English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

C'è una situazione,reale o immaginaria,che può far impazzire chiunque.A qualsiasi età.
Si verifica in precise circostanze,ad esempio nei campi di concentramento nazisti.Ma può essere frutto anche solo della fantasia.Solo in un caso però diventa distruttiva in toto.
Spero qualcuno di voi riesca a rispondermi.

2006-11-09 06:38:13 · 11 risposte · inviata da Libero Pensiero 2 in Salute Salute mentale

11 risposte

di situazioni distruttive me ne vengono in mente tante...
penso a quelle madri che non riescono a superare la perdita di un figlio,a quelli che si uccidono per la vergogna d'aver compiuto un atto illecito o per paura di subirne le conseguenze,a quelle ragazze che hanno subito violenza,a chi non accetta una malattia,un incidente,o persino una gravidanza....(mi riferisco in particolare ad alcuni fatti di cronaca di madri assassine...)
tutte situazioni che in alcuni casi possono portare ad atti di follia,alla perdita totale del controllo e della ragione...
l'unica cosa che a mio avviso accomuna queste situazioni è la reale o presunta irreversibilità dei fatti in questione...
cioè se la persona ritiene che a quanto è avvenuto non ci sia soluzione o via d'uscita,come in effetti spesso accade in tali corcostanze,e non riesce ad elaborare il fatto,allora si innesca una sorta di circolo vizioso senza fine...è il punto di non ritorno...tutto è proiettato verso la distruzione e pertanto l'epilogo è spesso ,prevedibilmente,tragico...
Fortunatamente il più delle volte questo non succede,ma la frequenza di questa evenienza non è a mio avviso poi così bassa...purtroppo....
ovviamente la mia è un'opinione da profana in materia...
spero che alla fine ci dirai cosa intendevi...


ciao

ps:ho letto ora altre risposte....io non credo poi molto nei meccanismi naturali di difesa...nel senso che esistono,certamente,ma poi ogni situazione,ogni persona,ogni momento della vita fa storia a sè...se davvero questi meccanismi intervenissero sempre a proteggerci ci sarebbe una serie molto più limitata di casistiche ,e invece la nostra psiche è quanto di più imprevedibile possa esistere ed è un grave errore pensare di poter prevedere e catalogare tutto,le difese ci sono,ma non sempre bastano,senza considerare poi particolari patologie che possono alterarle o sconvolgerne completamente i principi di funzionamento...insomma siamo complicati,terribilmente complicati...!!!

2006-11-09 10:23:01 · answer #1 · answered by micetta 5 · 4 0

Un'esperienza può divenire distruttiva quando ad un evento estremamente duro o lesivo dei valori e delle convinzioni che fanno parte del bagaglio di esperienze dell'essere, la mente reagisce tentando di darle una spiegazione razionale, una giustificazione, una causa ...

In questo tentativo di analisi, a seconda degli individui e del loro grado di coscienza, la mente può intraprendere strade diverse, una delle quali, appunto, può portare ad una sorta di consapevole o inconsapevole autoaccusa, per non essere stati in grado di evitare o di affrontare diversamente l'evento dannoso.

In questa fase, se l'io continua a rivolgere verso sè stesso la completa responsabilità dell'evento, incorre in una sorta di ricerca di autopunimento o di autodistruzione, senza uscirne fuori, con conseguenze pericolose per la psiche o quantomeno illusorie; altrimenti potrebbe tentare di distribuire le responsabilità secondo un criterio di ricerca interiore che va' oltre le spiegazioni razionali e logiche, approdando ad un nuovo stato di coscienza.

2006-11-10 04:57:26 · answer #2 · answered by Ramacharaka 4 · 2 0

Quando ti sottopongono ripetutamente per un lungo periodo di tempo ad una determinata situazione che non è quella normale o comunque voluta liberamente.

2006-11-09 18:54:50 · answer #3 · answered by drome 5 · 2 0

La tua domanda è molto interessante. Io non sono un esperto; sono uno che, semplicemente, ragiona e riflette sulle cose della vita. Io non penso che vi possa essere un'esperienza che per definizione, per quanto negativa, possa essere di per se distruttiva. Penso piuttosto che ci può essere una situazione personale che può rendere distruttiva qualsiasi esperienza o sensazione. E' uno stato di debolezza (come, per esempio, quando si è bambini) che priva della possibilità di attivare le difese fisiche e psichiche che, normalmente, la nostra personalità pone in essere per difendersi dagli attacchi esterni. A mio avviso, come il coma fisico, in cui la mente stacca la spina per non avere percezione di un insopportabile livello di sofferenza, esiste una sorta di coma psichico, che fa in modo che non ci si rende conto di situazioni negative chi ci riguardano e che ad altri sono evidenti. Quando questo, o altri meccanismi di difesa psichica non si attivano, si soccombe.
Conclusione? Bisogna assolutamente fare in modo di essere quanto più possibile solidi e preparati, fisicamente e psichicamente.

2006-11-09 07:21:32 · answer #4 · answered by ominda 5 · 2 0

una esperienza resa nella raltà è un evento resa nel mondo privatistico del inconscio(chiamiamolo inconscio per comodità ) è un altro e un altra è l'esperienza vissuta in senso onirico. un esperienza virtuale non è a priori determinante der una "devianza" distruttiva sia esogena che endogena e di questo si può dire di quelle relative alla sfera onirica(il sogno) perchè esiste nella nostra psiche due ben precise parti :il SE ed il SUPEREGO http://it.wikipedia.org/wiki/Ego (Per il Se guardare a wikipedia ID) che possono arginare fenomeni degenrativi del tipo da te proposto...e siamo agli eventi legati alla sfera del reale...e li è difficile ...una alterazione definitivistica avviene solo quando queste strutture vengono deformate da situazioni colturali (perliamo di cultura antropologica ovvero come si percepisce la realtà sociale) e situazioni personali che hanno contribuito lla formazione caratteriale della persona...facciamo un esempio: quando Mandelli mi diagnosticò il cancro incurabile io veci faccia di marmo e sorrisi a mia moglie mentre tutto il mio essere era sotto terremoto, dopo un mse ero pronto alla lotta e ho vinto...questo perchè per me la vita è stata tutt'altro che facile e questo mi ha portato a pensare positivo in qualsiasi maniera la tragedia mi si presenti(pensare positivo significa non pensare da incoscientei, ma cercare il lato buono e giusto per attaccare la tragedia) ma quasto è solo un evento che deriva da una malattia per quanto riguarda le altre cause, diciamo extrapersonali ( i campi etcetc) quelle sono anomalie sociali che , come ho detto ridefiniscono il senso di solidarietà tra le vittime e dove tutti anche gli aguzzini sanno di far parte di un gioco al massacro in cui l'unico vincitore è la morte ....quindi le alterazioni psicologiche sono ancor più difformi trascendendo la sfera personale ed intrecciandola con la sfera sociale.

2006-11-09 23:43:18 · answer #5 · answered by fzx53 4 · 1 0

Cosa può scatenare in un essere umano l'idea che non ci sia più alcuna soluzione alla vita??.. L'idea che il treno sia arrivato al capolinea e non riprenderà mai più la sua corsa??..
Potrebbe essere di tutto.. dalla perdita di una persona cara.. a quella del proprio lavoro.. della salute...della libertà...

un pensiero "libero" e martellante che continua a ripetere "E' finita!!"...

Molto più facile di quanto si creda entrare in quest'ottica... e farsene completamente assorbire..
Ci si distacca dalla realtà oggettiva.. e si creano o si amplificano dei mostri già esistenti. Ci si convive con quegli esseri neri e spaventosi.. diventano gli unici confidenti.. gli unici "amici"..

Ed il mondo assume delle forme che non si riesce più a distinguere e riconoscere..
Penso ai milioni di prigionieri racchiusi in quelle pseudo-camerate che da un minuto all'altro della loro vita.. si sono ritrovati a respirare "l'odore della morte", diventato l'unica realtà che era possibile vivere.

Immagino il loro sollievo quando si ritrovavano ancora "vivi" ad una nuova alba.. pur sapendo che la brama della bestia era stata saziata con i loro fratelli...

Credo che poco riesca a far perdere "il lume della ragione".. come in quei casi di follia collettiva che la storia ci ha sbattuto in faccia...

Temo.. però che solo in un caso, un evento, una situazione.. reale o immaginaria che si voglia, sia totalmente distruttiva per se stessi..

Quando si "decide" di non combattere più..

Quando ci si lascia sospesi nel limbo.. in attesa..
La sola attesa di una fine che si aspetta con la stessa ansia di un nuovo inizio..

E la scelta, purtroppo, è sempre volontaria.

Perchè gli eventi potranno anche influire notevolmente sulla nostra vita.. ma mai completamente.

2006-11-10 01:43:04 · answer #6 · answered by Goccia 4 · 0 0

Sicuramente un' esperienza diventa distruttiva quando quello che ti resta dopo averla provata è un significativo disagio e-o ti compromette la vita quotidiana(il lavoro,la scuola le relazioni etc)

2006-11-10 01:08:36 · answer #7 · answered by ? 4 · 0 0

Molto semplicemente la mente può essere portata alla "follia" quando si trova di fronte un'esperienza che non riesce a comprendere e quindi ad interiorizzare.
Può essere un abuso sessuale (non necessariamente violento) per un bambino che non comprende quello che gli accade. O anche delle violenze che colpiscono persone adulte.
Il lavoro dello psicoterapeuta e quello di farti rivivere i traumi, farteli comprendere e quindi sorpassarli (non dimenticarli!) per sempre.

Non può essere (credo) una fantasia perché la mente ha dei meccanismi di difesa e non ti permetterebbe di fabbricare fantasie del genere.

D' altronde come puoi immaginare qualcosa che non comprenderesti????

2006-11-09 09:41:56 · answer #8 · answered by DiR 2 · 0 0

un'esperienza che non riesci più a contrastare con la forza della mente....

2006-11-09 08:06:33 · answer #9 · answered by *♥*๑Jossely๑*♥* 4 · 0 0

quando si sprofonda esclusivamente nell'esperienza invece di inserirla in un contesto più ampio di circostanze di vita

2006-11-09 06:48:47 · answer #10 · answered by rodeo56z 2 · 0 0

fedest.com, questions and answers