Lisa ti consiglio di informarti un pò meglio sulle conseguenze per la salute dell'uomo derivanti dall'uso di droghe come cocaina e ecstasy.
L’uso di cocaina procura notevoli effetti sia fisici che psicologici, agendo su vari apparati dell’organismo umano: da un punto di vista cardio-circolatorio, la cocaina è un potente vasocostrittore e può determinare aritmie cardiache e collassi. In ambito respiratorio procura broncospasmi e iperventilazione. Agisce anche sugli organi preposti alla digestione, laddove gli effetti possono manifestarsi in gastriti, stitichezza, nausea, vomito. La cocaina determina inoltre aumento dell’attività muscolare che può esprimersi anche in tremori. Provoca dilatazione delle pupille e può anche essere responsabile di cefalee, ritenzione urinaria, sudorazione, brividi, inibizione dell’eiaculazione. Il quadro patologico comprende spesso la malnutrizione e la consistente perdita di peso. Non sono rare la riduzione dell’udito, del gusto, dell’olfatto, le riniti, le sinusiti, le tracheo-bronchiti, gli arresti respiratori, l’ipertensione arteriosa, gli infarti del miocardio, gli ictus cerebrali.
Caratteristici gli effetti della cocaina sulla psiche, che si traducono soprattutto in temporanea euforia e sensazione di benessere. A queste corrisponde la percezione di aumentata sicurezza e fiducia in se stessi e nelle proprie capacità (anche in quelle morali). La cocaina procura inoltre un consistente aumento delle capacità di azione, di concentrazione e una parallela diminuzione delle sensazioni di fatica fisica e mentale. Può incrementare il desiderio sessuale. Soggettivamente determina inoltre l’esaltazione del tono dell’umore. La persona sotto l’effetto della cocaina è in genere iperattiva, ipereccitabile, molto loquace, intraprendente, socievole e portata al movimento. In tali condizioni l’individuo sperimenta una sensazione di accelerazione dei processi cognitivi e di pensiero, che può manifestarsi anche in modo parossistico, fino ad espressioni esagerate di grandezza e di potenza, con deficit delle capacità critiche, comportamenti bizzarri, fino alle allucinazioni, a eccessi violenti e a stati psicotici conclamati.
L’assunzione di quantità elevate di cocaina (soprattutto per via endovenosa) può determinare il fenomeno dell’overdose, che si manifesta in una repentina depressione del sistema nervoso centrale dopo la stimolazione iniziale. Ciò può comportare paralisi muscolare, paralisi respiratoria e morte. Ad ogni modo l’overdose da cocaina è caratterizzata da una certa imprevedibilità e sembra legata a particolari condizioni di vulnerabilità individuale. A differenza che per gli oppiacei, non esistono antagonisti specifici per la cocaina, quindi il sovradosaggio può essere affrontato solo attraverso misure sintomatiche di supporto. Altri eventi fatali relativi all’overdose da cocaina, come già accennato, sono relativi a possibili ictus cerebrali e infarti cardiaci.
La cocaina ha la capacità di indurre, se assunta, assuefazione, tolleranza e dipendenza. A volte, riguardo alla cocaina, si tende a trascurare gli aspetti somatici della dipendenza, considerando soprattutto quelli psicologici (pur molto importanti). Invece esistono anche specifici meccanismi neurofisiologici che, a livello delle strutture deputate alla trasmissione degli stimoli nervosi, sono corresponsabili dei sintomi della dipendenza e dell’assuefazione. La tolleranza alla cocaina non sembra porsi in relazione all’aumento delle dosi (come nel caso degli oppiacei), ma all’incremento della frequenza d’uso. Lo sballo procurato dalla cocaina ha un effetto relativamente breve (variabile a seconda della modalità di assunzione): dai 30 ai 60 minuti; ciò spesso conduce a ripetute autosomministrazioni con brevi intervalli fra loro. I consumatori a volte si sottopongono a intensi periodi di consumo, caratterizzati da insonnia e scarso ricorso al cibo. Particolarmente penose le condizioni al termine di tali fasi high, seguite da quelle down: depressione dell’umore, agitazione, ansia, prostrazione, disorientamento, segnano la crisi di astinenza e molto spesso si traducono in rinnovata compulsione alla ricerca della sostanza.
Il nome di ecstasy è riferito ad una specifica sostanza chimica, e cioè la MDMA (3,4-metilendiossi-N-metilamfetamina).
L'MDMA viene assunta per via orale e gli effetti durano in genere dalle 4 alle 6 ore. Fisiologicamente il consumo di estasy determina conseguenze (e rischi) perlopiù sovrapponibili (anche per ciò che riguarda i fenomeni di assuefazione, tolleranza e dipendenza) a quelle derivanti dall'uso delle altre amfetamine. Problemi cardiaci, renali o epatici possono derivare dall'aumento della pressione sanguigna e della frequenza del battito. Parimenti il repentino innalzamento della temperatura corporea, come già descritto nel caso delle amfetamine, può determinare disidratazione e gravi collassi (purtroppo non rari, soprattutto in relazione alle peculiari condizioni ambientali, nelle discoteche). Gli assuntori di ecstasy vanno altresì incontro a perdita dell'appetito, insonnia, tensione della mascella. Rispetto alle altre amfetamine, oltre a quanto già descritto, l'ecstasy e i composti simili producono maggiore affabilità , accondiscendenza, fiducia, determinando altresì la diminuzione delle difese, della paura, dell'aggressività , dell'ansia.
Gli effetti dell'abuso cronico di ecstasy possono condurre a situazioni depressive, psicotiche e determinare inoltre significativi e prolungati disturbi sulle capacità mnemoniche. L'astinenza successiva a ripetute assunzioni è altresì segnata da episodi di panico, ansia, irritabilità , instabilità dell'umore.
In persone affette da asma, diabete, epilessia, psicosi, sono stati riscontrati sensibili peggiormaneti dello stato di salute in seguito ad assunzione di ecstasy.
La neurotossicità dell'ecstasy, probabilmente superiore a quella delle amfetamine classiche, è un argomento relativamente al quale si registrano non poche preoccupazioni da parte degli studiosi. Danni a specifici neuroni, a volte irreversibili, sono stati registrati in esperimenti di laboratorio su animali. Tali dati, anche se non immediatamente riferibili all'uomo, non possono che richiedere massima considerazione.
Riguardo a una molecola della stessa famiglia dell'ecstasy, e cioè la DOM, sono stati descritti casi di morte per overdose. Episodi letali sono stati altresì riscontrati in concomitanza del consumo di metossiamfetamine e di particolari farmaci antidepressivi (IMAO o inibitori delle monoamminossidasi, che inattivano appunto le monoamminossidasi: enzimi responsabili della degradazione ossidativa delle ammine neurotrasmettitrici, qual è, ad esempio, la dopamina). Anche l'associazione con farmaci anti-retrovirali (ad esempio nella terapia dell'AIDS) può rivelarsi estremamente pericolosa. In questi casi la durata e la potenza degli effetti dell'MDMA può essere esaltata, con concentrazioni della sostanza nel sangue anche 26 volte superiore al normale ed esiti fatali.
2006-10-23 04:59:07
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answer #3
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answered by Fabio L 2
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lisuccia...se dici che fumarsi un bel cannone e tirarsi una striscia sono la stessa cosa....hai dei seri problemi ! ! ! io te lo dico per esperienza : ho visto molte persone distruggersi con la bamba, e nessuno col fumo....ma tu hai mai fumato ? ? se per te sono la stessa cosa....o non hai mai fumato, o non hai mai tirato....io ho fatto entrambe le cose e ho capito da subito che la coca ti entra dentro, e se te la trovi di fronte non puoi dirle di no ! ! !
la coca è molto pericolosa, di certo non come il crack o come l'eroina, ma non scherza ! ! ! sono tutte e tre sostanze che ti governano, che ti costringono ad essere assunte...lo spinello no, io posso dire di no quando mi pare, e lo so perchè è da un mese che devo dire di no al THC ! ! ! e fin'ora va molto bene ! !
P.S. no, la bamba, che io sappia, no....neppure in olanda è legale !
2006-10-23 05:03:36
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answer #6
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answered by AK-85 5
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