Scusa se, pur non essendo Lara Lauit2000, mi permetto di rispondere.
Sono perfettamente d'accordo con te, la pena di morte è uno dei più grandi residui di inciviltà e di barbarie che permangono nella nostra epoca, forse, a mio giudizio, il più grande. E' vero, esistono tante cose orribili e disumane che avvengono anche ai giorni nostri: omicidi, stupri, sequestri, terrorismo...ma tutto ciò è almeno comunemente condannato ed aborrito, oltre che dalla sensibilità comune "occidentale" e "democratica", anche dalla legge. Ma per la pena di morte è diverso e quello che è più tremendo è che, come giustamente sottolinei, lucidamente e, soprattutto, legalmente, lo stato, supportato da tanti sostenitori "per bene", si arroghi il diritto di decidere della fine della vita di un essere umano e questo avviene anche in quella che da molti è ritenuta la più grande democrazia del mondo, esempio di civiltà e di progresso.
Ognuno di noi è fallibile e nessuno può penetrare tanto a fondo nell'intimo dell'animo umano da capire perchè una persona sia arrivata a compiere quelle azioni terribili...credo poi che, al di là dell'entità dello sbaglio, ognuno di noi meriti una seconda possibilità: magari non subito, ma il cambiamento può avvenire, è avvenuto in tanti casi.
Infine, si può essere credenti o meno, ma penso che tutti noi siamo concordi sul fatto di non essere Dio: non spetta a noi il giudizio, ma solo l'impegno per la tutela della sicurezza dei cittadini e per il progresso della nostra società: questo si può realizzare molto meglio in una comunità più umana e attenta anche al dramma di chi ha sbagliato.
2006-07-26 22:20:04
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answer #1
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answered by angor 2
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Corte Suprema dell'Arizona: Mandato di Esecuzione
Lo Stato dell'Arizona
contro
Richard Michael Rossi
L'appello della causa in oggetto è stato ascoltato e considerato a fondo da questa Corte in data 8 novembre 1990, e avendo infine deciso, la Corte in data 2 aprile 1992 ha confermato la decisione della Corte Superiore della Contea di Maricopa, Stato dell'Arizona, e ne ha registrato il parere; parere che è ora agli atti in questa Corte, tuttora in effetto e, come dimostrato dal verbale della Corte, non è stato differito o messo in discussione da alcun'altra decisione successiva di questa o altra Corte.
PERTANTO, avendo il Procuratore Generale chiesto l'emissione del Mandato d'Esecuzione, così come lo stesso è stato emesso da questa corte il 19 giugno 1996,
ORA PERCIO' SI ORDINA che per il giorno 24 luglio 1996 sia fissata la data in cui la condanna a morte pronunciata contro l'appellante, RICHARD MICHAEL ROSSI, dalla Corte Suprema della Contea di Maricopa, Stato dell'Arizona, dovrà essere eseguita tramite somministrazione per via endovenosa di una o più sostanze in quantità letale sufficiente a provocare il decesso, a meno che a RICHARD MICHAEL ROSSI sia concessa la possibilità di scegliere tra iniezione o gas letale.
SI ORDINA INOLTRE che il Segretario di questa Corte prepari e certifichi immediatamente di sua mano e col sigillo della Corte una copia completa, corretta e rispondente a verità di questo Mandato e faccia in modo che la stessa venga consegnata al direttore del dipartimento carcerario e al sovrintendente della prigione di Stato, a Florence, Arizona. Tale copia sarà sufficiente a far effettuare l'esecuzione dell'appellante, RICHARD MICHAEL ROSSI, come stabilito dalla sentenza pronunciata contro di lui dalla Corte Superiore della Contea di Maricopa, Stato dell'Arizona, il 23 giugno 1988.
Riguardo all'esecuzione di RICHARD MICHAEL ROSSI, il Sovrintendente dovrà inviare risposta immediata a questo Mandato alla Corte Suprema dell'Arizona, nella quale dovranno essere indicati ora, procedura e modalità dellìesecuzione, in conformità con la Regola 31.17(c), Regole di Procedura Penale.
Phoenix, Arizona, Palazzo di Giustizia dell'Arizona, 25 giugno 1996
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Qualcuno ha poi detto che gli assassini, stupratori andrebbero mandati ai lavori forzati, ...beh questo già succede. In America oltre a mandarti la lettera che ho riportato, ti mandano ai lavori forzati ai servizi delle più grandi aziende del mondo. Si rasenta la schiavitù (una paga di 10 centesimi di dollaro all'ora). Si comincia alle 6 del mattino con l'ispezione corporale: spogliarsi completamente, piegarsi in avanti, allargare le natiche, sollevare i *********, spalancare la bocca ecc, questo per assicurarsi che nessun prigioniero abbia nascosto delle armi. Vengono fatte indossare uniformi bianche e legati 20 uomini per catena. Dopo aver camminato per un bel pezzo, sempre con le gambe incatenate e le mani ammanettate alla catena intorno alla vita, vengono tolte le manette. Vengono consegnati vanghe e rastrelli. Ogni ora una breve pausa per bere. Per pranzo 30 minuti a disposizione per mangiare. 8 ore di lavoro, anche d'estate sotto il sole cocente e la temperatura che arriva a 40-45 gradi.
Il tredicesimo emendamento negli Stati Uniti d'America recita: "Nè schiavitù nè prestazione d'opera involontaria, a meno che non si tratti di punizioni per crimini di cui la parte interessata sia stata debitamente condannata, potrà esistere negli Stati Uniti o in qualsiasi altro luogo soggetto alla loro giurisdizione". Questo non elimina la schiavitù, semplicemente la limita ai criminali condannati.
La pena di morte, inoltre, è applicata con modalità discriminatorie dal punto di vista razziale negli Stati Uniti d'America. Fatevi un giro nel sito del carcere del Texas http://www.tdcj.state.tx.us/stat/offendersondrow.htm, dove potrete trovare il nome di ogni singolo detenuto nel braccio della morte e la pena per cui è stato condannato. Vedrete che la maggior parte dei detenuti sono Afro-americani nonostante i censimenti in Texas dimostrino che la popolazione afro.americana è presente in percentuale minore rispetto alla popolazione "di colore bianco".
2006-07-27 00:05:09
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answer #2
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answered by Anonymous
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