io, purtroppo, c'ho lavorato...
non devi far altro che dire loro che non sei più interessato, credimi, ci sono più che abituati!
il problema è che comunque, se il tuo numero compare sulla guida, continueranno a chiamarti offrendoti un FANTASTICO LAVORO CON GRANDI POSSIBILITAì DI CARRIERA PER PERSONE AMBIZIOSE E DINAMICHE...tu chiedi sempre prima:"Ma...siete la Kirby??"
loro non dovrebbero poterti dire di no...ma non si sa mai, ti dicono che è un lavoro d'ufficio!!!
ciao!
2007-01-28 19:45:55
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answer #1
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answered by Choshy 5
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digli che nn sei interessato, se ti chiameranno un'altra volta minacciali di denuncia per violazione della privacy, specificando a chiare lettere che nn ti interessa e che nn hai firmato nessun contratto con loro...
....credimi, ho dovuto farlo anche io, ho passato un periodaccio con questi che mi cercavano pure sul cel.....
2007-01-28 04:17:35
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answer #3
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answered by Anonymous
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Digli che hai letto "il mondo deve sapere!" e ti molleranno. nn vorranno un sabotatore tra le loro file..
ti lascio la recensione del libro,, così sai di cosa parli
Così, questo “Il mondo deve sapere” di Michela Murgia, presentato come l’anello mancante tra Bridget Jones e Naomi Klein è davvero un divertente romanzo su una realtà che non è affatto divertente: il mondo dei call center. Libro-verità , per lo più, scritto immergendosi nell’oggetto della narrazione come facevano i grandi scrittori (e attori ) americani: e infatti Murgia si è fatta assumere per un mese come telefonista acchiappa-appuntamenti (o turlupina-casalinghe, direbbe lei) da una grossa ditta di aspirapolvere. La Kirby. Che – visto che i personaggi hanno tutti dei nom de plume come Hermann e Bill Gheiz – uno pensa sia un nome inventato. Non è così. Esiste, è vera, dannatamente reale e complotta ai danni delle nostre vite, scroccando appuntamenti telefonici al solo scopo di “dimostrazione gratuita” del suo prodotto. Non ci credete? Fate un giro su www.kirby.com/italian e scoprirete un’azienda proprio come la descrive Michela Murgia: una terrificante via di mezzo tra Berlusconi e Scientology. Poi andate su www.ciao.it/Kirby_Aspirapolver... e leggete del rapporto qualità prezzo del prodotto, secondo alcune persone che l’han comprato.
Per come stanno le cose dentro l’azienda (ma al posto della Kirby potrebbero starcene moltissime altre), dovete invece assolutamente acquistare questo libretto, che ha il raro pregio di raccontare con lievità , intelligenza e una certa dose di spirito una realtà allucinante, familiare comunque a chiunque abbia/abbia avuto la disgrazia di essere un Co.co.pro. Scritto in tempo reale, giorno per giorno, dal 13 gennaio al 13 febbraio, e uscito originariamente su un blog, il libro di Murgia è un’immersione irridente in un mondo fatto di squallore dei rapporti umani, dominazione psicologica, mobbizzazione latente, primato del kitsch più squallido, vite vuote, riduzione della persona umana all’oggetto della vendita: in una parola, alienazione. In due parole, reificazione. L’abilità di Murgia sta nel riuscire insieme a rendere evidente l’orrore che come una ragnatela circonda le nostre vite, pronto a ghermirci, e a descriverlo con un tocco lieve e spiritoso, che produce un libro di lettura agevolissima, lontano da malinconie e pessimismi catastrofici, come tipico invece di una certa sinistra piagnona tutta italiana. Non solo si impara tantissimo sul reticolo sommerso di cui è fatta la nostra economia, ridendo, ma l’impagabile Michela Murgia svela tutti i trucchi dell’abbordaggio commerciale telefonico, insegnando come resistergli. Ad esempio: “Perché la gente non realizza che davanti a cose del genere può anche dire semplicemente “**********”? à la buona educazione la migliore arma della Kirby”. Per poi spiegare nei capitoli “Resistere” e “La tecnica ebraica” come dire di no senza essere scortesi. Peccato solo per qualche sgrammaticatura (ma solo un paio in tutto il libro). Ma a tratti, Murgia ha il pregio di sembrare “La ragazza Carla” di Elio Pagliarani riscritto da Pippi Calzelunghe. In tutti i casi, un’ottima lettura da ombrellone che ha il pregio di divertire pur essendo impegnata. Per tutti.Così, questo “Il mondo deve sapere” di Michela Murgia, presentato come l’anello mancante tra Bridget Jones e Naomi Klein è davvero un divertente romanzo su una realtà che non è affatto divertente: il mondo dei call center. Libro-verità , per lo più, scritto immergendosi nell’oggetto della narrazione come facevano i grandi scrittori (e attori ) americani: e infatti Murgia si è fatta assumere per un mese come telefonista acchiappa-appuntamenti (o turlupina-casalinghe, direbbe lei) da una grossa ditta di aspirapolvere. La Kirby. Che – visto che i personaggi hanno tutti dei nom de plume come Hermann e Bill Gheiz – uno pensa sia un nome inventato. Non è così. Esiste, è vera, dannatamente reale e complotta ai danni delle nostre vite, scroccando appuntamenti telefonici al solo scopo di “dimostrazione gratuita” del suo prodotto. Non ci credete? Fate un giro su www.kirby.com/italian e scoprirete un’azienda proprio come la descrive Michela Murgia: una terrificante via di mezzo tra Berlusconi e Scientology. Poi andate su www.ciao.it/Kirby_Aspirapolver... e leggete del rapporto qualità prezzo del prodotto, secondo alcune persone che l’han comprato.
Per come stanno le cose dentro l’azienda (ma al posto della Kirby potrebbero starcene moltissime altre), dovete invece assolutamente acquistare questo libretto, che ha il raro pregio di raccontare con lievità , intelligenza e una certa dose di spirito una realtà allucinante, familiare comunque a chiunque abbia/abbia avuto la disgrazia di essere un Co.co.pro. Scritto in tempo reale, giorno per giorno, dal 13 gennaio al 13 febbraio, e uscito originariamente su un blog, il libro di Murgia è un’immersione irridente in un mondo fatto di squallore dei rapporti umani, dominazione psicologica, mobbizzazione latente, primato del kitsch più squallido, vite vuote, riduzione della persona umana all’oggetto della vendita: in una parola, alienazione. In due parole, reificazione. L’abilità di Murgia sta nel riuscire insieme a rendere evidente l’orrore che come una ragnatela circonda le nostre vite, pronto a ghermirci, e a descriverlo con un tocco lieve e spiritoso, che produce un libro di lettura agevolissima, lontano da malinconie e pessimismi catastrofici, come tipico invece di una certa sinistra piagnona tutta italiana. Non solo si impara tantissimo sul reticolo sommerso di cui è fatta la nostra economia, ridendo, ma l’impagabile Michela Murgia svela tutti i trucchi dell’abbordaggio commerciale telefonico, insegnando come resistergli. Ad esempio: “Perché la gente non realizza che davanti a cose del genere può anche dire semplicemente “**********”? à la buona educazione la migliore arma della Kirby”. Per poi spiegare nei capitoli “Resistere” e “La tecnica ebraica” come dire di no senza essere scortesi. Peccato solo per qualche sgrammaticatura (ma solo un paio in tutto il libro). Ma a tratti, Murgia ha il pregio di sembrare “La ragazza Carla” di Elio Pagliarani riscritto da Pippi Calzelunghe. In tutti i casi, un’ottima lettura da ombrellone che ha il pregio di divertire pur essendo impegnata. Per tutti.
2007-01-28 00:54:19
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answer #10
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answered by dede 3
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