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4 risposte

L'HPV è un virus a DNA ed esistono vari tipi di HPV. La sua importanza deriva dal fatto che alcuni tipi (HPV 16,33,18) possono provocare l'insorgenza di alcuni tumori soprattutto quello del collo (cervice) dell'utero. Da ricordare che può provocare anche la formazione del tumore naso-faringeo, che è epidemico nei paesi del terzo mondo, tumore del pene, tumore dell'ano. Per la cervice esistono vari test per analizzare la presenza del virus di cui il più importante è il test HPV-DNA. Con il pap-test, poi, si può analizzare se vi sono cellule del'utero alterate che possono sviluppare tumore. Ultimamente sno in arrivo dei vaccini diretti contro i tipi più maligni del virus.

2007-01-19 21:06:21 · answer #1 · answered by bepigiuseppe 1 · 0 1

L' HPV (Human Papilloma Virus) è responsabile di varie lesioni, comunemente note sotto il nome di condilomi, che si possono riscontrare a livello dell' apparato genitale inferiore (perineo, vulva, vagina e collo dell' utero) femminile, nonchè a livello genitale maschileL' HPV si trasmette prevalentemente con l' attività sessuale.Oggi si ritiene che l' infezione da HPV sia una delle più comuni malattie sessualmente trasmesse. La sua massima incidenza si ha nelle persone di età compresa tra i 20 e i 40 anni. E' anche nota la possibilità di trasmissione dell' HPV mediante oggetti (ad esempio biancheria) che siano venuti a contatto con persone infetteLe manifestazioni dell' HPV possono essere variabili a seconda dei distretti anatomici interessati. Le lesioni che si sviluppano a livello della cute perineale e perianale, e quelle che si sviluppano a carico di vulva e vagina sono visibili a occhio nudo (vengono pertanto definite lesioni condilomatose clinicamente evidenti) e vanno sotto il nome di condilomi. Questi hanno l' aspetto di lesioni rilevate, verrucose, di dimensioni variabili, singole o plurime.

A livello del collo dell' utero solitamente le lesioni di tipo condilomatoso non sono visibili ad occhio nudo, ma per essere riconosciute richiedono l' esame colposcopico (vedi la pagina sulla Colposcopia). Spesso a livello del collo dell' utero le lesioni da HPV si associano a lesioni di tipo displasico (CIN o Neoplasia Cervicale Intraepiteliale, oppure SIL o Lesione Intraepiteliale Squamosa). La condilomatosi a livello cervicale per il fatto di non essere visibile a occhio nudo viene definita subclinica.
Alla diagnosi di infezione da HPV si può giungere attraverso diverse metodiche.

Diagnosi clinica

Le lesioni che si sviluppano a livello della cute perineale e perianale, che vanno sotto il nome di condilomi, sono riconoscibili a occhio nudo in occasione della visita ginecologica. Per una loro più accurata valutazione è di aiuto la vulvoscopia (esami della vulva con l' ausilio del Colposcopio).

Pap-test e Colposcopia

Le lesioni da HPV localizzate sul collo dell' utero non sono visibili a occhio nudo, ma possono essere identificate con altri mezzi: PAP-test (citologia), Colposcopia, biopsia, immunoistochimica.

Il Pap-test permette di identificare i coilociti. Vanno sotto questo nome le cellule cervicali che manifestano all' esame microscopico delle alterazione dovute all' azione del virus HPV. Inoltre il Pap-test segnala se oltre alla coilocitosi sono presenti cellule di tipo displasico (Displasie, oppure CIN, oppure SIL).

La Colposcopia permette di valutare sul collo dell' utero l' esistenza e la localizzazione delle lesioni segnalate dal Pap-test, e quindi consente di individuare con precisione la sede su cui effettuare una biopsia mirata che porterà, con l' esame istologico, alla diagnosi definitiva.

Test HPV

Si tratta di un test che permette di rilevare la presenza del virus HPV prima ancora che le cellule del collo dell'utero presentino alcun cambiamento visibile. Questo test consente pertanto di identificare con grande anticipo le donne a rischio di cancro del collo dell'utero.
Un test HPV positivo non vuol dire che una donna svilupperà un cancro della cervice uterina, ma fornisce ulteriori informazioni su potenziali rischi e raccomanda quindi di effettuare controlli più accurati. E’ quindi possibile riconoscere in anticipo qualsiasi segno di sviluppo della malattia con conseguente possibilità di fare un trattamento efficace.

Per effettuare il test HPV, si preleva un campione di cellule dal collo dell’utero allo stesso modo che per il Pap test. Il campione viene quindi immerso in un liquido per essere poi trasportato al laboratorio dove verrà analizzato.
Le ricerche evidenziano che il metodo più efficace per rilevare ad uno stadio iniziale i segni di un cancro del collo dell’utero consiste nell’eseguire un Pap-test insieme ad un test HPV. È stato dimostrato che questo approccio combinato consente di rilevare circa il 97% delle malattie del collo dell’utero di grado elevato.

Un Pap-test negativo (cioè normale) insieme ad un test HPV negativo garantisce al 99% di correre un rischio veramente minimo di avere o sviluppare un cancro del collo dell’utero e consente di ritornare a ripetere lo screening (Pap-test) agli intervalli di routine.




Dal punto di vista pratico il test HPV può particolarmente essere utile nelle seguenti condizioni:

1- come integrazione nello screening di donne con più di 35 anni. Infatti oltre questa età è molto probabile che la presenza di virus HPV al alto rischio sia indicativa di infezione persistente ad alto rischio di degenerazione verso lesioni gravi del collo.

2- quando si hanno risposte del Pap-test dubbie o lievemente alterate le cui cause, a volte, non sono chiare nemmeno con la colposcopia, e la cui possibile evoluzione non è prevedibile.

3- per un controllo nel tempo (il cosiddetto follow up) di donne che hanno ricevuto trattamenti medici o chirurgici per lesioni del collo. In questo caso il test HPV è indispensabile per valutare la possibile persistenza dell' infezione virale con possibilità di recidiva della malattia..





Terapia

La terapia delle lesioni da HPV sarà variabile secondo il tipo e la sede delle lesioni da trattare.

I condilomi presenti a livello di perineo, vulva e vagina vanno distrutti mediante diatermocoagulazione con elettrobisturi o mediante vaporizzazione con laser. In occasione del trattamento è opportuno prelevare qualche condiloma da sottoporre ad esame istologico per una conferma della diagnosi.

Per quanto riguarda le lesioni a livello del collo dell' utero è determinante l' eventuale associazione di una Displasia e il grado di quest' ultima (lieve, moderata o grave). Nel trattamento di queste lesioni è sempre raccomandabile poter effettuare l' esame istologico di tutta la lesione asportata. Pertanto sono sconsigliati quei metodi di trattamento che mirano alla distruzione della lesione (diatermocoagulazione o vaporizzazione laser) senza possibilità di esame istologico. Sono invece da preferire quei trattamenti che consistono nella escissione di tutta la lesione (ansa diatermica, conizzazione o laser-conizzazione) e possibilità quindi di un suo esame istologico.



Prevenzione

Essendo l' HPV trasmesso il più delle volte attraverso l' attività sessuale, la prevenzione si basa su un comportamento sessuale attento nel prevenire ogni genere di infezioni. In particolare si raccomanda l' uso del profilattico in occasione di rapporti sessuali con persone infette e in caso di rapporti sessuali occasionali.

Inoltre, per il precoce riconoscimento delle infezioni da HPV e la prevenzione delle lesioni ad esso associate (displasie) è fondamentale un regolare controllo con il Pap-test e , quando necessario, con la Colposcopia.

2007-01-21 11:34:47 · answer #2 · answered by pandj29s 1 · 0 0

Io l'ho studiato un po' a Microbiologia...e' un virus che, nella donna, può causare dei tumori maligni al collo dell'utero, recentemente sembra sia stato creato un vaccino in grado di prevenirne l'infezione...

2007-01-19 20:41:52 · answer #3 · answered by Pescapesca 3 · 0 0

Il virus HPV (Human Papilloma Virus) o del Papilloma, di cui esistono moltissimi tipi, è responsabile dei condilomi acuminati, che costituiscono l’infezione genitale forse più frequente e sono anche importanti perché chiamati in causa nei tumori del collo dell’utero. Tuttavia se è vero che moltissime donne sono affette dall’HPV, solo il 5% circa di queste rischia una vera e propria lesione precancerosa.

La malattia è trasmessa per lo più con il contatto sessuale. I sintomi sono praticamente assenti, a meno che non si sovrapponga un’altra infezione.

Il virus entra nelle cellule e penetra nel nucleo dando esito alla formazione di escrescenze tipo verruche (condilomi acuminati) o di lesioni piane (condilomi piatti). L’evoluzione di entrambe queste manifestazioni è molto diversa da caso a caso: possono restare invariate per anni o peggiorare e raramente anche sparire. Dunque anche la terapia sarà diversa a seconda dei casi: da un comportamento di attesa e osservazione si può passare a rimedi distruttivi di vario genere.

Per tutti questi motivi è opportuno che la donna infetta dal papillomavirus si sottoponga ad un esame particolare, che è la colposcopia. Infatti non sempre il Pap test riesce ad evidenziare questa malattia e può allora rendersi necessario eseguire una "biopsia" (prelievo non doloroso di un piccolo frammento di tessuto) per ricercare la presenza di cellule anomale. Se queste venissero evidenziate, è doveroso procedere alla loro asportazione, per evitare danni peggiori in futuro.

Il papillomavirus è estremamente diffuso in tutte le specie di mammiferi: tuttavia solo in una modesta percentuale di casi la sua presenza provoca l’insorgenza di tumori. Ciò sembra condizionato dalla predisposizione genetica di alcuni individui, oltre che dalla situazione immunitaria e quindi da tutti quei fattori che su di questa possono agire (stress, fumo, droga, infezioni con altri virus, etc).

Come per l’Herpes, anche per il Papilloma non esistono farmaci sicuramente risolutivi. Tuttavia, se non vengono reperite cellule anomale, si può ragionevolmente ricorrere ad un semplice controllo colposcopico annuale, non necessariamente sempre seguito dalla biopsia.

È importante ricordare che - proprio come le verruche si possono prendere da altre persone che ne sono affette - così anche i condilomi cervicali e vulvari possono essere presi durante un rapporto sessuale. Il partner andrà quindi anch’esso attentamente controllato ed eventualmente curato. Più spesso però non sarà necessario trattare chirurgicamente lesioni subcliniche a basso potenziale cancerogeno, tanto nell’uomo come nella donna. Infatti la distruzione delle lesioni non è sinonimo di eradicazione della malattia, la quale - potendo recidivare - potrebbe andare a localizzarsi proprio in quelle aree sottoposte ad un precedente intervento distruttivo e diventate perciò più sensibili e vulnerabili.

Ogni intervento andrà pertanto "confezionato" sul singolo caso, valutato nella sua globalità (gravità delle anomalie cellulari, età della donna, desiderio di prole, eventuale patologia associata, estensione della lesione, eventuale penetrazione nel canale cervicale, insufficienti garanzie per il controllo periodico). Per ulteriori informazioni, comunque:
http://it.wrs.yahoo.com/_ylt=A0geuljF6LFFyFIBdiMbDQx.;_ylu=X3oDMTB2dWNjdTY4BGNvbG8DZQRsA1dTMQRwb3MDOARzZWMDc3IEdnRpZAM-/SIG=124jgtrv5/EXP=1169373765/**http%3A//www.mvadmakers.com/papilloma/sessuale.htm

Vale

2007-01-19 21:14:09 · answer #4 · answered by Diego S 3 · 0 2

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