Ne sono state dette tante, molti hanno cercato di interpretarla a proprio favore ma semplicemente si dovrebbe contestualizzare riferendosi al particolare periodo storico in cui fu scritta, era il 1991 il periodo in cui governava il "pentapartito" e trarre conclusioni da ciò che il medesimo autore dichiarava, questo secondo me è il più onesto modo di interpretare questo testo, ecco un'intervista del Maestro dell'epoca:
"Se ho scritto Povera Patria è perché sono coinvolto. Ogni sera guardare il Telegiornale è una sofferenza, a meno che non si resti indifferenti a questo passare, che so, da Riccardo Muti ai morti ammazzati. Quella che una volta poteva essere una caratteristica simpatica del popolo italiano, oggi diventa infame; quando ancora non c'era questa barbarie, l'italiano che pensa a se stesso era in fondo un individualista, e va bene. Oggi è insopportabile. Basta col tirare a campare: si richiede un intervento al cittadino di solidarietà civile, non si può più restare indifferenti."
Ciao e bella vita :-)))
2007-02-01 19:28:44
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answer #1
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answered by Anonymous
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Già nel 1981 con "Bandiera bianca" denunciava l'immoralità ed il malcostume imperante in diversi ambienti, ivi compreso quello culturale...10 anni dopo l'attenzione si concentra anche sulla violenza negli stadi, e la speranza di un ritorno alla normalità si spegne nell'amara constatazione che "la primavera intanto tarda ad arrivare". Ciao!!!
2007-02-02 03:53:08
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answer #2
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answered by Ivan 3
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vado a memoria; questo l'inizio:
"povera patria, schiacciata dagli abusi del potere/ di gente infame che non sa cos'è il pudore/ si credono potenti e gli va bene/ quello che fanno e tutto gli appartiene...."
penso che sia sufficiente per comprenderne il significato!
ieri come oggi la politica è sempre uguale: esercizio e abuso di un potere concesso dal popolo, salvaguardia dei propri interessi e di quelli degli amici, soprusi in nome di diritti inesistenti...
2007-02-02 03:32:32
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answer #3
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answered by Anonymous
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Ciao ti invio questo articolo.
"Povera Patria" è una delle canzoni più popolari di Franco Battiato. Naturalmente in un paese sempre molto politicizzato come l'Italia, questo brano che parla dei governanti in modo critico, è stato interpretato e adottato come una specie di inno da ascoltatori di destra come di sinistra, travisando notevolmente, almeno secondo chi segue Battiato, le intenzioni dell'autore catanese.
Il quale peraltro ha continuato, divertendosi, a cantarla nei concerti, suscitando inevitabili cori entusiastici, confermando così di dare a queste parole un significato molto più generale, che non una specie di dito puntato contro il ministro o il presidente di turno.
Per contestualizzare un poco, il brano è stato pubblicato nel 1991, e la prima novità è stata l'uso della parola "patria", allora ben poco utilizzata, visto l'abuso che ne era stato fatto in epoche precedenti, nel periodo del risorgimento, poi nella esaltazione della grande guerra vittoriosa del 1914-18, infine nel ventennio fascista.
2007-02-02 03:19:34
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answer #4
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answered by blu_sex 6
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