purtroppo ve ne sono state numerose. negli anni 40 negli Stati uniti venne messa a punto la sedia elettrica ma aveva determinati problemi. il voltaggio era talmente alto da condurre all'esplosione dei globi oculari e alla fuoriuscita di materia grigia dal naso.
le prime esecuzioni non erano solo macabre ma veramente selvagge.
nei Paesi arabi poi viene usata l'impiccagione con fili di ferro stretti con nodo semplice, in tal modo viene recisa la carotide lentamente e molto dolorosamente.
in passato a Napoli veniva usata la garrota che consisteva in strangolamento e , se la vittima era ancora viva veniva martellata in testa con una mazza. a volte poteva capitare che il boia non stringesse il collo forte per poi poter infierire sulla vittima con la mazza.
la lapidazione è un altro mezzo veramente brutale.
la peggiore pena di morte secondo me è stata però lo squartamento che consisteva nel legare mani e piedi a delle corde assicurate alle redini di due cavalli che poi tirando in direzioni opposte squartavano la vittima smembrandola.
credo di aver finito. se poi sei interessata la mondadori in libreria ha pubblicato la storia della tortura dove vengono indicati anche metodi brutali di messa a morte.
per approfondire quanto detto sul conte dracula...
il conte vladimir dracul effettivamente usava la pratica dell'impalamento, già usato dagli antichi romani.
le vittime venivano impalate e i pali penetravano nell'addome senza ledere organi interni poi le vittime venivano poste ai lati della strada e divorati dagli avvoltoi. non si tratta della pena di morte più brutale.
a quei tempi era in uso la bollitura e lo scuoiamento, molto più brutali.
2007-09-28 08:32:12
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answer #1
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answered by alberto 7
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un conte in romania (da cui è stata ispirata la storia di dracula)...impalava vive le sue vittime..in pratica gli faceva infilare un palo nel sedere e questo palo usciva dalla spina dorsale...a metà palo c'era una specie di seggiolino in modo tale che le vittime non scivolassero...poi le metteva in verticale e le appendeva alle porte delle città...così che i nemci vedessero di cosa era capace...le vittime rimanevano vive e coscienti...non skerzo..è tutto documentato storicamente.
2007-09-28 15:29:29
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answer #2
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answered by Spitalfield981 5
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Io penso che la cosa peggiore sia la pena di morte.
Non dovrebbe assolutamente esistere.
2007-09-28 15:31:22
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answer #3
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answered by Rory [Ajo'!] 3
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Gente che è morta nell'acido, oppure quell'omicidio a Napoli durante la faida degli anni '80/'90 di camorra un tizio non mi ricordo dove anzi 2: uno mrì mangiato dai maiali vivo, un altro prima lo torturarono poi gli tagliarono via le labbra gli cavarono gli occhi gli tagliarono orecchie prima dita e poi mani, la lingua, poi lo seviziarono e torturarono per tempo poi lo buttarono vivo in un sacco dell'immondizia e lo gettarono in mezzo alla campagna vivo poi fu ritrovato se nn sbaglio vicino Secondigliano....boh!
2007-09-28 15:34:38
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answer #4
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answered by The Knight 3
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riguardo a questo ho letto un libro molto interessante di eva cantarella
I supplizi capitali. Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma .
i sistemi penali occidentali moderni, quando prevedono la pena capitale, applicano a tutti i reati un unico tipo di esecuzione Nel diritto greco e in quello romano dell'antichità classica, invece, esistevano le pene di morte: tanti tipi di esecuzione capitale, differenti secondo il reato da punire. Un complesso sistema di supplizi che comprende atti elementari e sbrigativi (come la decapitazione con la scure o la precipitazione da una rupe) ma al tempo stesso cerimoniali di morte incredibilmente compositi. Per esempio, a Roma, in età repubblicana, i parricidi, chiusi in un sacco, venivano caricati su un carro trainato da buoi neri, condotti sulle rive del Tevere e gettati in acqua; e nel sacco, insieme con il parricida, venivano chiusi anche un cane, un gallo, una vipera e una scimmia.
Qual era il significato di questi riti?
In questo studio Eva Cantarella affronta in modo sistematico un tema fondamentale nella storia dell'umanità: chiarire le ragioni simboliche, religiose e civili della scelta dei supplizi permette di spiegare aspetti diversi della società che li ha praticati. La ricerca si allarga quindi dal campo del diritto a quello della cultura, della religione, della politica e della storia delle istituzioni greche e romane. Nel corso dell'indagine molti aspetti della cultura e della vita in Grecia e a Roma rivelano dimensioni e risvolti inediti. "I supplizi capitali in Grecia e a Roma" consente, risalendo alle più lontane origini della 'morte di Stato', di riflettere sulla sua funzione, fornendoci non solo elementi per valutarne il senso nella società classica, ma anche una prospettiva per giudicare con maggior equilibrio le posizioni in materia che ancora si contrappongono.
2007-09-29 10:28:09
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answer #5
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answered by joyjo 2
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