per il suo periodo stava troppo avanti.. era un genio !!
2007-12-11 22:30:24
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answer #1
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answered by Andrea D 5
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entrambe le cose.
si sa grazie a molte fonti che sin dal tardo medioevo l'uso ricreativo oltre a quello medico dell'oppio era diffuso almeno nelle classi sociali medioalte.
per quanto riguarda la sua genialita non c'è che dire.con la sua poesia riesce a comunicare con l'anima come pochi riescono a fare e in piu i contenuti non hanno niente di banale e sono sempre piu di attualità.
2007-12-12 06:33:35
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answer #2
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answered by Welsh Irvine 1
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Barbara Reynolds (93 anni), ha recentemente pubblicato “Dante: the poet, the political thinker, the man” uno studio di oltre 500 pagine che, indagando a fondo la vita e le opere di Dante, giunge a questa conclusione clamorosa: le visioni dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso erano ispirate a Dante grazie a delle droghe di cui il poeta faceva uso. La sua traduzione della Divina Commedia (in parte realizzata con Dorothy Sayers) è quella più usata nei Paesi di lingua inglese. “Dante drogato” è il titolo con il quale la rivista “Times Literary Supplement” il più prestigioso periodico letterario britannico recensisce il libro della dantista. Pare che però, la Reynolds abbia fatto la scoperta dell’acqua calda perché altri prima di lei avevano pensato la medesima cosa. Discordi comunque i pareri: Giulio Leoni, professore di letteratura italiana, non ammette dubbi sul fatto che il Divino Poeta abbia consumato stupefacenti «La dantistica ufficiale ha lasciato in ombra molti aspetti della vita di Dante. à stato imbrigliato dalla critica accademica, quasi tutta di impianto cattolico, che lo voluto un po’ imbalsamare come grande poeta della cristianità …già nell’antichità si conoscevano le particolarità di alcune piante; dall’oppio alla cannabis. Dante da giovanissimo si iscrisse all’arte degli speziali: lo aveva fatto strumentalmente per aggirare il divieto di fare politica, ma le Corporazioni difficilmente ammettevano qualcuno che non sapesse nulla di quello che insegnavano. Dante conosceva bene la farmacopea e quindi sapeva quali piante usare. Nel miei romanzi immagino più volte che si preparasse da solo “rimedi” per i suoi malanni. Perché non avrebbe dovuto utilizzare quelle piante per altri scopi? chi può escluderlo?».
L’idea del Paradiso scritta da Dante sotto gli effetti della cannabis e della mescalina viene, invece, definita da Vittorio Sermonti, come «una sciocchezza, una totale scemenza… mi auguro proprio che lei non l’abbia scritto così perché, per quel che la conosco, è una studiosa seria, persino un po’ noiosa, e mi sembra strano che abbia scritto un libro scandalistico…penso che prima dovrei leggere il libro».
Per fortuna nel suo libro la Reynolds non parla solo di questo, anzi pare che questa scoperta occupi pochissime righe, infatti si può leggere delle dimensioni della scatola cranica di Dante, delle sue amicizie, delle sue frequentazioni, del fatto che abbia avuto o meno figli. Insomma molte altre notizie.
2007-12-12 06:37:41
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answer #3
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answered by Anonymous
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Un geniale contestatore della politica italica .. l'inferno è fantastico!
Peccato abbia dovuto sottostare al vaticano per gli altri due canti.
2007-12-12 06:33:44
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answer #4
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answered by Anonymous
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come tutti i Grandi artisti
si faceva....
2007-12-12 06:33:23
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answer #5
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answered by ? 6
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Era un genio, assolutamente! Però non è detto che non si sia fatto dare una mano dalla natura... :-)
2007-12-12 06:32:37
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answer #6
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answered by Valentina C 3
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si faceva...e non solo di oppio...
2007-12-12 06:30:10
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answer #7
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answered by Elena C 5
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domanda SCIOCCA
peggio della minestra senza sale
2007-12-12 07:15:39
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answer #8
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answered by Il giornalaio di Firenze 7
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..per me era un genio...l'inferno della divina commedia a scuola mi piaceva un sacco...
2007-12-12 06:32:05
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answer #9
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answered by Alessandra r 3
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fu lui a inventare il pakistano facendosi un tiro nel girone dei lussuriosi!!!
2007-12-12 06:31:07
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answer #10
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answered by Anonymous
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