Il ciclo mestruale è l'insieme dei meccanismi che portano la donna all'ovulazione, cioè alla maturazione della cellula uovo o ovocita. L'intero ciclo è sotto il controllo dell'ipofisi (una ghiandola situata alla base del cervello, che fabbrica gli ormoni necessari all'ovulazione), e dell'ipotalamo (anch'esso situato nel cervello, che regola la produzione degli ormoni da parte dell'ipofisi). Il ciclo mestruale dura in media 28 giorni e si divide in due fasi.
Nella prima fase, che va dal primo al 14° giorno del ciclo, l'ipofisi produce due ormoni, l'FSH (follicolo-stimolante) e l'LH (luteinizzante). Il primo serve a far giungere a maturazione il follicolo, una specie di sacchetto contenente la cellula uovo, e a stimolare lo stesso follicolo a produrre gli estrogeni (gli ormoni che rigenerano la mucosa uterina sfaldatasi dopo l'ultima mestruazione, e che stimolano l'ipofisi a produrre l'LH). E' proprio l'elevata concentrazione dell'ormone luteinizzante a provocare l'ovulazione: il follicolo scoppia facendo fuoriuscire la cellula uovo che entra nelle tube di Falloppio (piccoli condotti che collegano l'ovaio all'utero) ed è pronta ad essere fecondata da uno spermatozoo.
Nella seconda fase del ciclo mestruale, nel caso sia avvenuta la fecondazione, la parte del follicolo che è rimasta nell'ovaio (il corpo luteo) inizia a produrre, oltre agli estrogeni, anche un altro ormone, il progesterone: quest'ultimo prepara la mucosa dell'utero a ricevere l'uovo fecondato, favorendo l'immagazzinamento di sostanze nutritive e un maggior afflusso di sangue. Nel caso invece l'uovo non sia stato fecondato, il corpo luteo degenera e cessa la produzione di ormoni. Parte della mucosa uterina si stacca e viene espulsa assieme all'ovulo non fecondato, dando origine ad una perdita di sangue che dura alcuni giorni e che non è altro che la mestruazione.
Ciò si verifica ciclicamente a cadenza all' incirca mensile. Ogni mestruazione si verifica a conclusione di un ciclo di attività ovarica. Pertanto la regolarità del ciclo è espressione della regolarità dell' attività ormonale ovarica.
Menarca (prima comparsa delle mestruazioni)
Nella maggior parte delle donne la prima mestruazione (menarca) si verifica nell' età compresa tra i 10 e i 16 anni. Quando la prima mestruazione compare prima dei 10 anni si parla di pubertà precoce, mentre quando compare tra i 16 e i 18 anni si parla di ritardo puberale o menarca ritardato. La mancata comparsa della mestruazione oltre i 18 anni di età viene definita amenorrea primaria.
Menopausa (cessazione definitiva delle mestruazioni)
La menopausa, cioè la cessazione definitiva delle mestruazioni, si verifica mediamente intorno ai 50 anni. Quando le mestruazioni cessano prima dei 45 anni si parla di menopausa precoce, mentre quando cessano dopo i 55 anni si parla di menopausa tardiva.
Ciclo mestruale regolare
Per durata del ciclo mestruale si intende l' intervallo di tempo che intercorre tra il primo giorno di una mestruazione e il primo giorno della mestruazione successiva. La durata del ciclo mestruale può essere variabile. Solitamente si considera normale una periodo cha va dai 25 ai 31 giorni, con una media di 28 giorni. C' è chi considera con maggiore ampiezza i limiti della normalità, estendendoli in un periodo che va dai 21 ai 36 giorni.
Il ciclo viene suddiviso in due fasi:
- Prima fase (fase preovulatoria, o proliferativa, o follicolare, o estrogenica).
- Seconda fase (fase postovulatoria, o secretiva, o luteinica o progestinica).
L' ovulazione è l'evento che separa le due fasi.
La donna può soggettivamente riconoscere il momento dell' ovulazione in base ad alcuni segni:
- presenza di una tipica leucorrea (perdite bianche) dovuta all' aumento di produzione del muco cervicale in fase preovulatoria - episodio di dolore al basso ventre (di breve durata e a spontanea risoluzione) dovuto al verificarsi dell' ovulazione - aumento della temperatura basale (se misurata e registrata su apposita scheda) dovuto all' azione del progesterone subito dopo l' ovulazione.
Tali segni, utili nel riconoscere il periodo fecondo, sono anche alla base dell' utilizzo dei cosiddetti metodi naturali di contraccezione.
In caso di cicli irregolari o cicli lunghi, mentre la durata della prima fase (preovulatoria) è variabile, la durata della seconda fase (postovulatoria o luteinica) solitamente ha una durata media di 12-16 giorni. Quando la fase postovulatoria o luteinica dura meno di 10-11 giorni, si parla di fase luteinica corta o insufficenza luteinica.
Alterazioni del ciclo mestruale
Quanto descritto finora riguarda le caratteristiche di normalità del ciclo mestruale. Talora però possono verificarsi delle irregolarità del ciclo, le quali non sempre hanno un significato patologico, ma spesso possono essere il risultato di alterazioni dell'equilibrio ormonale. In altri casi possono essere causate o favorite da alcune patologie a carico dell' apparato genitale (come ad esempio può succedere in caso di flussi mestruali eccessivamente abbondanti in una donna affetta da fibromatosi uterina).
AMENORREA: completa assenza delle mestruazioni per almeno 3 mesi. Nella vita della donna è fisiologica l' assenza delle mestruazioni nei seguenti periodi: infanzia, gravidanza e allattamento, menopausa.
Amenorrea primitiva o primaria: quando non vi è ancora stata la prima mestruazione al raggiungimento dei 17 anni di età.
Amenorrea secondaria: scomparsa delle mestruazioni per un periodo superiore ai tre mesi, dopo un periodo di mestruazioni più o meno regolari. Ciò può dipendere da vari problemi: ormonali, psicogeni, patologie genitali o generali (extragenitali), eccessivo dimagrimento (anoressia).
POLIMENORREA: quando le mestruazioni sonno eccessivamente ravvicinate, si verificano cioè con intervallo di tempo inferiore ai 25 giorni (cicli brevi, con flussi ravvicinati). Ciò può comportare, in particolar modo in caso di flussi abbondanti, una condizione di anemia conseguente all' eccessiva perdita di sangue.
OLIGOMENORREA: quando le mestruazioni si verificano ad intervalli di tempo superiori ai 36 giorni (cicli lunghi, con flussi distanziati).
IPOMENORREA: termine usato per definire flussi mestruali più scarsi della norma, di quantità inferiore a 20 ml.. Solitamente si ritiene che la quantità di sangue perso in una mestruazione normale sia intorno ai 35 ml, anche se ovviamente nella pratica quotidiana risulta difficile da valutare con precisione.
IPERMENORREA: termine usato per indicare flussi mestruali abbondanti, di quantità superiore a 80 ml..
MENORRAGIA: perdita di sangue mestruale eccessivamente abbondante, a carattere emorragico, per una durata più lunga rispetto alla mestruazione regolare.
METRORRAGIA: perdita di sangue di variabile entità (abbondante o scarsa) che si verifica in maniera indipendente dal periodo mestruale, oppure in un periodo in cui non dovrebbero esservi mestruazioni (gravidanza, postmenopausa o prima della pubertà).
MENOMETRORRAGIA: perdita di sangue iniziata con la mestruazione e persistente per più giorni anche dopo il periodo mestruale, solitamente abbondante.
DISMENORREA: mestruazione particolarmente dolorosa.
Dismenorrea primaria o essenziale: non sono riconoscibili eventuali patologie a cui attribuirne la causa.
Dismenorrea secondaria: mestruazioni dolorose che compaiono successivamente, cioè in donne che in precedenza non avevano mestruazioni dolorose. Spesso sono presenti situazioni infiammatorie o l'endometriosi.
Spesso alcune di queste irregolarità del ciclo possono essere associate tra di loro. Ad esempio è possibile avere flussi mestruali abbondanti e ravvicinati; in tal caso si parla di iper-polimenorrea. Tale situazione, qualunque sia la causa, è comunque da non sottovalutare, in quanto comporta nel tempo una perdita eccessiva di sangue con conseguente anemia.
In presenza di alterazioni del ciclo mestruale o di mestruazioni particolarmente dolorose è bene eseguire degli accertamenti ginecologici utili a ricercare le possibili cause (ad esempio: problemi ormonali, endometriosi, fibromatosi, ecc.) o a correggere gli effetti (ad esempio: dolore, anemia, infertilità, ecc.) delle irregolarità mestruali.
MESTRUAZIONI. CHE ODIO!
Le mestruazioni sono spesso considerate da noi donne come un fastidio, come un'ingiustizia. Spesso, specialmente se abbiamo mestruazioni dolorose, ci troviamo ad invidiare gli uomini perché non le hanno. Invece, le mestruazioni sono il mezzo che abbiamo per procreare, sono un dono prezioso che gli uomini non hanno.
Parlando di mestruazioni dolorose, sembra che circa il 60% delle donne soffrano di dolori mestruali (dismenorrea), chi semplici dolori di pancia, chi addirittura mal di testa e di stomaco. Perché? Se non ci sono cause organiche, molto spesso questo stato di cose dipende da un fattore psicologico. Il rifiuto del proprio corpo e della propria femminilità porta a somatizzare un malessere esistenziale. Le terapie possibili sono:
- quella psicologica, se il malessere ha origini psicosomatiche;
- quella farmacologia: antidolorifici o la pillola anticoncezionale;
- l'agopuntura: sembra che con questo mezzo si ottengano risultati apprezzabili;
- la fitoterapia: Alchemilla e Maggiorana attutiscono i dolori e un infuso di menta piperita, invece, serve a regolarizzarle;
- l'omeopatia;
- i massaggi;
- la dieta: ridurre i carboidrati, la carne rossa ed i latticini
LA SINDROME PREMESTRUALE
Non è una vera e propria malattia e per questo viene spesso sottovalutata dai ginecologi, eppure ne soffre quasi la metà delle donne in età fertile. Si riferisce ad un gruppo di sintomi fisici ed emotivi che fanno la loro comparsa 7-10 giorni prima delle mestruazioni e che in alcuni casi possono anche accompagnare il flusso mestruale. Colpisce soprattutto le donne giovani che non hanno avuto figli. La causa è ormonale: dipende, cioè, dalla produzione di ormoni da parte delle ovaie, estrogeni e progesterone. Inoltre, durante il periodo che precede le mestruazioni, le pareti dell'utero producono un grande quantità di prostaglandine; queste sostanze provocano contrazioni dell'utero e restringimento dei vasi con conseguenti dolori mestruali e sintomi diversi che vengono avvertiti in quei giorni. La tensione premestruale è caratterizzata da nervosismo, irritabilità, instabilità emotiva, depressione dell umore, ritenzione idrica, sensazione di gonfiore, mal di testa, stanchezza e dolore al seno. La maggior parte delle donne ha uno o più di questi sintomi abbastanza regolarmente.
CICLO MESTRUALE FAQ
- Come si calcola il ciclo mestruale?
Per ciclo mestruale si intende l'intervallo di tempo che intercorre tra una mestruazione e l'altra, per cui si calcola a partire dal primo giorno del flusso mestruale a quello successivo (e non dal giorno in cui cessano le mestruazioni). Solitamente il ciclo mestruale varia tra i 26 ed i 32 giorni. Il momento ovulatorio cade all'incirca giorni prima dell'arrivo delle mestruazioni.
- Qual è il periodo fertile del ciclo?
Secondo Ogino-Knaus, il periodo più fertile è compreso tra il decimo ed il diciottesimo giorno del ciclo.
Questo NON vuol dire che durante gli altri giorni non esista la possibilità di rimanere incinta.
2006-11-15 04:44:01
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answer #9
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answered by mara 4
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