Vlad III Dracula (2 novembre 1431 ? - dicembre 1476), conosciuto anche come Vlad Ţepeş (letto tse'pesh) o Vlad l'Impalatore, fu, a più riprese, principe di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476. Nacque a Sighişoara, in Transilvania.
Grazie al suo dominio, la Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero Ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Dracul, che in Rumeno significa "drago", ma fu anche detto l'Impalatore. La storia (romanzata) della sue gesta è stata in parte raccontata da Bram Stoker nel romanzo Dracula.
per maggiori informazioni www.wikipedia.it
2007-01-27 22:23:51
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answer #1
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answered by jimmydefoligno 5
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s (II), e nacque nell’anno 1431 nella città fortificata di Sighisoara in Transilvania. Suo figlio Vlad Tepes venne chiamato anch'egli Dracula, che significa "figlio del Drago", ovvero "Diavolo" (in rumeno). Dov'era la casa natale di Vlad, oggi c'è un ristorante. Una targa ricorda che il principe Vlad II, padre di Vlad Tepes, ci abitò dal 1431 al 1436. Il Castello di Bran, oggi adibito a museo, risale al sec. XIV e si trova in Transilvania. Secondo la tradizione, fu a lungo la residenza di Vlad III di Valacchia, passato alla storia come Dracula. Prese la corona di Valacchia solo dopo otto lunghi anni. Mancavano pochi giorni a Natale 1447, quando il padre Vlad venne ucciso con intera sua scorta mentre attraversava una zona impervia della Transilvania.
Vlad III, allora diciassettenne, trovò la reggia paterna di Tirgoviste occupata da Vladislao II, ma un giorno, approfittando della sua assenza, riuscì con un colpo di mano a riprendersi la corona, era la metà del XV secolo. L'assenza del rivale Vladislao fu, per sua sfortuna, assai breve. Rendendosi conto di non poter fronteggiare le sue armate, Dracula fuggì in Moldavia, dove regnava suo zio Bogdan. Tre anni dopo, una congiura di palazzo spazzava via Bogdan dal suo trono e Dracula, insieme a Stefano, suo cugino e figlio del re spodestato, fu costretto nuovamente a fuggire.
La Valacchia era in mano ai Danesti, la Moldavia all'usurpatore Aron, la Transilvania agli Hunyadi. Dracula scelse di guadagnarsi la protezione di quest’ultimo, ma la sua fu un’abile manovra politica. Infatti, dopo aver partecipato a incursioni contro i Turchi, crociate nei Balcani e rappresaglie anche tra principi cristiani, durante le quali si guadagnò l'orrido appellativo di Vlad Tepes, cioè Vlad l'Impalatore, Hunyadi lo condusse con sé alla corte ungherese, nel castello di Buda. Lì conobbe la crema della società asburgica e Mattia Corvino, primogenito del suo nuovo maestro, destinato a diventare di lì a poco re d'Ungheria. Vlad Tepes escogitò supplizi che "nemmeno i persecutori della cristianità, da Erode a Nerone, a Diocleziano e altri imperatori pagani, avevano mai concepito": è questo il giudizio dei suoi contemporanei, ma in quei tempi era necessario essere spietati. Anziché nascondere i propri crimini, Vlad se ne vantava, documentando con zelo i propri massacri. Espresse ad esempio in una lettera al re d'Ungheria il suo orgoglio per avere ucciso "uomini e donne, vecchi e bambini" lungo il Danubio, fino nel cuore della Bulgaria. Furono per questi suoi gesti così sanguinari che passò alla storia anche nelle vesti di “vampiro assetato di sangue”. Non è del tutto confermato, ma si pensa che, come altri nobili del tempo, usasse il sangue delle sue vittime come bevanda o per farci dei bagni, con l’intento di allungare la propria vita. L'antropofagia è tra gli orrori ricorrenti nelle storie di Vlad III. Si fa risalire all'inizio del secondo regno di Dracula, intorno al 1451, l'esistenza di un amante. Nessuno parla d'amore, ma molti sottolineano la forte attrazione che Dracula provava per le ragazze del popolo, lontane dal suo rango, cui dava spesso la caccia nelle sue passeggiate notturne. Un giorno, il principe sembrava in preda ad una tristezza più profonda del solito, così sua moglie pensò di rincuorarlo annunciandogli che portava in grembo un figlio.
"E' una menzogna", ruggì Dracula.
"E' la verità, mio signore".
"No, non e' vero, e te lo dimostrerò…". Così dicendo, estrasse la daga che portava al fianco e le squarcio con mosso rapida il ventre. Lei cadde con un rantolo, contorcendosi sul pavimento.
L'osservò mentre agonizzava. Poi, uscendo, laconicamente le disse: "Hai visto che non era vero?". Così riportano il fatto le cronache popolari rumene. Se una donna del suo principato veniva riconosciuta colpevole di adulterio, Vlad III ordinava "che le venissero amputate le parti intime e che fosse scorticata viva", si legge in un manoscritto russo del 1490. Un altra raccapricciante descrizione è citata nel manoscritto di San Gallo e riguarda l'impalamento di madri e neonati. Si racconta in che modo Dracula "fece arrostire alcuni bambini e obbligò le madri a mangiarli", senza dimenticare i mariti, costretti a cibarsi dei seni delle mogli prima di essere a loro volta impalati. Già nel 1460, buona parte del territorio era in mano sua. Come ogni, anche Vlad III coltivava utopie impossibili. Vi fu tra queste l'illusione di poter eliminare la povertà dal suo reame.
Ci provò a suo modo, cioè sterminando con l’inganno tutti i poveri in una sola notte. A un gruppo di trecento giovani, in un'altra occasione, Vlad Tepes impartì l'ordine di divorarsi tra di loro “fino a quanto non ne fosse rimasto nessuno”: risparmio solamente i più forti, prendendoli a combattere con sé contro i Turchi. Non ha limiti t'inventiva del principe. Vlad in persona controlla il loro lavoro, perché la fine dei condannati sia lenta oltre che atroce. Arrotonda le punte del pali perché possa penetrare in profondità nei corpi - e fuoriuscirne - senza ledere organi vitali. Predilige le esecuzioni di massa, perché gli consentono di disporre "artisticamente" i pali su vasti spazi, secondo un disegno ragionato. I suoi ospiti rischiarono di finire spesso a loro volta impalati. Alla sua morte il corpo non venne trovato. Ciò sta anch’esso all’origine del mito del vampiro (o strigoiu, come dicono i Valacchi, ogoljen i Boemi, vukodlak i Serbi e i Montenegrini) immortale, dannato per l’eternità a causa della sua malvagità. Nella realtà è possibile che sia stato smembrato sul campo dai turchi ancora increduli di averlo effettivamente ammazzato, smembrato e decapitato, secondo le cronache, ma non si hanno prove che le cose siano andate effettivamente così. Più compatibile con la tradizione leggendaria, oltre che storicamente plausibile, sarebbe l'eventualità che il corpo di Dracula, fosse stato sepolto in un vicino monastero, su un'isoletta del lago Snagov (residenza estiva del principe), a una cinquantina di chilometri a nord di Bucarest, oppure in altro luogo sacro di Transilvania o della Valacchia. È su Snagov che si sono concentrate le ricerche della tomba di Dracula. Qui venne rinvenuto uno scheletro d'uomo avvolto in brandelli di panno rossastro. Si riconobbe dal colore originario del tessuto e dai bottoni d'argento che poteva trattarsi di un abito molto simile a quello indossato da Dracula nel ritratto a figura intera di Ambras. Scomparvero in seguito dal museo storico di Bucarest, dov'erano stati portati per ulteriori esami, prima che fosse possibile studiarne i dettagli. Chi vide l'anello, comunque, assicurò che sul turchese fosse scolpita una sorta di misteriosa bestia, forse lo stemma dell'Ordine del Drago, dì cui era stato insignito proprio VIad III, l'Impalatore. Sull’isola, ormai meta turistica per gli appassionati di misteri, v’è rimasta solo la supposta tomba di Dracula, ma non si è ancora capito se il corpo all’interno è quello originale o solo una trovata scenica. Forse il vero Dracula visita ogni tanto la sua tomba aggregandosi alle folle di turisti che ogni giorno arrivano a Snagov, e nessuno nemmeno lo immagina.
Giorgio Pastore
2007-01-27 22:24:50
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answer #2
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answered by ivmancini 6
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Uno degli ultimi, se non l'ultimo tra i grandi romanzi gotici, Dracula di Bram Stoker (1897) riprende il mito del vampiro, lanciato nella letteratura da John William Polidori, e realizza un romanzo dalle atmosfere cupe e oscure, in cui l'orrore e la minaccia, sempre ben presenti, assillano i protagonisti, in un crescendo rossiniano di emozioni che conduce alla scoperta e alla sconfitta finale dell'orrore rappresentato dal tetro vampiro.
Vlad III Dracula, noto anche come Vlad Tepes (1431-1476)Stoker, da bravo matematico (si è, infatti, laureato a pieni voti in matematica al Trinity College di Dublino), compie una approfondita ricerca storica e folkloristica.
Folkloristica perché il mito del vampiro è vecchio quanto il mondo e le leggende sui succhiasangue e sui morti viventi sono antiche e terribili, alimentate dalla superstizione e spesso dall'ignoranza.
Storica perché Stoker decise di ambientare il romanzo in Transilvania, terra tra le più superstiziose d'Europa, dominata dal monarca Vlad III (2 novembre 1431 - dicembre 1476). Questi fu Figlio di Vlad II, dell'ordine dei Dragoni, di cui derivò l'appellativo del figlio Dracul: figlio del Dragone. La figura di Vlad III, vissuto in un'epoca e in condizioni non certo facili, ha ereditato un'aura storica tutt'altro che lusinghiera, essendo divenuto famoso come il despota sanguinario Vlad Tepes, ovvero Vlad l'impalatore. Era questo, infatti, il supplizio che preferenzialmente infliggeva ai nemici.
2007-01-29 00:34:42
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answer #3
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answered by Anonymous
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Grazie a lui si sono fermate le orde turche!!!
2007-01-28 10:16:39
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answer #4
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answered by fenris 3
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ora lo so pure io
2007-01-28 02:52:32
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answer #5
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answered by maria p 4
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L'8 febbraio 1431 un gruppo di nobili valacchi si riunì a Norimberga, la città delle diete imperiali, per prendere parte ad un importante evento storico: l'imperatore Sigismundo di Lussemburgo concesse il governo della Valacchia a Vlad II, il quale viveva alla sua corte già da 8 anni. Quello stesso giorno l'imperatore Sigismundo diede al suo protetto una collana e un medaglione dorato con inciso un drago; era il simbolo dei cavalieri dell'Ordine del Drago. Il medaglione aveva un drago inciso, raffigurato con con due ali spiegate e quattro artigli aperti, con le fauci mezze spalancate, con la coda avvolta intorno alla testa e con la schiena spaccata in due, prostrato di fronte a una doppia croce. Questo era un simbolo della vittoria di Cristo sulle forze del male. Il medaglione in questione non doveva mai essere tolto se non dopo la morte; successivamente esso doveva essere sistemato nella bara assieme al cadavere. (Solo che ne' il corpo ne' la bara di Vlad III sono mai stati trovati.) Questo Ordine fu fondato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1387 e, come molti altri ordini religiosi di cavalieri, i suoi componenti giurarono di proteggere il monarca teutonico Sigismundo di Lussemburgo e la sua famiglia, di difendere l'impero, di diffondere il cattolicesimo, di proteggere i bambini e le vedove e di combattere l'invasore turco. Aspettando l'incoronazione, Vlad II e la sua famiglia si trasferirono a Sighisoara, in Transilvania; qui Vlad fece costruire una zecca. Per le prime due emissioni Vlad usò il suo emblema, il drago, perciò il popolo rumeno, la cui lingua deriva dal latino, lo soprannominò Dracul (dal latino Draconis; mentre in rumeno Drac significa diavolo, come già ricordato poc'anzi). Questo soprannome diventò un vero e proprio cognome per i suoi discendenti, e quindi anche per il suo secondogenito Vlad. Vlad III nacque nel dicembre del 1431. Egli passò la sua infanzia a Sighisoara e, seguendo le orme del padre, fu addestrato per diventare egli stesso un cavaliere dell'Ordine del Drago. Fu così che apprese le discipline del nuoto, della scherma, imparò a giostrare, a tirare con l'arco e conobbe le più raffinate tecniche di equitazione e le regole dell'etichetta di corte. Apprese anche la scienza della politica,cui principi all'epoca erano essenzialmente di ispirazione machiavellica: "è molto meglio per un principe essere temuto che essere amato". Questa corrente di pensiero ebbe un forte influsso sulla personalità del giovane principe.
Dopo la morte del padre Vlad III fu fatto prigioniero dai turchi e successivamente servì come ufficiale nel loro esercito, imparando alcune delle tecniche di tortura di cui poi si sarebbe servito abbondantemente. Una volta fuggito, si rifugiò presso uno zio, Iancu de Hunedoara, un nobile rumeno; più tardi Vlad ne sposerà la figlia. Dopo svariati tentativi di salire al trono della Valacchia, ci riuscì infine il 22 agosto 1456, a soli 25 anni. L'inizio del suo regno fu caratterizzato dal passaggio di una cometa sull'Europa; per molti fu un cattivo presagio, ma non per Vlad, il quale lo prese come un buon auspicio, al punto di far incidere la cometa su una faccia delle monete, mentre sull'altra appariva l'aquila valacca. Uno dei più acerrimi nemici dell'Impero Ottomano, Vlad iniziò una riorganizzazione dello stato, dell'esercito, e una riforma delle leggi, in primo luogo applicando la pena capitale per impalamento a tutti coloro che egli considerava nemici: banditi, ladri, mendicanti, preti astuti, nobili traditori, e usurpatori sassoni, i quali miravano a rimpiazzarlo o con il cugino Dan cel Tanar (Dan il Giovane) o con il fratello naturale Vlad Calugarul (Vlad il Monaco). Gli storici ottomani llo soprannominarono Vlad Tepes ovvero Vlad l'Impalatore (in rumeno, TEAPA=palo), e con questo nome fu conosciuto dagli storici rumeni, tuttavia egli era solito firmare con il nome di suo padre Draculea; di ciò vi è testimonianza in uno dei primi documenti che lo riguardano, il quale risale al 20 settembre 1459 e anche nel ritratto di Odhsenbach Stambuch da Stoccarda. Successivamente, Vlad fu arrestato da suo cognato Matei Corvin a causa di un traditore e passò più di 10 anni in prigione a Visegard, vicino a Buda. Tornato al trono nal 1476 grazie all'aiuto di Stefan cel Mare (Stefano il Grande), Principe di Moldavia, del Senato della Repubblica di Venezia e di Papa Sisto IV, Vlad riprende la sua lotta contro gli ottomani, ma verso la fine dello stesso anno viene assassinato a Snagov da Laiota Basarab, il quale gli successe al trono della Valacchia.
Una delle descrizioni migliori di Vlad III soggiace nelle pagine scritte dal suo contemporaneo Papa Pio II, il quale si meraviglia del titanismo di quest'uomo che visse nel tempo più ambiguo del Rinascimento, assommando in sé ogni virtù e ogni scelleratezza. Lo guarda con invidia: "era bello," dice, "alto e forte, nato per comandare gli eserciti; ma era anche un grande intellettuale, legato alla tradizione esoterica, all'alchimia, all'evocazione degli spiriti." Insomma la perfetta incarnazione dell'uomo totale del rinascimento.
2007-01-27 22:52:43
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answer #6
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answered by eleonora 5
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dracula è il personaggio nato dal celebre nosferatu...vedi film in bianco e nero.c'è tutta una storia tra mito e leggenda durante il periodo delle crociate. rappresenta in un certo senso l'anticristo.
2007-01-27 22:31:30
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answer #7
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answered by moonbeth78 5
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A quanto pare era una persona importante, una specie di leader se non ricordo male (addirittura un imperatore credo) e il mito del vampiro deriva dal fatto che le pene che infliggeva ai suoi prigionieri erano terribili. Ricordo solo questo, comunque il vampiro in sé non esiste, é solo una leggenda e una superstizione.
2007-01-27 22:29:15
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answer #8
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answered by Piccione mit übergewicht 7
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COME SIETE BRAVI CON COPIA E INCOLLA
2007-01-27 22:26:15
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answer #9
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answered by Anonymous
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conte Dracula...di trasilvania Romania....
2007-01-27 22:26:14
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answer #10
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answered by Dontella c 6
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