Cerco di rispondere alle diverse domande che hai posto:
1) L'En (Delorazepam), così come gli altri ansiolitici benzodiazepinici, assolve bene la sua funzione solo nelle terapie a breve termine (settimane/mesi); a lungo andare (mesi/anni) possono subentrare assuefazione, dipendenza fisiologica e dipendenza psicologica;
2) Il Daparox (Paroxetina mesilato), invece, è un antidepressivo SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitor) e viene utilizzato per terapie di medio/lungo termine. L'insorgenza degli effetti collaterali è estremamente soggettiva; per quanto riguarda quelli che hai citato:
- dato che la Paroxetina può modificare il metabolismo dei carboidrati, potresti riscontrare cambiamenti di peso e/o di appetito, i quali sparirebbero a terapia conclusa;
- sono stati riportati aumenti o cali transitori di pressione, di solito in pazienti con preesistente ipertensione.
Detto ciò, ti consiglio di porre tutti i tuoi dubbi e le tue preoccupazioni al medico psichiatra che ti sta seguendo.
2006-12-27 05:09:00
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answer #1
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answered by Dr. Exor 2
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X quanto riguarda gli effetti indesiderati della paroxetina leggi quanto segue:Farmaci antidepressivi. Paroxetina: effetti indesiderati
:Farmaci antidepressivi. Paroxetina: effetti indesiderati
Le reazioni indesiderate con Paroxetina sono di moderata entità e non influenzano la qualità di vita del paziente; generalmente non richiedono interruzione della terapia e durante il trattamento prolungato possono diminuire di intensità e frequenza.
Le reazioni avverse associate all'uso di Paroxetina più comunemente osservate sono: nausea, sonnolenza, sudorazione, tremore, astenia, secchezza delle fauci, insonnia, disfunzioni sessuali, capogiri, costipazione, diarrea e diminuzione dell 'appetito.
Paroxetina, rispetto agli antidepressivi triciclici, è associata ad una minore probabilità di causare secchezza delle fauci, costipazione e sonnolenza.
Raramente sono stati riscontrati esantema, glaucoma acuto, ritenzione urinaria, edemi periferici e al viso, tachicardia, trombocitopenia, sindrome serotoninergica (i cui sintomi possono includere: agitazione, confusione mentale, diaforesi, allucinazioni, iperreflessia, mioclono, brividi, tachicardia e tremore) e sintomi che suggeriscono una iperprolattinemia / galattorrea.
Raramente, prevalentemente nell'anziano, è stata riscontrata iponatriemia, che può essere associata con la sindrome da "secrezione inappropriata dell' ormone antidiuretico" ( SIADH ) e che generalmente scompare con la sospensione del farmaco. Sono stati riscontrati aumenti degli enzimi epatici. Benchè anomalie epatiche gravi siano state riportate raramente, viene consigliato di sospendere il trattamento in caso di persistenza di alterazioni della funzionalità epatica.
Alterazioni dell'emostasi (per lo più ecchimosi e porpora) sono state talvolta rilevate.
Occasionalmente sono stati riportati disturbi extrapiramidali, inclusa distonia oro-facciale, in pazienti con pregressi disturbi del movimento o in pazienti in trattamento con neurolettici. Analogamente ad altri farmaci psicoattivi, l'interruzione repentina della somministrazione può comportare la comparsa di sintomi quali capogiri, disturbi sensoriali, disturbi del sonno, agitazione o ansia, nausea e sudorazione.
Come con gli altri SSRI, a seguito di trattamento con Paroxetina sono stati osservati TRANSITORI AUMENTI O DIMINUZIONI DELLA PRESSIONE ARTERIOSA,, solitamente in pazienti con preesistente ipertensione o ansia.
Come con gli altri SSRI, raramente sono stati riportati confusione mentale, convulsioni e reazioni di fotosensibilità.
L'EN appartiene alla famiglia delle benzodiazepine.
Le benzodiazepine sono la categoria principale degli ipnotici sedativi.
Si distinguono in quelle che vengono eliminate lentamente dal nostro organismo( l'EN appartiene a questa categoria)
E quelle benzodiazepine che vengono eliminate più celermente (usate nel trattamento dell'insonnia)che evitano i fenomeni di sedazione durante il giorno.
Agiscono sul sistema nervoso centrale con una azione definita "depressiva" che in questo caso si riferisce all'azione inibitoria, sedativa di questi farmaci. Come per tutte le sostanze che hanno un'azione simile, la risposta di chi prende tali farmaci dipende dal dosaggio e varia da persona a persona: a bassissime dosi eccita, alzando le dosi eccita ulteriormente, alzandole ancora di più provoca sonno e in casi di dosi estremamente massicce (sovradosaggio) porta a gravi stati di malessere psicofisico fino anche al coma.
Le benzodiazepine (BDZ) vengono utilizzate per il trattamento degli stati ansiosi e dell'insonnia: dagli attacchi di panico all'agorafobia, all'ipocondria a situazioni di stress e ansia generalizzata.
Tali sostanze possono nel tempo risultare molto pericolose ed il loro utilizzo può anche portare ad una crisi "psicotica" (i sintomi descritti sono deliri ed allucinazioni) che verrà poi probabilmente affrontata con i "tranquillanti maggiori" o neurolettici.
Non è da sottovalutare il fatto che ESSE PROVOCANO , come ogni sostanza psicoattiva, DIPENDENZA FISICA , PSICOLOGICA, TOLLERANZA ( = bisogno di aumentare la dose per sentirne gli effetti) e CRISI Di ASTINENZA.. A meno che non intervengano gravi effetti collaterali che rendano necessaria una brusca interruzione del trattamento, la sospensione di una terapia con BDZ deve essere graduale (il tempo necessario per chi volesse sospendere il trattamento è da calcolare assieme ad un medico che valuti con attenzione le modalità di riduzione del farmaco). Infatti una brusca sospensione delle BDZ può provocare ansia, insonnia, irritabilità, nausea, cefalea, palpitazioni, tremori, sudorazione, meno frequentemente dolori muscolari, vomito, intolleranza alle luci e ai suoni e raramente convulsioni e una serie di disturbi contrastanti quali: eccitazione, tristezza, delirio, allucinazioni, difficoltà a pensare e ad esprimere le proprie emozioni.
Effetti collaterali
Gli effetti collaterali frequenti a dosaggio base sono:
eccessiva sedazione, confusione mentale, astenia, diminuzione della prestazione psicomotoria e cognitiva;
gli effetti meno frequenti sono amnesia e irrequietezza;
quelli invece rari sono: vertigini, stati di eccitamento, reazioni cutanee, amenorrea ( = mancanza del flusso mestruale) e galatorrea ( = produzione di latte nella donna in assenza di gravidanza e anche nell'uomo).
Combinando le bdz con altre sostanze
Bisogna fare attenzione nel combinare le BDZ con gli alcolici, tale interazione può causare, infatti, problemi cardiorespiratori, può prolungare i tempi di eliminazione delle BDZ (nel caso delle BDZ a eliminazione lenta) e provocare fenomeni di accumulo (ovvero effetti di potenziamento ed effetti eroino-simili nel caso, per esempio, dell'associazione di Tavor con alcolici).
L'azione delle BDZ con altri farmaci che "deprimono" il sistema nervoso centrale provoca un aumento dell'effetto farmacologico di entrambi i farmaci.
In generale andrebbe evitato il più possibile sia il consumo di psicofarmaci combinati tra loro, sia di psicofarmaci e farmaci. Infatti, le BDZ a eliminazione lenta combinate con altri farmaci quali Cimetidina (farmaco antiulcera), Propanolo (farmaco che controlla la pressione), contraccettivi (pillole) aumentano il tempo di eliminazione sia delle stesse BDZ che di questi altri farmaci, mentre con la Digossina (farmaco usato per problemi cardiaci), gli anticoagulanti e la Fenitoina (farmaco usato per epilessia e, occasionalmente, per emicranie o aritmie) aumentano il tempo di eliminazione e l'effetto di questi ultimi.
Ti segnalo inoltre che nel periodo di assunzione dell'EN è bene evitare di bere succo di pompelmo poichè aumenta il rischio di effetti collaterali e tossicità in quanto il succo di pompelmo ne aumenta l'assorbimento.
2006-12-27 06:46:38
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answer #6
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answered by sun 7
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