English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

2006-08-11 05:22:28 · 14 risposte · inviata da Anonymous in Salute Salute mentale

14 risposte

L'attacco di panico è una manifestazione di sofferneza psicologica, che esalta abnormemente gli istinti difensivi di ogni essere vivente, compreso l'uomo. Ne soffrono anche gli animali, i cavalli come i cani, in presenza di certi rumori, ma anche i gatti. La natura ci ha provvisto della paura, che si manifesta attraverso la chimica e l'elettricità del corpo, e riversamenti ormonali di adrenalina ed altre sostanze, proprio per pemetterci di sopravvivere in situazioni di pericolo. La paura quindi è quella che ci fa fuggire in presenza di un pericolo mortale, che moltiplica le energie. A causa dei riversamenti ormonali, per la paura, sudiamo, emaniamo odore, e soprattutto fuggiamo dove possiamo lontano dal pericolo. Da questo punto di vista è tutto fisiologico. Diventa patologico invece l'attacco di panico, quando le caratteristiche difensive del pericolo mortale, si avverano per cose di poco conto, o si avverano troppo spesso. Si tratta quindi di reazione eccessiva, originata da una sofferenza individuale. Occorre quindi verificare cosa fa scattare questa abnorme difesa. Possono essere paure primordiali, o infantili, o semplicemente fobie personali, spesso uno stato di timidezza.
Di solito ognuno si da una regola da se, e impara a tenere sotto controllo le manifestazioni più eclatanti, a volte occorre aiuto psicologico. In misura più o meno importante tutti soffriamo di attacchi di panico, per periodi o per anni, per determinate materie o per situazioni personali. Quindi non sei sola

2006-08-11 05:43:03 · answer #1 · answered by casairta 4 · 2 0

Io ne ho sofferto, insieme alla depressione, per ben 4 anni!!! Ma gli attacchi di panico sono l'espressione delle energie, dei sentimenti repressi!!! Vuoi un consiglio? Vai da uno psichiatra che ti seguirà sulla parte "farmacologica" e da uno psicologo...potresti provare anche con la terapia cognitivo-comportamentale!!! Auguri!!! Ciao
Gli attacchi di panico sono un disturbo d'ansia definito come Disturbo di Panico (DP) oppure fino a poco tempo fa Disturbo da Attacchi di panico (DAP). L'attacco di panico viene definito anche ansia parossistica episodica. Da ciò si capisce che si tratta di un disturbo d'ansia, come la fobia, l'ossessione e la compulsione, con i quali condivide molti degli elementi che costituiscono il distubo e spesso le cause, oltre ad una certa predisposizione comportamentale che in psicologia viene definita, in alcuni casi, personalità fobica. Parossistica, invece, vuol dire che dura per un periodo di tempo limitato e finisce spontaneamente. Episodica infine, vuol dire che capita una volta ogni tanto, e la frequenza può essere anche molto variabile a seconda del caso. Si può avere un attacco di panico o pochi attacchi di panico in tutta la vita, senza per questo sviluppare il cosiddetto disturbo di panico. Oppure, a seconda degli eventi circostanziali e del modo che ha l'individuo di affrontare la malattia e le difficoltà in genere, dopo il primo attacco l'individuo può essere così in pensiero che presta talmente tanta attenzione ai minimi cambiamenti del proprio corpo da farsi praticamente venire un atttacco, il primo di una serie di attacchi di panico, proprio per il fatto di esserne così preoccupato.

Di attacchi di panico ne soffrono, secondo il DSM IV-TR, fino a una persona su 25 a seconda del sesso di appartenenza (un uomo ogni due donne), della fascia d'età (più del 35% nell'età compresa tra i 25 e i 35 anni) e altri fattori come le dimensioni della città e il paese in cui si vive.

Il disturbo da panico appare soprattutto durante l'adolescenza o la prima età adulta e, anche se le cause precise non sono chiare, sembra esserci un nesso con le più importanti fasi di transizione della vita che portano inevitabilmente una certa quantità di stress e ansia: gli esami scolastici e universitari, il matrimonio, il primo figlio, cambiare lavoro o posizione lavorativa, e così via, per cui non sono rare situazioni in cui l'esordio appare per esempio intorno ai 30 anni, intorno ai 40 eccetera.

Solitamente al pronto soccorso il disturbo di panico viene correttamente identificato, ma molto spesso le persone vengono trattate con sufficienza, come se, non avendo un'origine medica, il disturbo non fosse una sofferenza reale. In uno studio recente, si è scoperto che negli Stati Uniti in alcuni casi le persone hanno visto dieci o più medici prima che il disturbo fosse loro correttamente diagnosticato, e che solo una persona su quattro che ha il disturbo riceve la cura di cui necessita.

Senza che venga curato, il disturbo di panico può portare a conseguenze molto serie. Le persone che hanno attacchi di panico ripetuti con una frequenza di più di quattro volte l'anno, di solito sono anche continuamente preoccupate della prossima volta in cui capiterà uno dei temuti attacchi. Queste persone soffrono di disturbo di panico. Se non intraprendono una terapia adeguata, spesso soffrono anche di depressione, non riescono a sentirsi soddisfatti di niente e hanno paura di uscire di casa (vedi Disturbo di panico).
La maggior parte degli specialisti sono d'accordo che un trattamento che usa una combinazione di tecniche cognitive e comportamentali sia la miglior terapia per curare gli attacchi di panico, o più propriamente, il disturbo da attacchi di panico. In alcuni casi anche la prescrizione di farmaci può essere appropriata.

Tecniche cognitive per curare gli attacchi di panico
La prima parte della cura è soprattutto informativa; molte persone vengono già aiutate moltissimo per il semplice fatto di comprendere esattamente che cosa è un disturbo da attacchi di panico, e che molti altri soffrono dello stesso problema. In molti casi, dunque, curare gli attacchi di panico significa semplicemente conoscere più approfonditamente il fenomeno. Molte persone che soffrono del disturbo da attacchi di panico temono che gli attacchi significhino che stanno "impazzendo" o che il panico possa indurre un attacco di cuore. La "ristrutturazione cognitiva" (il cambiamento del modo di pensare) aiuta le persone a rimpiazzare questi pensieri con modi più realistici e positivi di vedere gli attacchi.

Con il susseguirsi delle sessioni del trattamento le tecniche cognitive possono aiutare il paziente a identificare i possibili fattori scatenanti degli attacchi. In un caso specifico il fattore scatenante può essere un pensiero, una situazione o qualcosa di impercettibile come un leggero cambio nel battito cardiaco. Una volta che il paziente capisce che l'attacco di panico è separato e indipendente dal fattore scatenante, questo fattore comincia a perdere un po' del suo potere nell'indurre un attacco.

Tecniche comportamentali per curare gli attacchi di panico
La componente comportamentale della terapia può consistere in ciò che un gruppo di clinici ha definito "esposizione interocettiva" (o anche esposizione enterocettiva). Questa è simile alla desensibilizzazione sistematica usata per curare le fobie, ma ciò su cui si concentra è l'esposizione delle sensazioni fisiche che qualcuno sperimenta durante un attacco di panico.

Le persone con il disturbo da attacchi di panico sono più spaventate dall'attacco vero e proprio che da oggetti o eventi; per esempio la loro paura di volare non consiste nel pensare che l'aereo possa cadere, ma nel pensare di poter avere un attacco di panico in un posto, l'aereo appunto, in cui non possono ricevere aiuto. Altri non bevono caffè o non vanno in un ambiente surriscaldato perché temono che questi possano scatenare i sintomi di un attacco di panico.

L'esposizione interocettiva può aiutare queste persone a sperimentare i sintomi di un attacco (frequenza cardiaca elevata, vampate di calore, sudorazione, e così via) in condizioni controllate e insegnare loro che questi sintomi non devono necessariamente svilupparsi in un attacco completo. Le tecniche comportamentali vengono usate anche per trattare gli evitamenti situazionali associati con gli attacchi di panico. Un trattamento per le fobie efficace è l'esposizione dal vivo, che nei termini più semplici significa frantumare una situazione spaventosa in passi piccoli e maneggevoli facendone uno per volta finché viene padroneggiando il livello più difficile. Va detto tuttavia che questa tecnica in passato si è rivelata inutilmente traumatica, e nel caso si debbano curare gli attacchi di panico nello stesso soggetto, le tecniche più consigliate rimangono altre (come la desensibilizzazione sistematica immaginativa usata in ipnosi, per esempio).

Le tecniche di rilassamento possono aiutare ulteriormente qualcuno a superare un attacco di panico. Queste tecniche includono una rieducazione alla respirazione e la visualizzazione positiva. Alcuni esperti hanno scoperto che le persone con disturbo da attacchi di panico tendono ad avere una frequenza di respirazione leggermente più alta del normale. Imparare a rallentare la frequenza respiratoria può aiutare qualcuno ad vincere gli attacchi di panico e può anche prevenire futuri attacchi.

Rimedi per gli attacchi di panico (I): i farmaci
In alcuni casi possono servire anche i farmaci. Possono essere prescritti farmaci ansiolitici così come antidepressivi e qualche volta farmaci per le cardiopatie (come i beta-bloccanti) che vengono usati per controllare il battito cardiaco irregolare.

Rimedi per gli attacchi di panico (II): i gruppi di discussione
Infine un gruppo di supporto con altri che soffrono di disturbo da attacchi di panico può essere molto utile per alcune persone. È stato riscontrato che anche in caso di comunità virtuali, il senso di accoglienza e la condivisione di problematiche comuni può avere alcuni effetti benefici. Naturalmento questo non può prendere il posto di una terapia, ma può essere un'utile aggiunta.

Se si soffre di disturbo da attacchi di panico, queste terapie possono aiutare. Ma non si possono fare da soli; tutti questi trattamenti devono essere strutturati e prescritti da uno psicologo o uno psichiatra regolarmente iscritti all'albo nazionale.

Durata della terapia necessaria per vincere gli attacchi di panico definitivamente
Il successo del trattamento dipende soprattutto dalla buona volontà di seguire il piano del trattamento prescritto. Questo è spesso sfaccettato e non funziona dalla sera alla mattina, ma se ci si attiene, si comincia ad avere un miglioramento notevole entro 10 – 20 sessioni settimanali (una sessione a settimana per 10 - 20 settimane). Se si continua a seguire il programma, entro un anno si noterà un miglioramento formidabile.

Se si soffre di disturbo da attacchi di panico, si dovrebbe essere in grado di trovare aiuto nella propria zona. Bisogna trovare uno psicologo o uno psichiatra iscritti all'albo specializzati in disturbi di panico o di ansia. Possono addirittura esserci cliniche specializzate in questi disturbi. Quando si parla con un terapeuta, occorre specificare che si pensa di avere un disturbo da attacchi di panico e chiedere riguardo la sua esperienza nel trattamento di tale disturbo.

Bisogna tenere in mente, comunque, che il disturbo da attacchi di panico, come ogni altro disturbo emozionale, non è qualcosa che ci si può diagnosticare o curare da soli. Uno psicologo clinico o uno psichiatra esperti sono le persone più qualificate per fare la diagnosi, così come sono i più qualificati per trattare questo disturbo. Queste pagine sono state pensate per rispondere alle domande più basilari riguardo il disturbo; un professionista della salute mentale sarà in grado di dare informazioni più complete per curare gli attacchi di panico.

2006-08-11 05:47:17 · answer #2 · answered by ☺☼ Roby ☺♥ 6 · 1 0

si ed è tremendo: inizi a tremare, a sudare e hai le vertiggini, ti manca l'aria....l'ultimo mi prese mentre facevo la fila per salire su un traghetto. Sono praticamente scappata!

2006-08-11 05:25:43 · answer #3 · answered by mari 3 · 1 0

Io. La cosa è dura da affrontare, ma ho trovato un buon medico (donna) che mi ha aiutata alla grande. Ora esco da sola, giro in bus (cose che non facevo mai)...sono stata persino in vacanza da sola. Se hai questo problema fatti aiutare. Un bacio.

2006-08-11 22:41:13 · answer #4 · answered by Laura B 6 · 0 0

io si,quando son in acqua e non sento terreno x appoggiarmi con i piedi

2006-08-11 11:14:45 · answer #5 · answered by CIPRIA74 5 · 0 0

Io ne soffro da quasi tre anni ed il primo e' coinciso con l'attesa dei risultati di una selezione per un lavoro a cui tenevo molto, all'inizio non sapevo di cosa si trattasse e questo mi provocava ancora piu' ansia, dopo ogni attacco di panico avevo un forte mal di testa che mi portava a mettermi a letto e dormire finche' ho deciso che dovevo riprendere il controllo di me stessa e che non mi sarei piu' messa a letto per sentirmi meglio, non avrei mai preso medicinali e soprattutto ho smesso di torturarmi per cercare di capire il perche' di questa situazione;dopo una decina di sedute, un amico omeopata mi ha prescritto un rimedio naturale di tre compresse da prendere in due giorni, so che tanti sono scettici nei confronti dell'omeopatia ed io non escludo un effetto placebo ma da quel giorno i miei attacchi di panico sono molto meno frequenti e quando accadono non compromettono piu' le mie giornate come succedeva all'inizio anche se so che quando ne avro' uno la mattina sara' un susseguirsi tutta la giornata. la prima volta che ho provato a sentire il parere di un medico sono uscita dal suo studio dopo soli cinque minuti con una ricetta per ansiolitici di vario tipo in mano che ho acquistato solo per far contento mio padre che era un po' preoccupato perche' vivo all'estero e in quell'occasione mi trovavo a casa per le vacanze, tornata nella citta' dove vivo gli ho buttati e sono contentissima di averlo fatto poiche' sono sicura che ora ne sarei dipendente, la vendita di questi farmaci e' ormai un business molto redditizio anche per i medici che li prescrivono

2006-08-11 10:29:10 · answer #6 · answered by Zeila 4 · 0 0

x saperne dippiu' vi do' un link sara' bene leggerlo x chi e' interessato......http://www.ipsico.org/crisi_di_panico.htm

2006-08-11 05:46:12 · answer #7 · answered by laura_lauit2000 6 · 0 0

si, sui viadotti autostradali: mai notati per anni: poi dopo un intervento chirurgico con anestesia totale mi sono accorto ( e come !!!!!) che ci sono tanti ma tanti viadotti!!!

2006-08-11 05:43:29 · answer #8 · answered by ulissesaggio 5 · 0 0

io... :((((
è la seconda volta che rispondo a questo tipo di domanda... state facendo un sondaggio?? ;)))

2006-08-11 05:35:05 · answer #9 · answered by Anonymous · 0 0

io no

2006-08-11 05:24:06 · answer #10 · answered by Anonymous · 0 0

fedest.com, questions and answers