Il Potere
Una mattina il Leone, il Re della Foresta, si svegliò più scoglionato del solito e smadonnando diceva: …ma io nun gn’a faccio più! …si, va be’ so’ er Re d’a Foresta, tutti me temono e me rispettano, ma mai, dico mai un giorno de ferie …io nun gn’a faccio più! …e che kazzo!!! …mo me ne vado ar mare! …e si, ma mica posso lascia’ ‘a Foresta abbandonata a se stessa.
La Sorte volle che in quel momento passasse di lì una Pecora e senza pensarci due volte il Leone la chiamò: Tu, vieni qua. La Pecora tremante si avvicinò e tra se pensava: …mannagg ‘a morte! …’o ssapevo, nun c’aveva passa’ ‘e ccà!
E il Leone: Io me ne vado al mare una settimana e tu mi sostituirai.
…ma io! Balbettò la Pecora. Ma tu cosa? Disse il Leone.
E la Pecora: Ma io non ho mai comandato, non so’ capace.
Nun ce vo’ gnente! La rassicurò il Leone.
Ecco qua, mettete ‘sta divisa der vigile urbano che me so’ magnato ieri e poi nun te preoccupa’, ho già ‘nviato ‘na Mail Circolare a tutti l’animali pe’ informalli che tu me sostituirai e quindi te devono rispetta’ come rispettano a mme.
Senza indugiare oltre il Leone inforcò gli occhiali da sole e partì per il mare.
La Pecora indossò la divisa da vigile urbano e prese posizione al crocevia al centro della Foresta.
Il primo a beccarsi un bel verbale fu l’Elefante perché, gli contestò la Pecora, quello era un giorno di punta ed i mezzi pesanti non potevano circolare.
Poi fu la volta della Giraffa perché col collo così lungo era fuori della portata dell’autovelox.
E via di questo passo, neanche era mezzogiorno che già aveva fatto parecchie decine di verbali, quand’ecco arrivare su un motorino smarmittato il Lupo che cantando: Voglio una vita spericolataaaa! …di quelle vite fatte cosìììì! Se ne andava in giro, come al solito, senza casco.
La Pecora lo ferma, lo fa scendere, gli sequestra il motorino, gli fa una multa, gli da uno sganassone tra capo e collo e gli dice: Mettete er casco!
Il Lupo riuscì a stento a trattenere il suo istinto e la rabbia d’esser trattato in quel modo da una Pecora, ma il Leone, il Re della Foresta gli aveva ordinato di rispettarla e con la coda tra le gambe se ne andò.
Il giorno dopo stessa scena: Lupo su motorino smarmittato e senza casco come d’ordinanza. Voglio una vita spericolata!
E come il giorno prima: sequestro del motorino, multa, sganassone tra capo e collo …e mettete er casco!
Il Lupo era fuori di se, ma si trattenne ancora una volta e se ne andò con la coda tra le gambe.
Appena fuori dalla vista della Pecora, il Lupo rubò …ehm …prese in prestito un altro motorino ed andò al mare dal Leone. Lo trovò disteso, ovviamente a pelle di leone, sul bagnasciuga.
Appena lo vide, il Leone disse: mbeh!? Che fai qui?
Maestà, disse il Lupo, io te rispetto, ma io so’ er Lupo e nun posso esse’ trattato così da ‘na Pecora …tu lo capisci!?
Mannaggia a voi!!! Manco ‘n’attimo de riposo me posso concede’! Disse il Leone e lo congedò dicendogli: Va be’ mo ce penso io.
Appena il Lupo se ne fu andato, il Leone prese il videotelefonino, chiamò la Pecora e gli disse: Senti, tu nun devi tratta’ così er Lupo.
Ma nun c’aveva er casco, obiettò la Pecora.
E il Leone: Tanto quello er casco nun se lo mette, mo te do un consiglio, quando lo vedi arriva’ lo fermi e glie dici d’annatte a compra’ le sigarette, se te le porta col filtro glie dici che le volevi senza e glie dai ‘no sganassone, se te le porta senza filtro glie dici che le volevi col filtro e glie dai ‘no sganassone.
La Mattina dopo solita scena: Voglio una vita spericolataaa!
ALT, scenni e vamme a compra’ le sigarette.
E il Lupo: Come le vuoi, col filtro o senza?
Sganassone più forte del solito: …METTETE ER CASCO!!!
2006-11-04 01:29:50
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answer #1
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answered by Ber Pischello 5
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Il Genio negli esseri viventi: le attitudini pensanti degli animali e le facoltà intellettive straordinarie che hanno portato l'uomo del passato a distinguersi da essi. Il Genio nell'era moderna.
2006-11-04 01:40:45
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answer #5
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answered by (ira) 3
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