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in quali nazioni si sviluppa?

2007-03-02 06:14:44 · 8 risposte · inviata da yuliya 4 in Arte e cultura Storia

8 risposte

Il naturalismo è il movimento letterario che nasce in Francia alla fine dell'Ottocento come applicazione diretta del pensiero positivista e che si propone di descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi metodi usati dalle scienze sociali.

Il Verismo è una corrente letteraria italiana nata all'incirca fra il 1875 e il 1895 ad opera di un gruppo di scrittori - per lo più narratori e commediografi - che costituirono una vera e propria "scuola" fondata su precisi principi. Il Verismo nasce sotto la diretta influenza del clima del Positivismo, quell’assoluta fiducia nella scienza, nel metodo sperimentale e negli strumenti infallibili della ricerca che si sviluppa e prospera dal 1830 fino alla fine del 19° secolo. Inoltre, il Verismo non è una geniale e isolata intuizione degli scrittori italiani, ma si ispira in maniera evidente ad un movimento letterario diffusosi in Francia dalla metà dell’800: il Naturalismo.

Il Realismo è una tendenza artistica sviluppatasi in Francia nel clima politico e culturale della rivoluzione del 1848, della quale i principali esponenti, oltre a Gustave Courbet che utilizzò per primo il termine nella sua esposizione Pavillon du réalisme del 1855, furono Bonvin, Gigoux, Honoré Daumier e Jean-François Millet.

Il realismo, in contrasto con i canoni del linguaggio accademico e con gli eccessi tipicamente romantici, tentò di cogliere la realtà sociale in un'epoca di profonde trasformazioni. Tra le più importanti opere francesi del periodo:

Il funerale a Ornans (1848-1850) di Courbet
Il seminatore (1850) di Millet
Il vagone di terza classe (1862) di Daumier.

2007-03-02 06:30:40 · answer #1 · answered by siska_treviso 1 · 4 0

Il verismo nasce in Italia verso il 1875. Massimi esponenti sono Capuana e Giovanni Verga. Nasce dall' ispirazione del Naturalismo che invece nasce in Francia verso la metà dell' 800 (alcuni esponenti di questa corrente letteraria sono Zola, e Flaubert).
Secondo il naturalismo, lo scrittore deve scrivere della realtà oggettivamente, non deve nè inventarla, nè metterci del suo.Nasce come denuncia del degrado sociale, dovuto all' ambiente in cui vive.
I veristi invece denunciano la miseria dei più poveri, che resteranno sempre poveri, ma cercano di far capire al lettore il proprio punto di vista, anche se in modo molto sottile, quasi impercettibilmente.
Il realismo è quasi uguale al naturalismo, infatti nasce in Francia, come desiderio degli scrittori di esporre ai lettori i fatti in modo imparziale, oggettivo e reale.

2007-03-02 06:34:08 · answer #2 · answered by cucciolo 7 · 3 2

Sul realismo non ricordo molto! Il positivismo si basa sulla conoscenza scientifica. Il naturalismo e il verismo prendono spunto dal positivismo ma si sviluppano in luoghi diversi e in situazioni economiche-politiche e sociali completamente distinctive. I naturalisti descrivono principalmente i proletari e piccola borghesia. quindi realtà di provincia. L' esponente + importante è Zolà e si sviluppa in Europa.In questi romanzi gli autori intervengono consistent with giudicare i personaggi. Il verismo si sviluppa in Italia, l' esponente principale è Verga. descrivono piccole realtà di campagna o di pescatori, come Acitrezza dove è ambientato il romanzo Malavoglia. l. a. realtà è descritta in maniera oggettiva, dai personaggi stessi. L' autore si eclissa, non appare nel romanzo quindi non giudica i suoi personaggi. Il decadentismo è una corrente letteraria che si sviluppa in tutta Europa, gli esponenti più importanti sono O. Wilde, D' Annunzio. Ha distinctive sfaccettature, l. a. più importante è quella dell' estetismo, quindi l. a. ricerca continua del piacere.

2016-12-18 13:50:34 · answer #3 · answered by lonsdale 4 · 0 0

Naturalismo è la rappresentazione delle forme e dei materiali in maniera perfetta, tipico naturalismo è dell'età classica greca e ellenistica; verismo è la rappresentazione di concetti giusti, veri e universali; il realismo è la rappresentazione della realtà così com'è senza interpretazioni o cambiamenti da parte dell'autore.

2007-03-02 06:32:26 · answer #4 · answered by David 2 · 2 2

Allora naturalismo e verismo sono due fenomeni simili del realismo.
Il Naturalismo si sviluppa in Francia con emile zola il quale trae spunto dagli episodi delle periferie francesi, infatti i temi trattati sono inerenti alle fabbriche , allo sfruttamento e alle condizioni precarie (vedi Rosso Malpelo).
Invece il Verismo si sviluppa in Italia con Verga, questo fenomeno ebbe come epicentro la Sicilia, infatti i maggiori esponenti sono siciliani, i problemi trattati sono la questione meridionale, l'arretratezza del mezzoggiorno, quindi questa forma di realismo è ancora puù cruenta rispetto al naturalismo.
Verga(Verista) scrive per il piacere di scrivere, mentre Zola(Naturalista) scrive con lo scopo di denunciare casi gravi che accadono nella società francese.
Mi auguro di esserti stato utile.

2007-03-02 06:23:49 · answer #5 · answered by keelko88 5 · 3 6

io ho smesso di fare i compiti x gli altri!!!

2007-03-02 08:30:42 · answer #6 · answered by WallE 4 · 4 8

Il naturalismo è il movimento letterario che nasce in Francia alla fine dell'Ottocento come applicazione diretta del pensiero positivista e che si propone di descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi metodi usati dalle scienze sociali.

I fondamenti teorici del naturalismo
Il movimento letterario del naturalismo trasse i suoi fondamenti teorici dal pensatore Hippolyte Taine (1828- 1893) la cui concezione, già nota tra gli anni '50 e '60, si ispirava a un forte determinismo materialistico. Egli affermava che tutti i fenomeni spirituali sono prodotti della fisiologia umana e vengono determinati dall'ambiente in cui l'uomo vive.

Lo stesso Taine applicò come critico questo concetto alla letteratura augurandosi che essa si assumesse il compito di studiare la realtà in modo scientifico.

Nel 1865 egli scriveva che anche il romanzo è "una grande inchiesta sull'uomo, su tutte le varietà, sulle situazioni, tutte le fioriture, tutte le degenerazioni della natura umana. Per la loro serietà, il loro metodo, la loro esattezza rigorosa (...) entrambi si avvicinano alla scienza".

Nel 1858 lo stesso Taine aveva indicato come modello di scrittore-scienziato Honoré de Balzac che nella sua "Commedia Umana" aveva analizzato personaggi appartenenti a generazioni diverse e a diversi ambienti sottolineandone la precisione di anatomista e di chimico nella sua indagine sulla natura umana e le sue forme patologiche.

Gustave Flaubert
Ma lo scrittore che i naturalisti indicheranno come loro maestro sarà Gustave Flaubert, autore di "Madame Bovary" (1857), per la sua teoria dell'impersonalità che fa largo uso del "discorso indiretto libero".
Flaubert aveva, con i suoi romanzi, impresso una svolta radicale alla tradizione del realismo romantico. Nel 1857, a proposito della sua teoria dell'impersonalità, scriverà: "L'artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente, sì che lo si senta ovunque, ma non lo si veda mai. E poi l'Arte deve innalzarsi al di sopra dei sentimenti personali e delle suscettibilità nervose. É ormai tempo di darle, mediante un metodo implacabile, la precisione delle scienze fisiche".

Émile Zola
Capofila della scuola è però da considerarsi Émile Zola (1840-1902) che oltre a essere l'iniziatore del movimento ne fu anche il principale teorico e divulgatore.

Le concezioni che sono alla base della narrativa zoliana vengono esposte in modo organico nel volume "Il romanzo sperimentale" del 1880 nel quale, prendendo le mosse dal fisiologo Claude Bernard, Zola sostiene che il metodo sperimentale delle scienze deve essere applicato anche agli atti intellettuali e passionali dell'uomo.

Al centro dei romanzi di Zola vi sono spesso casi patologici dovuti a cause ereditarie come ad esempio nel protagonista di Germinal (1885) che soffrendo dell'alcolismo dei genitori, cade talora in accessi di ira irresponsabile.

Accanto a questi intenti medico-patologici si collocano gli intenti sociali e politici, perché l'autore desidera dare un quadro completo della società francese in tutti i suoi strati sociali e in tutti i suoi ambienti caratteristici.

I fratelli Goncourt
Tra i maggiori esponenti del naturalismo vi sono inoltre i fratelli Edmond de Goncourt (1822-1896) e Jules de Goncourt (1830-1870) noti per la cura con cui costruivano i loro romanzi basandosi su una documentazione minuziosa e diretta degli ambienti sociali che rappresentavano e per la nuova attenzione che dimostravano verso i ceti inferiori, i fenomeni di degrado umano e i casi patologici, il via al naturalismo viene dato nel ([1865]) dai fratelli Goncourt con il testo intitolato Germinie Lacerteux .

Guy de Maupassant
Amico e discepolo di Flaubert si ricorda anche Guy de Maupassant (1850-1893) fertile autore di romanzi e racconti nei quali predilesse la raffigurazione della vita quotidiana con le sue ipocrisie e paradossi.

La poetica naturalista
I principi della teoria del romanzo sperimentale furono comunque fissati da Émile Zola in due punti fondamentali secondo i quali lo scrittore:

deve osservare la realtà e non inventarla per poi riprodurla oggettivamente;
deve utilizzare una scrittura che risulti essere un documento oggettivo dal quale non deve trasparire nessun intervento soggettivo dell'autore.

I temi della narrativa naturalista
I temi preferiti della narrativa naturalista furono antiidealistici e antiromantici in modo che la narrazione portasse con sé una forte carica di denuncia sociale che doveva risultare dalla descrizione scientifica ed obiettiva dei fatti.

Tra i temi principali vi erano dunque:

la vita quotidiana con le sue banalità, le sue meschinità e le sue ipocrisie;
le passioni morbose che dovevano rasentare il limite della patologia psichiatrica, come la follia e il crimine;
le condizioni di vita delle classi subalterne, soprattutto del proletariato urbano che, con la sua miseria (prostituzione, alcolismo, delinquenza minorile) potessero dare un chiaro esempio di patologia sociale.

Il Verismo è una corrente letteraria italiana nata all'incirca fra il 1875 e il 1895 ad opera di un gruppo di scrittori - per lo più narratori e commediografi - che costituirono una vera e propria "scuola" fondata su precisi principi. Il Verismo nasce sotto la diretta influenza del clima del Positivismo, quell’assoluta fiducia nella scienza, nel metodo sperimentale e negli strumenti infallibili della ricerca che si sviluppa e prospera dal 1830 fino alla fine del 19° secolo. Inoltre, il Verismo non è una geniale e isolata intuizione degli scrittori italiani, ma si ispira in maniera evidente ad un movimento letterario diffusosi in Francia dalla metà dell’800: il Naturalismo.

In letteratura, il Realismo può essere definito come una particolare tendenza del testo letterario a rappresentare situazioni, ambienti, epoche, oggetti e persone con una persuasività tale da indurre il lettore a riconoscere elementi e caratteri che richiamano la realtà, sia essa individuale, sociale o storica.

"REALISMO LETTERARIO"

La questione del realismo affonda le radici nel mondo antico ed ha come punto di riferimento la Poetica di Aristotele, dove la natura della poesia è nell'imitazione e le forme artistiche sono divise in base ad oggetti, mezzi e modi di imitazione. I generi letterari più elevati e perfetti sono comunque non quelli più fedeli alla realtà, ma quelli che rappresentano gli uomini migliori di quello che sono, ovvero il poema epico e la tragedia. Questo giudizio è il riflesso del sistema gerarchico dei generi letterari antichi, che fa corrispondere il livello dello stile al livello dei temi e dei personaggi. la questione del realismo affonda le radici nel mondo antico ed ha come riferimento la poetica di aristotele dove la natura della poesia sono divise in base ad oggetti mezzi e modi di imitazione, quindi in letteratura il realismo puo' essere definito come una particolare tendenza del testo letterario a rappresentare oggetti e persone con una persuasivita' tale da indurre il lettore a riconoscere elementi che richiamano la realta'sociale individuale e storica.

L'allegoria nel Medioevo
Anche il medioevo presenta una idea selettiva e tassonomica della teoria degli stili, ma la caratteristica principale del periodo è l'abitudine di attribuire alla rappresentazione letteraria e figurativa un significato allegorico che rimanda all'ordine divino dell'universo. La civiltà umanistica libera i temi della corporeità dall'allegorismo, ma crea una concezione classicistica che ristabilisce e regolamenta la gerarchia dei generi.

Dal Seicento all'Ottocento
Mentre il 1600 barocco amplia il campo degli oggetti della rappresentazione letteraria, con lo scopo di inserirlo nel gioco dell'artificio, il 1700 propone in alcuni generi, tra cui il romanzo, una nuova rappresentazione media dei personaggi e degli ambienti. Nel 1800 romantico la storia costituisce l'elemento di realtà che gli scrittori usano in opposizione alla mitologia.

Nella poetica naturalista, invece, il realismo segue un modello scientifico da cui derivano sia il determinismo dei contenuti ed il progetto di un testo narrativo che riproduca il procedimento del metodo usato dalle scienze sperimentali. L'obiettivo è quello di trasformare l'opera d'arte in un fatto che abbia un autonomo fatto causale, immune dall'impronta soggettiva dell'autore. L'impersonalità teorizzata da Gustave Flaubert è la rinuncia alla voce autorale a favore di quella degli stessi personaggi. La poetica del naturalismo pone chiaramente il realismo come finalità unica del lavoro artistico, specialmente del romanzo e del lavoro teatrale.

Dal marxismo ai giorni nostri
Un'altra importante concezione del realismo matura nella linea di pensiero marxista, e nel suo massimo esponente novecentesco Georg Lukács, che coglie un legame storico fra l'ascesa della borghesia e l'affermarsi delle poetiche realistiche. L'idea di un nuovo realismo socialista si rivela invece molto più fragile.

Un altra linea delle teoriche letterarie novecentesche è quello che esamina il realismo letterario come procedimento di finzione, effetto stilistico, artificio estremo. Tale filone va da Henry James e dal formalismo russo fino allo strutturalismo, concentrando l'attenzione sulla natura essenzialmente formale del realismo.

In una posizione defilata ma particolarmente autorevole si trova infine il contributo di Erich Auerbach che propone l'interpretazione novecentesca più originale e sintetica del problema nel suo Mimesis. Il Realismo nella letteratura occidentale del 1956.

2007-03-02 07:41:13 · answer #7 · answered by eleonora 5 · 1 6

Beh.... la prima cosa che mi viene in mente è che sono l'evoluzione dell'altra perché prima nasce il naturalismo poi verismo alla fine il realismo. Poi c'è la differenza dei protagonisti delle opere in queste varie opere: naturalismo la natura, il verismo ciò che "vede" il pittore, realismo ciò che il pittore "vede nella propria realtà(storica)".
Esempio Van Gogh con "i mangiatori di patate" è realista perché mostra come viveva un famiglia del ceto basso. Altre domande fà una ricerca su internet

2007-03-02 06:31:43 · answer #8 · answered by dodisnake 4 · 1 8

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