Eutanasia? Una cognata dopo una lunga e sofferta agonia è morta,avreste pensato a porre fine al suo soffrire?

Answer 1

Io credo che continuare a far vivere una persona anche quando ormai non vi sia più nulla da fare...tenendola in vita per mezzo di apparecchiature..medicinali..ecc.ecc..sia una cosa abbastanza ignobile.......Il dolore che si prova nel vedere un proprio caro soffrire e bruttissimo..ma lo e ancora di più quando ci si rende conto che la persona che sta soffrendo è ben consapevole di cio che gli sta accadendo...
Prolungare "per scopi scientifici" la vita di un essere umano prolungando lanche a sua sofferenza è una cosa orribile...
L'eutanasia è una cosa giusta...ma ovviamente dev'essere usata nella giusta maniera...non si puo' abusare della facoltà di decidere del destino degli altri.....

NB:L'eutanasia in Italia è "legalizzata" sotto altro nome..ovvero è chiamata terapia del dolore....quando una persona è agli sgoccioli della propria esistenza gli ignettano una dosa massiccia di morfina e lo fanno dormire per sempre!!!

Answer 2

Se non richiesto esplicitamente da lei mai, non sono Dio e non posso decidere la fine di qualcun altro anche se in preda ad atroci sofferenze. Molti di coloro che sono favorevoli all'eutanasia dicono di esserlo perché non potrebbero sopportare di vedere una persona amata che soffre : per me sono solo scuse, un modo per porre fine ad una vita straziata che implora quell'aiuto che non siamo capaci di dargli, è un modo per lavarsene le mani, perchè condividere in tutto e per tutto il suo dolore sarebbe un'impresa troppo ardua e complessa.

Answer 3

Dipende... se era sicuro che moriva era meglio staccare per non farla soffrire...
Se una persona deve soffrire per le cure... almeno che viva

Answer 4

non me la sentirei per decidere della vita altrui anche se penso ce in certi casi l'eutanasia sia un atto d'amore.. per quanto mi riguarda hogià detto ai miei parenti che se dovessi finire in uno stato vegetale vorrei che lo facessero ma è una mia scelta e non lascio la responsabilità a qualcun'altro di decidere..

Answer 5

"finché c'è vita, c'è speranza".

Answer 6

io si sapendo che le probabilità di recupero erano quasi zero si

Answer 7

Non possiamo decidere sulla sorte di altre persone, però ognuno di noi può decidere della propria.Quindi penso che la cosa migliore sia poter mettere per iscritto cosa volere nel caso in cui ci si trovi in questa situazione, proprio come si fa per la donazione degli organi.

Answer 8

Meglio l'eutanasia che far morire di fame o per mancanza di ossigeno il paziente (vedi in USA la vicenda di Terry).
Con l'eutanasia almeno ti addormenti in pace senza sofferenze...certo nn bisogna abusarne!!

Answer 9

dicono "finché c'è vita, c'è speranza". Io ho passato un'esperienza uguale alla tua con mio padre.
Non sono d'accordo con l'accanimento medico e terapeutico, ma nemmeno con l'eutanasia. E' vero, verso la fine io pregavo che il cielo se lo prendesse perché non potevo vederlo ridotto così. Ma sinceramente, decidere della sua vita, guardarlo e staccare la spina......beh,non so te ma io non ce l'avrei fatta.
ti ripeto sono contro l'accanimento farmacologico, perché arrivati a un certo punto diventa solo una tortura, ma essere io a dare la morte - anche se per il malato è una liberazione - a una persona a me cara, non me la sento, e voi?
E' facile dire "non è giusto farlo soffrire, facciamola finita", ma non stiamo parlando di uno sconosciuto, parliamo di una persona a noi vicina, con cui abbiamo condiviso esperienze, ricordi e nutriamo per lei sentimenti.
Bisogna provare certe esperienze, prima di poter dare un giudizio, guardare tutte le possibilità.
scusate se sono così dura ma è tanto difficile prendere una decisione del genere.

Answer 10

io sono favorevole all'eutanasia....secondo me tenere in vita una persona che è ridotta allo stato vegetale è solo egoismo da parte dei parenti che non vogliono ammettere che ormai è finita....certo la sparanza è l'ultima a morire e si crede csempre che un giorno la persona possa tornare.....ma se fossi io in stato vegetativo non vorrei continuare a soffriere e a far soffrire gli altri.