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2006-11-30 06:29:44 · 1 risposte · inviata da alla p 1 in Arte e cultura Storia

1 risposte

L'oreficeria longobarda, che si afferma a partire dal VI secolo d.C., è fondata sulla policromia; la tecnica più diffusa è quella cloisonnè, costituita da un reticolo di pietre preziose separate da sottili lamine d'oro ricurve. L'uso di questa tecnica si affianca alla fusione, allo sbalzo, alla filigrana, alla granulazione, al traforo e all'incisione delle pietre dure che gli orafi longobardi desumono dal mondo classico. I cospicui tesori delle necropoli longobarde sono costituiti da collane in cui monete d'oro si alternano a perline in pasta vitrea, collane di grani di vetro con pendaglietti d'oro sbalzato, fibule di tutti i tipi, borchiette ed anelli. Prodotti dell'oreficeria longobarda sono anche le croci in lamina dorata, a bracci uguali, con motivi sbalzati di trecce e figure, che venivano indossate dai Longobardi convertiti. Anche le armi offrono una ricca decorazione: foglie di bronzo ornano gli scudi e lamelle auree abbelliscono le faretre in cuoio o le selle. Un'estrema varietà decorativa caratterizza anche le fibule, tipico prodotto dell'oreficeria longobarda, che servivano a fermare le sopravvesti sia maschili sia femminili.
Un esempio dell'oreficeria longobarda è la famosa "Corona di Teodolinda" in oro, gemme, madreperla del VI-VII sec. (Monza, Tesoro).

2006-12-01 06:08:04 · answer #1 · answered by elival64 6 · 1 0

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