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Per me, se fossero stati Inglesi o Americani avrebbero spopolato..
E ancora suonano da Dio. Fatemi sapere la vs opinione
PS astenersi perditempo e amanti 883 o Lunapop!!!!

2006-10-22 07:12:42 · 8 risposte · inviata da bintar62 4 in Musica e intrattenimento Musica

Ad Albertosaronno. Beh i due gruppi si frequentavano. Maestro della Voce e` dedicata all'immenso Demetrio Stratos. Chi era il loro batterista? Mica Ellade Bandini? E non c'era Ares Tavolazzi ?(guarda caso tutti due suonano da anni con Guccini...)

2006-10-23 03:27:51 · update #1

8 risposte

D'accordissimo. Una band nostra al livello delle migliori internazionali del suo tempo.

2006-10-27 19:24:09 · answer #1 · answered by John 2 · 2 0

Beh ai tempi fu uno dei pochi complessi italiani a spopolare anche all'estero anzi direi che forse erano più conosciuti all'estero che in Italia. Famosissimo un loro Tour in Giappone, ebbe un notevole successo.
Fu il primo complesso ad usare il sintetizzatore o moog che dir si voglia e in Italia furono conosciuto soprattutto per aver accompagnato Fabrizio De Andrè in due album mitici che resero famosi sia la PFM che il grande Faber.
Per quanto mi riguarda, alcuni loro pezzi (tipo Impressioni di Settembre e Dolcissima Maria) sono nelle mie personalissime classifiche sempre in vetta :-)))

2006-10-22 09:19:14 · answer #2 · answered by Anonymous · 1 0

La Premiata Forneria Marconi è a tutti gli effetti l'evoluzione musicale e artistica de I Quelli, un gruppo che nella seconda metà degli anni '60, oltre a vantare un discreto successo di pubblico, si era fatto conoscere nell'ambiente della discografia italiana per la qualità, la preparazione e la tecnica strumentale dei suoi componenti. Il batterista Franz Di Cioccio, il chitarrista Franco Mussida, il tastierista Flavio Premoli e il bassista Giorgio Piazza, componenti portanti del gruppo, erano tra i più richiesti musicisti di sala italiani: incidevano per Mina, Lucio Battisti, Adriano Celentano, Fabrizio De André e tanti altri.
Furono proprio le loro doti tecniche a permettere ai componenti del gruppo di diventare qualcosa di più di session men di lusso. Alla fine degli anni '60 il rock si stava evolvendo in nuove forme attingendo da quasi tutti gli altri generi musicali. Il rock progressivo, che stava muovendo i primi significativi passi soprattutto in Inghilterra, richiedeva grandi doti strumentali e tecniche. Iniziavano ad imporsi gruppi formati da strumentisti eccellenti, molti dei quali diventeranno i maggiori virtuosi della storia del rock. Il nuovo genere, ricco di accenti classici, folk, jazz, ecc., si dimostrò ideale per i componeti de I Quelli. Era l'idea, caposaldo del progressive, di comunicare principalmente con gli strumenti, proprio perché l'evoluzione della tecnica strumentale rock permetteva di allargare l'orizzonte musicale dallo schema della canzone a quello del movimento, della suite o, addirittura, della sinfonia e dell'opera.
Il nuovo inizio
La svolta decisiva, nel 1969, fu l'incontro da parte dei quattro musicisti, che nel frattempo si esibivano anche con il nome de I Krel, con violinista e flautista Mauro Pagani (proveniente da I Dalton, una delle più avanzate formazioni italiane dell'epoca). Il virtuosismo, la cura dedicata all'arrangiamento e l'improvvisazione erano gli elementi che il gruppo, allargato a Pagani, stava apprendendo dai King Crimson, dai Jethro Tull e dagli esponenti del nuovo rock (o musica pop com'era allora chiamata in Italia con un'accezione completamente diversa da quella attuale). Pur continuando a fare i session men e a partecipare a progetti altrui (Di Cioccio entrò per qualche tempo stabilmente nella Equipe 84), I Quelli/Krel si stavano ormai dedicando completamente allo sviluppo del loro nuovo linguaggio musicale. Poiché con la loro casa discografica dell'epoca non trovarono spazio, decisero di seguire Lucio Battisti, Mogol e altri che, abbandonata la Ricordi fondarono una loro etichetta indipendente, la Numero Uno.
Con il passaggio alla nuova etichetta e al nuovo genere si rese necessario cambiare anche nome: fra le tante proposte, la scelta si ridusse a Isotta Fraschini e a Forneria Marconi: scelsero il secondo dal nome di una forneria di Chiari (Brescia) a cui aggiunsero Premiata. Secondo i discografici il nome era troppo lungo, ma all'obiezione il gruppo rispose sostenendo che più un nome era difficile da ricordare, più sarebbe stato difficile dimenticarlo. In effetti la scelta fu azzeccatissima: era molto progressive, di tenore più impegnato rispetto ai nomi dei complessi dell'era beat e, fortunatamente, poteva essere contratto nell'acronimo PFM che poi tutti avrebbero iniziato ad usare (confermando in pieno la tesi secondo cui Premiata Forneria Marconi era troppo lungo).
Con grande coraggio e intuizione la Premiata Forneria Marconi, anche grazie all'impresario Franco Mamone e a Francesco Sanavio, iniziò una proficua attività come gruppo di supporto nei concerti italiani di alcune delle grandi band straniere dell'epoca: i Procol Harum, gli Yes e i Deep Purple. Fu tramite queste esibizioni che la PFM ebbe modo di farsi conoscere dall'allora grande popolo degli appassionati di rock.
Nel 1971 parteciparono al "Festival di avanguardia e nuove tendenze" di Viareggio con la canzone La carrozza di Hans, vincendo l'edizione a pari merito con Mia Martini e gli Osanna.
L'esperienza discografica
Nel 1971 uscì il primo disco della Premiata Forneria Marconi, il singolo Impressioni di settembre/La carrozza di Hans, seguito all'inizio del 1972 dall'album Storia di un Minuto. Il brano Impressioni di Settembre (di Mussida e Pagani su testi di Mogol) divenne presto uno dei loro cavalli di battaglia e un classico della musica italiana. Il gruppo decise di incidere il disco in presa diretta in studio, per non perdere l'impatto e l'energia trasmessa dalle loro già celebri esibizioni live. Tra l'altro proprio con questo album per la prima volta in Italia venne utilizzato il Moog. Pare che ai quei tempi nemmeno la Premiata Forneria Marconi potesse permetterselo, così che ebbe in prestito l'unico esemplare in possesso dell'importatore italiano.
Il primo album ebbe un grande successo. Alla fine del 1972 uscì il secondo, Per un amico. La musica era più complessa, più elaborata, più vicina al rock progressivo che si suonava in Inghilterra in quel periodo. Il 20 dicembre di quell'anno, durante un concerto a Roma per la presentazione del nuovo album, la Premiata Forneria Marconi fu ascoltata dal bassista e cantante Greg Lake degli Emerson, Lake & Palmer, che, entusiasta, li portò a Londra alla sede della Manticore al cospetto del paroliere e ispiratore dei King Crimson e poi produttore dei Roxy Music, Pete Sinfield.
Il successo internazionale
Pete Sinfield decise di scrivere i testi inglesi dei pezzi della Premiata Forneria Marconi e di produrli per il mercato internazionale. Decise anche di ridurre il nome del gruppo in PFM, più facile dell'impronunciabile, per gli anglofoni, nome originale. Nel gennaio del 1973 Mussida e compagni tornarono a Londra per registrare il loro primo album internazionale al Command Studio, una edizione in lingua inglese del secondo disco Per un amico, intitolata Photos of Ghosts e pubblicata dalla Manticore. Le prime esibizioni inglesi lasciarono la critica locale piuttosto freddina nei confronti del gruppo, considerato "troppo italiano". Invece il singolo tratto dall'album, Celebration (versione inglese di È festa) ebbe un notevole successo radiofonico grazie anche al bellissimo riff di sintetizzatore che divenne il marchio di fabbrica del gruppo. Il 26 agosto la PFM si esibì con grande successo al Reading Festival, il più importante evento rock inglese dell'epoca (lo stesso giorno si esibirono i Genesis e i francesi Magma).
Dopo l'esibizione di Reading, Photos of Ghosts entrò sia nella classifica britannica che, inaspettatamente, in quella americana di Billboard. La PFM fu segnalata come uno dei gruppi rivelazione dell'anno nei referendum delle più importanti testate musicali britanniche (il Melody Maker e il New Musical Express). L'attività live internazionale divenne frenetica: la PFM girò l'Europa con Sinfield e il sassofonista britannico Mel Collins.
Nel 1973 il bassista Giorgio Piazza venne sostituito da Patrick Djivas, proveniente dagli Area, che si unì al gruppo poco prima della registrazione del loro terzo album, L'isola di niente, avvenuta nel 1974 a Londra. Anche di questo disco fu realizzata una versione inglese, The World became the World, che fu lanciata dalla Manticore nel mercato americano. La PFM partì quindi per il suo primo tour americano, da cui fu tratto nel 1974 il primo album live ufficiale del gruppo, Cook (pubblicato in Italia come Live in Usa).
Cook entrò nella classifica di Billboard. La tournée da cui il disco è tratto permise alla PFM di suonare per 50 date negli USA e di esibirsi anche in concerti trasmessi alla televisione. Fu questo il momento magico della PFM, il gruppo rock italiano che ebbe maggior successo nel mondo. Dopo quattro mesi di ininterrotta attività negli Stati Uniti al fianco di Peter Frampton (con il quale condividevano il management e che alla fine della serie di concerti registrò il fortunatissimo Frampton comes alive), i componenti della PFM cominciarono ad avere nostalgia di casa e tornarono in Italia prima di aver completato il necessario percorso per "sfondare" definitivamente oltreoceano.
Nel 1975 entrò in organico il cantante Bernardo Lanzetti. La PFM, in effetti, non aveva un vocalist di ruolo. Tutti, più o meno a turno, si dedicavano al canto, ma questo aveva il grande difetto di rendere un po' anonimo il gruppo (a differenza delle grandi band nelle quali era presente un front man, possibilmente dotato di buona voce e di presenza carismatica). Inoltre il nuovo cantante aveva dimestichezza con la lingua inglese avendo studiato negli Stati Uniti. Con Lanzetti il gruppo iniziò a registrare il nuovo disco, il quarto, intitolato Chocolate Kings. Alla fine del tour promoziale del disco, questa volta realizzato solo in versione inglese, la PFM suonò alla Royal Albert Hall di Londra davanti alla Regina Madre. In quel periodo, inoltre, il gruppo ottenne un grande successo, anche commerciale, in Giappone, dove si recò per un fortunata serie di concerti. In seguito la PFM tornò negli Stati Uniti e in Gran Bretagna per un nuovo tour. Chocolate Kings, accolto tiepidamente oltreoceano, ebbe invece grande successo nel mercato britannico. Particolarmente infelice fu, da un punto di vista promozionale, la scelta di una immagine della bandiera americana accartocciata sulla copertina del disco.
Al ritorno in Italia Mauro Pagani, stanco del continuo girovagare e desideroso di iniziare un percorso musicale personale, lasciò il gruppo per intraprendere la carriera solista. Con l'uscita di Pagani termina, di fatto, il periodo di più grande creatività e successo per la PFM. Nel frattempo l'interesse per il genere progressive iniziò a calare velocemente. Quasi tutte le grandi band inglesi e americane hanno iniziato la parabola discentente da un punto di vista artistico e della popolarità. Anche la PFM risentì del nuovo clima che porterà nel giro di pochi mesi all'affermazione del punk rock e della new wave.
La nuova avventura americana
Il gruppo decise comunque di tentare nuovamente l'affermazione nel mercato statunitense dopo il mezzo flop di Chocolate Kings. Firmarono un contratto con la Elektra Asylum a Los Angeles. In California i componenti del gruppo ebbero modo di ascoltare e assorbire molta nuova musica, rimanendo in particolare colpiti dal jazz rock. Durante le prove per il nuovo album conobbero il violinista californiano Greg Bloch che partecipò alla registrazione del quinto disco, uscito nel 1977 e intitolato Jet Lag.
Con Jet Lag la PFM fondò anche una propria etichetta discografica, la Zoo Records. In ogni caso questo disco, le cui atmosfere vagamente jazz colpirono favorevolmente la critica statunitense, fu anche l'ultimo del periodo internazionale della PFM.
Nel 1978 usci Passpartù, cantato in italiano, che riportò le sonorità del gruppo a una dimensione più tradizionale rivolta maggiormente al pubblico e al mercato italiano. La bellissima copertina dell'album fu affidata ad un esordiente Andrea Pazienza. La svolta musicale e artistica del gruppo creò dei problemi con Bernardo Lanzetti che abbandonò poco dopo, dedicandosi alla carriera solista e ripercorrendo, almeno inizialmente, la strada musicalmente più "americana" della precendente incarnazione della PFM.
In concerto con Fabrizio De André
Nel 1979 la PFM incontrò di nuovo Fabrizio De André (con cui aveva collaborato al tempo de I Quelli per la realizzazione dell'album La buona novella) e con il cantautore genovese realizzò un tour da cui verrà tratta una fortunata coppia di album dal vivo (famosissima la versione riarrangiata in chiave progressive de Il pescatore).
Quanto imparato con De André fu importantissimo per il gruppo, che iniziò a dedicare maggiore attenzione ai testi e all'aspetto comunicativo della propria musica. Al gruppo si era nel frattempo aggiunto il polistrumentista Lucio "Violino" Fabbri, mentre Franz Di Cioccio assunse il ruolo di front man e di cantante. Di Cioccio fu quindi affiancato, durante i concerti, dal batterista Walter Calloni che in seguito diventò membro effettivo del gruppo.
Il nuovo successo italiano
Frutto di questa nuova incarnazione musicale e stilistica fu l'album Suonare suonare del 1980. Il disco ebbe un buon successo in Italia e la PFM riuscì a ritagliarsi un angolo di popolarità anche in un periodo in cui il rock progressivo era ormai "roba vecchia". Dopo l'uscita del disco Flavio Premoli, stanco della vita "on the road", lasciò il gruppo senza essere sostituito (almeno fino all'uscita di Miss Baker, nel quale alle tastiere figura Vittorio Cosma).
Anche l'album successivo, Come ti va in riva alla città (del 1981), ebbe un discreto successo. La musica è orientata ad un rock più immediato e più in linea con i gusti degli anni '80 e, finalmente, sono i componenti del gruppo a scrivere i testi. Franz Di Cioccio, ormai uomo-immagine, diviene il volto noto e riconoscibile di questa nuova incarnazione della PFM. Per molti aspetti Suonare suonare e Come ti va in riva alla città anticipano l'affermazione del rock italiano degli anni successivi (Vasco Rossi, Litfiba, ecc.). Dal lungo tour seguente, che ebbe un grande riscontro di pubblico, fu tratto l'album live Performance (il quarto dopo Cook e i due con De André), uscito nel 1982.
Negli anni successivi uscirono Pfm? Pfm! (del 1984), contenente il pezzo Capitani Coraggiosi che ottenne un buon successo in Italia anche al di fuori della cerchia dei conoscitori del gruppo, e Miss Baker (del 1987), album criticato per un approccio addirittura dance.
Gli anni di silenzio e il ritorno
Dopo l'esperienza non esaltante dell'ultimo disco, nel 1987, i membri della PFM decisero, di comune accordo, di non suonare più in pubblico e ogni singolo componente cercò nuovi stimoli in collaborazioni personali o nell'esperienza solistica: ufficialmente però la PFM non si è mai sciolta.
Dopo alcuni anni, cominciarono a circolare le voci di un possibile ritorno sulle scene del gruppo. Nel 1996 uscì il quadruplo CD celebrativo 10 Anni Live - 1971-1981, raccolta dei bootleg registrati nel corso degli anni dalla band stessa contente del materiale molto interessante per gli appassionati, dalle origini del gruppo (quando agli esordi ancora eseguivano cover dei King Crimson, dei Jethro Tull, ecc.) al periodo internazionale, al periodo di Suonare Suonare.
L'anno successivo, a dieci anni dall'ultimo lavoro inedito, la PFM ritornò con l'album Ulisse (del 1997), cui seguì una serie di ottimi concerti dal vivo. Ulisse è un concept album dedicato al tema del viaggio, ispirato al poema omerico, i cui testi sono di Vincenzo Incenzo.
Nel 1998 uscì il doppio album live www.pfmpfm.it: il Best, tratto dalla tournée seguita ad Ulisse, che consacrò il ritorno al pieno successo. Della formazione fanno parte Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Franco Mussida e Flavio Premoli (tornato nel gruppo dopo 17 anni), accompagnati nel tour dal batterista di supporto Roberto Gualdi (che tutt'ora collabora con la PFM), dall'australiano Phil Drummy ai fiati e da Stefano Tavernese al violino.
Nel 2000 uscì l'album Serendipity che testimonia la voglia del gruppo di continuare a fare musica e di sperimentare nuove idee.
Seguì una nuova, lunga serie di concerti in tutto il mondo che culminò, nel 2002, col ritorno in Giappone (dove già la PFM aveva avuto un enorme successo 25 anni prima). L'evento fu celebrato anche con l'uscita di un altro doppio album dal vivo, Live in Japan 2002, un disco che dimostra come la PFM possieda ancora la sua grande forza comunicativa e la capacità di coinvolgere il pubblico nelle esibizioni dal vivo, da sempre uno dei suoi punti di forza. L'album contiene anche una preziosa chicca per i fan del rock progressivo, la splendida Sea of Memory cantata da Peter Hammill (già cantante dei Van der Graaf Generator). Oltre ai quattro membri ufficiali, la formazione di questo album contiene Lucio Fabbri e il batterista Pietro Monterisi, temporaneamente subentrato a Roberto Gualdi che per impegni precedentemente presi non poté partecipare alla tournée nipponica.
Il 29 agosto del 2003, nell'ambito della manifestazione "Siena: la città aromatica" (organizzata tutti gli anni da Mauro Pagani), il gruppo si riunì nella formazione "classica" per un concerto in Piazza del Campo. La registrazione di questo concerto venne pubblicata su CD il 21 gennaio 2005. Un'edizione speciale dell'album era accompagnata anche da un DVD; curiosamente, la scaletta del CD e del DVD combaciano solo parzialmente: alcuni brani presenti sull'uno mancano sull'altro, e viceversa.
Per il venticinquesimo anniversario dello storico tour del 1979, nel 2004 la band cominciò a portare in tour lo spettacolo PFM canta De Andrè con cui il gruppo rese omaggio al grande Faber.
Per il nuovo tour mondiale, nel 2005, la PFM ha fatto tappa per la prima volta in Brasile (San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte), quindi a Bethlehem in Pennsylvania (USA) per la partecipazione alla "Notte delle Leggende", un evento speciale dedicato ad un grande artista della musica mondiale. La PFM si è esibita poi a Città del Messico (due show consecutivi per la troppa affluenza di pubblico) e in Canada, riscuotendo un buon successo di stampa e di pubblico.
Nel 2005 la PFM ha lanciato un nuovo progetto: Dracula, una "opera rock" sul modello di lavori di ampio respiro come Tommy, degli Who, e il celeberrimo Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Webber. Il 14 ottobre del 2005 uscì il nuovo disco, con una selezione di 11 brani tratti dall'opera e interpretati dalla PFM stessa. Il 4 marzo 2006 seguì il debutto teatrale di Dracula, prodotto da David Zard (già dietro la realizzazione di Notre-Dame de Paris di Riccardo Cocciante) cui seguirà prossimamente l'uscita di un doppio album contenente l'intera rock opera interpretata dalle voci degli attori teatrali.
Per tutto il 2006 è prevista l'alternanza di concerti in cui la PFM eseguirà gli spettacoli PFM canta De André e Stati di immaginazione. Nato da una idea di Iaia De Capitani, manager del gruppo dal 2002, Stati di Immaginazione vede il gruppo suonare ed improvvisare su alcuni video, nella costruzione di un personalissimo ed immaginifico percorso, in cui la musica diventa il mezzo per accompagnare gli spettatori all’interno dei filmati. In questo modo la musica, nelle intenzioni, oltrepassa il ruolo di colonna sonora per assurgere a momento poetico e di creatività istantanea.
Per il futuro è previsto il progetto PFM in CLASSIC. Il gruppo dovrebbe rileggere, con arrangiamenti di Alessandro Cadario ed improvvisazioni, le composizioni dei più grandi musicisti classici. Il progetto, che avrebbe dovuto esordire nell'autunno del 2006, è stato rimandato al 2007.
Nella primavera 2006 Flavio Premoli lascia la PFM e viene sostituito dal tastierista Gianluca Tagliavini, che aveva suonato con la band già nel tour americano 2005 e nel tour in Corea e Giappone nei primi mesi del 2006. Il 30 settembre 2006 la Editori Riuniti pubblica il volume Premiata Forneria Marconi 1971-2006, 35 anni di rock immaginifico, scritto dal giornalista Donato Zoppo. Si tratta di una biografia non autorizzata ma è finora la pubblicazione più completa mai scritta sulla PFM, con prefazioni di Mauro Pagani, Vincenzo Incenzo e Greg Lake.

2006-10-28 21:27:45 · answer #3 · answered by Anonymous · 0 0

buoni, il pane rimane fresco e morbido anche il giorno dopo e anche i dolci non sono male...so comico eh so comico...

2006-10-26 10:45:18 · answer #4 · answered by judasdj 2 · 0 0

Sono fan di Dolcenera ed è grazie a lei che ho conosciuto la PFM visto che ha cantato con loro la canzone "un destino di rondine" contenuta nell'album Dracula Opera Rock.
Devo dire che ho acquistato volentieri questo album.

2006-10-23 06:04:03 · answer #5 · answered by noir_noir76 2 · 0 0

Idem come sopra. Però io sono più un fan degli AREA, che hanno pagato delle scelte musicali a dir poco impopolari (estreme, coraggiose e musicalmente difficili) con una non così grande popolarità. E' giusto così, l'avanguardia è sempre davanti a tutti concettualmente ma dietro a tutti per popolarità. Il loro batterista è stato forse il più grande in italia e non ha mai ceduto alle tentazioni commerciali!!! DURO E PURO!!!

2006-10-23 00:55:02 · answer #6 · answered by albertosaronno 2 · 0 0

Decisamente una pietra miliare del rock italiano...altro che ligabue che, con il dovuto rispetto, sono 15 anni che va avanti con canzoni tutte uguali...
...circa un mese fa sono andato a vedere all'Arena di Verona "Dracula Opera Rock"...la storia non è il massimo (è sulla falsa riga di Notre Dame de Paris) ma come musiche è stato eccezionale...e naturalmente il solo fatto di essere in Arena ha creato un'atmosfera fantastica....

...se ti interessa dovrebbe essere in programma anche a Milano, a meno che tu non l abbia gia visto...

...ciao

2006-10-22 08:29:05 · answer #7 · answered by lizarazu86 2 · 0 0

Beh i Pfm sono il progressive italiano in tutta la sua boriosa presenza. Se ti piace quella roba malata ascolta Ys del Balletto di Bronzo.Lasciate stare gli Area che paragonarli ai Pfm è come confrontare Joyce a Baricco. Il batterista degli Area era Giulio Capiozzo, che è morto un paio d'anni fa.

2006-10-27 23:06:17 · answer #8 · answered by Pippo Petomarmitta 2 · 0 3

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