Esercizio....è l'unico modo. La tecnica? basta schiacciare tutte le corde con un dito, all'inizio è sempre un po' faticoso perchè i tuoi muscoli devono acquistare forza. Prova tante volte al giorno e vedi che ci riuscirai
auguri per tutto
2007-02-20 23:20:29
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answer #1
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answered by Anonymous
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Di solito si piazza il dito indice in modo da fermare tutte le corde insieme e con le altre dita si forma l'accordo. In alternativa un trucco da chitarristi rock: metti l'indice sulle prime tre corde fermi la sesta col pollice e componi l'accordo con le dita rimaste. Per i principianti è più semplice perchè devi estendere meno le dita. Comunque il trucco è provare e riprovare col tempo esce. Purtroppo non ci sono tecniche segrete bisogna solo avere una gran pazienza e non arrendersi subito.
2007-02-21 03:29:27
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answer #2
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answered by andytofting3 4
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nn ti preoccupare se nn ci riesci all'inizio io li odiavo xkè mi venivano fuori dei suoni improponibili,
Basta un po di allenamento
2007-02-21 00:40:55
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answer #3
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answered by clodius9o 2
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Ok, come si esgue te l'hanno spiegato chiaramente piutosto se nonostante tutto il suono rimane molto sporco o "sfrigola" controlla che il ponte non sia molto alto e se c'è troppo spazio tra la tastiera e le corde o le corde, quando le abbassi in barrè, non vadano a toccare le barrette che separano i tasti creando il suono che frigge.
Niente? Sano esercizio pro calli!
2007-02-20 23:47:42
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answer #4
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answered by dragonChild_07 3
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abbastanza semplice. il dito indice deve premere contemporaneamente e verticalmente tutte e sei le corde della chitarra. la cosa implica una certa forza nei muscoli del pollice e dell'indice ma è molto fattibile. immagino cerchi di suonare una chitarra acustica e non elettrica vero? per quelle elettriche ci vuole molta meno forza. comunque sta tutto sulla pressione che il pollice riesce a fare sul collo del manico della chitarra. se ancora non riesci a fare abbastanza pressione ti consiglio inanzitutto tanto allenamento sullo strumento, e portati sempre dietro una pallina anti-stress, e una cosa miracolosa per la mano di un chitarrista, e è un esercizio che puoi fare ovunque!
buona fortuna.
2007-02-20 23:28:34
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answer #5
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answered by hiroshinge 2
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In pratica devi articolare la mano in modo da poter premere tutte le corde cn il dito indice su un tasto e allo stesso tempo riuscire a prendere l'accordo cn le altre 3 dita sul tasto successivo...purtroppo nn c'è un modo universale x farlo...dv semplicemente trovare la posizione a te più comoda.(x esempio io faccio una piccola rotazione cn la mano sotto il manico della chitarra).
2007-02-20 23:24:18
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answer #6
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answered by Da Man 1
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cosa è il barrè, me lo puoi dire? grazie
2007-02-20 23:22:59
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answer #7
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answered by giubi 2
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con il dito indice
ma devi fare una torsione col polso, altrimenti non riesci
Ciao
2007-02-20 23:21:06
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answer #8
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answered by Anonymous
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con il dito indice ...
2007-02-20 23:20:11
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answer #9
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answered by Anonymous
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Due tipi particolari di accordo, diversi in tutto ma entrambi estremamente diffusi: indispensabile saper suonare in powerchord e in barrè.
Il powerchord è un tipo di accordo particolare: è generato sue due note, la tonica e la quinta. Proprio per questo viene definito anche come accordo di quinta, ma in realtà la sua origine risiede in un 'bicordo'. Infatti, sebbene sulla chitarra suoniamo tre corde per ogni powerchord, in realtà le note sono sempre due: una delle due si ripete. Per intenderci, il powerchord in A risulta formato da A ed E (intervallo di quinta) e ancora A.
Sulla tastiera la visualizzazione è semplicissima: ci basta premere con l'indice la A sulla prima corda (5° tasto) e poi con anulare e mignolo E ed ancora A sulla seconda e terza (per entrambe 7° tasto). La diteggiatura resta invariata per tutti i powerchord: è sufficiente muoversi lungo la tastiera per individuare gli altri accordi, ricordando sempre che la nota premuta dall'indice è la tonica che definisce il powerchord. Si può fare lo stesso discorso scendendo di una corda: indice sulla seconda corda, anulare e mignolo su terza e quarta. Perchè non scendere allora di una corda ancora? Attenzione: non possiamo!! Ricordate quanto detto sopra? L'intervallo è sempre costante, accordi di quinta. Ora riportate alla mente come si accordava la chitarra prima di comprare l'accordatore elettronico: dalla corda A si pigiava il quinto tasto e si trovava la D, con il quinto tasto della D si trovava la G, con il settimo tasto della G si trovava la B...eccoci, abbiamo trovato il problema. Tra la quarta e quinta corda esiste un'intervallo diverso, che non ci renderebbe più possibile mantenere la diteggiatura del powerchord. Dunque, possiamo permetterci soltanto di avere powerchord con toniche sulla seconda corda, ma non più giù.
I vantaggi di questo tipo di accordo sono comunque molti: innanzitutto l'incredibile facilità esecutiva derivante dal fatto di non dover mai modificare la posizione reciproca delle dita. Come già detto infatti, la diteggiatura non cambia mai: questa semplicità consente di spostarsi con estrema velocità da un accordo all'altro. Inoltre, mancando una terza nota, l'accordo possiede una sonorità molto più semplice e povera: un difetto senz'altro, ma può essere vantaggioso quando suoniamo con distorsioni: l'effetto finale è un suono denso e compatto. Se infatti proviamo a suonare con una buona distorsione gli accordi tradizionali ci rendiamo conto che l'effetto non sempre è gradevole: le diverse note che formano l'accordo finiscono per sovrapporsi ed il risultato finale è spesso fastidioso. Il powerchord, di sole due note, risolve in modo drastico ma efficace il problema. Infine, dovendo utilizzare solo tre dita, possiamo usare il medio per stoppare eventualmente le corde inferiori, così da non metterle inavvertitamente in vibrazione.
Alla semplicità dei powerchord affianchiamo volontariamente gli accordi in barrè, decisamente più ostici per chi è alle prime armi. Concettualmente sono davvero semplici da comprendere, ma l'esecuzione richiede parecchie ore di lavoro. Chiariamo subito cos'è il barrè: parliamo di barrè quando con un solo dito pigiamo diverse corde. Prendiamo come esempio il FA, il barrè più celebre forse (e l'accordo più odiato da chi sta imparando a suonare!):
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Il problema nasce da un difetto fisico proprio di ogni chitarrista: la mancanza di un sesto dito. Per suonare questo accordo, infatti, dovremmo avere a disposizione un dito per ogni corda. Inutile scervellarsi per trovare strani sistemi per suonarlo: l'unica via d'uscita è il barrè. Per farlo, posizioniamo il dito indice disteso sul 1° tasto, tenendolo ben dritto a ridosso del tasto metallico e parallelo a quest'ultimo: così il nostro dito farà da 'capotasto' premendo contemporaneamente tutte le corde al 1° tasto. Abbiamo risolto il problema di quei fastidiosi "1" sulla prima, quinta e sesta corda. Ora, con le altre dita che ci restano (dovrebbero essere tre) possiamo tranquillamente completare l'accordo, premendo secondo (quarta corda) e terzo tasto (seconda e terza corda): il gioco è fatto! Probabilmente il suono che ne esce sarà pessimo, perchè è necessario molto esercizio per suonare in barrè con disinvoltura: bisogna formare un minimo di callo ed una discreta muscolatura sul dito indice. Ovviamente il FA non è l'unico accordo suonato in barrè: vi sono numerosissimi accordi di questo tipo, ma individuarli è semplice poichè non vi è mai un'altro sistema comodo per suonarli. Vi sono anche accordi che non richiedono un barrè di tutte le corde ma solo di due, tre o quattro: in alcuni casi tali accordi si possono suonare anche con la diteggiatura normale e senza ricorrere al barrè, quindi sta al suonatore decidere quale tecnica sia la più comoda.
Siamo insomma davanti a due tipi di accordo profondamente diversi: da una parte l'estrema semplicità esecutiva e povertà di suono del powerchord, dall'altra l'impegnativo barrè che convolge tutte le corde. Possono questi due accordi avere qualcosa in comune? Apparentemente no. In realtà molto più di quanto possiamo aspettarci.
Per spiegarlo è più facile prendere in mano la chitarra ed evitare troppi giri di parole: suoniamo il powerchord di prima, quello in A. Se abbiamo poco orecchio possiamo aiutarci con un accordatore: indicherà A. Ora suoniamo una per una le tre corde del powerchord: saranno A E A come previsto. Sullo stesso tasto della tonica del powerchord (5° tasto) costruiamo un bel accordo F in barrè. Suoniamo e guardiamo l'accordatore (o aguzziamo l'udito): ancora A. Abbiamo appena imparato qualcosa: trasferendo la diteggiatura del Fa sui vari tasti otteniamo accordi aventi la stessa tonica dei powerchord suonati sugli stessi tasti. E, proprio come nei powerchord, possiamo anche scendere di una corda. In realtà non abbiamo scoperto niente di entusiasmante: alle note A E A abbiamo aggiunto C# E A. Una nota in più dunque, quanto ci basta per uscire dal mondo dei bicordi ed entrare in quello degli accordi.
Questo barrè ci consente la stessa facilità esecutiva di un powerchord (a patto di avere una certa disinvoltura nell'uso del barrè!) ed una gamma di suoni più ampia.
http://www.laster.it/guitarbook/tecniche/accordi
2007-02-20 23:22:50
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answer #10
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answered by blu_sex 6
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