Nella liquidazione si dovrebbe presupporre che esistono danari a sufficienza per sanare tutti i debiti, nel fallimento invece non ce ne saranno a sufficienza e qualche creditore dovrà accontentarsi. Tieni presente che in ogni caso i Dipendenti e gli enti previdenziali sono creditori privilegiati e quindi saranno pagati per primi (con annessi e connessi a meno che non si raggiungano volontariamente accordi diversi). Ciao...
2006-12-20 09:44:53
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answer #1
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answered by Anonymous
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Fallimento e liquidazione sono due cose differenti, in quanto il fallimento costituisce la morte dell'impresa con la formazione di uno stato passivo e la distribuzione del'eventuale attivo ricuperato dalla curatela nel rispetto della par condicio creditorum e fatte salve le cause legittime di prelazione e le prededuzioni. La liquidazione è uno stato di paralisi dellazienda la quale tende a liquidare l'attivo per sanare il passivo e giungere ad una estinzione dell'ente senza più poter intraprendere operazioni nuoce e diverse dalla "liquidazione"
I dipendenti normalmente hanno per le retribuzioni il privilegio speciale sull'attivo nel fallimento, mentre nella liquidazione dipende dalla volontà dei liquidatori, in quanto non c'è una espoliazione deibeni del fallimento. Il dipendente se la società in liquidazione non paga può agire con decreto ingiuntivo ed eventualmente chiedere lui stesso in caso di pignoramento negativo il fallimento. Comunque presso l'INPS esiste un fondo di garanzia per i dipendenti in caso di fallimenti di aziende. Almeno così mi pare.
2006-12-20 09:53:42
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answer #2
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answered by A U R A 4
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il FALLIMENTO é una procedura obbligatoria che interviene per mezzo del tribunale, quando l'impresa non é più in grado di soddisfare i creditori (dipendenti inclusi)
la LIQUIDAZIONE é una procedura volontaria che i soci deliberano quando per vari motivi ritengono di non voler proseguire con l'impresa.
quindi per i dipendenti:
- nel fallimento il rischio di non percepire nulla é molto alto, anche se in quasi tutti i casi subentra l'INPS con un fondo apposito a pagare per conto dell'impresa ( poi l'INPs si rivarrà sul fallimento);
- nella liquidazione il rischio é in teoria minore, perché i fodni dovrebbero esserci. Nel caso venissero a mancare e non si trovassero accordi, la liquidazione può diventare fallimento; quindi vai al punto precedente ;)
-->concludo:
in caso di società in liquidazione i dipendenti possono recupare tfr, ferie, permessi, ecc? Sì. certo. per legge; salvo che la liquidazione diventi fallimento.
buona liquidata!
Phil
2006-12-21 04:06:16
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answer #3
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answered by phil_mi_70 3
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Giuridicamente, come ti dicono gli altri utenti, sono due cose abbastanza diverse. Però alcune liquidazioni volontarie assomigliano molto al fallimento.
Se una ditta nel 2005 ha presentato un bilancio con netto patrimoniale a - 30.000 euro circa e a fine 2006 si mette in liquidazione volontaria, molto probabilmente questa liquidazione, tempo 3 mesi diventa un fallimento. Stanne certo.
2006-12-20 18:15:08
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answer #4
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answered by alvaro4ever 7
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sono due cose diverse. Il fallimento presuppone l'insolvenza della società (non ci sono soldi per pagare tutti i creditori) che viene quindi liquidata da un curatore nominato dal tribunale che poi provvede a rimborsare pro quota tutti i creditori.
La liquidazione è invece un atto volontario della società che decide di sciogliersi, interrompere ogni attività, vendere il suo patrimonio. E' la società stessa che nomina i suoi liquidatori. Il ricavato (pagati i creditori) è diviso tra i soci.
In questo caso gli ex dipendenti sono pagati in tutto dalla società in liquidazione.
Può peraltro capitare che nel corso della liquidazione ci si renda conto che non ci sono soldi per pagare tutti i debiti ed allora la società viene dichiarata fallita.
2006-12-20 17:57:11
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answer #5
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answered by domedeus2002 5
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