felici, funzionano molto meglio per risolvere i problemi e regolare i rapporti fra persone. A lungo andare, non è la violenza che vince, ma la gentilezza.
Trovo la gentilezza un soggetto di enorme importanza, e forse la maniera più e semplice ed efficace per trasformare noi stessi e le nostre relazioni. La gentilezza è una necessità urgente anche a livello sociale e planetario. Mai come ora abbiamo la prova visibile che la sopraffazione e la vendetta sono metodi fallimentari per affrontare i problemi della nostra vita. Per questo “Scrivi la gentilezza sul marmo, le offese nella polvere.” Vale la pena ricordarci dei favori ricevuti. La gratitudine è uno stato che ci rafforza e che ci eleva. Vale la pena dimenticarsi le offese: il rancore ci appesantisce e ci inacidisce, mentre il perdono ci libera.
Il senso della gentilezza è innato?
E' un dono? E' una virtù che ...?
Notte tesori notturni..
Alba
2007-12-11
11:15:01
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13 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Scienze sociali
➔ Sociologia
X Romy
Quando ricevi un dono, vuoi condividere la gioia che ti dà con tutto il resto del mondo... Vorresti urlare dalla felicità... Vorresti che tutti si accorgono che sei felice... Allora sorridi.. Hai gli occhi pieni di gioia... Che senso ha negarla agli altri? per paura? per diffidenza..?
per...? Qualsiasi per... non vale il valore del dono che hai ricevuto...Semina la gentilezza... per uno schiaffo che potrai ricevere...otterrai 1000 carezze e per 1000 carezze... altre 10.000 carezze arriveranno...e così...via...sempre! Un bacio Alba
2007-12-12
01:22:46 ·
update #1
Grazie a te Romy, per le tue belle parole per me. Ti abbraccio con affetto.
Alba
2007-12-13
09:21:51 ·
update #2
____________________________________
X Mimì- Danilo-s78p19-sweetina-§Romina- Claudio R.-R3b!b@-Agostina-Massimuz..- Kenshiro..- Giuliana D-Bradinat..-enza 82-
Non so proprio chi scegliere!!
CHE FACCIO?- ... Le parole di Danilo sono le mie.. è impressionante! Mimì tu scrivi e io mi compiaccio davvero come sempre..Kenshiro..sei così dolce che paragonato a te lo zucchero si vergogna... Bradinat..tesoro tu dici una cosa molto vera..Giuliana apprezza vuol dire che è gentile..CLAUDIO R. bacia in bocca i serpenti.. questa la dice lunga sulla sua gentilezza..Insomma che fare? Vi voglio bene tantissimo perchè sapete regalare gocce di saggezza e di bene al cuore di chi vi legge...
Ma perchè non posso votarvi tutti?
KISS Alba
2007-12-18
00:18:37 ·
update #3
La comprenione della diversità insieme all'umiltà generano la gentilezza...................
Alla lunga, la gentilezza vince sulla forza come il debole vince sul forte, cercare sempre l'armonia senza sopraffare o farsi sopraffare.................. dovrebbe entrare in tante teste.
Desideriamo sopraffare il nostro nemico o aiutarlo a cambiare?
Ciao Alba a presto
2007-12-12 09:44:20
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answer #1
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answered by Massimuzzo 4
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Ogni persona ha il suo carattere,e fin qui non ci piove;però credo anche che la gentilezza non sia solo una dote innata.
Ci si educa a poco a poco alla gentilezza;anzi per i caratteri forti credo proprio sia il banco di prova del dominio di sè.
La persona gentile ispira empatia, ha un elevato senso di rispetto, comprensione,di amore verso l'altro che le sta davanti che la porta senza fatica a "carpire "le sue necessità e i suoi bisogni.Non è facile occorre controllo,benevolenza e Amore verso gli altri.Quando riusciremo a far decrescere e sminuire " l' Io",allora riusciremo a far crescere l'Amore per l'altro e l'anticamera dell'Amore cioè la Gentilezza.La gentilezza comprende,rispetta è flessibile ai bisogni,vuole assolutamente fare tutto il possibile per venire incontro, fosse anche per un solo consiglio che induca alla riflessione.Ciao Alba amica mia gentile "per nascita" sicuramente,ma ancor più per il prezioso esercizio,tu induci alla confidenza e al rispetto.Mimì
2007-12-16 05:04:21
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answer #2
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answered by Mimì 7
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Bene, bene, anzi malissimo. E sì, è bene far un esame di coscienza.
Molto spesso parliamo d’Amore, ci riempiamo la bocca, amore di qua amore di là , a colazione, al lavoro, al bar, io amo di qua, io di là , io faccio questo, io aiuto quello, insomma è un io io io …..continuo, questo è amare? O sono solo camuffato di nobiltà d’animo, faccio quel che mi piace a me e mi vanto di essere umile, caritatevole, buono.
Che follia, che follia, vanità delle vanità .
Veramente amiamo? o usiamo l’altro per il nostro io che ama gonfiarsi di sé e cibarsi delle miserie altrui?
Ci vantiamo di amare, ma ne siamo incapaci. Tutti. Atei, cristiani, di tutte le religioni, convinzioni e posizioni.
Shema Israel, dice Dio. Ascolta Israele(popolo mio).
ma che significa?
Che ci manca la capacità di ascolto, di ascoltare il vero bisogno dell’altro.
Amare è: io sono felice se tu sei felice, ognuno è chiamato a fare questo non facile processo d’inversione dell’io, cioè il mio amore è sincero e amo veramente quando l’amore mi fa rinunciare a me stesso per l’altro, ma lo posso fare se amo tanto l’altro come me stesso, come per il figlio, il marito, allora sì che cominciamo forse a capire un pò dell’arte di amare il mondo per mezzo di tutto ciò che ti si pone nella tua strada e anche a capire un po’ chi si dona a tutti, tipo i missionari qui o fuori all’estero.
à un amore tale che cominci a sentire i bisogni, il piacere, il dolore dell’altro come tuo.
Non vivi più soltanto nel tuo io, nella tua incompiutezza di persona, ché non può andare oltre se stesso se non comunica con l’altro, oltre il proprio io. Sei fatto per vivere non fermo a te stesso ma in espansione, e lo desideri, più ti espandi più ti liberi dal tuo io relativizzante, sei sano e prosperoso se vivi la pienezza del “noi unico”. Questo amore in questo aprirsi all’altro si fortifica e fa espandere la bellezza interiore che cresce fino a traboccare esteriormente, la coppia che vive tale dimensione spirituale supera le selezioni della specie umana, contrariamente al pensiero di oggi che tende ad annichilirsi implodendo e generando negatività all’esterno. Quindi è proprio dal superamento delle diversità reciproche, che con amore confluiscono all’unità , che l’individuo si fa persona universale, cioè in piena relazione col mondo esterno. à il cammino di superamento dell’io, per vivere nel regno del noi, dell’Unità . à il regno dell’Amore creatore e unificatore di tutte le cose. I cristiani lo chiamano Dio Padre.
Ma spesso amiamo il Dio che non vediamo e non amiamo il prossimo che vediamo, che è connaturale a Dio, in quanto vive per la sua essenza dentro l’uomo, e l’uomo si fa maggiormente sua presenza se comprende che l’Amore è l’origine e il motore del creato, dell’esistenza assoluta. “Tutto quello che farete ad ognuno di loro lo avrete fatto a me” e invece io (egoista) continuo a farmi i fatti miei sia che sono falso religioso o ateo. Per cui, empatia, comprensione, rispetto, gentilezza nasce dal vero amore, dall’ascolto col cuore, dell’altro. Dobbiamo farci piccoli nell’altro, accorti, sensibili, amorevoli all’altro per essere accoglienti ed essere accolti. Il suo dolore, la sua rabbia, la sua confusione, manifesta il suo smarrimento e bisogno di amore, non trovandolo si arrocca su posizioni di logica autostimante, proprio il dissenso dell’altro mi guida su ciò di cui veramente ha bisogno. Non dobbiamo fare schieramenti di posizioni logiche per dimostrare una superiorità , una giustizia su un'altra, cioè un io sull’altro io, solo perché siamo feriti nell’amore non amato. Questo è cristianesimo ateo, questo è l’ateo, cioè senza amore. Io per questo non credo che esista il vero ateo perché nessuno è incapace di amare. Il Dio cristiano è l’Amore, tutto qui. à nell’uomo già , ma deve essere educato a maturare dall’io al noi.
Come nella strada di Emmaus dobbiamo accostarci con delicatezza e con rispetto, tanto che i discepoli non si accorsero neanche che era Gesù, e camminando “col loro stesso passo” li ammaestrava con il cuore e la sapienza, l’umiltà e la pazienza.
Servo suo madame AlbÃ
2007-12-13 09:08:05
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answer #3
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answered by Danilo 2
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Io penso che la gentilezza, la bontà siano una "dote" dell'animo umano...anzi più che una dote un dono da regalare a tutte le persone che però se lo meritano....oppure secondo te è da dare indistintamente a tutti?mi piacerebbe tanto sapere la tua opinione in merito.
un abbraccio,
Romy
agg. grazie Alba!sapevo di poter contare su una tua risposta...Tu sei sempre gentile....ma regalarlo a tutti è così difficile....soprattutto quando vedi che non viene apprezzato!
cmq ancora grazie!
un abbraccio,
Romy
2007-12-11 21:06:07
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answer #4
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answered by ♥§Romina§♥ 6
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Bravissima, la gentilezza..cosa splendida, sentimento maturo e di civilta'!
Hai fatto bene a ricordarlo, grazie!
2007-12-15 09:16:16
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answer #5
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answered by Giuliana D 6
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L'empatia è per me un dono che forse sentono più forti gli
altri animali che l'uomo stesso,difatti, spesso e volentieri il
mio cane sente che i suoi padroni soffrono e cerca di curarli
con una bella leccata facendo capire la sua preoccupazione
con lo sguardo, sperando che con quel gesto il padrone
possa star bene.
La stessa cosa gli scienziati lo hanno notato tra le scimmie
quando si fanno coraggio gli uni con gli altri,con questo
voglio dire che l'empatia deve essere come una forza
che ci spinge a sentirci parte del dolore del prossimo
perchè magari si conosce dentro di noi quella sofferenza
o perchè immaginiamo il dolore del nostro prossimo o
perchè sentiamo dentro di noi di dover equilibrare lo
squilibrio del prossimo che si sta dirigendo verso una
strada sbagliata.
Definirei quindi l'empatia come il dono di avvertire dentro
di noi la forza universale che ci unisce nel creato che nel prossimo si sta squlibrando.
E' come se tutto il creato si stesse squilbrando perchè una
delle sue unità si sta perdendo perchè sta soffrendo e
siccome siamo in grado di sentire dentro di noi questa
coscienza universale che arriva dalla nostra anima,ci
senitiamo spinti quasi come fosse una missione a
dover riportare l'equilibrio in questo contesto universale.
2007-12-15 09:10:59
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answer #6
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answered by kenshirodamore la Fenice 4
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La gentilezza innata, credo, sia un dono. Un dono troppo spesso scambiato per debolezza, mancanza di carattere o pavidità. Talvolta questo dono meraviglioso si perde, con grande sofferenza, lungo la strada della vita a causa di situazioni e di persone che, evidentemente non dotate di questo bene o disilluse, frustrano con la loro negatività ogni atteggiamento o proposito improntato alla delicatezza ed alla gentilezza. Molto spesso la gentilezza non è innata, nè lo sono la comprensione ed il rispetto. L'educazione impartita dai genitori, dai nonni o dalla scuola può fare molto ma se la gentilezza non fa parte del DNA di una persona può diventare solo un atteggiamento di facciata, che al di là della formalità del comportamento nasconde un carattere freddo e insensibile. Fortunatamente le buone disposizioni dl carattere rimangono comunque sempre nel fondo di ciascuno di noi e con un pò di sforzo e un pò di fortuna possono tornare a riemergere. La fortuna? Si, quella di incontrare persone che sanno apprezzare e di vivere situazioni che incoraggino i buoni sentimenti anziché schiacciarli.
2007-12-12 06:39:28
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answer #7
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answered by Agostina 3
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ciao alba,
non ricordo dove ma ho letto nella bibbia che la pazienza è la virtù dei forti.. se ce lo dice il Signore penso che ci possiamo fidare abbastanza.. in ogni caso.. la gentilezza secondo me è una virtù che si coltiva negli anni con la pratica e l'impegno.. secondo me è anche la prova di resistenza più dura che possa esistere.. ma sicuramente tutto ciò è possibile averlo solo con l'aiuto del Signore.. non c'è altra soluzione..
con tanto affetto
2007-12-12 02:11:08
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answer #8
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answered by R3b!b@ 3
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Sono anche questa volta d'accord avec toi
Da piccolo mi hanno insegnato e inculcato i valori dell'educazione e del rispetto
qusto su na base di delicatezza e bontà già insite in me
per anni poi ho cercato di sfuggire alla gabbia dell'educazione formale per scoprire poi una identità tra cultura educazione modi di agire e il mio modo di essere vero
non sono gentile per gentilezza ma perchè mi piace e io sono così
avrei tante storie o esempi ma non mi piace scrivere troppo a lungo di me
ma succedono davvero piccoli miracoli
ed io bacio in bocca i serpenti
buona giornata gentilissima alba
2007-12-12 00:21:59
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answer #9
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answered by Claudio R 3
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Credo che la gentilezza sia la forza di volontà di scegliere di essere una persona migliore con chi ti vuole bene soprattutto e con tutti in generale....Quanto è facile offendersi!Non perdonare!Far finta di non capire le ragioni dell'altro per poter rimanere attaccati alle proprie........Forse è per questo che predomina l'ignoranza e l'egoismo...non...non credo alla gentilezza come virtù...tutti noi dobbiamo combattere con i lati oscuri del nostro carattere e vincerli non è sempre facilissimo perciò chi sa adoperare la sua forza per migliorarsi e migliorare i rapporti tra persone non è uno che è nato buono,bravo,bello come i principi delle favole....è uno che ha "sudato" ed è riuscito a vincere il nemico più potente di tutti:se stesso...
baciotti:)
2007-12-11 20:22:40
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answer #10
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answered by sweetina92 4
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