Cosa voglio esprimere con la mia opera? Niente di diverso da quello che ogni artista cerca: raggiungere l'armonia tramite l'equilibrio dei rapporti fra linee, colori e superfici. Solo in modo più nitido e più forte.»
(Piet Mondrian)
Pieter Cornelis Mondriaan, meglio conosciuto con il nome di Piet Mondrian (Amersfoort, Paesi Bassi, 7 marzo 1872 - New York, USA, 1 febbraio 1944) fu un pittore olandese e un importante collaboratore del movimento artistico De Stijl, fondato da Theo van Doesburg.
Nonostante siano molto famosi, anche spesso imitati e banalizzati, i quadri di Mondrian dimostrano una complessità che smentisce la loro apparente semplicità. I quadri non rappresentativi, per cui è conosciuto e che consistono in forme rettangolari di rosso, giallo, blu o nero, sono in effetti il risultato di un'evoluzione stilistica che avvenne nel corso di quasi 30 anni, per continuare oltre questo stesso punto fino alla fine della sua vita.
Olanda, 1872-1912
Cominciò la sua carriera come insegnante, ma in questo periodo stesso praticava anche l'arte della pittura. La maggior parte dei suoi lavori in questo periodo è naturalista o impressionista, e consiste principalmente in paesaggi. Queste immagini pastorali della sua natia Olanda descrivono mulini, campi e fiumi, inizialmente nella maniera impressionista olandese della scuola de L'Aia, successivamente con l'utilizzo di una varietà di stili e tecniche che documentano la sua ricerca per una espressione personale. Questi suoi dipinti sono ancora in modo più definito (rispetto ai successivi)rappresentativi, e ci illustrano l'influenza che svariati movimenti artistici, tra cui il puntinismo e i vividi colori del fauvismo, ebbero su Mondrian.
In esposizione al Gemeentemuseum di L'Aia si possono vedere svariati dipinti di questo periodo, compresi Il Mulino Rosso e Alberi nella luce della luna. Un dipinto del 1908, intitolato "Avond" ("Sera"), rappresenta una scena di un covone di fieno in un campo al crepuscolo e ci predice i futuri sviluppi con l'utilizzo di una tavolozza composta quasi solo da rosso, giallo e blu. Pur non essendo in alcun modo astratto, "Avond" è il primo tra i lavori di Mondrian ad enfatizzare l'uso dei colori primari.
I primi dipinti a mostrarci un accenno dell'astrazione che verrà sono una serie di tele datate tra il 1905 e il 1908, che rappresentano scene buie di alberi confusi e case che si riflettono in specchi d'acqua immobile che ce li fanno apparire quasi come macchie d'inchiostro nei test di Rorschach. Ad ogni modo, nonostante il risultato finale porti lo spettatore ad enfatizzare le forme più che il contenuto, questi quadri sono ancora fermamente radicati alla natura, ed è solamente la conoscenza degli sviluppi successivi dei lavori di Mondrian che ci porta a ricercare le origini dei suoi lavori futuri in queste opere.
L'arte di Mondrian fu sempre intimamente legata ai suoi studi spirituali e filosofici. Nel 1908, cominciò ad interessarsi al movimento teosofico iniziato da Helena Petrovna Blavatsky nella seconda metà del XIX sec.. La Blavatsky riteneva fosse possibile raggiungere una più profonda conoscenza della natura che quella resa disponibile dai mezzi empirici: molto del lavoro di Mondrian per il resto della sua vita venne ispirato da questa sua ricerca della conoscenza spirituale.
Mondrian rimase molto colpito da una mostra di opere cubiste ad Amsterdam nell''11 che modificò profondamente il suo lavoro a venire. La sua ricerca della semplificazione è visibile nelle due versioni di "stilleven met gemberpot" ("natura morta con ginepro"). La versione dell' '11 è cubista, mentre quella del '12 si riduce a una forma rotonda con triangoli e rettangoli.
[modifica] Parigi, 1912-1914
Nel '12, Mondrian si trasferì a Parigi, cambiando anche il suo nome da Mondriaan in quello che conosciamo per enfatizzare la sua partenza dalla vita chiusa dello stagno artistico olandese. Da questo momento in poi, firmerà le sue opere come "Mondrian". In questo periodo parigino, l'influenza del cubismo di Picasso e Braque si fanno notare quasi immediatamente nei suoi quadri. Dipinti come "The Sea" (1912) e i vari studi su alberi successivi a quell'anno ancora hanno una certa misura di rappresentativismo, ma sono sempre più dominati dalle forme geometriche e dai piani incastrati tra loro, molto comuni nel cubismo. Comunque, mentre Mondrian era desideroso di assorbire e trasportare nel suo lavoro l'influenza cubista, sembra chiaro che egli vede il cubismo stesso come una strada che porta a una fine, piuttosto che una fine in sé.
[modifica] Olanda, 1914 -1919
Diversamente dai cubisti, Mondrian continuava a tentare di riconciliare la sua pittura con le sue ricerche spirituali, e nel 1913 cominciò a fondere la sua visione d'arte e i suoi studi teosofici in una teoria che segna la sua rottura finale con la pittura rappresentativa. La Grande guerra cominciò mentre Mondrian era in famiglia, nel 1914, ed egli fu costretto a rimanere in Olanda per tutta la durata del conflitto. In questo periodo, abitò presso la colonia di artisti di Laren, conoscendovi Bart van der Leck e Theo van Doesburg, entrambi artisti che, in quello stesso momento, stavano attraversando i loro viaggi personali verso l'astrazione artistica. Con van Doesburg, il Nostro fondò "De Stijl" (Lo Stile), un periodico in cui pubblicò i suoi primi saggi che definivano la sua teoria, per la quale adottò il termine di neoplasticismo.
Mondrian pubblicò "De Nieuwe Beelding in de Schilderkunst" ("Il nuovo Plasticismo nella Pittura") in 12 uscite-capitoli tra il 1917 e il 1918. Fu, questo, il suo primo e maggiore tentativo per esprimere la sua teoria artistica in prosa, e non sulla tela. Comunque, le sue migliori e più citate espressioni su questa sua teoria si trovano in una lettera che scrisse a Hans-Peter Bremmer nel 1914.
«Costruisco combinazioni di linee e di colori su una superficie piatta, in modo di esprimere una bellezza generale con una somma coscienza. La Natura (o ciò che ne vedo) mi ispira, mi mette, come ogni altro pittore, in uno stato emozionale che mi provoca un'urgenza di fare qualcosa, ma voglio arrivare più vicino possibile alla verità e astrarre ogni cosa da essa, fino a che non raggiungo le fondamenta (anche se solo le fondamenta esteriori!) delle cose... Credo sia possibile che, attraverso linee orizzontali e verticali costruite con coscienza, ma non con calcolo, guidate da un'alta intuizione, e portate all'armonia e al ritmo, queste forme basilari di bellezza, aiutate se necessario da altre linee o curve, possano divenire un'opera d'arte, così forte quanto vero.»
2007-03-02 07:13:21
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answer #2
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answered by Falco 14 2
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