In tutto il mondo, non solo nei paesi ricchi, la gente muore di più di infarti, di tumori ma, soprattutto, in incidenti stradali. Altro che onde elettromagnetiche, quelle sono davvero pericolose se superano di gran lunga i limiti di legge o regionali e se l'esposizione si prolunga nel tempo e nelle vicinanze della sorgente di onde, come ampiamente dimostrato nel caso di Radio Vaticana.
Non esistendo una gran quantità di studi seri sui reali effetti delle radiazioni elettromagnetiche, non si può fare altro che affidarci al massimo organo che controlla gli indici di mortalità o di rischio caso per caso e con frequenza annuale: l'Organizzazione Mondiale della Sanità e, in Italia, l'Istiuto Superiore di Sanità. L'OMS e L'ISS da anni dicono le solite cose: in cima alla classifica delle cause di morte in tutto il mondo abbiamo nell'ordine gli incidenti, i tumori e gli infarti. In Italia invece si muore di più di infarti, seguito da tumori e incidenti, ma alla fine sempre quelle tre cause sono in cima alla classifica.
Queste notizie, in sostanza, vanno prese con le pinze fino a che non abbiamo la diretta dimostrazione e la conferma del problema da parte dell'OMS o dell'ISS (o chi per loro). Se non avviene questo oppure se la dimostrazione esiste e la notizia viene diffusa in un certo modo, magari manipolata "ad arte", si possono provocare effetti altamente negativi nell'opinione pubblica, talvolta con risvolti paradossali.
Il caso di Radio Vaticana in questo senso fa scuola: il problema esisteva realmente, le antenne sfondavano il limite di legge del doppio, le statistiche dell'ASL locale confermavano in pieno l'elevata incidenza di tumori, leucemie e linfomi, specie nei bambini. C'è stato però un errore madornale da parte di Striscia la Notizia (colei che per prima lanciò il caso): non aver fatto distinzione tra un'antenna e un ripetitore. Loro hanno mischiato le due cose insieme, della distinzione non gliene importava un accidente, l'importante era fare notizia ad ogni costo. Peccato che la differenza tra antenna e ripetitore sia abissale.
Un' antenna produce onde e quindi deve avere una maggior potenza per poterle inviare, un ripetitore si limita solo a ritrasmettere il segnale ricevuto dalla fonte, o da un altro ripetitore, e quindi la potenza dell'onda risulterà molto minore.
Risultato: se prima il ripetitore per la rete cellulare non faceva paura, grazie a Ricci & Co. adesso non lo vuole più nessuno. Hanno tutti paura di crepare, smolecolarizzarsi, friggersi il cervello quando in realtà (e anche qui è ampiamente dimostrato) un ripetitore lavora molto al di sotto del limite di legge, che è 6 Volt per Metro, valore già di per sè molto restrittivo.
Il paradosso? Tutte queste persone (quelle che hanno preso per oro colato quanto detto da Striscia) che giocano al "piccolo ambientalista rompipalle che dice sempre no: no TAV, no war, no ai ripetitori e no a chissà cos'altro", sono le prime che corrono al negozio per comprare il cellulare all'ultimo grido, che mangiano come non dovrebbero e poi hanno il colesterolo alto, che non si mettono la cintura e si meravigliano se fanno il botto e si spappolano i visceri (sempre che ne escono vivi).
Idea22, non ti preoccupare, come vedi i problemi sono altri, non ti fidare di quello che trovi in giro per il web, fai riferimento solo a quello che dice l'OMS o il nostro ministero della Salute.
2006-09-23 11:27:20
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answer #1
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answered by Anonymous
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ma se ti dicessimo di si che fai? ti isoli dal mondo?anche il microonde fa male , il led della tv ecc....
2006-09-23 10:37:38
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answer #3
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answered by Silvia 5
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Penso che Bin Laden, l'11 settembre 2001 abbia lanciato un cordless contro le torri gemelle..
2006-09-23 10:22:09
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answer #7
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answered by Anonymous
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