Nel "nome della rosa" Eco attribuisce alla setta dei Dolciniani il motto "penitenziagite" ce voleva dire "pentitevi ed agite".
In quel periodo ci furono un pullulare di sette e di gruppi religiosi dai Bogomili (in Illiria) agli Albigesi (in Provenza), i Valdesi sulle alpi e perfino i Francescani.
Tranne i Francescani (la santità e l'amore di S. Francesco disarmarono la Chiesa) tutti gli altri vennero ferocemente perseguitati: contro gli Albigesi venne perfino mossa una Crociata.
Nel libro ci sono due transfughi ex seguaci di Dolcino che si sono rifugiati nell'abazia e ad uno di questi, Slavatore, scappa il termine. Da questo Guglielmo capisce che Salvatore è un eretico. Anche i docliniani comunque massacrarono coloro che non la pensavano allo stesso modo, non erano cioè "farina da far ostie".
2006-08-28 03:23:03
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answer #1
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answered by Anonymous
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Credo significhi FATE PENITENZA
2006-08-28 12:43:00
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answer #2
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answered by Marisa G 2
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era il grido di riconoscimento dei Dolciniani, gruppo eretico del XIV secolo
2006-08-28 12:29:06
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answer #3
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answered by Ayahuasca 6
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Credoche significhi :'Fate penitenza'. Lo diceva salvatore nel nome della Rosa
2006-08-28 11:55:50
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answer #4
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answered by Anonymous
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Solevano ripeterlo quei frati che si erano convertiti al catarismo. I Catari si erano staccati dalla chiesa di Roma predicando una forma più spirituale e meno materiale del vangelo. Furono a qull'epoca tacciati di eresia.
Vagabondavano soprattutto nel sud della Francia e nel nord Italia, ripetendo sovente "penitenziagite" a quelle persone o a quei monaci che erano piuttosto ricchi o benestanti, cercando di convincerli a donare tutto al loro movimento (e quindi, secondo loro, ai poveri) per avere la certezza del paradiso.
2006-08-28 10:25:32
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answer #5
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answered by Roberto B 2
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Sì, pentitevi...
2006-08-28 10:14:25
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answer #6
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answered by claudia c 5
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Se non erro lo diceva Salvatore de "Il Nome della Rosa"... credo significhi semplicemente "Pentitevi"
2006-08-28 10:09:20
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answer #7
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answered by millo1975 3
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Dovrebbe essere il pentimento dell'uomo attraverso la sofferenza autoimposta,come la fustigazione o altre forme di dolore.Nel libro e nel film questa parola e' pronunciata da un frate durante il rito dell'autofustigazione...Un'altra forma di sofferenza autoimposta la troviamo ne Il codice da Vinci,dove il frate Silas utilizza il "CILICIO",una cintura di punte acuminate intorno alla coscia,apparentemente utilizzata dall' "OPUS DEI" come forma di espiazione dei peccati. Ciao!!
2006-08-28 10:22:06
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answer #8
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answered by squadra C2 5
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