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deeplife

>La morte è un processo naturale, non fa schifo, bisogna portarne >rispetto.
>Se siamo capaci di apprezzare questo avvenimento, che prima o poi >coinvolge tutti, possiamo essere in grado di apprezzare la vita, cosa >che pochi fanno.

risponde giancarlo v

Un conto è accettare il corso naturale cosa cui io faccio non si puo far altro cmq
un conto è vedere come si muore e non accettarne la profonda violenza insita nella natura

2006-09-28 09:07:56 · 2 risposte · inviata da giancarlo v 1 in Salute Salute - Altro

2 risposte

Credo che la morte ti laceri quando tocca i tuoi genitori. Ho provato l'esperienza della morte di entrambi. Nel caso di mia madre l'ho presa come una liberazione per lei, che si è trasformata sotto i miei occhi nel brevissimo periodo di due mesi. Non riusciva più a mangiare ed era piena di tubi: per la nutrizione per via centrale, per vuotare la vescica, per essere continuamente analgesizzata con la morfina...i suoi occhi erano giallognoli e vederla ogni giorno e sorriderle era una delle cose più difficili che mi sia mai capitato di dover fare. Due giorni prima di morire chiese al mio compagno: "Aiutami ad alzarmi che mi voglio buttare dalla finestra"...Ecco, io in quei momenti speravo solo che smettesse in fretta di soffrire e credo sia la persona che ho amato di più al mondo fino a che non è nata mia figlia: ho sofferto come un cane abbandonato quando sotto i miei occhi ha smesso di vivere, per fortuna avendo già perso i sensi. Ho perso un grande amore, un grande sostegno, mi sono sentita sola come mai mi ero sentita prima e quel vuoto nessuno è riuscito a colmarlo seppure in minima parte.
Mio padre l'ho perso all'inizio di quest'anno. Non lo vedevo da un anno. Era schivo nei miei confronti, ultimamente. Ma dovrei raccontare le storia della mia vita per far capire tutto nei dettagli. Fin da piccola l'ho cercato e lui che mi aveva desiderato non c'era mai completamente per me. Mi hanno telefonato al lavoro nel bel mezzo di una mattina di routine e anche in questo caso mi sono sentita spezzata. L'unica cosa che mi ha consolata è stato sapere che non era solo in quel momento e che non ha sofferto, è come svenuto, perchè la rottura dell'aneurisma che lo ha colpito non è stata dolorosa e il sangue defluendo dalla circolazione pian piano ha fatto smettere il cuore di battere. La sua morte mi ha procurato rabbia: perchè quel testone non si faceva vadere, perchè lo cercavo e non lo trovavo, perchè avrei voluto dirgli milioni di cose, perchè lo amavo fin da bambina come un idolo e mi facevo incantare dalle sue bugie. Ma con la morte no, non mi posso arrabbiare. Anche se mi ha portato via parte della mia vita. Vedi, Giancarlo, purtroppo la morte è l'unica certezza che ci tocca avere da quando nasciamo...e credo sia molto più grande la violenza umana di quella che tu definisci insita nella natura. Vorrei ringraziarti per avermi dato l'occasione di parlare anche se brevemente della mia esperienza di lutto e vorrei dirti che ti sono vicino, anche se so che questo non basta, perchè in certi casi non c'e parola o gesto che possa bastare.
Ti abbraccio

2006-09-28 09:46:21 · answer #1 · answered by Anonymous · 1 0

Non ho chiesto il tuo parere e non mi sono mai riferito alla tua visione della morte.
Ho solo risposto alla tua affermazione, non per nulla hai posto una domanda dove gli answeriani hanno il diritto di rispondere con le proprie idee ed i propri principii.

2006-09-28 16:16:57 · answer #2 · answered by Deeplife 5 · 0 0

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