Ciao cara! Io purtroppo sono nelle tue stesse condizioni, ma sto imparando a reagire pian piano... Innanzitutto nel momento in cui ho realizzato che mi stavo facendo troppo del male e che mi stavo lasciando morire: allora sono riuscita finalmente a correre dal medico e farmi mandare al centro di igiene mentale della mia Asl per chiedere aiuto! Attualmente assumo un antidepressivo che mi sta aiutando tantissimo e sono in psicoterapia: pian piano sta uscendo tutto quello che mi ha portato alla depressione, o almeno alle riacutizzazioni di una depressione con cui probabilmente convivo fin da piccina! Già che tu ti sia rivolta in questo spazio significa che stai cominciando a capire che non puoi continuare così: ora fai un piccolo sforzo, vai dal tuo medico e fatti indicare la strada opportuna! Fallo per il tuo bimbo! Ah, mi ha aiutato davvero tanto leggere un particolare libro, non farti spaventare dal titolo anche se sembra da pazzi: "Il dono della depressione. Il male oscuro come opportunità di crescita spirituale" di Cheri Huber. Lo puoi trovare anche in vendita su internet: http://www.bol.it/libri/scheda/ea978880455851.html;jsessionid=83C39D445C04C6FE636602EFB9737FB3
E' stato un modo per capire che non devo sentirmi in colpa per essere così...
2006-11-27 00:05:41
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answer #1
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answered by Anonymous
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Ciao cara. Conosco benissimo lo stato di prostrazione in cui ti senti. Ci sono passata anche io. Il fatto che tu abbia lanciato un SOS è già molto.
Inutile che ti dicano di uscire, di conoscere gente e di cercare di divertirti, so benissimo che se non hai dentro questo bisogno e che ti senti solamente il vuoto e quindi non hai la forza e la voglia di nulla di tutto ciò.
Però devi fare qualcosa per te e per tuo figlio.
Io mi ero spaventata di essere arrivata al punto come sei arrivata tu di aver voglia solo di dormire e di non fare nulla.
Non mi riconoscevo e vedevo lo smarrimento negli occhi dei miei figli.
Mi sono rivolta al CIM della mia città (non avevo i mezzi per rivolgermi a qualche struttura o psicologo privato).
Mi sono bastate solo 3 sedute perchè mi è bastato solo dire a voce alta quali erano i disagi che mi avevano portato a quello stato. Mi hanno dato una terapia che, confesso, ho fatto solo per poche settimane perchè avevo capito da sola che dovevo e soprattutto ne volevo uscire.
Ho cominicato con l'amarmi di più, a crearmi situazioni e momenti che mi davano benessere e che mi facevano star bene soprattutto con me stessa e con i miei figli (anche io ero senza un compagno). Ho cominciato con le cose più semplici e più banali, come fare la torta che piaceva di più ai miei ragazzi o piantare dei bulbi ed aspettare che crescessero. Ho comperato quei libri di cui avevo sentito parlare bene e che immaginavo potessero piacermi.
Ho eliminato fisicamente le cose che mi davano più fastidio e non ho più avuto frequentazioni con le persone che sapevo con certezza che potevano darmi malessere o disagi e ho intensificato i rapporti solo con chi mi dava leggerezza e che mi sapeva regalare i sorrisi.
Ho capito che non dovevo lasciarmi scorrere addosso la vita perchè sono importante per i miei figli, non solo come madre ma anche come punto di riferimento e come esempio. Ho capito che sono intelligente, in gamba e che le cose che faccio mi riescono bene, ma soprattutto ho imparato a vivere anche da sola..... Perchè alla fine, PENSACI BENE, non siamo sole.
Mi sentirei di escludere di consigliarti l'uso del PC per chat o cose del genere. Possono illuderti di sentirti meno sola, ma alla fine ti escludono dalla realtà che si può toccare con mano. E tu hai bisogno di toccare con mano qualcosa che ti faccia star bene.
In bocca al lupo cara.... mi piacerebbe che tu mi facessi sapere poi.....Un abbraccio
2006-11-26 21:22:34
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answer #2
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answered by Anonymous
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La depressione è un disturbo sicuramente diffuso tra la popolazione generale e quindi molto ben conosciuto.
Sembra, infatti, che ne soffra dal 10% al 15% della popolazione, con una diffusione maggiore tra le donne.
Generalmente chi ne soffre mostra un umore depresso, una marcata tristezza quasi quotidiana e tende a non riuscire più a provare lo stesso piacere nelle attività che provava prima. Le persone che soffrono di depressione, si sentono sempre giù, l’umore ed i pensieri sono sempre negativi. Sembra che presentino un vero e proprio dolore di vivere, che li porta non riuscire a godersi più nulla.
Oltre a questi sintomi primari, normalmente succede che le persone che soffrono di questo disturbo ne presentino altri, quali:
un appetito aumentato o diminuito;
un aumento o una diminuzione del sonno;
spesso un marcato rallentamento motorio o, al contrario, una marcata agitazione;
una marcata affaticabilità;
una ridotta capacità di concentrarsi;
una tendenza molto forte ad incolparsi, a svalutarsi;
pensare al suicidio.
Chi soffre di depressione può soffrirne in modo ACUTO (cioè presenta delle fasi di depressione molto acute ed improvvise, che magari tendono a scomparire da sole o con una terapia) oppure soffrirne costantemente, anche se in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento.
Spesso i parenti spronano chi ne soffre a reagire, a sforzarsi. Questo ovviamente in buona fede, senza rendersi conto che ciò tende a far sentire chi ne soffre ancora più in colpa.
L’atteggiamento migliore da tenere è quello di aiutare gradatamente chi ne soffre a riprendere le proprie attività, assumere un'adeguata terapia farmacologica ed intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Il Disturbo Depressivo (Singolo o Ricorrente) è due volte più comune nelle femmine adolescenti e adulte che nei maschi adolescenti e adulti. Nei bambini prepuberi, maschi e femmine sono ugualmente affetti. Le frequenze negli uomini e nelle donne sono più elevate nel gruppo di età dai 25 ai 44 anni mentre le frequenze sono più basse sia per gli uomini che per le donne oltre i 65 anni.
Gli studi sul Disturbo Depressivo hanno riportato una vasta gamma di valori riguardo alla proporzione della popolazione adulta affetta dal disturbo. Il rischio nel corso della vita per il Disturbo Depressivo in campioni di comunità varia dal 10% al 25% per le donne, e dal 5% al 12% per gli uomini. Il tasso di malattia sembra non essere in relazione con l'etnia, l'educazione, il reddito o lo stato coniugale.
Il Disturbo Depressivo può esordire ad ogni età, con un'età media di esordio intorno ai 25 anni. Alcuni hanno episodi isolati seguiti da molti anni senza sintomi, mentre altri hanno gruppi di episodi, e altri ancora hanno episodi sempre più frequenti con l'aumentare dell'età. Alcuni dati suggeriscono che i periodi di remissione generalmente durano più a lungo all'inizio del decorso del disturbo. Il numero di episodi precedenti predice la probabilità di sviluppare un successivo Episodio Depressivo.
Gli Episodi del Disturbo Depressivo spesso seguono un grave evento psicosociale stressante, come la morte di una persona cara o il divorzio. Gli studi suggeriscono che gli eventi psicosociali (eventi stressanti) possono giocare un ruolo più significativo nel precipitare il primo o il secondo episodio del Disturbo Depressivo e avere meno importanza per l'esordio degli episodi successivi
La terapia cognitivo comportamentale si è dimostrata efficace per il trattamento della depressione.
Da un lato si cerca di modificare i pensieri che possono sostenere la depressione. Ad esempio le persone che ne soffrono tendono ad avere un ipercriticismo verso se stessi, tendono ad accusarsi oltre ogni evidenza, tendono a notare maggiormente gli eventi negativi nelle situazioni quotidiane.
La terapia cognitivo comportamentale aiuta la persona a sviluppare una modalità di pensiero più equilibrata e razionale.
Dall’altro lato si aiutano le persone a costruire migliori abilità per affrontare le difficoltà quotidiane, che probabilmente hanno portato la persona ad essere depressa. Così, ad esempio, si può insegnare alla persona modalità comunicative più efficaci o strategie per risolvere i problemi nei quali si trova coinvolto.
La terapia quindi invita la persona a riprendere gradualmente le attività che sono state abbandonate, magari cominciando da quelle più piacevoli, a sviluppare comportamenti più funzionali per risolvere i propri problemi, a pensare in modo più equilibrato e razionale.
La terapia cognitivo comportamentale si differenzia molto da altri tipologie di psicoterapie. A differenza di altre, come ad esempio la psicoanalisi, la terapia cognitivo comportamentale è centrata sul presente, sui sintomi, tende a produrre soluzioni fattive per i problemi presentati.
In questo senso si da un peso minore a quanto accaduto nell’infanzia o a quanto gli eventi passati possano incidere sul presente.
Nella terapia farmacologica della depressione vengono impiegate numerose classi di farmaci antidepressivi: triciclici e tetraciclici (es desipramina, nortriptilina, maprotilina, clorimipramina, imipramina, amitriptilina, nortriptilina); agonisti multisistemici Noradrenalina-Serotonina (es venlafaxina, trazodone); benzamidi sostituite (es amisulpiride); agonisti del sistema noradrenergico (es mianserina, mirtazapina, reboxetina); inibitori del reuptake della serotonina - SSRI - (es fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina, citalopram, escitalopram, buspirone); donatori di gruppi metilici (S-adenosil-L-metionina). Tutte le classi si sono mostrate efficaci nel trattamento. Nelle forme resistenti possono essere utilizzate associazioni con stabilizzanti dell'umore (es litio, valproato, carbamazepina, oxcarbamazepina, gabapentin) e in alcuni casi con ormoni tiroidei. Recentemente alcuni clinici utilizzano farmaci antiparkinson (es pramipexolo) per la loro azione favorente la trasmissione dopaminergica, tuttavia non vi sono ancora sufficienti dati per sostenere l'azione antidepressiva di tali molecole.
L'uso di antipsicotici, in associazione agli antidepressivi, è giustificata nei casi in cui il quadro depressivo si presenta con sintomi psicotici.
2006-11-29 00:33:04
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answer #3
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answered by Anonymous
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Purtroppo, lo sai benissimo anche tu, quando di depressione si tratta qualsiasi consiglio, qualsiasi spalla non servono a nulla, non si riesce ad ascoltare, ci si sente sempre più impotenti di quello che ci viene consigliato. Devi in reltà capire che la depressione, è semplicemente un sistema di auto protezione della nostra psiche, un atteggiamento di autocompassione che ci distrae dalla nostra normale necessità: accettare la nuova situazione senza odio, ma con amore. Spostando la nostra attenzione su un problema nuovo, che non fa parte di noi, siamo costretti a lasciar perdere ciò che veramente importa per noi stessi, cioè amarsi. Hai sicuramente passato dei momenti felici nella tua vita, cerca di fissare lo stato d'animo di quegli istanti, siediti mantenendo la colonna vertebrale eretta, respira (solo ed esclusivamente dalle narici) lentamente e senza sforzo andando a riempire lentamente la tua pancia, contraila verso l'esterno, poi espira, ovvero butta fuori l'aria sempre dalle narici, provando la sensazione di svuotare la pancia completamente. Tra un inspiro ed un espiro trattieni sempre un istante, a pieno o a vuoto d'aria che sia. Ora ripesca quello stato di felicità di cui parlavo prima, fallo scendere con l'aria che inali e cerca di pervadere tutto l'interno del tuo corpo con quella sensazione. E' come una luce che illumina tutti gli antri bui nella tua casa, nella tua persona. Così, giunta a questo punto, porta questa luce anche dentro al tuo cuore (visualizzalo proprio realmente, in mezzo al petto), è come una piccola fiammella di una candela che di giorno in giorno sarà sempre più vivace. Tu alimentala, quando vedi che sta per affievolirsi, buttaci sopra altra benzina che altro non è che l'energia inversa della tua depressione. Ricordati che il male non esiste, il bene non esiste, esiste solo energia che noi dobbiamo costantemente trasformare. Se queste mie parole ti sembrano strane, ti mettono a disagio o altro, non preoccuparti, va bene così. Sappi solo che ti sono vicino in questo momento dove puoi scegliere se cambiare la tua vita o restare a crogiolarti nelle tue pene.
2006-11-26 23:10:20
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answer #4
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answered by kremerz7 1
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La tua è una situazione assolutamente comprensibile e che dividi con molti altri.
Prima di tutto nonsentirti in colpa con tuo figlio. Bambini dell'età del tuo ( e anche dopo ) richiedono molta energia e serenità da parte nostra e tu hai un assoluto bisogno di poter ritagliare nella tua vita un po' di spazio per te stessa che ti faccia sentire libera come eri un tempo per poter ricostruire qualcosa per te stessa ( e per lui ).
Se fossi in te mi rivolgerei prima di tutto a un medico spiegandogli la tua situazione e che potrà senz'altro aiutarti momentaneamente e parzialmente con qualche farmaco adatto.
Una volta che sarai più tranquilla e rilassata prova a vedere di arrangiarti con una baby sitter e ritagliarti uno spazio per fare qualcosa che ti diverta, ti piaccia e ti faccia conoscere gente ( un corso di ballo, iscrizione a club a cui piace passeggiare...... ) e quando fai queste cose e sai che tuo figlio è in buone mani, "dimenticalo" per quell'ora e conceditela tutta per te stessa come se fossi la ragazzina di un tempo.
Non pensare che sei depressa. Alzati al mattino, vai in bagno, guardati allo specchio e fatti un sorriso, di a te stessa "ciao tesoro, ti voglio bene oggi andrà bene" e vestiti truccati e non dire agli altri che sei depressa ( avere la compassione degli altri non aiuta anche perchè più che mostrarti di capirti non possono fare) perciò rispondi " Bene, oggi mi sento proprio bene" e questo si ripercuoterà positivamente anche su di te.
Pensa che anche gli altri hanno problemi, che non sai quali e quanti problemi e preoccupazioni si nascondono dietro facciate che a noi sembrano chissà che belle e cerca di dare coraggio agli altri e aiutarli a risolvere i loro problemi più che pensare solo ai tuoi.
Hai un figlio normale e sano?
Non sei ricca? Ci sono mamma che hanno bambini handicappati.
Ringrazia il Signore che non hai questa disgrazia e che dopo tutto ( almeno da quanti ti rispondono ) non sei circondata da un mondo tanto brutto e insensibile.
Un abbraccio affettuoso
tua sorella
2006-11-26 22:22:28
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answer #5
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answered by salsa 1
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ti capisco benissimo. Sono stata depressa per lungo tempo e anche a me molti dicevano: "Su tirati su", "Dipende solo da te", "Rimboccati le maniche" Cose facili a dirsi, soprattutto per chi non c'è dentro, e difficilissime da attuarsi per chi invece, come te, si sente inerme, paralizzato.
Innanzitutto non dire che tuo figlio non si merita una mamma come te: non è colpa tua. Se chiedi aiuto è perchè evidentemente non vuoi vivere in questo modo, soffrendo. Ed è già una gran cosa, credimi. E' un piccolo passo, significa che stai reagendo. Mio padre è stato depresso per una vita (anni fa non c'erano le possibilità di cura che ci sono oggi) e io e mio fratello non lo abbiamo mai colpevolizzato.
La depressione è una malattia subdola, terribile, ma pur sempre una malattia. Il cervello è un organo come gli altri e si ammala. Non ci sono colpe.
Devi tener sempre presente che è una malattia e che le malattie si curano. Non ti chiedo di andare a ballare, di svagarti...ti chiedo di andare da un medico specialista e fargli presente i tuoi sintomi. Lo devi a te stessa e a tuo figlio.
Ricordati che di depressione si guarisce, ci vuole tempo, pazienza e molta costanza ma, alla fine, quel velo nero che hai davanti agli occhi sparirà e scoprirai che la vita è persino più bella di prima.
Ti consiglio anche una buona lettura: "E liberaci dal male oscuro" del prof. Cassano. Ho imparato molto sulla mia malattia leggendo quel libro.
Te lo ripeto e magari ti sembrerà impossibile ora: ce la farai, ritornerai a sorridere come prima.
Se ti va di contattarmi io sono qui, un abbraccio ;-)
2006-11-26 21:24:52
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answer #6
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answered by Anonymous
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so che la mia risposta potra' essere inpopolare ma posso dirti che alle volte i medicinali,blandi che siano,aiutano.
dovresti chiedere aiuto ad uno psicologo....
ci sono dei stati depressivi cronici ai quali e' difficile uscire.
le opinioni dei tuoi amici,anche venendo dal cuore,nascondono una ignoranza in materia.
non si risolve tutto uscendo una sera.....
io ti capisco......
posso dirti che in america una persona su tre ha questo tipo di problemi.
alle volte devono essere visti sotto un punto di vista medico e non pensare solamente ad un malessere esistenziale fine a se stesso.
ci sono dei farmaci che ristabiliscono la corretta produzione di serotonina la cervello.
prova a farti bella,a sorridere di piu',a vedere il bicchiere mezzo pieno...fallo con tutte le tue forze.
se poi non ci riesci chiedi aiuti a chi ne sa piu' di noi.
un bacio
2006-11-26 21:10:29
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answer #7
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answered by Anonymous
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quando ero in depressione dormivo molto anche io...per non pensare(eppure non ero mai stata cosi',se sto' bene psicologicamente dormo molto poco e mi basta). dormivo appena potevo,cosi' mi staccavo dalla vita che non mi andava piu' bene. non solo quello....i miei animali non li potevo piu' sopportare,mia figlia? era la persona che meno volevo vedere,volevo si staccasse da me,tanto io me ne sarei andata...allora pensavo che era meglio si staccasse subito.
le amiche? volatilizzate! non solo le amiche,ma proprio anche le cugine....pazienza! all'inizio le avevo giustificate,ora che sto meglio gli ho riservato lo stesso trattamento.
la depressione e' brutta,ti posso capire e non sempre se ne puo' uscire da soli,quando si arriva a questo punto vuol dire che per molto tempo si ha accumulato e masso da una parte i problemi,le cose che non ci andavano bene....ma solo messi da una parte,non risolti e alla fine si scoppia come una bomba,esce fuori tutto insieme. solo parlando con una persona che non conosci e che e' in grado di capirti fino in fondo puoi stare meglio e anche in fretta,ti renderai subito conto,gia' dalla prima seduta che parlando e liberandoti,tirando fuori tutto stai meglio.
io sono arrivata dal psicologo che ero una vegetale,non mangiavo piu',dormivo e piangevo,sicura che la mia morte era arrivata....con sintomi di malessere a livello fisico....prendevo 20 goccie di calmente per la tosse 3-4 volte al giorno,era un continuo...invece quel giorno,mi sono resa conto che parlando di altro per un ora non avevo avuto la tosse e ho cominciato a pensare....da quel giorno non ho avuto piu' tosse e ho smesso di prendere quel medicinale.
ti consiglio di pensarci ad andare da uno psicologo,ti aiuta molto.......
2006-11-26 21:09:39
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answer #8
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answered by Anonymous
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ciao conosco molto bene questa malattia e come tale va curata; gia il fatto che tu la riconosca è un grande merito perche non tutti accettano il fatto di soffrire di depressione; la prima cosa da fare è andare subito in cura; esistono degli ottimi rimedi farmaceutici e se ne esce dalla depressione dammi retta; pero devi curarti, e subito; nn so di dove sei ma se vuoi ho il n° di telelfono di una brava d.ssa a Milano dell ospedale santa rita ( mi sembra...).
ti consigli odi andare dal tuo medico della mututa e farti dare dei nominativi di dottori specialisti nella cura della depressione , poi sarai tu a scegliere da chia andare o o con chi ti roverai meglio, creod si possa fare anche con la mutua. questa una cosa che devi sbrigare da sola se nn hai nassuno vicino, pero devi farlo subito, fin da oggi, prendi e vai dal tuo medico; lo sai che ci vuole pokissimo per uscire dalla depressione....nn fare come mia mamma che ci h amesso 10 anni e poi quando è guarita si è in.kazzata da morire perche nel giro di pochissimo è guarita....basta davvero poco credimi. cmq se hai bisogno di un nominativo dimmelo che ti do il n° dovre prendere appuntamento alla santa rita.
ciaooooooo
2006-11-26 21:01:37
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answer #9
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answered by deborina_72 3
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Visto che siamo una comunità virtuale... trova qualche utente che abita nella tua zone e conoscetevi, potrebbe essere una nuova amicizia. Mi raccomando alla serietà dell' utente in questione!
2006-11-26 20:57:36
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answer #10
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answered by Avantimieiprodi 7
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