funziona con lei.
Al colloquio, invece di cercare di impietosire gli insegnanti, dovresti invece chiedere aiuto su COME insegnare alla ragazza e incanalare i vostri sforzi in un'unica direzione.
(Il discorso è diverso se la ragazza ha la sindrome di Down, oppure è ritardata. In quel caso basta un certificato per essere promossi).
Ti do il mio in bocca al lupo e ti auguro di riuscire al meglio nel tuo lavoro. Auguri anche alla ragazzina.
2007-03-10 06:08:30
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answer #4
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answered by Ghella 5
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Sono d' accordo con quanto dice Ghella.
Al colloquio con i professori non ci devi andare con una storia per impietosire, non serve, come dici i prof conoscono la situazione, e non serve nemmeno alla ragazza che hai in affido.
Prova a sviluppare il suo reale interesse allo studio, cerca di disegnare insieme a lei un possibile piano di recupero, vai con una bozza di quello che intendete fare dai prof e chiedi il loro aiuto per trovare una strada percorribile.
Insomma la cosa più corretta è di mettere il tutto sul piano professionale:il tuo come sostegno di una persona il loro come insegnanti.
2007-03-10 07:16:23
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answer #5
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answered by cyber B 2
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Parla con gli insegnanti, facendo capire loro che la bambina è seguita da te ma per arrivare ai risultati c'è ancheil suo impegno. Devi poi far capire agli insegnanti che la bambina può superare gli eventi traumatici che ha vissuto soltanto se tutti si impegnano al loro superamento, e non assumendo quei comportamenti che ne provocheranno sempre un ricordo, mettendola in condizioni diverse dai suoi coetanei: mi spiego meglio: l'interrogazione è un diritto della bimba, perchè anche se ha studiato con il tuo aiuto, nel momento in cui deve ricordare ed esporre è da sola, non ci sei tu a suggerire le risposte; inoltre in questo modo lei recupererà fiducia nelle sue capacità e si sentirà più forte nel superare i momenti difficili. Essendo piuttosto sfiduciata sulla categoria degli insegnanti, ho però paura che non riscano a recepire fino in fondo questo discorso, perchè forse vedono la bimbacome una persona per cui ormai si può fare poco...siccome però tu devi tutelare la piccola per contodell'asl,hai a disposizione qualche strumento in più: se i prof fanno orecchie da mercante vai dal preside! Io, fossi al tuo posto, non scarterei neanche l'idea del Provveditorato: io vedo le professioni come la tua come una missione e credo che si debba fare tutto il possibile per aiutare quele persone che dala vita non hanno avuto il meglio.
2007-03-10 05:22:57
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answer #6
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answered by amoilgelato 4
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parla apertamente con i prof. della situazione della ragazza. a volte non sono insensibili come sembrano, è che spesso ci sono anche i genitori dei cosiddetti ragazzi "normali" che fanno pressioni, xchè seguire un ragazzo con problemi comporta un rallentamento della didattica dei loro figli. Fa capire ai prof. che la ragazza si impegna, che tu l'aiuti ma che i suoi compiti sono anche frutto del suo lavoro e non solo del tuo. prova a dirgli di interrogarla quando su qualche materia si sente pronta, incoraggiandola a prendere qualche bel voto, per lei sarebbe sentirsi valorizzata; poi prova a chiedere loro se gli farebbe piacere che facesse qualche ricerca sua personale, su qualche argomento che per lei è importante - aiutata da te - potrebbero valutare anche questi lavori. Magari di qs problemi prova a parlarne con il preside, potrebbe aiutarti anche lui. Importante è che mantieni la calma e gli spieghi la situazione senza esagerare o fargli pensare che cerchi solo compatimento, ma che sei realistica e ti interessa attivare le potenzialità latenti che magari in questa ragazza ci sono (e anche più di altri spesso). Infine, sii tenace e non mollare mai, continua a sostenerla ma non essere esageratamente protettiva. Spero di esserti stato di aiuto, scusami se sbaglio in qualcosa ma non conoscendo bene la situazione ... tu comunque usa dei miei suggerimenti solo le parti positive x te e soprattutto x lei. ciao.
2007-03-10 05:18:53
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answer #7
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answered by george.sands 5
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I professori devono capire che anche loro devono aiutarti con la bambina...è un loro preciso dovere...ma non puoi andae al colloquio accompagnata da uno psicologo??se lavori in un asl dovresti conoscere qualcuno a cui rivolgerti
2007-03-10 05:12:42
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answer #8
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answered by spini 5
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ciao secondo me devi essere il più sincera possibile.. dire anche che la bambina deve essere interrogat e soprattuto aiutata senza pensare che per colpa dei suoi problemi non devono fregarsene..bacio
2007-03-10 05:09:23
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answer #9
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answered by eleonoraflore78 2
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se il tuo problema è vero non è questo il sistema dove chiedere consigli se il problema è tuo ti dovrebbero dare un premio per la fantasia ma ricorda che la sincerità è sempre la miglior via
2007-03-10 05:16:20
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answer #10
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answered by magica 2
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