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come si pone lo psicoterapeuta nei tuoi confronti?che domande ti fa e come si svolgono le varie sedute?e il training autogeno a cosa serve?

2006-11-06 09:59:45 · 10 risposte · inviata da nikary m 3 in Salute Salute mentale

10 risposte

Oggi non sono più in analisi!Però era distaccato,ma partecipe,da buon freudiano non poneva praticamente mai domande,ma lasciava a me elaborare(poi mi accorgevo che lo si faceva insieme).tutto molto doloroso,ma un bel momento per se stessi, parecchio caro.ne è valsa la pena!

2006-11-06 10:14:28 · answer #1 · answered by formichina 6 · 0 0

secondo la mia esperienza personale il terapeuta migliore è quello che non ti pone domande.....ma riesce a fare in modo che sia tu a portele. La mia terapeuta mi fa qualche domanda solo ora, dopo ben cinque anni di sedute, ma si tratta di domande provocatorie, tipo quella volta che non riuscivo a capire il comportamento di una persona, perchè alquanto confusa, e lei mi ha chiesto: "E vuole riuscirci lei a rendergli le idee chiare?". Sono stata letteralmente ammazzata, ma mi ha fatto riflettere sul mio essere, sul mio bisogno di chiarezza, sul mio vedere oltre, nelle persone, ma che deve fermarsi lì, perchè se le persone non vogliono capirsi...non si capiranno mai!
Io entro, comincio a parlare, e credimi, non bisogna andare preparati, tutto ti esce spontaneamente e da qualsiasi argomento il terapeuta riesce a tirare fuori degli spunti per aiutarti a capire. E capire è solo il primo passo....
Non c'è un botta e risposta, direi che c'è un indirizzamento........
Non ho mai provato il training autogeno, che considero un palliativo, perchè preferisco guardare in faccia la realtà e risolvere i problemi che sono radicati in me. Il modo per rilassarmi e tranquillizzarmi l'ho trovato comunque, con l'analisi!

2006-11-07 12:50:45 · answer #2 · answered by life 2 · 1 0

ho fatto 2 sedute poi sono scappata. Lo psicoterapeuta, nonché psichiatra, nonché il mio medico di base mi chiedeva come stavo. Cosa c'era che non andava. E mi lasciava parlare a ruota libera, senza dare giudizi e senza dire frasi di circostanza. Le uniche domande o osservazioni che faceva erano atte a stimolarmi, a farmi parlare e riflettere. Sono scappata perché il parlare apriva dei cassettini nella mia mente in cui avevo sepolto tante piccole cose con fatica, e faceva male. Poi alla fine credo sia questo lo scopo della psicoterapia: farti prendere coscienza dei tuoi problemi ed insegnarti ad accettarli, a guardarli da 100 angolazioni diverse...

2006-11-07 07:27:21 · answer #3 · answered by Anonymous · 1 0

Questa la mia PRIMA volta:

Mi dice:

"rilassati... e io: ma mi viene l'ansia, già l'ho preso il lassativo"....

"perché porta il caschetto giallo??? e io: perché lei porta i denti gialli?"

"vuol fare un po' di training??? e io: il trenino lo faccio solo con le donne... Lei non é il mio vagone!"

"che problemi ha??? e io: quanti me ne da???"

"qui le domande le faccio io chiaro???? io: ok, ma perché si chiamano "sedute" se sto sdraiato?"

"a lei non ci vuole la psicoterapia... ma la psichiatria"... e io: "mica c'ho una malattia!!! mi serve solo un pò d'allegria"!!! :D

ehmmm... non ti arrabbiare... m'é venuta cosi'... ciaoooo :D

2006-11-06 18:31:01 · answer #4 · answered by testina 4 · 1 0

Dipende dal filone di pensiero di chi ti assiste (il metodo freudiano tipo lettino è ormai sorpassato: emotivamente un poco troppo duro).

In sintesi è un viaggio in te stesso mai piacevole e sempre duro. MA la ricompensa in fondo all'arrivo non ha eguali.

2006-11-09 18:01:56 · answer #5 · answered by DiR 2 · 0 0

E' importantissimo chi ti segue... lo capisci immediatamente se lo fanno per passione o per spillarti soldi... come tutti i lavori..c'è chi li fa con il cuore pur sapendo di guadagnare..c'è chi li fa solo per guadagnare... A me sono capitati entrambi i casi.. ora ci sto andando e mi piace andarci...si instaura un rapporto di stima..di aiuto che a volte pare persino reciproco... e diventa uno spazio per me.. per stare bene.. per farmi del bene.. e non me ne vergogno... anzi... mi sembra persino di imparare ad ascoltarmi...con alti e bassi logicamente...ma pur sempre uno spazio per me..ciao :)

2006-11-09 13:25:31 · answer #6 · answered by amelyy 2 · 0 0

Alle miei proteste che mi faceva solo pedere molto tempo e spendere un sacco di soldi (si parla di decine di milioni di "vecchie" lire) lo psicoterapeuta mi ha candidamente risposto che lui l'unico suo compito era quello di farmi sedere e che la sua preoccupazione era quella di accertarsi (anche ricorrendo a minacce) del fatto che io sari tornato la volta successiva.

La cosa era altamente rimarcata con frasi del tipo: "La cosa piu' importante e' che continui a venire qui".

Di risolvere i miei probelmai non se ne parlava neppure. L'unica cosa a cui era interessato erano i soldi che cosi' guadagnava.

Meditate gente ... pensate a queste cose prima di affidarve a certa gentaglia ...

Assicuratevi in anticipo delle VERE intenzioni e, anche a scanso di apparire venali, stabbilite bene la questione economica e precisate che se tira per le lunghe non solo non vedra' un soldo in piu' del costo di poche sedute, ma che anzi pretenderete i danni per il tempo che vi e' stato fatto perdere.

2006-11-07 17:09:55 · answer #7 · answered by anonimo 6 · 0 0

io andavo da una era brava ti aiuta parecchio devi avere fiducia in lei .le sedute cambiano dipende dai problemi che te hai di che vuoi parlare in quel giorno

2006-11-07 03:13:30 · answer #8 · answered by quando cerchi aiuto nello psico 1 · 0 0

Ci sono vari tipi di psicoterapie. Diciamo che si va da quelle più analitiche (Freud, Jung, Lacan...) a quelle cognitivo-comportamentali.
Nelle prime lo psicoterapeuta vuol guarire il tuo inconscio, e cerca di scardinare le tue difese, mentre nelle seconde le domande sono mirate al problema da risolvere: quindi come va rispetto a quel problema, come stanno andando gli esercizi che ti son stati assegnati per risolverlo...poi ci sono anche vie di mezzo, come la terapia psicodinamica, che non mira a sanare comletamente l'inconscio andando a scovare il classico trauma infantile, ma che va comunque in profondità nei problemi.
Io il training autogeno non l'ho mai provato: lo considero una tecnica di rilassamento, ma purtroppo con yoga, meditazione e altre tecniche orientali meno note non ho mai avuto fortuna...

2006-11-06 18:40:14 · answer #9 · answered by boris 2 · 0 0

Non c'è e non può esserci una regola generale altrimenti potresti farti analizzare da un computer e spendere meno. Il terapeuta deve essere distaccato e partecipe allo stesso tempo, è la persona che deve cavarti da dentro i problemi, le ansie, le fobie ecc., ma per te sarà sicuramente doloroso perchè mostrerà di te e a te qualcosa del tuo intimo che neppure immagini. Le sedute non hanno tempi prefissati perchè se parti il terapeuta devi lasciarti scaricare tutto prima di sospendere la seduta. Il training autogeno è una forma di autoanalisi, ma per lo più è un sistema per rilassarsi e stabilire regole e meccanismi quasi automatici per farlo. Una sorta di autocondizionamento in cui tu seguendo una specie di "rituale" fatto di gesti, parole, musiche ricrei una situazione di benessere, calma, rilassamento fisico e mentale che ti fa star bene. E questa situazione diventa ripetibile seguendo appunto questo rituale.

2006-11-06 18:23:30 · answer #10 · answered by Anonymous · 0 0

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