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2006-09-11 00:56:23 · 27 risposte · inviata da CICCIO ? 5 in Notizie ed eventi Notizie ed eventi - Altro

X nicolafranco Fahrenheit è una provocazione, guardati UNITED 93

2006-09-11 01:02:33 · update #1

COME FATE AD ESSERE ANTIAMERICANI RIVEDENDO LA GENTE CHE SI LANCIA NEL VUOTO GIù DALLE TORRI? CRISTO? CI VUOLE CORAGGIO!!!!!

2006-09-11 01:05:12 · update #2

COME FATE AD ESSERE ANTIAMERICANI RIVEDENDO LA GENTE CHE SI LANCIA NEL VUOTO GIù DALLE TORRI? CRISTO? CI VUOLE CORAGGIO!!!!!

2006-09-11 01:05:29 · update #3

27 risposte

L'attacco dell'11 settembre 2001 è stato un raid contro il mondo contemporaneo, l'intreccio frenetico e fecondo di culture, commerci, comunicazione, sviluppo economico, che i vocabolari indicano con il goffo neologismo «globalizzazione».
La rivista Foreign Policy ribalta ora il paradigma definendo l'11 settembre «Il giorno che non ha cambiato granché». Gli studiosi Dobson e Cole testimoniano che, dal 12 settembre, niente rivoluzioni, le Borse non sono crollate, i traffici commerciali non si sono inariditi, America ed Europa non hanno alzato il ponte levatoio contro gli emigranti. La Cina ha continuato la metamorfosi in drago, il Medio Oriente le faide remote, le glaciazioni nucleari tra Coree e India- Pakistan non hanno conosciuto disgelo.
Foreign Policy sbaglia: l'11 settembre ha cambiato spirito e indole del nostro tempo. Non si tratta di Dow Jones, im- port-export, Palestina. E' l'approccio al futuro che è mutato, siamo diventati cauti, circospetti, più cinici ed egoisti, meno tolleranti. Il 10 settembre 2001 vivevamo, ingenuamente, l'alba rosea seguita alla Guerra Fredda, un'era che il presidente Bush padre aveva battezzato Nuovo ordine mondiale.

Certi che in Russia si affrancasse una democrazia vibrante, in Medio Oriente la trattativa tra Nobel per la Pace e che gli ibridi culturali non temessero rigetti, studiavamo Internet, la genetica, la cultura e il turismo di massa, sistema nervoso di un sogno, l'era dell'Acquario, l'armonia.
Non comprendemmo i lampi di tempesta. L'attacco alle Torri Gemelle del '93, l'attentato del razzista McVeigh a Oklahoma City '95, i raid africani di bin Laden nell'estate '98, la repressione in Cecenia. C'è acrimonia, contro chi, come il presidente Clinton, non aggredì Al Qaeda con la forza necessaria: recriminazione ingiuste, le democrazie riluttano alla guerra, gli americani contro il fondamentalismo, gli europei contro i pogrom dei Balcani. Abbandonare la vita quotidiana per le armi non è popolare alle urne, e così ignorammo l'odio che germinava.

Al Qaeda ha dichiarato guerra a tutti i fedeli della umma musulmana che non condividono la lettura totalitaria del Corano, quel 90% di islamici che nel sondaggio World Values Survey dichiara di considerare la democrazia «il miglior governo». L'utopia di un Califfato feroce nella sharia religiosa non accetterà mai negoziati, basta leggere i proclami ideologici nell'antologia «Al Qaeda i testi» (Laterza). La cenere e il sangue dell'11 settembre rinchiudono l'America in una solipsistica guerra al terrorismo e l'Europa in una crisi di identità, che solo ora, con la missione in Libano, sembra alleviarsi. L'Onu si avviluppa negli scandali e stenta a tornare protagonista. L'Iran, come la Corea del Nord, progetta il nucleare, l'Iraq brucia, il Sudan lascia languire due milioni di profughi. Il senso di impotenza e l'incertezza dei leader nascono l'11 settembre, che spunta conflitto e negoziato come strumenti di stabilità. La guerra senza quartiere dei fondamentalisti si sconfigge in campo, con le armi, ove possibile, senza rimorsi. Ma è guerra asimmetrica che, alla lunga, si vince solo sottraendo consenso al totalitarismo islamista, ovunque, e impugnando, non smussando, i valori di libertà e giustizia. L'11 settembre ha cambiato tutto, chiamandoci a un drammatico esame di coscienza: siamo disposti a difendere la nostra identità, senza negare quella altrui, siamo disposti a difendere i diritti universali, senza sottrarli a nessuno? Quanto siamo disposti a sacrificarci pur di vivere in democrazia? Sono domande a cui dare sagge risposte, perché la storia, e i nostri figli, ci giudicheranno da queste risposte.

PER ME è UN SENSO DI RABBIA ,ODIO ,UN SENTIMENTO NN IDENTIFICATO
CIAO

2006-09-11 01:06:10 · answer #1 · answered by Alessio T 2 · 1 1

provo PIETA' per tutti gli innocenti che sono morti durante questi orribili attentati...non voglio immaginare essere su uno di quegli aerei e sapere che tra pochi attimi morirò...mi viene la pelle d'oca solo a pensarci...
provo PAURA per il fatto che ora so che potrebbe succedere da un momento all'altro una catastrofe del genere...
provo RABBIA contro il governo americano perchè sapeva gia tutto...sono solo dei fanatici del potere e basta,contro questi idioti di kamikaze e gentaglia varia che uccidono tante persone che non centrano nulla in nome di allah...poveri idioti illusi...provo RABBIA soprattutto per l'essere umano...l'unica bestia a sto mondo.

2006-09-11 01:23:04 · answer #2 · answered by Marty p 3 · 1 0

indignazione,per il fatto in se e per il non sapere da che parte sta il "cattivo"

2006-09-11 01:04:50 · answer #3 · answered by Anonymous · 1 0

rabbia ..contro tutti i tipi di assassini!
Ciao!

2006-09-11 01:00:02 · answer #4 · answered by Pollon 6 · 1 0

assolutamente RABBIA
nessuna pietà e nessuna clemenza x i terroristi

2006-09-11 00:58:29 · answer #5 · answered by Alberto 6 · 2 1

Rabbia e dolore.
La rabbia sta migrando sempre più verso gli americani, mentre inizialmente era rivolta ai terroristi.

2006-09-11 00:58:26 · answer #6 · answered by lopel 4 · 1 0

sicuramente rabbia e nn paura...il terrorismo è proprio questo infondere paura....e tanto dolore per le persone ke sono state coinvolte....

2006-09-11 06:16:52 · answer #7 · answered by manucha 4 · 0 0

Tanta pietà per le vittime innocenti e tanto rammarico per quanto odio senza freni l'essere umano riesca a partorire. La rabbia la riservo a quegli imbecilli che chiamano "kamikaze" quelli che sono solo dei folli assassini. Se conoscessero la cultura giapponese, saprebbero che il kamikaze sacrifica la propria vita per la Patria e contro (SOLO CONTRO) obbiettivi militari. Scelta e usanza discutibile quanto si vuole, ma che comunque non ha nulla a che vedere con chi si scaglia contro vittime innocenti nel nome di un folle ideale che persino una giusta interpretazione del Corano non prevede. Ho letto di qualcuno che inveisce contro l'America e contro Bush: non voglio entrare nel merito di affermazioni che meriterebbero di lasciare il posto a discussioni serie e approfondite, affermo solo che, finché si continuerà a provare un sentimento di odio contro chicchessia (che chi prova, è convinto di aver diritto di provare), la Pace nel mondo, il Dialogo tra i popoli e tutte queste belle cose, resteranno sempre belle parole gridate al vento!!!

2006-09-11 01:10:59 · answer #8 · answered by paolino paperino 5 · 0 0

Rabbia, per quello che è successo, e che poi ha portato a ben altro, schifo per il genere umano, è andata a farsi "*******" la fratellanza che più di 2000 anni fa uno predicava, e fu crocifisso per questo. La violenza è da condannare da qualsiasi parte arrivi, speriamo di riprenderci presto la nostra appartenenza cioè quella di esseri intelligenti. WWWWWWWLA PACE, LA VERA PACE, senza distinzione di razza , di colore, di religione. ONORI A TUTTI I CADUTI.

2006-09-11 01:09:35 · answer #9 · answered by Anonymous · 1 1

tanta tristezza e delusione.

2006-09-11 01:05:56 · answer #10 · answered by Anonymous · 0 0

Rabbia ed orgoglio:se hai tempo leggi la mia risposta a domanda analoga.

2006-09-11 00:59:34 · answer #11 · answered by Frank 5 · 0 0

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