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e allora dopo la prima risposta:
che differenza c'è tra pensare alla stessa maniera e amare alla stessa maniera?

2007-12-18 23:50:01 · 17 risposte · inviata da Danilo 2 in Scienze sociali Sociologia

17 risposte

Il nostro pensiero è frutto della nostra personalità, del nostro io, dal come si vede il mondo in funzione della nostra personalità, per pensare tutti alla stessa maniera dovremmo avere tutti la stessa personalità, lo stesso io, sarebbe come parlare a se stessi.
Amare alla stessa maniera, con pensieri diversi, significherebbe tollerarsi, capirsi, sicuramente le nostre anime sarebbero più vicine a Dio.
Ciao

2007-12-19 01:38:37 · answer #1 · answered by VL Estense 4 · 3 1

-Il mondo è bello perchè è vario- dice un noto proverbio.Dio ha creato l' uomo,lo fece intelligente più degli altri animali e cosa veramente sorprendente lo fece unico...Non c'è un essere umano uguale ad un altro;persino nei difetti,nell'agire male,un uomo è differente dagli altri.A tutto questo possiamo attribuire la differenza non solo all'intelligenza in sè,ma anche alla storia di ognuno,a come ciascuno si è evoluto nel suo ambiente e nelle sue componenti psicofisiche. Essere diversi è meraviglioso perchè ciascuno,vorrei dire meglio Tutti hanno in sè la capacità di arrecare all' Umanità ricchezza,creatività,confronto indispensabile per la Crescita Umana.Dio non ci volle uomini -robot capaci di fare e inventare "mezzi e cose utili"ma ci volle, e qui sta lo stupore, originali e diversi.Per rendere più chiaro il concetto diremo, che quando siamo nati,di ciascuno di noi si è gettato "lo stampino"...e siamo rimasti originali,in potenza simili,simili non uguali,ma simili a Lui Essere Intelligente.L'evoluzione di ciascuno sarà merito personale,della società in cui viviamo, delle componenti familiari,di razza,di latitudini,di longitudini, di Amicizie e di Incontri che ciascuno farà nella propria vita. Ma al di sopra di tutte le componenti ambientali, sociali, psicofisiche,ci sarà sempre l'individuo cosciente che darà il suo assenso,combatterà per i propri ideali.Cioè applicherà attorno a sè,nell'ambiente in cui vive la sua originalità di pensiero,cercando altri uomini a lui affini e non, per confrontarsi e crescere meglio nella Verità che come uomo sente nel Cuore.Anche l' Amore proviene da Dio,ed è per
l' Uomo un bisogno primario.Tutti hanno bisogno d'Amore, anche l'egoista "ama",ama sè stesso ma ama.L' Amore in ogni uomo ha in potenza la capacità di evolversi in maniera totalizzante,originale e personale,secondo il modello che egli ha nel proprio cuore.Possiamo così affermare che da quando l'uomo ha compreso la necessità, di osservare, ascoltare, seguire l' Amore-Vero, da lui nascerà e si rifletterà più Amore-Vero, originale,creativo,variegato, Universale come vuole Dio; perchè Dio anche nell' Amore, ha voluto ciascuno di noi originali e non burattini.
Ciao Danilo grazie Mimì

Auguri di Buon Natale a te,ad Alba e a tutti. Un carissimo abbraccio Mimì

2007-12-21 01:25:06 · answer #2 · answered by Mimì 7 · 3 0

“Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli;
mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni” (1 Corinzi 9:22). “E disse loro: “Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini” (Matteo 4:19).
Moltitudini d’individui nascono, vivono, lottano, soffrono e muoiono senza sapere perché, senza inquietarsi delle ragioni per le quali tale sorte è loro riservata, piuttosto che tal’altra, e senza domandarsi se possano renderla migliore, essi non fanno che subirla.
Dio disse: “Facciamo l’uomo alla nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”" … "Dio creò l’uomo a sua immagine: lo creò a immagine di Dio" (Genesi 1:26-27).
"Il Signore Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un'anima vivente" (Genesi 2:7).
"Nel giorno che Dio creò l’uomo, fece alla sua somiglianza. Egli lo creò maschio e femmina, e li benedisse, e pose loro nome Uomo, nel giorno che furono creati" (Genesi 5:1, 2).
Il Nuovo Testamento dichiara che Dio «ha fatto d’un sangue tutta la generazione degli uomini, per abitare sopra tutta la faccia della terra, avendo determinati i tempi prefissi, e i confini della loro abitazione» (Atti 17:26-28). Ecco un insegnamento chiaro, preciso, logico, razionale e che onora l’uomo, poiché ne fa un discendente di Dio. Confessiamo che vi è più onore ad essere un "figlio di Dio" che un discendente di una scimmia.
Ed ecco le conseguenze di tale dottrina: "Il racconto della creazione rivela l’unità, la potenza e la personalità di Dio".
Essa smentisce l’ateismo: "al principio Iddio". Essa smentisce il politeismo: "un Dio, non molti". Essa smentisce il panteismo: "Dio è prima di tutte le cose e indipendente da esse". Essa smentisce il materialismo: "la natura non è Dio". Essa smentisce l’eternità della materia: "al principio Dio la creò". Essa smentisce il fatalismo: "Iddio, qui come ovunque, agisce nella libertà del suo essere eterno".
"Nel principio Dio creò il cielo e la terra". In questa semplice affermazione noi abbiamo la teoria biblica dell’origine dell’universo materiale; essa dà alla fede un fondamento ragionevole. Le teorie riguardanti il metodo possono variare; ma le verità essenziali restano. Per questa affermazione maestosa e sublime, la ragione è soddisfatta, come mai potrebbe esserlo da alcun'altra teoria che lasciasse Iddio fuori dalla questione e venisse in seguito a dichiarare che la causa prima fu più o meno il risultato di un incidente, oppure che potessero esistere delle leggi senza uno spirito che le avesse promulgate, o l’ordine senza il pensiero.
Riassumendo:
1) L’uomo è la creatura di Dio.
2) L’uomo è stato creato all’immagine di Dio.
3) L’uomo è il figliuol di Dio, (il nostro Padre che è nei
cieli)
4) L’uomo deve dunque amare il Padre suo celeste, aver fiducia in Lui, ubbidirgli in ogni cosa, onorarlo nella sua vita e nella sua condotta di ogni giorno.
5) L’uomo è sotto le dipendenze di Dio.
6) Tutte le razze umane risalgono ad un unico ramo (dunque tutti gli uomini sono fratelli).
7) Dio regna sugli uomini e sulle nazioni.
La Parola di Dio, sin dalle origini del peccato, ci presenta l’uomo coinvolto in un conflitto di natura spirituale: Uomo – Dio; centripeta: Uomo - Io; relazionale: Uomo – Tu (Genesi 3). A questa triplice configurazione del conflitto la risposta di Dio è altrettanto tripla: ama Dio; ama te stesso; ama il prossimo. (Matteo 22: 34-40)
Nelle nostre famiglie, non sono i conflitti e le tensioni a fare il problema, ma il modo di affrontarli. Bisogna riconoscere che alcuni conflitti accompagnano sempre la convivenza. Ad esempio: 1)conflitti generazionali: il giovane e il vecchio non si troveranno mai in sintonia spontanea o istintiva. E guai se lo fossero: avrebbero rinnegato la loro storia;
2)Conflitti etnci – culturali.
3) Conflitti circa il potere: "chi è il più grande fra noi?" – Marco 10:43-.
É una domanda che serpeggia in ogni gruppo, perciò gelosie, rivalità e maldicenze sono tappe presenti.
4)Conflitti fra i sessi: maschio e femmina sono complementari, ma anche diversi nella sensibilità, nel modo di ragionare e di affrontare i problemi;
5) Conflitti circa l’unità: le contrapposizioni del tipo "noi" e "loro", "oggi è così ma nel passato…", sono tentazioni di tutti.
6) Conflitti circa l’unione e la differenziazione: essere insieme vuol dire fare le stesse cose? Pensare tutti alla stessa maniera? Pensare in modo diverso, vuol dire individualismo? Come Conciliare il progetto comune con le esigenze personali? Come sentirci uguali, ma anche rispettosi delle differenze? Come essere insieme, ma lasciare che il vento della libertà continui a soffiare fra la gente?
“Amare qualcuno non implica il possesso di questa persona. É offrirgli il pieno diritto di essere una persona unica. Colui che non ama veramente incatena l’altro e lo rende schiavo. L’amore dovrebbe essere il suolo nel quale l’essere umano cresce. Lo arricchisce senza limitarlo o restringerlo. L’amore è un dono mentre noi spesso lo consideriamo come un imprigionamento”
NESSUNO dovrebbe annullare la propria personalità, ma ognuno dovrebbe instaurare una personale relazione con Dio. A Lui , ognuno deve domandare: "Che cosa è giusto? Che cosa è sbagliato? Come posso adempiere meglio il fine della vita?".... allora si che il Mondo intero conoscerebbe la Pace Vera, l'Amore Assoluto che non permette inganno nè cattiveria...
Ti abbraccio con il mio cuore Alba

2007-12-20 03:39:19 · answer #3 · answered by Anonymous · 3 0

se pensassimo tutti alla stessa maniera (il che vuol dire presumo, che tutti troveremo- almeno in parte- la Sola Verità) si giungerebbe finalmente a quell equilbrio vitale cui l uomo tende ma mai raggiunge. non si farebbe il male, poichè da tutti è konsiderato male, non si rinnegherebbe il bene, poichè da tutti considerato Bene e per sua natura quindi Verità. un utopia, insomma, dato il mondo e l uomo, e la differenza tra me e l altro. pensare tutti alla stessa maniera, è un sogno irrealizzabile e per quanto bello, il suo realizzarsi non lascerebbe spazio alla possibilità - di - Amare. non lascerebbe spazio all amore. poichè se io amo davvero, quando accetto dell altro quello che mi ferisce e contraria, come potrò amare veramente nel momento in cui l altro è "Perfezione" del mio pensiero? quindi si presume non mi ferisca- la pensa kome me- non mi contrasti in nulla.
anche in questo caso l amore supera ogni cosa, anche la concordanza dei pensieri. poichè se pensando alla stessa maniera, io non ho possibilità di amare veramente, amando , ho la possibilità di guardare liberamente alla differenza altrui.
alla luce di tutto questo,azzardo a dire che non è il pensare ugualmente, e comunemente sulla Verità che conduce tutti gli uomini alla salvezza, ma è l Amare ugualmente alla stessa maniera, poichè è l Amore che, implicitamente o esplicitamente che sia, ci conduce alla Verità.

2007-12-19 08:10:55 · answer #4 · answered by Anonymous · 3 0

L'uniformità in qualsiasi campo più si avvicina al 100% più rischia di rendere un gruppo incapace di evolversi. E quindi incapace di sopravvivere ai cambiamenti.

In Natura, è la varietà di forme di vita che fa in modo che la vita continui ad esistere. In economia, gli esperti consigliano di diversificare gli investimenti.

Quindi l'uniformità del modo di pensare, che porta con sé anche quella del modo di vivere, mi sembra pericolosa. La cosa importante è trovare pochi concetti su cui essere tutti d'accordo: per esempio, il rispetto per le opinioni altrui, oltre che il diritto di espimere le proprie opinioni.

Anche riguardo l'amore, è bello che questo bel fuoco abbia tante lingue.

2007-12-19 08:20:24 · answer #5 · answered by ♫☼Anna B☼♀♪♫ Free Tibet 6 · 2 0

sarebbe un po' un casino
sinceramente non mi piacerebbe
mancheremmo di personalità
la cosa più rara ed unica che abbiamo al mondo
nel bene e nel male la personalità è irripetibile
specie per chi ne ha una forte

2007-12-19 12:00:05 · answer #6 · answered by aliénor 6 · 1 0

Se pensassimo tutti alla stessa maniera (quale poi? sarebbe quella migliore?) ci sarebbero meno idee, meno intelligenza, meno crescita personale e sociale, più errori di valutazione. Se tutti amassimo alla stessa maniera (vale la parentesi sopra scritta) l'amore in sè avrebbe meno valore perchè non sarebbe una scelta, qualcosa da portare avanti credendoci davvero.
Ciao!

2007-12-19 09:20:54 · answer #7 · answered by milka16 6 · 1 0

Pensare è razionalità, non c'è slancio, passione. se tutti pensassero la stessa cosa sarebbe un mondo triste, senza originalità, senza inventiva, senza futuro.
Amare è diverso, è un istinto primordiale, lo si fa con tutti i visceri ma soprattutto con l'anima. Ogni volta che si ama, ogni secondo in cui si ama, si cambia dentro e si cambia il modo di amare. La ragione da questo punto di vista non regge il confronto. Amando si evolve, e se tutti evolvessimo insieme sarebbe solo un bene per noi, per il nostro futuro e per quello dei nostri successori. Peccato non sia così.

2007-12-19 08:01:29 · answer #8 · answered by furetto_raffreddato 4 · 1 0

Suppongo che se fosse così, non saremmo nemmeno qui a parlarne. Mi piacerebbe rifarmi ad una scena del film Io, Robot, in cui Will Smith girovaga dentro un hangar in cui trova migliaia e migliaia di cyborg uguali. Noi saremmo così, nel caso succedesse ciò che hai detto. Sarebbe una noia mortale. Anzi, non ci sarebbe nemmeno la noia. Quindi saremmo tutti freddi, senza emozioni. Non auguro a nessuno di vivere in un mondo così.
Beh, per la seconda domanda, credo la risposta sia più che ovvia. Se si può pensare alla stessa maniera, forse si può anche amare alla stessa maniera; ma se si ama alla stessa maniera è difficile che si pensi alla stessa maniera. E' un concetto un po' difficile per come l'ho messo io, ma in effetti se ci rifletti sopra è abbastanza semplice.
Spero di aver risposto esaurientemente. Ciao.

2007-12-19 08:00:35 · answer #9 · answered by ikosuma 1 · 1 0

vivremmo in un ovile , non in una città...il che talvolta è comunque sinonimo......

amare non può mai essere fatto alla stessa maniera, ognuno ha le proprie percezioni e il proprio modo di manifestarlo

2007-12-19 07:54:23 · answer #10 · answered by Aquila Gigliata 5 · 1 0

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