Dal coma irreversibile non ci si risveglia più, non c'è mai stato un caso, il cervello è morto... senza di esso è solo un corpo inanimato nulla di più!
2007-09-16 03:45:05
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answer #1
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answered by Anonymous
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E' vita senza vivere.
Meglio non pensarci!
essere di peso agli altri e non poter dire:
-Basta!!!!
2007-09-16 07:52:27
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answer #2
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answered by Anna C. 7
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No, non è vita. E mantenere per decenni qualcuno in stato vegetativo è puro egoismo.
Intanto perchè non è detto che si svegli mai. E se è vero che abbiamo un'anima e che essa risiede nel nostro corpo... beh, tenendo qualcuno in stato vegetativo, stiamo semplicemente impedendo a quell'anima di seguire la sua strada.
Inoltre, anche se quella persona si svegliasse (capita raramente ma capita) probabilmente avrebbe problemi tali da dover dipendere a vita da altre persone... è una crudeltà condannare qualcuno ad una vita simile.
Personalmente dico sempre ai miei familiari e ai miei amici: dovessi finire così, fate staccare la spina e donate i miei organi a qualcuno che davvero ha ancora la speranza di VIVERE.
2007-09-16 08:51:59
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answer #3
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answered by Miri81 7
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La chiesa continua ad intromettersi su argomenti che secondo i vari concordati che nel tempo sono stati stipulati con lo stato italiano, non sono di sua competenza.
Alla chiesa è riservata la cura della anime, allo stato quella dei corpi e delle attività terrene.
Pertanto, la chiesa dovrebbe limitarsi a trattare della vita nell’al di là , del paradiso e dell’inferno, deve assicurare conforto spirituale ai credenti…
Se lo desidera, può svolgere atti caritatevoli ed umanitari, ma questo non le deve consentire di invadere aree estranee alla sua pertinenza.
La gestione della vita terrena, la fecondazione assistita, la sessualità , l’istruzione scolastica, la morte, i neonati ed il modo di accoglierli nella comunità , sono argomenti naturali e secolari e, quindi, di stretta competenza dello stato laico.
Su questi argomenti gli ecclesiastici non hanno alcuna esperienza diretta: ad esempio, non si comprende quali sapienze possano vantare in merito alla gestione della quotidianità , stante che da queste problematiche essi sono del tutto scollegati.
In effetti, quando parlano delle difficoltà della famiglia, si rivolgono soprattutto al soprannaturale, alla divina provvidenza, al dio nel quale bisogna avere fiducia…
Non parliamo poi dei disastri che sono stati capaci di combinare nella sessualità e nella fecondazione assistita…
Oltretutto, gli interventi ecclesiali sono tanto più inaccettabili in quanto sono ispirati a principi e forme mentali plasmate su criteri lontani anni luce dalla mentalità corrente.
In merito alla morte, l’attività del clero deve limitari a fornire i conforti religiosi al morituro (e, con il suo gusto del macabro, ci riesce benissimo), ed ai suoi parenti.
Ma non può condannare coloro che desiderano anticipare l’interruzione di quello che, con una espressione tipicamente clericale, è definito “viaggio terreno”, e non “divino”.
La città leonina è la depositaria della morale religiosa, ma non di quella laica, e lo stato italiano ha sufficiente maturità per provvedere autonomamente al controllo etico-morale di questi eventi e di legiferare liberamente in materia.
2007-09-16 13:40:25
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answer #4
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answered by Robert Saw 4
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Purtroppo questo inverno ho avuto la sventura di frequentare per un certo tempo il centro di rianimazione.
Mio marito era cosciente ma molti erano in coma.
Si aspettava a lungo, fuori della porta, che ci facessero entrare così ho conosciuto persone che avevano lì dentro un familiare da mesi. Ricordo un uomo che raccontava che la moglie era lì da oltre un anno e una signora che aveva il marito lì da sei mesi.
Si entrava in silenzio, aiutandoci a vicenda ad indossare il camice, molti entravano col loro fardello: registratori in cui avevano incise voci o musiche che speravano aiutassero a risvegliare, fotografie, oggetti cari...
Sentivo le parole d'affetto che dicevano a quei poveri pazienti, vedevo le carezze ed anche dei cenni da chi le riceveva che venivano recepite...sorrisi, lacrime come risposte.
Una mia amica è stata in rianimazione per 5 mesi, sedata, intubata, completamente paralizzata. Però lei mi dice che sentiva tutto, capiva ogni cosa che veniva fatta accanto a lei anche se gli altri pensavano che non fosse possibile.
Lei è una pittrice e mi raccontava che, essendo completamente immobilizzata in quel letto, guardava il soffitto e lo trasformava in una tela che dipingeva con pennelli immaginari.
Ora ne è uscita, anche se con pesanti conseguenze sul piano fisico....ma anche quella è vita.
2007-09-16 08:24:12
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answer #5
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answered by Donatella B 6
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il Papa si batte in prima linea per la difesa del diritto alla vita... io ricordo una cosa però.. l'art. 9 del codice deontologico medico vieta espressamente l'accanimento terapeutico.!
quindi mi chiedo quando sia giustificato manternere in vita una persona in stato vegetativo..
il dibattito sull'eutanasia secondo me è molto complicato e chiama in causa l'etica, la religione, la politica, ecc...
penso solo che una persona debba poter scegliere della sua vita, e a un certo punto gli si deve poter concedere di dire basta con la sofferenza.!
2007-09-16 08:22:49
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answer #6
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answered by albastard 5
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Vita? la vita è prima di tutto essere padroni di se stessi, nel corpo e nella mente.
Evidentemente chi lo dice, non è attaccato a nessuna macchina per espletare le sue funzioni organiche....
2007-09-16 08:15:40
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answer #7
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answered by svegliarsi 2
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penso che sia peggio dell'inferno, una condanna disumana.
2007-09-16 08:10:10
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answer #8
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answered by zampa76 5
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sono convinta di no. la vita è fatta di piccole cose che te la riempiono, è fatta di lotte e di conquiste giornaliere. se viene a mancare tutto questo non può più esserci vita....
2007-09-16 07:55:31
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answer #9
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answered by Francesca P. 7
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Beh sendi commenti stupidi a parte se colui/lei che è costretto su un letto attaccato a dei macchinari per vivere è capace di intendere e volere pensa che la sua vita sia sostenibile nessuno può dirle cosa fare e cosa non fare certo per chiunque sarebbe una vita bruttissima però...capita. Se nn si è capaci di intendere e di volere penso che i parenti + stretti debbano decidere cosa fare.
2007-09-16 07:55:03
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answer #10
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answered by The Knight 3
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