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2007-01-22 07:54:31 · 3 risposte · inviata da eleonora p 1 in Salute Medicina alternativa

3 risposte

Ma che senso ha scrivere tutto questa roba? Se gli forniamo il sito immagino sappia leggere da solo! Oppure no? S.P.Q.R.

2007-01-22 08:47:37 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

http://it.wikipedia.org/wiki/Cheloidi vacci e lo saprai (attento è in parole moooooooooooooooooooooooooooooooooolto complicate)

2007-01-22 07:58:54 · answer #2 · answered by stefano93 2 · 0 0

Viso e corpo
Ultimo aggiornamento: 02/04/04

Guarigioni esagerate

Le cicatrici sono un fatto comune. Meno, fortunatamente, i cheloidi, cioè le formazioni di tessuto ipertrofico che tendono a superare i limiti della ferita sulla quale hanno cominciato a svilupparsi in seguito al processo cicatriziale. Entrambi hanno in comune la poca conoscenza che si ha dei meccanismi che condiscono alla cicatrice anziché alla formazione di nuovo tessuto. Del resto, ricorda un articolo del British Medical Journal, non è che nell’uomo questa sia la regola: nel feto, per esempio, a una lesione corrisponde la formazione di nuovo tessuto identico al precedente. Evidentemente c’è un meccanismo che fa sì che si formi il tessuto cicatriziale invece di quello normale, ma non è conosciuto. In mancanza di queste nozioni il trattamento delle cicatrici è empirico.

Mantenere idratata la cute
Insomma, alcune misure funzionano e altre no, ma il perché non è chiaro. Nell’articolo del BMJ viene indicato come trattamento più efficace l’applicazione immediata di un bendaggio semi occlusivo, capace di mantenere sulla ferita un ambiente umido, accoppiato all’applicazione di creme o unguenti con funzione idratante. Questo favorisce la riepitelizzazione, cioè la formazione di nuovo tessuto normale. Però, perché abbia effetto deve essere applicato subito. Un perfezionamento di questa misura è l’impiego, soprattutto nelle persone giovani predisposte alla formazione dei cheloidi, di pellicole di gel siliconico che hanno dimostrato di riuscire ad appiattire la cicatrice e a normalizzare la guarigione. Anche in questo caso non è chiaro il perché. Se falliscono anche i gel, una possibilità di recuperare la situazione viene dalle iniezioni locali di steroidi non solubili (triamcinolone). Non si sono invece rivelate di nessuan utilità le creme a base di steroidi, forse perché non in grado di raggiungere in quantità adeguata gli strati inferiori della cute.
Diverso il discorso delle ferite che vengono suturate, o di quelle chirurgiche. In questo caso si deve tenere presente anche il grado di tensione cui sarà sottoposta la ferita. Per esempio, un taglio su un braccio, durante il movimento può essere “tirato” in direzioni diverse. In questi casi, è utile supportare la sutura interna applicando dei punti anche nel tessuto sottostante. In questo modo i punti contrastano le tensioni e vi è meno probabilità che cedano quelli applicati alla cute.

Bisturi o laser?
Quando poi il cheloide o la cicatrice ipertrofica si sono formati è possibile intervenire? In effetti si sono attuati approcci diversi. Molte speranze erano riposte nell’impiego del laser ma ancora non si è potuto definire con esattezza quali tipi di laser e quale procedura offrono i risultati migliori, cioè manca una procedura standard. Certamente è possibile ricorrere alla chirurgia tradizionale, ovviamente a patto di osservare nell’esecuzione dell’intervento di rimozione del tessuto cicatriziale, tutte le precauzioni elencate sopra (sutura interna, bendaggio occlusivo eccetera).
Ovviamente la ricerca in questo settore prosegue, e attualmente sono allo studio terapie più mirate, per esempio sostanze che interferiscano con il fattore di crescita trasformante-beta, che interviene nella formazione delle cicatrici. Un’altra strada è mettere a punto sistemi per modulare la produzione locale di collagene. Nei prossimi anni ci saranno novità, e saranno le benvenute, anche perché risolvere il mistero delle cicatrici significa salvaguardare non soltanto la pelle, ma anche organi interni come il fegato o il polmone.

Davide Minzoni


Fonti
Mustoe TA.Scars and keloids.BMJ. 2004 Jun 5;328(7452):1329-30.

Spero che queste notizie possano esserti utili.

2007-01-22 08:08:14 · answer #3 · answered by sun 7 · 0 1

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