Tu, la tua traccia, è inutile che cerchi di lasciarla: hai già cominciato ad inciderla il giorno in cui hai iniziato a respirare, e ne hai approfondito il solco ogni tuo giorno seguente.
Hai vagato senza meta apparente, hai incontrato volti vuoti e qualche viso riconoscibile, alcuni ti hanno travolto, altri ignorato, qualcuno salutato e sorriso. Ed il solco sempre più profondo.
Poi hai cercato, quasi non volendolo ammettere, un percorso dritto, una meta vera, solida, tua. E, come sempre accade a chi decide di camminare con le sole proprie gambe, sei inciampato, sei scivolato, ti sei ritrovato col volto pieno del sangue dei tuoi errori, delle tue illusioni: e nel frattempo il solco è diventato baratro.
Quanto sarebbe facile buttarcisi, quanta pace - forse - nel buio immenso di quel nulla. Ma c'è un problema: non sei solo. Catene potenti ti legano ancora a qualcuno.
Certo, tu potresti amaramente spezzare quelle catene, e buttarti nel vuoto, ma lasceresti soli quei tali che, pure, ti seguivano anche per terreni impervi. Ed il baratro, felice, cercherebbe di aprirsi un po' anche per loro, invitante, suadente, apparente unica soluzione alla fatica di vivere.
NO.
L'utimo atto dovrà vederci in piedi, sprezzantemente sorridenti al baratro che non ha saputo ingoiarci prima.
Ed il senso che hai prima della polvere sei TU a deciderlo, a determinarlo, perchè noi possiamo fallire, ed essere sconfitti, ma i nostri tentativi ed i nostri ruggiti dovranno sfondare i timpani a chi non crede in noi.
Ciò che rimarrà di me saranno gli altri a rammentarlo, non mi riguarda ORA, ora mi riguarda solo restare in piedi, e tentare, e ruggire nello sforzo dell'impeto.
E sorridere, pazzo ma entusiasta, a quei miei compagni di catena, a quei pochi che sanno che esisto, e che anche per questo trovano bello e soddisfacente continuare a vivere.
Il solco è nelle nostre reazioni, la sua profondità nel nostro impegno, il baratro nella nostra resa.
Tu puoi anche non voler essere ricordato, ma nulla puoi per quello che saranno i NOSTRI ricordi.
Stà in piedi vecio, stà in piedi......
Guido
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2007-03-02 02:02:26
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answer #1
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answered by Ariel 6
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MA NON TI DEPRIMERE!! So che lavorando in un ufficio contabile è difficile non farlo, haha, ma... dai, non pensare a queste cose! Cerca un proggetto importante che fare, questo è una buona ancora. Ci sono tante cose interessanti al mondo! Anche se non credi a tutto (io per esempio non credo a Dio, ai politici, alla bontà dell'essere umano...) devi cercare in questo mondo qualcosa in cui credere! Non pensare alla morte! Se stai già anticipandola e pensando a quello che succederà dopo, la morte ti invade ed è come se fossi ormai morto!
Riguardo a me, rispondendo alla tua domanda, vorrei essere ricordata come una buona scrittrice... al meno a livello spagnolo (non sono from Italy). Ma se è anche europeo, terricola e galactico, molto di meglio.
E.. beh, dovrò anche lasciare le mie cose. Spero che i miei pronipoti non le brucino o le buttino con
l'immondizia...! Ma forse preferirei questo a che le compri una Britney Spears all'asta! Che incubo post-mortem...
2007-03-02 07:49:02
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answer #2
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answered by Hatshepsut 3
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Io lascio una parte di me, mia figlia!!! Ma sinceramente non vorrei lasciare proprio nulla di me, xchè vuol dire che qualcuno mi ricorderà e magari soffrirà x questo (le persone a cui sono cara!)e io non voglio.
Bibi
2007-03-02 05:58:30
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answer #4
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answered by Bibi :O) 7
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scusa ma sei contraddittorio ,se non credi in nulla che bisogno hai di desiderare di non essere ricordato?
se non vuoi essere ricordato perché vuoi lasciare il tuo DNA cioè un codice per identificarti cioè una firma?
se non ti interessa il problema perché porgi la domanda?
oppure hai paura di non lasciar segni e perciò dici di non volerne lasciare?
io cmq vorrei lasciare un edificio costruito da me..qualcosa che duri nei secoli,ad esempio un ponte un autostrada...
2007-03-02 05:55:52
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answer #5
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answered by perennemente depresso 5
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