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2006-10-29 04:09:47 · 14 risposte · inviata da ivano93 3 in Salute Salute - Altro

grazie!!! io non sono affetto (menomale) mi sono fatto questa domanda perchè sulle spalle ho delle macchioline bianche e penso sia colpa di frungoletti... a proposito... sapete dirmi se col passare del tempo si levano?

2006-10-29 04:19:46 · update #1

14 risposte

VITILIGINE



Definizione e sintomi La vitiligine è una dermatosi cronica che comporta una carenza (ipocromia) o una totale mancanza (acromia) di pigmento che si manifesta sotto forma di chiazze a margini netti, spesso iperpigmentati, che ne evidenziano il contrasto di colore con la cute normalmente pigmentata circostante.Queste chiazze, di solito disposte simmetricamente, possono comparire in qualsiasi parte del corpo e la loro insorgenza è indipendente dal sesso e dal colore della pelle e dei capelli dei soggetti colpiti.
Per quanto riguarda l'età ), la vitiligine sembra manifestarsi con maggiore frequenza tra i 20 e i 40 anni; in pediatria, i casi di vitiligine sembrano essere notevolmente in aumento rispetto al passato. L'incidenza della vitiligine, calcolata su scala mondiale, sarebbe dell'1%, percentuale che tuttavia si rivela assai superiore nei paesi industrializzati; in Italia, per es., le persone affette da vitiligine sarebbero 1.000.000. La vitiligine è progressiva e non guarisce spontaneamente se non in rarissimi casi; è però una dermatosi indolore, non contagiosa e assolutamente benigna: non pregiudica lo stato generale di salute, ma può risultare psichicamente e socialmente invalidante essendo causa di inestetismi quasi sempre estesi.

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Cura Terapia con steroidi topici e sistemici
Nella terapia della vitiligine, gli steroidi vengono da tempo usati localmente in caso di chiazze isolate e in preparazioni steroidee di vario tipo: idrocortisone all'1-2,5% in zone delicate quali il volto o le ascelle, clobetasolo dipropionato allo 0,05% o bemetasone valerato allo 0,1% in altre localizzazioni.
Benché i risultati possano dirsi relativamente positivi, la terapia steroidea topica presenta effetti collaterali (teleangectasie, atrofia cutanea, striae) e può dar luogo a recidive. Non viene pertanto considerata una terapia valida sia per il suo negativo rapporto efficacia-effetti secondari, sia perché solo una modesta percentuale di pazienti risponde al trattamento, sia infine per la difficoltà di trattare zone estese.
Queste stesse considerazioni valgono anche per quanto si riferisce all'uso orale degli steroidi ( per es. triamcinolone, ACHT, prednisolone): risultati scarsamente probanti, comparsa di fenomeni collaterali (atrofia cutanea, teleangectasie).

Terapia con acido folico e vitamina B12

Una ricerca condotta nel 1992, che prevedeva la somministrazione di acido folico per via orale e vitamina B12 per via parenterale ha dato risultati considerati buoni dagli sperimentatori che, inoltre, non hanno rilevato l'insorgenza di effetti collaterali. Si tratta tuttavia di studi che vanno ancora confermati.

Depigmentazione cutanea totale

È un trattamento al quale va fatto ricorso solo in casi estremi: vitiligine generalizzata diffusa in oltre il 40% della superficie cutanea totale e dimostratasi resistente ad ogni altro tentativo terapeutico. In tali casi è necessario informare il paziente che la depigmentazione cutanea totale è irreversibile e permanente, che rende indispensabile l'uso costante di efficaci filtri solari per evitare l'insorgenza di repigmentazione e che, soprattutto, può causare gravi dermatiti da contatto, xerosi, eritema, chiazze ipocromiche, chiazze nerastre dopo lunghi periodi di trattamento, dermatiti irritative di vario grado, bruciore e prurito.
Per eliminare la pigmentazione cutanea residua si impiega una crema al 20% di monobenzil etere dell'idrochinone (MBEH) oppure l'idrochinone, ambedue potenti sensibilizzanti cutanei; per ridurre il colorito eccessivamente bianco della cute, a queste sostanze si associano dosi orali di beta carotene.


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Trattamento chirirgico Va innanzi tutto tenuto presente che il trattamento chirurgico non è indicato in tutti i pazienti affetti da vitiligine e che premesse indispensabili sono il fallimento di ogni altra terapia e, soprattutto, l'accertata stabilità della malattia. A questo proposito, vengono considerati validi i seguenti criteri di accertamento: assenza di nuove chiazze nel corso dei due anni precedenti l'esame dermatologico; assenza di allargamenti delle chiazze già presenti durante questo stesso periodo di tempo; eventuale repigmentazione spontanea all'interno o alla periferia delle chiazze di vitiligine; vitiligine unilaterale; test di minitrapianto, una semplice procedura che consente di valutare con un'alta percentuale di precisione la futura risposta, positiva o negativa, alla terapia chirurgica.

La repigmentazione chirurgica può dare luogo a effetti collaterali e a complicanze:
esiti cicatriziali, di solito minimi; non rari nelle zone donatrici quando si utilizzano le tecniche di colture in vitro di melanociti.
Cobblestoning o effetto ciottolo, fenomeno che consiste nella comparsa, a guarigione avvenuta, di protrusioni di dimensioni variabili.
Iperpigmentazione o ipopigmentazione delle aree trapiantate, fenomeni di grado variabile da soggetto a soggetto, generalmente di lieve entità ma praticamente comuni a tutti i metodi usati.
Infezioni: assai rare ma pur sempre possibili.
Specialmente in presenza di chiazze molto estese il trattamento chirurgico può risultare inefficace, è controindicato in pediatria e sconsigliabile nelle persone emotivamente instabili.

Trapianto di epidermide autologa

Consiste nel trapiantare nelle chiazze di vitiligine sezioni di epidermide prelevate da zone normalmente pigmentate della cute del paziente stesso. Il trapianto viene effettuato di solito 2-3 giorni dopo la preparazione della zona ricevente utilizzando varie tecniche chirurgiche (preparazione di sottilissime strisce di cute, formazione di bolle provocate mediante criosonde o suzione, punch a tutto spessore, minipunch). La repigmentazione avviene gradualmente iniziando dalla periferia del lembo di epidermide trapiantata. Alcuni cicli di PUVA terapia potrebbero accelerare i tempi di repigmentazione e inoltre uniformare il colore delle isole cutanee trapiantate. Il ricorso a tale metodica (peraltro possibile solo su chiazze di piccole dimensioni) viene però ritenuto sconsigliabile in quanto può provocare, oltre ad altri fenomeni di non lieve entità, la comparsa di vitiligine nelle zone donatrici.

Trapianto autologo di epidermide coltivata in vitro

Una volta prelevato un sottilissimo strato di cute da una zona cutanea normalmente pigmentata del paziente, si coltivano in vitro per circa un mese i melanociti ottenuti dopo aver separato l'epidermide dal derma. Quando viene raggiunto un adeguato numero di melanociti, si procede al loro trapianto iniettandoli nelle bolle da suzione provocate nella chiazza di vitiligine. Un altro metodo consiste nel fare crescere i melanociti epidermici insieme con i cheratinociti su una membrana rivestita di collagene e nel trapiantare dopo 2 settimane questa membrana nelle zone acromiche riceventi. Si tratta di tecniche relativamente sperimentali che però hanno già dimostrato di presentare il vantaggio di poter essere impiegate anche in chiazze vitiliginose particolarmente estese.

A prescindere dalle diverse tecniche di prelievo e di trapianto, nel trattamento chirurgico della vitiligine la coltura in vitro dei melanociti offre potenzialmente grandi possibilità di successo. Tuttavia la possibilità, sia pure remota, di una trasformazione indesiderata dei melanociti coltivati in vitro, rende necessaria una maggiore conoscenza della biologia della loro riproduzione cellulare al fine di escludere ogni rischio con assoluta certezza.

Trapianto autologo di melanociti non coltivati

Si tratta di una tecnica che prevede il prelievo di due centimetri quadrati di cute dalla regione occipitale del paziente. A distanza di 24 ore si procede poi alla separazione dal derma dell'epidermide che viene immersa in una particolare soluzione e, dopo aver separato dalla membrana basale le cellule epidermiche (cheratinociti e melanociti), la sospensione cellulare viene iniettata nelle bolle provocate nelle zone riceventi. Questa tecnica, ritenuta dagli sperimentatori più efficace e più semplice delle precedenti, attualmente è essa pure in fase di studio.

2006-10-29 04:13:51 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

Miracolo per Vitiligine™

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2014-09-16 05:45:56 · answer #2 · answered by Anonymous · 1 0

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Molte persone soffrono di iperidrosi, ma non sanno che è un problema diffuso e sono in imbarazzo a parlarne con il medico. Eppure, e lo dico per esperienza personale, si tratta di un disturbo serio che spesso causa notevoli problemi, anche di natura psicologica, e rende difficili i rapporti sociali.

2017-02-08 04:42:01 · answer #3 · answered by Margaret 4 · 0 0

La vitiligine e’ una malattia caratterizzata dalla formazione di chiazze bianche in particolar modo al volto, ai genitali e alle mani anche se puo’ coinvolgere tutto l'ambito cutaneo. L'origine di questo disturbo e’ probabilmente imputabile ad un difetto genetico coinvolgente il sistema immunitario (come dimostrato dall'associazione di disturbi autoimmuni coinvolgenti altri organi) sul quale possono interagire numerose concause esterne piu’ o meno conosciute (quali stress psicofisico, traumi fisici, ustioni, terapie farmacologiche, malattie virali etc) che modulano in senso positivo o negativo l'andamento della dermatosi.
La malattia infatti e’ il risultato di una azione patogena non ben identificata sui melanociti, le cellule responsabili della colorazione della cute, che ne determina la scomparsa e la formazione di una zona priva di pigmento melaninico che quindi appare bianca. Il decorso clinico della vitiligine e’ bizzarro, appare tuttavia


abbastanza chiaro che lasciata a se stessa, la vitiligine, tende a peggiorare e a coinvolgere una percentuale sempre maggiore di superficie corporea. Da un punto di vista terapeutico la vitiligine pu˜ essere affrontata con molti mezzi quasi tutti intesi a diminuire la reazione immunitaria sopracitata e/o a stimolare i melanociti residui a moltiplicarsi per ricoprire le lacune di colore. Nella realta’ la cura della vitiligine e’ un processo lungo e difficile che passa innanzitutto dalla visita di un dermatologo che inquadri il tipo di vitiligine, che prescriva quella serie di analisi tese a valutare il pericolo di un'eventuale coinvolgimento di altri organi e apparati da parte di processi autoimmunitari (tiroide, stomaco, pancreas etc), che prescriva una terapia non dannosa. E’ ormai noto, nella letteratura internazionale, il ruolo svolto dagli ultravioletti B a 311 nanometri (nm) nella terapia della vitiligine.
soggetto prima e dopo tre mesi di terapia bioskin per iltrattamento della vitiligine bilaterale

Questi riassumono tutte quelle azioni che abbiamo prima citato. Gli UV-B infatti hanno in primo luogo una potente azione stimolante i melanociti e secondariamente causano

la diminuzione della risposta immunitaria locale, fondamentale sia nella cura che nell'arresto della progressione della malattia . L'utilizzo di queste radiazioni e’ stato ostacolato per lunghi periodi da problematiche tecniche: era estremamente difficile ottenere una luce UV-B a 311 nm senza impurita’, non esistevano mezzi che fossero in grado di indirizzare questa luce solamente verso le aree vitiligoidee.
Bioskin nasce dal superamento di queste tematiche attraverso soluzioni tecnologiche estremamente avanzate quali la costruzione di filtri per eliminare le radiazioni terapeuticamnete inutili e l'utilizzo di una particolarissima fibra ottica a componente liquida che permetta il passaggio degli UV-B solo sulla zona da trattare (le normali fibre ottiche non consentono il passaggio degli UV che ha bisogno di strutture particolari come il quarzo per essere trasmesso sulla superficie cutanea).
Ragazza affetta da vitiligine segmentale del volto e a 3 mesi dall'inizio della terapia tutt'ora in corso.

La terapia Bioskin consiste nella irradiazione di tutte le aree vitiligoidee con UV-B a 311 nm ripetuta nel tempo ad intervalli regolari e personalizzati che vanno da una a tre al mese a seconda di numerose variabili stimate


dal dermatologo, quali la superficie corporea colpita, l'andamento clinico della vitiligine (stabile, in espansione, in ripigmentazione), e la varieta’ clinica di vitiligine (volgare, segmentale, etc.). La risposta alla terapia solitamente compare dopo 2-3 mesi dall'inizio della terapia

tramite la comparsa dei tipici gettoni di ripigmentazione (foto mani) che allargandosi ricostituiscono il colorito normale della zona cutanea trattata. Questa modalita’ di ripigmentazione si nota frequentemente in aree provviste di numerosi follicoli piliferi e dove quindi l'espansione melanocitaria (fenomeno prevalentemente perifollicolare) diventa macroscopicamente osservabile. In altre aree come il viso e’ piu’ raro notare i punti di pigmentazione e si nota invece un restringimento progressivo delle aree trattate fino alla scomparsa (foto 1). La terapia Bioskin non ha causato fino ad oggi effetti collaterali degni di nota . Il rischio oncogenico deriva dalla dose totale di radiazioni ricevute sulla cute, nella terapia Bioskin e’ assai piu’ basso rispetto alle comuni fototerapie in quanto non viene irradiata tutta la superficie cutanea, ma solamente la parte affetta. La maggior efficacia di queste radiazioni e la loro purezza consentono un minor numero di esposizioni rispetto alle 3 sedute settimanali della PUVA terapia. I risultati mostrati da due studi sono promettenti. Si e’ osservato infatti la ripigmentazione superiore al 75% delle aree trattate nel 62 % dei casi di vitiligine segmentale e nel 68,9% di casi di vitiligine bilaterale. In bocca a lupo baci!

2006-10-29 10:03:01 · answer #4 · answered by Anonymous · 0 0

é una malattia della pelle,viene sotto stress,ma difficilmente si cura in modo definitivo,che io sappia,avviene uno scompenso di
melanina ,si formano piccole macchioline bianche che man mano si allargano,una brutta cosa considerato che viene dalla
mente,le persone che ne soffrono,sono persone che stanno male psicofisicamente.I brufoletti che hai dietro la schiena andranno via non ti preoccupare,sono cosa da nulla.

2006-10-29 04:37:04 · answer #5 · answered by stellanatia 2 · 0 0

La vitiligine e’ una malattia caratterizzata dalla formazione di chiazze bianche in particolar modo al volto, ai genitali e alle mani anche se puo’ coinvolgere tutto l'ambito cutaneo. L'origine di questo disturbo e’ probabilmente imputabile ad un difetto genetico coinvolgente il sistema immunitario (come dimostrato dall'associazione di disturbi autoimmuni coinvolgenti altri organi) sul quale possono interagire numerose concause esterne piu’ o meno conosciute (quali stress psicofisico, traumi fisici, ustioni, terapie farmacologiche, malattie virali etc) che modulano in senso positivo o negativo l'andamento della dermatosi

Ciao

2006-10-29 04:21:49 · answer #6 · answered by lupogrigio 7 · 0 0

una malattia della pelle ke consiste nell'avere delle "chiazze" d colore bianco sulla pelle. In pratica la melanina lì non è presente, ki soffre d qst malattia deve cercare d esporsi il meno possibile al sole x evitare arrossamenti e possibili xdite d sangue proprio xkè la pelle è + delicata in quei punti.

2006-10-29 04:17:32 · answer #7 · answered by maila 2 · 0 0

Malattia della pelle caratterizzata dalla comparsa di macchie bianche di diversa misura. E' dovuta alla distruzione, per cause non note, di particolari cellule che hanno il compito di produrre la sostanza scura, chiamata melanina, che colora la pelle. La mancanza di melanina fa si che la pelle assuma un colore molto pallido.
La vitiligine non provoca un deterioramento della salute, ma può accompagnare con maggior frequenza alcune malattie, come il diabete o disfunzioni della tiroide. E' più facile però che le chiazze chiare possano ''ustionarsi'' quando esposte al sole. Un rischio da non sottovalutare è rappresentato dalla comparsa di problemi psicologici nelle persone che si ammalano di vitiligine, che devono essere aiutate a superare questi problemi da chi vive accanto a loro.
Chi è affetto da vitiligine deve proteggersi dalla eccessiva esposizione alla luce del sole indossando abiti lunghi, non esponendosi al sole nelle ore più calde, e applicando sul corpo creme o lozioni contenenti filtri solari a fattore di protezione uguale a 15.
L'esposizione alla intensa luce del sole consentita per periodi di tempo ben definiti durante particolari terapie della vitiligine con farmaci chiamati psoraleni, che sono attivi solo se ci si espone alla luce del sole o di una lampada a raggi ultravioletti.
Durante questi periodi di trattamento è bene proteggersi con filtri solari a fattore 8-10, che evitano le ustioni ma consentono il passaggio dei raggi necessari all'azione del farmaco.
I filtri solari vanno riapplicati dopo una nuotata o in caso di intensa sudorazione.
Le persone trattate con psoraleni devono portare occhiali da sole protettivi per evitare danni agli occhi quando si espongono alla luce del sole o alle lampade artificiali o ai raggi ultravioletti.

2006-10-29 04:16:12 · answer #8 · answered by Anonymous · 0 0

La vitiligine, un disordine della pigmentazione acquisito e spesso progressivo, è nota sin dai tempi prebiblici. L'origine del termine non è chiara: probabilmente deriva dal termine vitulus, "difetto". La vitiligine rappresenta il tipico esempio di patologia verso la quale paziente e medico mostrano una certa discrepanza di interesse. Infatti, dai medici essa è spesso erroneamente considerata come affezione non importante, non seria, e viene etichettata come "semplice disturbo estetico". A parte il frequente e serio carattere di malattia sistemica, la vitiligine influisce comunque negativamente sulla vita sociale del paziente, che causa della malattia è imbarazzato, ansioso e depresso.

2006-10-29 04:14:07 · answer #9 · answered by lady.lsb 4 · 0 0

A quel che ricordo , la vitiligine è una malattia della pelle, fa diventare la pigmentazione a chiazza bianche, ma non ne sono certa

2006-10-29 04:12:05 · answer #10 · answered by ♥♥farfy12♥♥ 5 · 0 0

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