Il motivo è strettamente legato ai fenomeni periodici astronomici, dai quali, peraltro, discende il fatto che tutti gli esseri umani usano un calendario per scandire il proprio tempo, tanto per la loro vita quotidiana quanto per gli avvenimenti importanti.
Lo scandire del tempo secondo precisi intervalli, uguali quasi per tutti i popoli del Mondo, oggi ci appare una cosa scontata ma non era così nel passato, i diversi popoli usavano calendari differenti, i primi Romani per esempio avevano un sistema molto diverso da quello oggi usato. Al giorno d'oggi, tra orologi precisissimi, calendari di ogni tipo e la vita frenetica che conduciamo in città assediate dalle automobili e occupate dai grattacieli abbiamo quasi totalmente dimenticato il rapporto profondo tra l'Uomo e il Cielo.
Per gli uomini di un tempo, invece, era assolutamente naturale e di fondamentale importanza guardare il cielo, e dedurne, per esempio, l’ora in base alla posizione del Sole, oppure il periodo giusto per seminare il grano in base alla posizione della Luna e delle stelle o per orientarsi durante un viaggio. Le stagioni, il clima, i nostri ritmi biologici dipendono direttamente dai moti relativi della Terra, del Sole e della Luna.
Quindi, tornando al discorso iniziale sul perchè il 2004 abbia un giorno in più, iniziamo con il dare una definizione importante quella di anno solare.
PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE MUNITEVI DI CALCOLATRICE O ANCHE SEMPLICEMENTE DI CARTA E PENNA, NIENTE PAURA! I CALCOLI NON SARANNO COMPLICATI!
Anno solare, basato su un preciso fenomeno astronomico periodico, è il periodo di tempo compreso fra due passaggi successivi del Sole all'equinozio di primavera (misura dunque il periodo di tempo che intercorre tra l'inizio della primavera e l'inizio della primavera successiva), e ha una durata di:
365 giorni di 24 ore ciascuno, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi.
Notiamo a questo punto che sarebbe assai difficile suddividere tale anno in un modo semplice da poter essere usato da tutti.
Però se il nostro calendario fosse sempre di 365 giorni esatti noi perderemmo ogni anno quelle 5 ore, 48 minuti e 45 secondi.
Di certo questa differenza non sparisce solo perchè lo decidiamo noi ma si accumula negli anni provocando quello che si può definire uno "scollamento" tra anno solare e calendario civile e generando il ritardo di determinati fenomeni solari rispetto alle date usate convenzionalmente dalla Comunità.
Se il calendario da noi adottato convenzionalmente non marciasse di pari passo con il moto apparente del Sole, si avrebbe uno spostamento delle stagioni nell'arco dell'anno, per cui, ad esempio, l'equinozio di primavera finirebbe per scivolare, col tempo, dal 21 marzo ad aprile, poi in maggio, in giugno, ecc.
Infatti quello oggi usato è un calendario basato su un anno "fittizio" detto:
anno civile che ha una durata media molto prossima a quella dell'anno solare e che è pari a 365,2425 giorni cioè circa 365 giorni e 1/4 di giorno.
Questo quarto di giorno viene recuperato aggiungendo un giorno in più ogni 4 anni con l'eccezione di alcuni anni che vedremo più avanti nella descrizione del Calendario Gregoriano (quello in uso oggi).
Esempio:
2001 - 365 gg
2002 - 365 gg
2003 - 365 gg
2004 - 366 gg
365+365+365+366=1461 : 4 = 365,25
Si parla allora di durata media dell'anno civile che è appunto 365,25
Lo scopo di far aderire il calendario civile all'anno solare non è del tutto raggiunto però.
Notiamo infatti, a questo punto, che quelle 5 ore, 48 min e 45 sec non sono proprio 1/4 di giorno perchè il quarto di un giorno di 24 ore è pari a 6 ore e ci sono quindi circa 11 minuti di divario!
Ciò viene in parte risolto nel Calendario Gregoriano ma prima di passare a questo è interessante introdurre il Calendario Giuliano da cui esso deriva.
IL CALENDARIO GIULIANO
Così chiamato perchè fu Giulio Cesare che, nel 46 a.C., a stabilirlo.
Dopo aver assegnato la durata di 445 giorni all'anno 708 di Roma (46 a.C.), che definì ultimus annus confusionis, stabilì che la durata dell'anno sarebbe stata di 365 giorni, e che ogni quattro anni si sarebbe dovuto aggiungere un giorno. L'anno di 366 giorni fu detto bisestile, perché quel giorno aggiuntivo doveva cadere sei giorni prima delle calende di marzo (cioè del 1° giorno di marzo) e ciò facendo raddoppiare il 23 febbraio che allora aveva di norma 29 giorni, e chiamarsi così bis sexto die ante Kalendas Martias (cioè doppio sesto giorno prima delle calende di marzo).
Con la riforma di Giulio Cesare (che stabilì così la regola del calendario giuliano) l'anno restò diviso in 12 mesi della durata, alternativamente, di 31 e 30 giorni, con la sola eccezione di febbraio, che era destinato ad avere 29 giorni oppure 30 (negli anni bisestili). Inoltre gennaio e febbraio diventarono i primi mesi dell'anno, anziché gli ultimi, com'era stato dai tempi di Numa Pompilio fino ad allora.
Nel 44 a.C., subito dopo la morte di Cesare, il Senato decise di dare il nome di Augustus al mese di Sextilis, in onore dell'imperatore e stabilì anche che questo mese dovesse avere lo stesso numero di giorni del mese che onorava la memoria di Giulio Cesare, ossia Julius. Fu così che fu tolto un giorno a febbraio, che scese a 28 giorni (29 negli anni bisestili), per darlo ad agosto, mentre fu cambiato il numero dei giorni degli ultimi quattro mesi dell'anno, per evitare che ci fossero tre mesi consecutivi con 31 giorni. In definitiva, da una situazione di mesi alterni di 31 e 30 giorni si passò alla situazione, un po' più pasticciata, che persiste tutt'oggi.
RIPRENDETE LA VOSTRA CALOCALATRICE O IL FOGLIO SU CUI AVETE SCRITTO I CALCOLI PRECEDENTI
IL CALENDARIO GREGORIANO
Eravamo rimasti, prima di parlare del calendario Giuliano, al fatto che considerando il nostro anno civile pari, in media, a 365,25 giorni è l'anno solare che rimane "indietro" circa 11 minuti all'anno ossia 44-45 minuti ogni 4 anni.
Questa piccola differenza produce il divario di un giorno intero in circa 128 anni, o di circa tre giorni in 400 anni. Da questa constatazione derivò la riforma attuata nel 1582 da papa Gregorio XIII, detta appunto gregoriana (e che diede il via al calendario gregoriano), con la quale si stabilì che dovessero essere comuni quegli anni secolari che non fossero divisibili per 400.
Rimangono invece bisestili tutti gli anni ad intervalli di 4 anni l'uno dall'altro che NON terminano con due zeri ma che sono divisibili per 4 (1996 per esempio), e quegli anni terminanti con due zeri ma divisibili per 400.
Dalla data della riforma a oggi, dunque, fu bisestile l'anno 1600, non lo furono gli anni secolari 1700, 1800 e 1900, mentre lo è stato il 2000.
La differenza fra il calendario gregoriano e quello giuliano è che il primo conta solo 97 anni bisestili nel corso di 400 anni, anziché 100 anni bisestili, come invece fa il secondo.
Ciò significa anche che ogni 400 anni vi sono 97 giorni che si aggiungono ai 365 di ogni anno comune; e siccome 97 giorni equivalgono a 97 x 24 x 60 x 60 = 8.380.800 secondi, dividendo questa cifra per 400 abbiamo una media annua di 20.952 secondi, equivalenti a 5 ore, 49 minuti primi e 12 secondi all'anno contro le 5 ore, 48 minuti e 45 secondi dell'anno solare.
La differenza per eccesso risulta allora di soli 26-27 secondi da quello solare rispetto agli 11 minuti che risultavano prima della riforma gregoriana. Ciò comporta la differenza di un giorno dopo circa 30 secoli, o meglio, di tre giorni ogni 10000 anni.
Con l'attuazione della riforma gregoriana si provvide anche a correggere gli errori che erano venuti accumulandosi nel passato: il giorno successivo a quello di giovedì 4 ottobre 1582 divenne venerdì 15 ottobre, attuandosi così un salto di 10 giorni. Fu scelto tale periodo perché in esso non ricorrevano feste solenni.
Il calendario gregoriano fu accettato successivamente, anche se gradualmente, dalla maggior parte degli stati civili: in un primo tempo dagli stati con popolazione cattolica (fra il 1582 e il 1584), poi da quelli a popolazione protestante. In Germania entrò in vigore definitivamente nel 1775, in Gran Bretagna nel 1752, in Svezia nel 1753. In altri paesi, tra cui quelli a religione ortodossa, il calendario giuliano è rimasto in vigore fino ai primi decenni di questo secolo. Il governo rivoluzionario russo adottò il calendario gregoriano nel 1918. Il Giappone vi aveva già aderito nel 1873, mentre la Cina nel 1949
2007-02-27 20:20:34
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