Premesso che campo di concentramento e campo di sterminio non sono la stessa cosa anche se deplorevoli entrambi, i campi di concentramento apparvero alla fine dell’Ottocento. I primi furono costruiti dai sudisti durante la guerra di secessione americana, per deportarvi i prigionieri dell’Unione. Altri furono costruiti dagli spagnoli a Cuba durante la guerra ispano-americana (1898) e in Sudafrica dagli inglesi durante la guerra anglo-boera (1899-1902). Vi fecero ricorso anche gli italiani per fronteggiare la ribellione araba in Libia, dopo il 1911 (vedi Guerra italo-turca).
Nei mesi successivi alla Rivoluzione d’ottobre i bolscevichi istituirono “campi di rieducazione e lavoro” per coloro che erano sospettati di essere controrivoluzionari. Durante gli anni Venti gli oppositori furono internati, insieme ai criminali, nei campi di concentramento situati nelle isole del Mar Bianco. Negli anni Trenta e Quaranta si sviluppò un sistema di campi di lavoro dislocati in tutto il paese, dove giunsero milioni di prigionieri, in varie ondate successive e attraverso deportazioni di massa.
Durante la seconda guerra mondiale, 70.000 cittadini americani di origine giapponese e 42.000 giapponesi residenti in California furono internati negli Stati Uniti a causa del conflitto con il Giappone. Tuttavia, l’esperienza più tragicamente nota fu quella dei campi di concentramento e di sterminio installati, nel corso della seconda guerra mondiale, in Germania e nei territori occupati da parte del regime nazista.
Negli anni Settanta del Novecento l’istituzione su larga scala di campi di concentramento e di “rieducazione” (in realtà veri e propri campi di sterminio, dove venivano internati coloro che si erano compromessi con il precedente regime) contraddistinse la dittatura di Pol Pot in Cambogia. Ai campi di concentramento fecero ricorso alcune delle più spietate dittature sudamericane durante gli anni Sessanta e Settanta (in particolare in Argentina e in Cile) e le varie parti coinvolte nel conflitto esploso nel 1991 nella ex Iugoslavia.
Per maggiori informazioni ti consiglio di leggere qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento
è chiaro e sintetico.
2006-10-04 23:10:02
·
answer #1
·
answered by Argo N 2
·
0⤊
0⤋
Secondo me i gulag...se non ricordo male l'interrogazione di storia di 8 anni fa!
2006-10-05 08:08:59
·
answer #2
·
answered by Patty 1
·
2⤊
0⤋
Sono stati costruiti prima i gulag e poi i campi nazisti.
Dal punto di vista dello sterminio fatto in maniera sistematica e scientifica , perchè supportato da tesi mediche che alimentano l'odio razzista c'è differenza tra i due contesti politici.
Hitler eleminava tutti coloro che non rientravano nella sua idea di perfezione della razza, perchè li riteneva impuri.
Stalin invece creò i gulag per eliminare persone o ceti sociali ( kulaki) che a suo avviso osteggiavano il potere.L'esilio poteva capitare a chiunque fosse sospettato da lui di tramare contro la Madre Russia o il Partito Comunista.A testimonianza di questa visione soggettiva di sterminio , vi è il fatto che dopo la morte di Stalin , Chresciov denunciò l'esistenza dei gulag all'Europa.
Dalle risposte che ho letto sembra che nei gulag , dove sono state uccise lo stesso numero di persone dei campi nazisti siano comunque "giustificati" o comunque meno aberranti di quelli nazisti.Tutto questo perchè in passato si sono usati due pesi e due misure differenti per il nazismo e per il comunismo, questo forse è più sconvolgente.Gli uomini sono uguali così come gli assassini.Ciao notte. buona inchiesta
2006-10-05 18:54:33
·
answer #3
·
answered by ariadne 1
·
1⤊
0⤋
Prima i Gulag e contrariamente a quanto detto da Spiridion nei Gulag ci finivano tutti indistintamente perchè essere dissidenti non era prerogativa solo di un ceto sociale! ci finivano quelli che parlavano, quelli che chiedevano la libertà e quelli che cercavano scampo in occidente! Per cui, come ho già avuto modo di dire, non facciamo distinzione fra le persone finite nei campi di sterminio.......sia quelli finiti nei campi nazisti (un orrore senza fine) sia quelli nei gulag che hanno subito lo stesso trattamento o quelli finiti in Siberia a morire di freddo e di fame. Non strumentalizziamo per dare ragione a una parte politica anche la morte, per piacere!!!!
2006-10-05 08:00:36
·
answer #4
·
answered by lella testona 6
·
1⤊
0⤋
sicuramente prima i gulag.
un nesso diretto non credo esista
esiste una volontà "comune" di eliminare oppositori al regime anche se per il nazismo si trattava di sterminare un popolo (religione) anche per creare tra la popolazione un qualcosa di unificante, utilizzando l'odio esistente nei confronti degli ebrei.
in ogni caso non credo si possa dire tra le due quale sia quella meno grave
ciao
2006-10-05 06:16:14
·
answer #5
·
answered by Anonymous
·
1⤊
0⤋
Si,esiste un nesso:la stupidità e la malvagità umana,tutte le altre motivazioni non hanno nessun senso,nulla giustifica lo sterminio.
2006-10-05 06:00:04
·
answer #6
·
answered by bikaner 7
·
1⤊
0⤋
ciao. prima di tutto sono nati prima i gulag, circa una decina di anni prima, dei campi di sterminio nazisti.
in secondo luogo le differenze tra i due sistemi sono enormi : lo scopo di fondo era diverso: i gulag sono stati costruiti da Stalin allo scopo di eliminare i suoi avversari politici, mentre himmler organizzò la soluzione finale con l'intento di eliminare un'insieme di comunità è di individui impuri, oltre che gli avversari politici del nazismo : ebrei, zingari, neri, omosessuali, disabili ecc...
chi entrava in un gulag doveva cercare di sopravvivere a condizioni ambientali estreme (in siberia c'è un pochettino freddo) e a turni di lavoro faticosissimo (che spesso causavano la morte naturale dei detenuti, mica stupido Stalin). chi entrava in un campo di concentramento non aveva possibilità di uscirne vivo.
2006-10-05 06:08:43
·
answer #7
·
answered by AK-85 5
·
0⤊
0⤋
Se avessi studiato un po' di storia, sapresti che il nazismo è venuto cronologicamente dopo la rivoluzione russa, per cui i campi di concentramento dei dissidenti sono nati prima in russia.
Non esiste un sistema scientifico di sterminio, esiste lo sterminio e basta e tutti tendono a sterminare il massimo numero di persone possibili col minor costo. Diverso è il trattamento di "rieducazione" di eventuali oppositori, tipico delle culture orientali come quello cinese....
2006-10-05 06:04:04
·
answer #8
·
answered by Anonymous
·
1⤊
1⤋
Spero ti sia utile
Ciao
Antonella
Gulag (dal russo ÐУÐÐÐ: Ðлавное УпÑавление ÐÑпÑавиÑелÑно— ТÑÑдовÑÑ
ÐагеÑей, "Glavnoye Upravleniye Ispravitelno-trudovykh Lagerey", "Direzione principale dei campi di lavoro correttivi") era il ramo della Polizia dell'interno e servizio di sicurezza sovietico che costituì il sistema penale dei campi di lavoro forzato. Benché questi campi fossero stati pensati per criminali di ogni tipo, il sistema dei Gulag è famigerato soprattutto come mezzo di repressione degli oppositori politici dell'Unione Sovietica.
Nati durante lo Zarismo e probabilmente fondati da Pietro il grande erano usati come campi per i detenuti politici anti Zaristi e personaggi scomodi. Dopo la Rivoluzione bolscevica avvenne la liberazione di tutti i prigionieri, ma nel 1917 Lenin annunciò che tutti i "nemici di classe", anche in assenza di prove di alcun crimine contro lo stato, non potevano essere fidati e non dovevano essere trattati meglio dei criminali. Dal 1918, vennero ristrutturate le attrezzature di detenzione in campi, quali ampliamento e riassetto dei precedenti campi di lavoro katorga, realizzati in Siberia come parte del sistema penale della Russia imperiale. I due tipi principali erano i "Campi speciali Vechecka" (оÑобÑе лагеÑÑ ÐЧÐ) e i Campi di lavoro forzato (лагеÑÑ Ð¿ÑинÑдиÑелÑнÑÑ
ÑабоÑ). Questi venivano eretti per varie categorie di persone considerate pericolose per lo stato: criminali comuni, prigionieri della Guerra civile russa, funzionari accusati di corruzione, sabotaggio e malversazione, nemici politici vari e dissidenti, nonché ex nobili, imprenditori e grandi proprietari terrieri.
Manifesto sovietico degli anni '20: Il GPU colpisce i sabotatori controrivoluzionariCome istituzione totalmente sovietica, il Gulag (al singolare, inteso come amministrazione generale) fu ufficialmente fondato il 25 aprile 1930, con la sigla di "Ulag", in virtù dell'ordinanza 130/63 dell'OGPU, ai sensi dell'ordinanza 22, p. 48, del Sovnarkom, in data 7 aprile 1930, e fu rinominato con la sigla Gulag in novembre. I Gulag crebbero rapidamente. Progetti falliti, cattivi raccolti, incidenti, sottoproduzione, pianificazione insufficiente, vennero ordinariamente attribuiti a corruzione e sabotaggio, e presunti ladri e sabotatori su cui scaricare la colpa furono trovati in massa. Contemporaneamente, il bisogno di risorse naturali in rapido incremento ed un programma di industrializzazione in boom alimentarono la domanda di lavoro a basso costo. Si diffusero denunce, arresti a quota, esecuzioni sommarie e attività di polizia segreta. Le opportunità più ampie per una facile, talora automatica, condanna dei "criminali" venne fornita dall'articolo 58 del codice penale della Repubblica Federale Socialista Sovietica di Russia. Nel 1931-1932 i Gulag avevano circa 200 mila prigionieri. Nel 1935 circa un milione (colonie incluse), e dopo la Grande Purga del 1937 quasi due milioni. Per fare un raffronto, la popolazione di prigionieri al lavoro (in catene e in prigione) negli Stati Uniti era intorno a poche centinaia di migliaia.
Durante la Seconda guerra mondiale la popolazione dei Gulag diminuì significativamente, a causa della "liberazione" di massa di centinaia di migliaia di prigionieri che furono arruolati e inviati direttamente sulle linee del fronte, ma soprattutto a causa di una vertiginosa crescita della mortalità nel 1942-43. Dopo la II guerra mondiale il numero di internati nei campi di prigionia e nelle colonie crebbe di nuovo rapidamente e raggiunse il numero di circa due milioni e mezzo di persone all'inizio degli anni cinquanta. Sebbene alcuni di questi fossero disertori e criminali, c'erano anche prigionieri di guerra russi rimpatriati e "lavoratori dell'Est", tutti universalmente accusati di tradimento e "cooperazione col nemico" (formalmente, lavoravano davvero per i Nazisti). Vi furono spediti anche un ampio numero di civili dei territori russi caduti sotto occupazione straniera, come pure dai territori annessi all'Unione Sovietica dopo la guerra. Non fu raro per i sopravvissuti ai Lager nazisti essere trasportati direttamente ai Gulag sovietici.Nati durante lo Zarismo e probabilmente fondati da Pietro il grande erano usati come campi per i detenuti politici anti Zaristi e personaggi scomodi. Dopo la Rivoluzione bolscevica avvenne la liberazione di tutti i prigionieri, ma nel 1917 Lenin annunciò che tutti i "nemici di classe", anche in assenza di prove di alcun crimine contro lo stato, non potevano essere fidati e non dovevano essere trattati meglio dei criminali. Dal 1918, vennero ristrutturate le attrezzature di detenzione in campi, quali ampliamento e riassetto dei precedenti campi di lavoro katorga, realizzati in Siberia come parte del sistema penale della Russia imperiale. I due tipi principali erano i "Campi speciali Vechecka" (оÑобÑе лагеÑÑ ÐЧÐ) e i Campi di lavoro forzato (лагеÑÑ Ð¿ÑинÑдиÑелÑнÑÑ
ÑабоÑ). Questi venivano eretti per varie categorie di persone considerate pericolose per lo stato: criminali comuni, prigionieri della Guerra civile russa, funzionari accusati di corruzione, sabotaggio e malversazione, nemici politici vari e dissidenti, nonché ex nobili, imprenditori e grandi proprietari terrieri.
Durante la Seconda guerra mondiale la popolazione dei Gulag diminuì significativamente, a causa della "liberazione" di massa di centinaia di migliaia di prigionieri che furono arruolati e inviati direttamente sulle linee del fronte, ma soprattutto a causa di una vertiginosa crescita della mortalità nel 1942-43. Dopo la II guerra mondiale il numero di internati nei campi di prigionia e nelle colonie crebbe di nuovo rapidamente e raggiunse il numero di circa due milioni e mezzo di persone all'inizio degli anni cinquanta. Sebbene alcuni di questi fossero disertori e criminali, c'erano anche prigionieri di guerra russi rimpatriati e "lavoratori dell'Est", tutti universalmente accusati di tradimento e "cooperazione col nemico" (formalmente, lavoravano davvero per i Nazisti). Vi furono spediti anche un ampio numero di civili dei territori russi caduti sotto occupazione straniera, come pure dai territori annessi all'Unione Sovietica dopo la guerra. Non fu raro per i sopravvissuti ai Lager nazisti essere trasportati direttamente ai Gulag sovietici.
Taluni autori chiamano Gulag tutte le prigioni e i campi sparsi lungo la storia sovietica (1917–1991). Inoltre, l'uso moderno del termine spesso non ha correlazione con l'URSS: per esempio in espressioni come "gulag nordcoreani", o addirittura "il gulag privato dell'america". Ã degno di nota che l'acronimo originale russo, mai al plurale, descriveva non un singolo campo, ma l'amministrazione incaricata dell'intero sistema dei campi nel suo complesso
Per alcuni anni dopo la II guerra mondiale una significativa minoranza dei reclusi fu costituita da tedeschi, finlandesi, romeni, e altri prigionieri di guerra appartenenti a paesi "liberati" dall'Armata Rossa.
Lo stato continuò a mantenere i Gulag per un certo periodo dopo la morte di Stalin nel marzo del 1953. Il successivo programma di amnistia fu limitato a coloro che dovevano trascorrere al massimo cinque anni, pertanto, furono liberati soprattutto i condannati per reati comuni. Il rilascio dei prigionieri politici iniziò nel 1954 e si diffuse e si accompagnò a riabilitazioni di massa dopo che Nikita KhruÅ¡ÄÑv sconfessò lo stalinismo nel Discorso segreto al ventesimo congresso del Pcus, nel febbraio del 1956.
Ufficialmente i Gulag furono soppressi dall'ordinanza numero 20 del 25 gennaio 1960 del ministero degli interni sovietico (che funzionava come polizia segreta), e lo stesso ministero fu a sua volta ufficialmente soppresso dall'ordinanza 44-16 del Presidio del Consiglio Supremo dell'Urss, per risorgere col nome di KGB.
Il totale documentabile di morti nel sistema di lavoro correttivo dal 1934 al 1953 ammonta a 1.054.000 persone, e comprende prigionieri politici e comuni; si noti che questo non include le circa 800.000 esecuzioni di "controrivoluzionari", in quanto queste venivano generalmente eseguite fuori dal sistema dei campi. Dal 1932 al 1940, almeno 390.000 contadini morirono in luoghi di "insediamento lavorativo"; questa cifra può sovrapporsi con quella di cui sopra, ma d'altro canto, essa non include le morti al di fuori del periodo 1932-1940, o i decessi tra gli esiliati interni non contadini. Il numero di persone che furono prigioniere in questo o quel periodo è, naturalmente, molto più esteso, e si può presumere che molti dei sopravvissuti soffrirono danni fisici e psicologici permanenti.
il periodo del Nazzismo essendo hitler nato in Austria il 20 aprile 1889 e morto a Berlino, 30 aprile 1945,. deve per forza essere durato meno anche perchè non oenso che prima del 1935 ci fossero campi di sterminio in Germania. Ma di questo è più faciel trovare notizie.
Ciao
2006-10-05 06:14:44
·
answer #9
·
answered by malaikasana 5
·
1⤊
2⤋
Le differenze sono che mentre nei Gulag sovietici ci finivano solo i nemici del partito e eventuali persone "scomode", nei campi di sterminio nazisti ci finivano tutti indistintamente, uomini, donne, bambini, solo perchè appartenenti a una etnia o colore.
2006-10-05 06:04:01
·
answer #10
·
answered by Spiridione 4
·
0⤊
1⤋