Una persona ferma nello spazio,si muove nel tempo.Riuscire ad invertire la relazione credo ci porrebbe di fronte alla più grande scoperta mai realizzata nella storia.L'ipotesi fantascientifica di ubiquità non sarebbe più una congettura irreale.Utilizzando le teorie sulla relatività,quali altre teorie sarebbero utili per il raggiungimento seppur approssimativo del risultato,quantomeno a livello teorico?Vostre opinioni e conoscenze in merito.
NB:premierò la risposta più dettagliata,comprensibile e profonda
2006-11-30
11:14:42
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10 risposte
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inviata da
Psiche
2
in
Matematica e scienze
➔ Fisica
NB:con "invertire la relazione" intendo che una persona,ferma nel tempo,si muova nello spazio.
2006-11-30
11:40:34 ·
update #1
Per Birimbino:valuta bene la domanda e ti accorgerai che il filo logico è alla base di essa.Semmai è il risultato che prospetta la possibilità di una soluzione paradossale,ma è proprio il risultato la domanda alla quale rispondere.
2006-11-30
13:12:31 ·
update #2
Per Slash:l'ubiquità c'entra e come.Se tu percorri uno spazio di x metri in un tempo 0,vuol dire che tu ti trovi contemporaneamente all'inizio e alla fine del tratto spaziale da percorrere,quindi sei ubiquo.
2006-12-03
09:24:07 ·
update #3
Slash,la domanda è proprio quella!E' chiaro che se prendiamo come riferimento la velocità della luce,il tempo zero nello spazio non potrà mai esistere.Qualora dovesse succedere(a una velocità maggiore di quella della luce),si avrebbe ubiquità
2006-12-03
22:44:39 ·
update #4
mi avvalgo della consulenza di mio fratello:
concettualmente il rapporto spazio-tempo così come lo intendi tu è reversibile.
ma più chè per il discorso dell'unibiquità interessa la teoria dei viaggi nel tempo.
Einstein considerò che se il tempo della percezione degli oggetti fosse istantaneo (T=0 ), la velocità della luce dovrebbe essere infinita, come si era esemplificato fino ad allora: quando apriamo gli occhi ed osserviamo il mondo, vediamo quello che è effeftivamente e contemporaneamente presente attorno a noi.
Ma Einstein sapeva che Michelson e Morley, due scienziati americani, avevano dimostrato nel 1887 che la velocità della luce era elevata, ma non infinita e che infatti corrispondeva a circa 300.000 Km/secondo (quantità che indicheremo con c).
Ciò significa che la luce delle stelle che vediamo in cielo proviene dal passato; potremo infatti casualmente vedere la luce emessa da una stella, che in effetti non esiste più da molto tempo.
Allora Einstein, a seguito della enunciazione che non è misurabile nulla di più veloce della luce, immaginò di cavalcare la luce che porta l'informazione sul movimento: da qui la necessità di modifica delle dimensioni relative allo spazio/tempo in cui si osservano gli eventi.
Infatti, muovendoci alla velocità della luce esploreremmo tutto il passato dell'universo: poiché il rapporto S/T deve risultare come limite massimo uguale alla velocità della luce, che nel vuoto è stata misurata come costante universale c; se la velocità delle luce è costante, per rimanere tale a tutte le condizioni del moto, devono variare il numeratore e/o il denominatore del rapporto che esprime la velocità.
Inoltre Einstein proponendo la sua teoria della relatività nel 1905, formulò l'ipotesi che se riteniamo l'energia totale (E) una costante universale, il cambiamento delle dimensioni relative tra spazio e tempo deve corrispondere ad una variazione della massa dei corpi.
Da qui la famosa equazione della relatività, E = mc2.
Questa formulazione comporta che, in prossimità della velocità della luce, la massa di un corpo in moto deve diventare energia.
Con Einstein si realizza un grande cambiamento nel modo di pensare allo spazio ed al tempo: l'equazione della relatività stabilisce che se la massa dei corpi in movimento varia a seconda della velocità, allora nuove dimensioni dello spazio/tempo vengono definite dalle interazioni della massa variabile con il campo della energia.
Per Einstein spazio e tempo non sono più quantità assolute e distinte, di valore primordiale come aveva supposto Newton, ma intrinsecamente relative, per cui lo spazio non è assolutamente distinguibile dal tempo; sono gli eventi di interazione tra energia e materia che determinano dimensioni variabili dello spazio/tempo nell'universo.
Purtroppo tali distorsioni relativistiche dello spazio/tempo in funzione della velocità a cui sono soggette le masse dei corpi in movimento, generano inammissibili paradossi logici a tutt'oggi irrisolti.
Il più famoso è il cosiddetto paradosso dei gemelli.
Trattasi di un esperimento mentale in cui si suppone che un gemello resti a terra e l'altro navighi nello spazio ad una velocità che si approssima sempre più a quella della luce; dato che c=S/T, se la velocità dell'astronave aumenta, il valore del tempo sull'astronave deve diminuire, deve cioè rallentare il ticchettio dell'orologio del gemello in volo rispetto a quello del gemello rimasto a terra. In tal caso quando il gemello volante torna a casa trova il fratello molto più vecchio di lui.
Questo tipo di paradosso non è nuovo: è spesso ricordato il paradosso di Achille e la tartaruga di Zenone d'Elea (480? a.C.), che impediva al veloce Achille di sorpassare la tartaruga perché, prima di raggiungerla, avrebbe dovuto arrivare alla metà della distanza tra lui e la tartaruga; ma se si suppone di poter dividere un segmento dello spazio all'infinito, di conseguenza Achille non può avere altro che un tempo infinito per raggiungere l'infinitesima suddivisione della distanza che lo separa dalla tartaruga.
Il paradosso dei gemelli come quello della tartaruga irraggiungibile, evidenziano come alcuni ragionamenti scientifici, apparentemente coerenti, portino a conclusioni paradossali.
Restano perciò una sfida alla ricerca di nuovi modelli concettuali di revisione del ragionamento scientifico precedente, che pur sembrando per molti aspetti logico, applicato rigorosamente, diviene irrazionale anche nei riguardi del senso comune.
Un evidente errore comune ai due paradossi della tartaruga ed Achille, così come in quello dei gemelli, consiste nel trattare entità quali lo spazio ed il tempo come assolute, e poi pensare di renderle relative tra loro.
Ogni entità, infatti per essere considerata assoluta, dovrebbe anche essere assolutamente distinta dalle altre e quindi non può poi essere relativizzata.
Questa semplice riflessione logica non basta per capire meglio il mistero del tempo: una sfida assai più importante e complessa emerge oggi nella scienza.
Cosa sia il tempo in relazione alla nascita ed all'evoluzione della vita è una questione ancora aperta alla creatività dei giovani capaci di applicarsi allo studio della scienza.
2006-11-30 11:22:27
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answer #1
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answered by jelmini 3
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E' proprio vero: una persona ferma si muove solo nel tempo e invecchia. Il problema è che non ci si può muovere nel tempo con la stessa libertà con cui ci si muove nello spazio, questo resta il mistero.
2006-12-02 12:58:50
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answer #2
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answered by etcetera 7
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quando un corpo è in movimento la sua velocità nella dimensione temporale diminuisce;einstein capì che qualsiasi oggetto si muove alla velocità della luce,anche noi!tuttavia la nostra velocità nella normale vita quotidiana e tutta spostata nella dimensione temporale;se riuscissimo a raggiungere la velocità della luce nella dimensione spaziale azzereremmo la velocita nella dimensione temporale;in altre parole il tempo per noi non scorrerebbe;non c' entra niente l' ubiquità!
se si potrebbe percorrere un tratto x in 0 sec,come dici tu,allora si potrebbe parlare di ubiquità,ma anche di istantaneità.ma l' istantaneità non esiste;qualsiasi tipo di informazione non può viaggiare oltre la velocità della luce,per cui è impossibile percorrere un tratto sia esso piccolo o grande a t=0;percorrendo un tratto molto piccolo alla velocità della luce ci sembrerebbe di aver impiegato un tempo 0 ma se andremmo a misurare il tempo impiegato con strumentazioni sensibilissime ci accorgeremmo che non è così.
2006-12-03 13:10:30
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answer #3
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answered by slash 2
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Non posso dare una risposta dettagliata per il semplice motivo che il nostro concetto di Tempo Lineare è errato.
Si può vivere solo l' istante del presente ; il passato è solo un ricordo; il futuro un' ipotesi . Il Tempo non esiste.
2006-12-02 13:28:47
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answer #4
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answered by ~ Kevin ~ 7
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credo che abbia ragione birimbino. se c'è un filo logico (che non sia la proprietà commutativa) perchè non ce lo spieghi? così dopo ci possiamo ragionare invece di fare congetture.
non devi confondere la realtà con i modelli che si fanno per descriverla. la realtà è ciò che esiste, i modelli sono strumenti per prevedere i risultati delle osservazioni e hanno il pregio di poter essere descritti con la matematica.
lo spazio tempo è uno strumento matematico che permette di semplificare la descrizione della percezione dello spazio e del tempo nei sistemi inerziali, e permette di costruire operatori che trasformano le equazioni della fisica in equazioni semplici.
questo non significa che lo spazio e il tempo siano realmente raggruppati in un oggetto che si chiama spaziotempo, solo vuol dire che se utilizziamo questa descrizione ne semplifichiamo (generalizziamo) la descrizione. una delle cose che rendono interessante un modello è la sua capacità di prevedere fenomeni che non erano mai stati osservati. la teoria della relatività lo fa. il motivo è che le equazioni che si scrivono in questo contesto hanno soluzioni che non sono "ordinarie", ma il cui significato deve essere interpretato.
la tua affermazione corrisponde a dire che non c'è differenza tra spazio e tempo. perchè no dico io? solo dicci cosa pensi che significhi e magari ne esce un discorso interessante
2006-12-01 02:01:31
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answer #5
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answered by arpanonno 4
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Se per reversibile intendi che "una persona ferma nel tempo si muove nello spazio" non credo tu abbia scoperto nulla di nuovo. Supponendo di allontanasi dalla terra esattamente alla velocità della luce, si avrebbe del nostro pianeta una immagine statica (praticamente sempre la stessa) poichè le particelle di luce si muovono con il viaggiatore. Quindi in relazione al tempo terrestre si rimarrebbe fermi mentre ci si sta spostando nello spazio. Il guaio è che ammesso che fosse possibile fare un'esperienza simile, avremo sì fermato il tempo terrestre, ma non quello universale, quindi continueremo ad invecchiare, e al nostro ritorno sulla terra saremo più vecchi esattamente della durata del nostro viaggio.
2006-12-01 01:03:37
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answer #6
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answered by nenox83 3
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posso avere la domanda di riserva?
2006-12-01 00:40:11
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answer #7
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answered by bellambriana2003 3
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nn tutte le toerie sono reversibili...questa nn ne fa eccezione xkè nn ha senso logico...e nella fisica ci vuole innanzitutto quello
2006-11-30 20:24:21
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answer #8
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answered by pleh 3
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Einstein ipotizzò che la velocità del movimento, parliamo di velocità della luce, potesse alterare il tempo, fermandolo o addirittura tornando indietro, ma c'era il problema della continuità della massa, cioè la massa di un corpo a elevatissima velocità si estende, evidentemente non è una bella prospettiva. Per cui non la chiamerei ubiquità ma distorsione della massa, la previsone sarebbe catastrofica. Questo è quanto ho capito leggendo Einstein, però non sono un fisico.
2006-11-30 19:34:26
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answer #9
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answered by Anonymous
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io penso che una persona si può muovere nel tempo soltanto andando in dietro.nel futuro nn penso.e lo può fare andando ad una velocità superiore a quella della luce(il che è impossibile.ma cmq da fare solo nello spazio,cioè in assenza d attrito)
2006-11-30 19:29:00
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answer #10
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answered by Jimmy 3
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