La domanda sorge spontanea leggendo un rimbrotto di Mario T che mi accusa di ignoranza e superficialità nel mio intervento critico (che si rintraccia fra le mie risposte pubbliche) su un passo evangelico relativo al modo di servire gli altri. Mario sostiene che solo il cristianesimo dove applicato ha fornito le basi della etica laica. Ora sappiamo tutti che i reali credenti nn superano il 10% del totale dei viventi attuali, sappiamo anche che prima e dopo Cristo son esistite civiltà grandiose in Europa in Asia in Africa, allora mi chiedo e vi chiedo, tutti questi miliardi di trapassati e di viventi, nn avendo potuto conoscere o nn seguendo ora l'etica cristiana, sn da considerare tutti barbari moralmente reprensibili, o se la cavano più o meno bene come i cristiani? Sappiamo che il 10% crede di avere in tasca la verità assoluta e nega quella degli altri cn solenni reprimenda cm fa il buon Mario, è atteggiamento sensato e raziocinante o cos'altro?
Ciao e grazie delle risposte.
2007-10-07
13:21:49
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20 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
Risposte interessanti e di varia opinione, l'etica è relativa e negare il relativismo è negare l'evidenza. Ha ragione Maometto quando ordina la sottomissione della donna o Cristo quando predica l'uguaglianza? Secondo Voltaire occorre dare la vita per difendere le opinioni altrui, non lo pensava ma avvertiva i cattolici che toglievano la vita a chi aveva opinione diversa. In cosa consiste l'etica cattolica, a prescindere che a nn rispettarla sn proprio le gerarchie da Pietro in poi, se nn nel diritto naturale laico condito da divieti moralistici che vanno contro la natura umana? Ammesso e nn concesso che abbiamo il dna fornito dal creatore identico al suo, se ci è padre, come fa a darci ordini genetici e poi a punirci cn pene eterne, nn cn un mesetto di domiciliari, se siamo obbligati dal genoma a seguire certi impulsi? Le contraddizioni portate dalla teologia o dal semplice pensiero di alcune risposte, mi lasciano pensare che è meglio seguire la legge e il buon compartamento laico.
2007-10-09
13:41:53 ·
update #1
La logica razionale mi permetterebbe di ribattere punto per punto le molte assolutistiche verità in possesso dei devoti ai miracoli di Sangennaro, chiedo scusa ma sarebbe cm perder tempo, per me hanno dimostrato la sostanza altri utenti altrettanto razionali, ognuno resta della sua opinione, anzi i teocratici rafforzano la mia, come la Bibbia e il nuovo testamento sn proprio i testi che spiegano al meglio quanto essi stessi siano errati. Se avrò tempo da perdere ve ne renderò edotti.
Ciao e grazie.
2007-10-09
13:48:51 ·
update #2
Secondo la mia opinione, affermare che il cristianesimo ha fornito le basi dell'etica laica è un errore: non soltanto perchè è una contraddizione di termini, ma soprattutto in virtù del fatto che molto spesso nella storia il cristianesimo ha mostrato di non rispettare l'etica su cui si fonderebbe. Diversamente, non si spiegherebbe come mai un credo basato su un messaggio di amore e fratellanza si sia macchiato di crimini dal III sec sino agli anni novanta del secolo scorso, e senza alcuna soluzione di continuità. Quindi direi che colui che sostiene tale tesi sia in errore perchè viene contraddetto dalla storia,oltreché dalle parole. se un'etica è laica, difficilmente può essere cristiana, penso.
l'etica laica in sè non ha alcun bisogno di un quid che gli dia valore intrinseco.
dal mio punto di vista, non sarebbe necessaria una religione per poter costruire un'etica in grado di farci vivere più che dignitosamente. Basterebbero -secondo me -due semplici considerazioni: la prima è il fatto che tutti noi, per così dire, siamo sulla stessa barca; ossia abbiamo soltanto questo pianeta. la seconda è la considerazione che tutti noi siamo consanguinei. per dimostrarlo, basta una semplice progressione: visto che ognuno di noi ha due genitori, i quali a loro volta ne hanno due e via di seguito, se prendiamo un solo essere umano e calcoliamo il numero dei suoi antenati sino al medioevo -considerando per "generazione" un periodo pari a 25 anni - arriviamo ad un numero di persone immenso. Andando ancora più indietro, all'epoca di Augusto, otterremmo un numero che ben difficilmente la nostra galassia potrebbe contenere. e questo vale per ciascun abitante del pianeta. E' evidente quindi che ci sia un errore: ossia la maggior parte degli antenati di una persona sono anche quelli di un'altra..ossia siamo tutti parenti.
Con queste premesse, è ovvio che se vogliamo continuare ad esistere dobbiamo cooperare il più possibile e badare affinché l'unica casa che abbiamo -la Terra -non venga distrutta dal mancato uso della nostra intelligenza.
Io ho sempre pensato che queste mie modeste considerazioni siano bastevoli; e come vedi, per arrivare ad un'etica comportamentale -per così dire -logica e funzionale, come mi auguro, non faccio ricorso ad alcun quid di religioso o trascendente, o metafisico, o divino. Non mi sembra affatto necessario.
ciao.
2007-10-07 23:48:08
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answer #1
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answered by Avatar ® 6
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l'etica laica è spesso contrapposta a quella cristiana. per esempio, l'importanza data al dover portare la croce come Cristo, per quanto terribile, è anzi vista come immorale, non etica, secondo la coscienza laica.
2007-10-07 23:18:27
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answer #2
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answered by Anonymous
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L'etica preesiste al cristianesimo. E' sufficiente leggere certe opere del mondo classico per rendersene conto.
L'etica nasce con la "società". Ora siamo indubbiamente influenzati dall'etica cristiana, pur essendo laici. Sarà retaggio dell'educazione cattolica. L'etica greco-romana non è meno valida di quella cristiana.
2007-10-07 13:28:04
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answer #3
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answered by Io 4
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L'etica greco-romana è un'etica estremamente sviluppata, e si può dire che "non si poteva fare di più" senza l'avvento del cristianesimo (con il suo accento sulla libertà individuale e sul messaggio di carità). Pertanto, l'etica laica in sé ha sicuramente un suo valore intrinseco.
Per quanto riguarda l'etica moderna, è inevitabile che abbia radici profondissime nel cristianesimo, in quanto questo ha permeato la cultura europea per secoli e secoli. In alcuni casi questa discendenza è diretta ed esplicita, in altri casi procede per antitesi (penso alla filosofia di Nietzsche, che si poneva in aperto contrasto con il cristianesimo).
In un modo o nell'altro comunque, nessuna etica moderna può prescindere da un confronto con il cristianesimo.
2007-10-08 00:09:31
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answer #4
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answered by Lo Zio Tom 3
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è un discorso molto lungo e complesso,che affonda le sue radici in una vastissima serie di fattori. Per quanto mi riguarda credo che indubbiamente in passato la morale cristiana abbia decisamente influenzato l'etica laica, ma questo nn significa che prima del cristianesimo e ,lasciatemelo passare,DOPO il cristianesimo(perchè sono dell'idea che oggi ci si ponga in una fase della storia post-cristiana!),esista cmq un'eticità forte che nasce con il diritto positivo e che rimane ,a parer mio,ben ancorato ad esso. Se un popolo ha delle leggi(e questo accadeva anche prima dell'avvento del cristianesimo) è civile, e se è civile conosce necessariamente un qualunque grado di eticità. Questo è quello che penso io! PS- grazie a te per la bella domanda!
2007-10-08 00:03:38
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answer #5
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answered by Anonymous
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l'etica laica fonda le sue radici sul diritto positivo, presenta aspetti comuni a quella cristiana ma sono due cose ben diverse
2007-10-07 13:34:47
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answer #6
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answered by Anonymous
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se ho capito bene domandi se i popoli vissuti prima della nascita di Cristo avevano il senso di famiglia il senso di giustizia di democrazia ecc certo che l' avevano dell resto si dice barbari non miscredenti credevano anche loro ai loro Dei e avevano i loro valori morali
2007-10-07 13:32:20
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answer #7
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answered by athena2 6
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L'etica laica è un'etica esclusiva dell'occidente e indubbiamente derivante dalla concezione cristiana del mondo, così come maturata dal pensiero greco in connubio con quello ebraico. Non vi sono dubi che solo da questo connubio sia potuto sorgere il concetto di valore imprescindibile dell'individuo, della libertà, dell'uguaglianza e della fratellanza tra tutti gli uomini (che è valore tipicamente cristiano). Il laicismo è fondamentalmente una derivazione del cristianesimo di cui porta alle estreme conseguenze alcuni assunti, fino alla stessa negazione di un Dio celeste. Tutto infatti cominciò con Cristo: un Dio che si fece uomo (cosa assurda e ridicola per un pagano) e così facendo permise a ciascun uomo di sentirsi autorizzato a pensarsi come dio.
Ma da quando mondo e mondo spesso i figli per affermare se stessi rinnegano i padri ingombranti: lo fece il cristianesimo con il pensiero greco ed ebraico da cui nacque, lo fa il laicismo con il cristianesimo da cui a sua volta è nato.
2007-10-08 09:12:14
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answer #8
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answered by etcetera 7
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Siceramente penso che la gente fosse più civile prima che nascesse il cristianesimo!
2007-10-07 23:50:48
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answer #9
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answered by Anonymous
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guarda....
io credo che la cristianità non abbia il monopolio dei valori, come generosità, solidarietà e carità, anche perché il cristianesimo non ne sarebbe neanche il miglior testimone.
quella laica è un'etica che si è venuta a creare perché tante persone che non credono in dio ritengono di doversi dare da se una ragione di vita, degli scopi, tra cui uno dei più importanti è sicuramente il modo di vivere e di comportarsi;
detto ciò, e puntualizzando che si può essere generosi e non cristiani, molti hanno basato la loro vita sul rispetto delle idee altrui, anche solo per essere a propria volta rispettati.
per l'ateo non esiste il concetto di "figlio di dio" che i cristiani definiscono il principale motivo per rispettare una persona, quindi per il non cristiano il rispetto va guadagnato, anche nel modo di vivere.
credo che queste siano i fattori che hanno dato origine alla cultura laica, che è abbastanza recente visto che fino a qualche secolo fa in europa chi non era cristiano finiva sul rogo.
2007-10-07 19:37:42
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answer #10
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answered by Anonymous
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