Sono le prove interne che confermano la netta divisione che fu fatta tra gli scritti cristiani ispirati e le opere spurie o non ispirate. Gli scritti apocrifi sono di qualità decisamente inferiore e spesso sono fantasiosi e infantili. Il più delle volte non sono accurati.
Anche se in qualche caso questi scritti hanno un certo valore storico, la loro pretesa canonicità è priva di fondamento. Evidentemente il canone ebraico venne completato nel V secolo a.E.V., dopo che furono scritti i libri di Esdra, Neemia e Malachia. Gli scritti apocrifi non furono mai inclusi nel canone ebraico delle Scritture ispirate e non ne fanno parte neanche oggi.
Una delle principali prove estrinseche della non canonicità degli Apocrifi è il fatto che nessuno degli scrittori biblici cristiani abbia mai citato questi libri. Anche se questa di per sé non è una prova conclusiva, in quanto nei loro scritti mancano anche citazioni di alcuni libri di riconosciuta canonicità, quali Ester, Ecclesiaste e Cantico dei Cantici, è degno di nota che nessuno degli scritti inclusi negli Apocrifi sia citato neanche una volta.
E non è senza peso il fatto che eminenti studiosi biblici e “padri della chiesa” dei primi secoli dell’era volgare, nel complesso, attribuissero agli Apocrifi un’importanza minore. Origene, all’inizio del III secolo E.V., dopo accurati studi fece una netta distinzione fra questi scritti e quelli del vero canone. Atanasio, Cirillo di Gerusalemme, Gregorio Nazianzeno e Anfilochio, tutti del IV secolo E.V., compilarono cataloghi degli scritti sacri seguendo il canone ebraico e ignorando questi scritti aggiunti o considerandoli di secondaria importanza.
Girolamo, che è definito “il migliore studioso di ebraico” della chiesa primitiva e che nel 405 E.V. prese decisamente posizione contro tali libri apocrifi, anzi fu il primo a usare il termine “apocrifi” nel senso di non canonici in riferimento a questi scritti.
Manca completamente l’elemento profetico. Il contenuto e gli insegnamenti a volte contraddicono quelli dei libri canonici e sono inoltre contraddittori in se stessi. Sono pieni di inesattezze storiche e geografiche e di anacronismi. In alcuni casi gli scrittori si rendono colpevoli di disonestà attribuendo falsamente le proprie opere a scrittori ispirati precedenti. Dimostrano di aver subìto l’influenza greca pagana, e a volte ricorrono a stravaganze di linguaggio e a uno stile letterario del tutto estranei alle Scritture ispirate. Due degli scrittori ammettono di non essere ispirati. (Vedi il Prologo di Ecclesiastico; 2 Maccabei 2:24-32; 15:38-40, Ri). Quindi si può ben dire che le migliori prove della non canonicità degli Apocrifi sono gli Apocrifi stessi.
Ciao lady
2007-09-28 09:17:54
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answer #1
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answered by ♥ℒαɗγ♥ 7
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Lo stabiliscono i teologi. Normalmente si usano quelli che chiamiamo 'sinottici', perchè, come dice la parola stessa, hanno un'identità narrativa comune, cioè concordano in tutto ciò che è scritto in tutti e quattro. Quelli apocrifi, di cui non esiste proibizione di lettura e di studio, sono tali perchè, pur concettualizzati sulla stessa Parola, non è possibile trovare raffronti e conferme, come invece succede coi quattro canonici.
2007-09-28 12:30:06
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answer #2
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answered by ombra mattutina 7
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Questa domanda è stata fatta recentemente, e ho già risposto:
http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=AgqdvBqi_KnIsodu16uJfqrxDQx.;_ylv=3?qid=20070918112511AAyveuq&show=7#profile-info-2SF1f2Tzaa
Mi preme comunque sottolineare ancora una volta che a nessuno dei concili di Nicea si è discusso della canonicità dei vangeli. A quanto ne so, l'unico concilio in cui si sia parlato esplicitamente di quest'argomento è stato quello di Trento.
2007-09-28 09:06:37
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answer #3
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answered by Lo Zio Tom 3
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E' importante stabilire i confini precisi della Bibbia, il libro che raccoglie i messaggi profetici e apostolici, bisogna sapere con certezza ciò che reca il sigillo dell'autorità divina e ciò che invece deriva dalla speculazione umana.
Tutti i cristiani sono d'accordo nel fissare i limiti del Nuovo Testamento. Nei primi secoli della nostra era erano sorte diverse opere apocrife che raccontavano le cose più strane su Gesù e sugli apostoli. Tuttavia, la chiesa dei primi secoli ha facilmente riconosciuto la falsità di tali opere e le ha escluse dal canone.
2007-09-28 09:04:51
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answer #4
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answered by ? 7
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Credo siano state le prime comunità cristiane, sicuramente erano più informate.
E tra un Vangelo che è stato scritto 1 anno dopo la morte di Gesù ed un altro dopo 450 anni, penso si scelga il primo.
Spesso i Vangeli aprofici, si soffermano più sui miracoli che sulla parola di Gesù.
Se nn sbaglio è così.
2007-09-28 09:01:35
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answer #5
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answered by andrea_br_04 5
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I quattro evangelisti sono stati scelti direttamente da Cristo....I Vangeli sono stati scritti dopo la morte del Cristo. Ebbene dov'è il problema?? Il problema è che quando Cristoo è morto, la Palestina è stata invasa da un mare di falsi cristi che sbucavano come sbucano i venditori di ombrelli a Venezia quando piove....comunque, fatto sta che certi vangeli apocrifi sono stati scritti secondo la vita e le prediche di questi falsi cristi....la Chiesa si basa sui vangeli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni, gli Evangelisti che Gesù stesso ha scelto.
2007-09-28 10:09:26
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answer #6
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answered by Anonymous
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lo hanno fatto vari Concili nei primi secoli del cristianesimo....e non credo che sia più argoemnto di discussione......
...comunque leggeteli i vangeli apocrifi....è divertente perchè ci sono delle parti in cui è chiarissimo (non serve essere dei tecnici) che certe frasi messe in bocca a Gesù servivano per giustificare certe teorie teologiche.......alcuni dei trucchetti che sono dentro i testi sono così ingenui da far ridere....
2007-09-28 09:15:09
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answer #7
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answered by egydany 2
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Credo sia stato il concilio di nicea....sulla base di ciò che la chiesa trovava conveniente diffondere (ed è ancora così)
2007-09-28 09:18:26
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answer #8
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answered by Francesca P. 7
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