Il Figlio dell'uomo appare in visione a Giovanni
Da 10:5-12, 14; Mt 17:1-2
9 Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. 10 Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva: 11 «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea».
12 Io mi voltai per vedere chi mi stava parlando. Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro 13 e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un figlio d'uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d'oro all'altezza del petto. 14 Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve; i suoi occhi erano come fiamma di fuoco; 15 i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come il fragore di grandi acque. 16 Nella sua mano destra teneva sette stelle; dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando risplende in tutta la sua forza.
17 Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli pose la sua mano destra su di me, dicendo: «Non temere, io sono il primo e l'ultimo, 18 e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ades. 19 Scrivi dunque le cose che hai viste, quelle che sono e quelle che devono avvenire in seguito, 20 il mistero delle sette stelle che hai viste nella mia destra, e dei sette candelabri d'oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette chiese.
2007-12-28
04:20:53
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7 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
Gesù si fa chiamare così in tutto il Vangelo, per evidenziare il fatto che Dio, Creatore e Signore di tutto l'universo, ha voluto diventare figlio dell'uomo, figlio della creatura, per amore, cioè ha voluto diventare uno di noi, essere come noi, uomini figli di uomini. E lui era uomo figlio dell'uomo (che non è un uomo preciso, ma l'intero genere umano) e Dio figlio dell'uomo, ma anche uomo figlio di Dio e Dio figlio di Dio
2007-12-31 01:42:07
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answer #1
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answered by Anonymous
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Il Figlio dell'Uomo è il Cristo, che così si faceva chiamare in segno di umiltà: era figlio di Dio, certo, ma anche di Maria, una donna, e quindi indicava se stesso come figlio di una genitrice umana, piuttosto che nobilitarsi facendosi chiamare figlio di Dio. Il Cristo si presenta a Giovanni, l'apostolo prediletto, per annunciare la visione di ciò che accadrà alla fine dei tempi.
2007-12-28 04:25:50
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answer #2
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answered by Richard 6
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Nessuno può dire di conoscere l. a. verità riguardo all'Apocalisse; fino advert ora di verità ne sono state dette a migliaia, e tutti giuravano che l. a. loro era l. a. giusta. E' meglio fare come diceva Giulio Cesare: l'unico modo consistent with sapere cosa accadrà domani è aspettare domani.
2016-12-18 10:24:08
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answer #3
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answered by mcintire 4
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Tante volte Gesù ha detto di essere “il Figlio dell’uomo”. Identificandosi in questo modo, poneva l’accento sulla sua nascita umana, sul fatto che era realmente un essere umano. Così facendo rivelava anche di essere il “figlio dell’uomo” che Daniele aveva visto in una visione comparire dinanzi all’Iddio Onnipotente, “l’Antico di Giorni”. — Matteo 20:28; Daniele 7:13.
Anziché proclamare che era il Figlio di Dio, Gesù lasciò che fossero gli altri a giungere a questa conclusione. E perfino persone diverse dagli apostoli capirono chi era, compresi Giovanni Battista e Marta, un’amica di Gesù. (Giovanni 1:29-34; 11:27) Questi credettero che Gesù era il promesso Messia. Appresero che era vissuto in cielo come potente creatura spirituale e che Dio aveva trasferito miracolosamente la sua vita nel grembo della vergine Maria. — Isaia 7:14; Matteo 1:20-23.
Sotto molti aspetti Gesù era simile al primo uomo, Adamo. Per esempio, entrambi erano uomini perfetti che non avevano avuto un padre umano. (Genesi 2:7, 15) Per questo la Bibbia chiama Gesù “l’ultimo Adamo”, un uomo perfetto che poteva servire quale “riscatto corrispondente”. La vita di Gesù fu l’esatto equivalente di quella del “primo uomo Adamo”, che Dio aveva creato come essere umano perfetto. — 1 Corinti 15:45; 1 Timoteo 2:5, 6.
Ciao
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2007-12-28 16:06:27
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answer #4
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answered by papavero 6
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perchè c'è una corrispondenza con l'Antico Testamento, e in particolare col libro di Daniele 7,13: <
ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui>>
L'Apocalisse riprende il tema del "figlio dell'uomo" di Daniele e che Gesù stesso aveva fatto suo dichiarandosi tale.
Gesù, dunque, dà testimonianza di sè attribuendosi quell'appellativo che era prerogativa del "Messia atteso" sin dall'antichità.
Ciò ci fa capire che tutta la Scrittura è ispirata e che riguarda un Eterno Presente che si fa annunciare dai profeti, si manifesta al mondo nella persona di Gesù e ricapitola in Sè stesso tutte le cose create.
In questo senso Egli, Gesù, è l'Alfa e l'Omega, il primo e l'ultimo.
Egli è quel "figlio dell'uomo" che gli ebrei attendevano, proprio perchè credevano alle profezie di Daniele e dei profeti tutti.
2007-12-28 08:45:50
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answer #5
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answered by salvuspater 4
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Dio farà un discernimento non in base alla appartenenza etnica o religiosa ma in base alla prassi morale quotidiana che consiste nell'accogliere il forestiero, chi è senza vestiti, l'ammalato, il carcerato, perché il figlio dell'uomo si identifica con i suoi fratelli più piccoli. Qui i piccoli non sono solo i non addetti ai lavori (intelligenti e sapienti) ma gli esseri umani privi dell'indispensabile per avere dignità. La condizione per entrare nel regno di Dio è il gesto di solidarietà con gli ultimi dell'umanità, con i quali si identifica il figlio dell'uomo. La dignità umana non si fonda sulla appartenenza etnica, religiosa, culturale e neppure sull'onestà, ma semplicemente sull'essere umano stesso, anche privo dei beni indispensabili per essere umano.
Mentre il gruppo dei riformati si tiene lontano dal popolo privo di cultura religiosa, inosservante dei tabù alimentari e sociali e pertanto maledetto, Gesù compie gesti provocatori, condividendo la mensa con i peccatori, realizzando così l'annuncio programmatico del regno di Dio per i poveri.
In Mc 2,15-17 Dio è presentato come il medico che si prende cura di chi ha bisogno. Si prende cura dei malati e dei peccatori non perché si sono convertiti, o perché fanno le preghiere, ma perché sono malati o peccatori. "Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati".
Nel cap. 15 di Luca, il capitolo della misericordia, Dio è presentato come un pastore sollecito per l'unica pecora smarrita, come la donna che si preoccupa della moneta smarrita, come un padre che ristabilisce le relazioni giuste con i suoi figli.
Gesù condivide la mensa dei peccatori perché così fa Dio. Dio non accoglie le persone perché sono buone, umili, osservanti, ma solo perché Dio si prende cura di chi ha bisogno.
La mia dignità non si fonda sui miei meriti, ma solo sul fatto di essere un essere umano e pertanto bisognoso.
L'etica del discorso della montagna, la proposta dell'amore attivo anche in situazioni ingiuste, è la conseguenza logica dell'annuncio del regno di Dio ai poveri. la non resistenza al malvagio e l'amore del nemico non valgono solo per i rapporti interpersonali. Si giustificherebbe altrimenti una doppia morale, manifestando una scarsa coerenza con la buona notizia.
Infine Gesù interpreta la sua morte (Mc 10,45) come un atto di fedeltà per riscattare quelli che sono oppressi: "Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti". L'immagine dello stabilire il rapporto, di fondare una comunità di liberi, la si ritrova nel contesto della cena in occasione della terza coppa. Gesù alla fine sceglie di restare fedele all'annuncio del regno di Dio ai poveri, all'identificazione del suo destino con gli ultimi, al prendersi cura di coloro che hanno bisogno, anche dei nemici.
L'atto finale di Gesù conferma la scelta dell'amore solidale e attivo, anche nella condivisione della malvagità, della violenza gestita dal potere, della non resistenza al malvagio.
tu che hai criticato il mio avatar che esprime solamente amore,dicendo che è immorale e addirittura pornografico,sappi che sei in netta contraddizione con il VERO messaggio di Gesu'"figlio dell'uomo".Lui quelli come te li ha definiti giustamente SEPOLCRI IMBIANCATI.
saluti
2007-12-28 04:48:20
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answer #6
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answered by Antonio Aton III 1
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ottima risposta di Richard
nulla da aggiungere
2007-12-28 04:41:32
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answer #7
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answered by Il giornalaio di Firenze 7
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