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a seconda delle patologie più conosciute (glaucoma-retinite pigmentosa ecc.) avrei bisogno di avere una descrizione il più possibile pratica di "come si vede" ad es. se si ha il glaucoma, di come si vede se si ha la retinitinite, ecc. sia con il grado max di visone che il grado minimo. grazie. so che chiedo molto ma è per il bene di una bimba...

2006-11-26 07:08:58 · 1 risposte · inviata da animagentile2000 2 in Salute Malattie e disfunzioni Malattie - Altro

1 risposte

Non sono un oculista ma spero che quanto ho trovato su Internet possa esserti utile.
IPOVISIONE

TIPI DI IPOVISIONE

I pazienti ipovedenti possono appartenere, a seconda dei sintomi della loro minorazione visiva, ad una o più di queste cinque categorie fondamentali.

SCOTOMA CENTRALE
(visione diminuita della macula). L'alterazione funzionale della macula, per lo più dovuta a degenerazione maculare senile, è la prima causa di questo genere di menomazione, frequentemente provocata anche dalla toxoplasmosi, dalle neuriti ottiche e dai focolai di coroidite. A questo primo gruppo appartiene la maggior parte delle persone con minorazione visiva; non potendo utilizzare la macula, la parte centrale della retina a più alta risoluzione del dettaglio, non riescono a leggere o a vedere dettagli a distanza. In questo caso i pazienti devono imparare a fissare l'occhio al di sopra o al di sotto di un oggetto, in modo che l'immagine cada sopra o sotto lo scotoma centrale, sulla retina sana. A causa del numero ridotto di coni presenti al di fuori della macula, la visione dell'immagine risulterà ridotta: sarà dunque necessario ingrandirla in misura proporzionale alla sua distanza dalla fovea (centro della macula) malata. L'immagine deve essere situata (tramite fissazione eccentrica) subito fuori dallo scotoma onde evitare ingrandimenti inutili e minimizzare l'angolo di visione eccentrica: più l'immagine è lontana dalla fovea, maggiore sarà l'ingrandimento necessario e, quindi, più corta la distanza di lettura. Infine, dalla natura dello scotoma dipende l'opportunità di fissare sopra, sotto o lateralmente al testo. Per ottenere con successo la visione eccentrica, l'ipovedente da riabilitare deve conoscere bene il proprio campo visivo e comprendere il procedimento per sapere quanti gradi, al di sopra o al di sotto del testo, deve guardare. Il paziente deve quindi imparare contemporaneamente a muovere il testo e a fissare con l'occhio migliore nella posizione più corretta mediante l'aiuto della accomodazione o di lenti ipercorrettive.




AMBLIOPIA
(riduzione della vista senza una evidente lesione organica dell'occhio).
Appartengono a questa categoria le persone affette da ambliopia dovuta a strabismo non curato e a vizi refrattivi trascurati, come miopi o ipermetropi gravi non corretti, e la maggior parte dei portatori di retinopatia diabetica. In questi casi il campo visivo centrale è omogeneamente ridotto come sensibilità, ma non come ampiezza. Nella lettura i pazienti devono utilizzare, a causa della bassa acuità visiva, ausili ottici o altri ausili.

PERDITA DELLA VISIONE PERIFERICA
(visione periferica limitata, ma visione centrale presente). Appartengono a questo gruppo le persone che non riescono a usare la periferia della retina, ma hanno ancora una visione centrale residua. Si tratta di pazienti per lo più affetti da retinite pigmentosa o da glaucoma cronico; hanno gravi difficoltà di orientamento e, in caso di visus inferiore ai 2/10, di deambulazione senza l'aiuto del bastone bianco, del cane guida e di altri ausili per la mobilità. Montando sui normali occhiali correttivi dei piccoli grand'angoli è possibile allargare il loro campo visivo del 30%; inoltre, ingrandimenti relativamente forti, forniti da vari tipi di ausili ottici per vicino, consentono al paziente di leggere la stampa normale. Nella lettura l'impedimento più grave è dato dal loro vedere soltanto poche lettere alla volta (talvolta anche solo una parte di let-tere) in ogni campo di fissazione, cosa che riduce notevolmente la velocità di lettura. Chi ha subito una perdita della visione periferica deve imparare a muovere gli occhi per brevi tratti alla volta, facendo pause frequenti per ogni riga di testo; in alternativa può tenere gli occhi fermi muovendo il testo entro la visione centrale residua.




NISTAGMO ANOMALO
(difficoltà di movimento degli occhi). In questo gruppo sono situati i pazienti che non sono in grado di controllare il movimento degli occhi. Tale difetto può essere congenito o trarre origine da una ridotta visione bilaterale nella prima infanzia; cataratta congenita o albinismo possono talvolta accompagnarsi al nistagmo anomalo. Il paziente deve imparare a muovere la testa invece degli occhi, adottando quindi un diverso modo di lettura che permetta agli occhi di rimanere il più possibile stabili, in una posizione in cui il nistagmo sia di minore intensità.
E', inoltre, necessario evitare l'accomodazione e la convergenza che talvolta accentuano il nistagmo.












DEFICIT PARACENTRALI
(visione paracentrale ridotta, ma con persistenza di visione centrale e periferica). La maggior parte degli appar-tenenti a questa categoria è costituita da pazienti affetti da retinopatia diabe-tica con maculopatia edematosa. L'ede-ma, che si localizza intorno alla fovea, lascia una acuità visiva centrale appa-rentemente buona (2-4/10). Il campo visivo è caratterizzato da una sensibi-lità retinica quasi normale, circondata da una sensibilità maculare molto bas-sa. Le difficoltà insorgono nella lettura, poiché l'edema non consente la perce-zione di un numero sufficiente di lettere contigue.

Vai sul sito e a destra troverai anche :

TERAPIA
Riabilitazione visiva
Ipovedente lettore
Ausili ottici

Auguri x la tua bimba.

2006-11-27 09:53:21 · answer #1 · answered by sun 7 · 0 0

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