COS’E’ LA NEUROPATIA
E’un guasto, un malfunzionamento, dell’impianto elettrico del nostro organismo: cioè di quella fitta rete di fibre nervose che trasmettono informazioni sotto forma di impulsi elettrici tra la centrale e la periferia.
Esistono tre tipi di fibre nervose: SENSITIVE, che informano il cervello di tutto quello che avviene in periferia; MOTORIE, che conducono ai muscoli l’ordine di contrarsi o rilasciarsi; AUTONOME, che controllano le funzioni indipendenti dalla volontà o controllabili solo in parte.
Come i fili elettrici,anche le fibre nervose si Raccolgono in fasci sempre più grossi mano a mano che si avvicinano alla centrale, costituendo i NERVI: veri e propri cavi contenenti innumerevoli fibre, ciascuna avvolta nella propria guaina isolante.
Il diabete non bene controllato, alla lunga, può causare nelle fibre nervose alterazioni che possono procedere fino all’interruzione della parte conduttrice e alla perdita di guaina isolante. E’ questa la neuropatia diabetica, una delle complicazioni tardive del diabete che come le complicazioni vascolari si può prevenire con il buon controllo.
COME SI MANIFESTA
Immaginiamo cosa può, succedere in un cavo elettrico a bassa tensione se alcuni dei numerosi fili che contiene si interrompono o perdono la guaina isolante: si avrà un interruzione del passaggio di alcuni segnali mentre i contatti fra fili diversi faranno partire numerosi falsi segnali un po’ quello che succede tutti i giorni ai nostri telefoni! Cosi per effetto della neuropatia si può interrompere il passaggio di alcune informazioni partite dalla periferia e dirette al cervello secondo il tipo di fibre sensitive interessate, si avrà p.es. una riduzione o scomparsa della sensibilità tattile, dolorifica o termica di un dato distretto. Talora si hanno invece false sensazioni di dolore o bruciore, anche molto intense, provocate p.es. dallo sfioramento di un lenzuolo. In alcuni casi un forte dolore proviene da un organo interno che si può ritenere molto malato, mentre invece è perfettamente sano. Se si interrompono le fibre motorie, si avrà paralisi o una diminuzione di forza del muscolo interessato.
L’alterazione delle fibre nervose autonome di una dato organo può dar luogo a difetti nel funzionamento dell’organo interessato. Spesso i disturbi che ne conseguono sono vaghi, lievi o ricorrenti e il riconoscimento della neuropatia come loro causa può essere difficile.
DOVE SI MANIFESTA
In teoria tutte le fibre nervose possono essere colpite. In pratica la neuropatia si manifesta di volta in volta in un area limitata e colpisce di preferenza alcuni distretticorporei. Le alterazioni della sensibilità-sia le forme di anestesia che le forme dolorose-sono di solito bilaterali e interessano soprattutto le estremità inferiori:piedi e gambe.
La neuropatia motoria invece,assai rara, colpisce di solito da un solo lato e si manifesta con l’improvvisa paralisi di un muscolo (p.es. il muscolo della gamba che fa piegare il piede verso l’alto, uno dei muscoli che ruotano l’ occhio nell’ orbita, ecc.).
A differenza delle altre forme questa non sembra dipendere dalla durata o dall’ equilibrio del diabete ed è abitualmente transitoria.
La neuropatia autonoma può manifestarsi in qualsiasi organo e nel tempo può andare incontro a spontanea attenuazione e successiva ricomparsa dei sintomi,sia nello stesso organo che in uno diverso . A tutt’oggi non si sa perché venga prescelto questo o quel distretto e non è possibile prevedere dove colpirà. E’ lecito pensare tuttavia che alcune manifestazioni della neuropatia rappresentino la punta dell’iceberg di un’alterazione delle fibre nervosa più estesa di quanto non si creda e comunque di quanto i disturbi
da essa provocati non lascino immaginare.
COME RICONOSCERLA
Alcune forme di neuropatia sono facili da riconoscere,altre sono insidiose e molto difficili da riconoscere. Paradossalmente, tanto più la neuropatia si fa sentire, tanto meno bisogna preoccuparsi delle conseguenze.
E’ la stessa intensità dei disturbi a dettare l’urgenza dell’intervento, che in molti casi ma non sempre, può essere rapido ed efficace.
Questo vale per le forme dolorose, per le rare paralisi e per alcuni disturbi delle fibre nervose autonome.
Altre forme di neuropatia autonoma sono più pericolose, perché insidiose.
Così l’alterazione delle fibre che controllano la pressione arteriosa nei cambiamenti di posizione del corpo può provocare bruschi abbassamenti di pressione nell’alzarsi in piedi, e nelle forme più gravi può portare a svenimenti. In altri casi, è interessata la normale regolazione della frequenza cardiaca, che non si modifica più come dovrebbe, durante gli sforzi fisici, portando disturbi anche molto seri.
Molto pericolose, perché insidiose, sono anche le forme caratterizzate da perdita della sensibilità agli arti inferiori, che consentono lo sviluppo di ferite, ustioni e infezioni anche gravi del tutto inavvertite.
Le prove vengono effettuate più facilmente, sono la verifica dei riflessi, della sensibilità tattile, dolorifica, vibratoria e termica.
Viene anche misurata la velocità di conduzione nervosa, perché sembra che la sua diminuzione sia uno dei primi segni di disfunzione che precede la vera e propria neuropatia. Per quanto riguarda la neuropatia autonoma, molte sono le prove diagnostiche esistenti: particolarmente importante ai fini della sicurezza è lo studio dei riflessi cardiovascolari.
COME AFFRONTARLA
Si è visto che le forme lievi di neuropatia possono regredire completamente con la stabile normalizzazione della glicemia.
Alcune forme rare, come la paralisi di un singolo muscolo, invece, non sembra che dipendano dall’equilibrio né dalla durata del diabete.
Le forme di neuropatia sensitiva periferica e le forme di neuropatia autonoma cardiovascolare sono potenzialmente pericolose e richiedono il cambiamento di alcune abitudini di vita per evitare conseguenze nocive.
Per quanto riguarda la ridotta sensibilità ai piedi, è necessario farsi istruire dal personale del Centro Diabetologico e mettere in atto una serie di provvedimenti, che in queste circostanze acquistano importanza vitale.
Per quanto riguarda la perdita dei normali riflessi cardiovascolari sarà necessario
Evitare gli sforzi fisici e prendere precauzioni per evitare la caduta presso ria durante la stazione retta. Per quanto riguarda le forme dolorose di neuropatia e altre forme di neuropatia autonoma,il trattamento sarà mirato di volta in volta a correggere disturbi dovuti all’interessamento di questo o quell’organo in particolare.
In ogni caso dovrà essere coordinato dal diabetologo, in collaborazione con lo specialista del caso. E’ ovvio che né la prevenzione delle conseguenze nocive ai piedi o all’apparato cardiovascolare, né l’attenuazione dei disturbi, rappresentano una cura radicale della neuropatia. Per bloccare l’evoluzione del danno alle fibre nervose è fondamentale equilibrare bene il diabete. Un aiuto può anche venire da farmaci di recente introduzione.
INSOMMA…
-Il diabete trascurato comporta un accelerato invecchiamento dell’organismo con alterazioni delle grandi e piccole arterie nonché del sistema nervoso periferico.
-Per questo il diabete è incluso, con l’ipertensione, con l’ipercolesterolemia, l’obesità, il fumo, la sedentarietà e gli stress abituali, fra i fattori di rischio cardiovascolare.
-Naturalmente, non è la malattia in sé, ma il suo cattivo controllo, a determinare il rischio cardiovascolare:la possibilità di annullare tale rischio è la ragione dell’impegno che si richiede per una cura ottimale. Un atteggiamento coerente impone di correggere anche gli altri fattori così come ci si sforza di correggere l’iperglicemia.
-Oltre i 10 anni di diabete e nei casi in cui la durata è incerta, è bene effettuare una volta l’anno la ricerca di segni di retinopatia, nefropatia e neuropatia, che sono le complicazioni più insidiose.
-In caso di segni iniziali di complicazioni si dovrà intensificare la ricerca del buon controllo e la correzione degli altri fattori di rischio. Si dovranno adottare anche nuove abitudini di vita, adatte a ridurre al minimo la progressione delle complicazione.
-I controlli delle complicazioni dovranno essere intensificati e, in caso di tendenza al peggioramento, si dovranno prendere quei provvedimenti specifici per ogni complicazione atti a bloccarne l’evoluzione e minimizzarne le conseguenze.
-In caso di complicazioni in stadio avanzato non bisogna mai disperare, perché i progressi della Medicina oggi consentono di maneggiare con successo molte situazioni ritenute irreparabili fini a pochi decenni orsono.
2007-02-13 21:46:35
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answer #2
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answered by blu_sex 6
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E' un dolore legato ad un problema che coinvolge i nervi che, per diversi motivi, vengono danneggiati.
Ti lascio un link a Wikipedia per approfondire con alcuni esempi.
Se la tua domanda è legata all'uso di farmaci appositi, tieni presente che i farmaci ci sono e funziona bene (se sei ricettivo al principio attivo come gabapentin o meglio pregabalin). Questi farmaci sono anche usati nell'epilessia.
A seconda del tipo di dolore, possono essere dati gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale, oppure a carico tuo (li paghi)... e costano perchè sono nuovi.
2007-02-13 21:47:38
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answer #5
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answered by Terno 2
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