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Soffro di attacchi di panico e spesso si presentano a lavoro e mi creano un grande disagio poichè sto a contatto col pubblico (receptionist d'albergo). Se mi metto in malattia l'Inps riconosce questo tipo di malattia? Cosa dovrei fare?

2007-03-03 05:12:40 · 14 risposte · inviata da yogurt33 2 in Salute Salute mentale

14 risposte

ti capisco.. soffro anche io di attacchi di ansia nn proprio di panico.. e si sta malissimo... un bacione grosso

2007-03-03 05:28:43 · answer #1 · answered by marissa 4 · 0 1

Tachicardia, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore, sono solo alcuni dei sintomi che caratterizzano un attacco di panico.
Chi l’ha provato la descrive come un esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante.
Il singolo episodio, quindi, sfocia facilmente in un vero e proprio disturbo di panico, più per "paura della paura" che altro. La persona si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta "agorafobia", ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato.
Diventa così pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via.
L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente ed il paziente diviene schiavo del suo disturbo, costringendo spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad accompagnarlo ovunque, con l’inevitabile senso di frustrazione che deriva dal fatto di essere "grande e grosso" ma dipendente dagli altri, che può condurre ad una depressione secondaria.

La psicoterapia è una disciplina molto poco omogenea; esistono decine di forme di psicoterapia individuale, familiare, di coppia e di gruppo.
Nel trattamento del disturbo di panico e dei disturbi d’ansia in generale, la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere più efficace, nei più brevi tempi possibile, è la "cognitivo-comportamentale", individuale o di gruppo che sia.
Si tratta di una psicoterapia breve, a cadenza solitamente settimanale, in cui il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e, insieme al terapeuta, si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali, nell’intento di spezzare i circoli viziosi del panico.

La terapia farmacologica degli attacchi di panico, per quanto spesso sconsigliabile, si basa fondamentalmente su due classi di farmaci: benzodiazepine e antidepressivi, spesso impiegati in associazione.
Nelle forme lievi la prescrizione di sole benzodiazepine può essere sufficiente. Le molecole più adoperate sono l'alprazolam, l'etizolam, il clonazepam, il lorazepam.
Degli antidepressivi si sono mostrati efficaci i triciclici - TCA - (es clorimipramina, imipramina, desimipramina), gli Inibitori delle mono amino ossidasi (IMAO) e gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina - SSRI - (es citalopram, paroxetina, fluoxetina, fluvoxamina, sertralina).
Quest'ultima classe presenta, rispetto alle precedenti, una maggiore maneggevolezza e minori effetti collaterali.
Nei casi che non rispondono agli SSRI, possono essere impiegati i TCA, anche se molti clinici utilizzano tali molecole come terapia di primo impiego.
Gli IMAO, pur essendo farmaci molto efficaci, sono quasi del tutto caduti in disuso per i gravi effetti collaterali che possono presentarsi qualora vi fosse l'associazione di alcune molecole o non venissero rispettate le restrizioni alimentari prescritte

Chi risiede nella provincia di Roma, per psicoterapie ambulatoriali, può rivolgersi al Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva, dott.ssa Elisabetta Pizzi, Tel. 06/44233878.

Buona fortuna...

2007-03-03 05:19:59 · answer #2 · answered by Anonymous · 3 1

anche a me capitano ma nn è ke stando un po a casa ti passano...... è una cosa psicologica ke devi cercare di superare!

2007-03-03 05:58:07 · answer #3 · answered by ? 4 · 2 1

Capisco quello che vuoi dire,io frequento l'università e sono arrivata al punto che per stare in aula devo prendere il tavor.Dalla prossima settimana inizio ad andare dalla psicologa perchè sono veramente al punto di impazzire.prova a parlare con il tuo medico magari ti può consigliare qualcuno da cui andare così per riuscire a ridurre il problema.

2007-03-03 05:33:36 · answer #4 · answered by Silvia S. 4 · 1 0

E' possibli curare ansia e panico grazie a questo semplice sistema http://SconfiggiAnsia.givitry.info/?n090
Chi ha sperimentato l’ansia e gli attacchi di panico, sa benissimo quanto è difficile imparare a gestirli.

2017-02-08 12:33:45 · answer #5 · answered by Victor 4 · 0 0

CERTO è RICONOSCIUTA DAL DSM IV

2007-03-03 22:28:37 · answer #6 · answered by myblueyes 4 · 0 0

Si l'insp riconosce la malattia per quanto riguarda i giorni lavorativi,ma non ti darà nessuna pensione inquanto non rende invalidi. sono una malattia riguardande il sistema nervoso e la mente ciò non ha a che fare col fisico sebbeno in quel momento ti senti morire. Sò bene cosa provi perchè io ne sono in cura da uno psichiatra. Io ero conciata malissimo non mi reggevo in piedi sn stata in ospedale. Se vuoi un consiglio curali e fallo in fretta, non è pericolosa però se trascurata può diventarlo, io per rifiutare l'aiuto di psicologi e psichiatri sono finita in esaurimento nervoso. Ora ne sto uscendo e spero non capitino più perchè sono una cosa troppo fastidiosa. In bocca al lupo! :-)

2007-03-03 06:46:38 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 1

Certo che è riconosciuta, in quanto è un problema invalidante...però....devi avere prove che dimostrano il tutto, nel senso, sei mai andato da psicologi o psichiatri, che possano capire l'entità e la gravità della tua attuale situazione, e magari nel frattempo provare una cura. Non puoi subito metterti in malattia se non hai provato a risolvere la situazione no? Quindi, prenota una visita e vedi cosa ti dicono i medici, poi lì deciderai, e attraverso il loro aiuto, avrai l'esenzione che ti serve, credo. Auguri

2007-03-03 05:19:58 · answer #8 · answered by Anonymous · 0 1

se il tuo medico ti fa un certificato l'inps non può assolutamente sindacarlo.al massimo può mandarti il medico di controllo ma basta farsi trovare in casa dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 festivi inclusi.in ogni caso,cerca di curarli...vai da uno psicologo,parla con lui del problema,fatti consigliare una cura a base di farmaci oppure omeopatica...

2007-03-03 05:18:46 · answer #9 · answered by Anonymous · 0 1

Dovresti chiederlo al tuo medico oppure alla ASL della zona dove abiti. In ogni caso, per essere riconosciuti come malattia, dovresti consultare uno psichiatra. Ne ha sofferto mio cugino per un po', ma con l'aiuto dello psicologo ne è venuto fuori e ora sta meglio di me. Auguri.

2007-03-03 05:17:51 · answer #10 · answered by Astrom 7 · 0 1

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