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Tre le parabole del Vangelo secondo la liturgia cattolica della XXIV° dom. del tempo ordinario. Significative tutte e tre, ma questa terza è forse la più 'sfruttata' nella meditazione. Tutte portano alla riflessione dello smarrimento che tutti più o meno abbiamo provato ...."smarrire la strada"; "smarrirsi interiormente"; "smarrirsi pensando di essere autosufficenti"; perdere insomma un certo orientamento...tutte e tre le parabole rilevano la gioia da parte di chi ri-trova e accoglie chi o cosa si era perduto...anche la dracma della donna significa perdita di "qualcosa di prezioso" va oltre al denaro in se e per se...siete d'accordo? insomma con chi vi identificate: dei due: più figlio 'prodigo' o colui che rimane e critica il Padre per la "festa" voluta a chi ha sperperato vita e denaro, e niente invece per figlio "retto"?

2007-09-15 05:18:49 · 8 risposte · inviata da maria p 5 in Società e culture Religione e spiritualità

attendo considerazioni e buona domanica a tutti!

2007-09-15 05:19:28 · update #1

X lady godiva: sei figlia di Dio prima di tutto come gli altri, anche coloro che non credono. Mio marito è un missionario laico e ogni anno va proprio nei paesi dell'est e quindi conosco perfettamente certe situazioni estreme, te lo assicuro! Il vangelo penso si possa discuterlo qui in questa sezione, ma se ti da tanto fastidio...non sei obbligata nè a leggerlo nè a rispondere. Mi dispiace per la tua situazione familiare, ma non pensare che coloro che hanno avuto un infanzia felice siano ora più felici di te! Non è tutto oro ciò che luccica....ciao e tanti auguri per un futuro migliore.

2007-09-15 23:13:45 · update #2

8 risposte

Ti confesso Maria p che la Parabola del figliolo prodigo o meglio del Padre Misericordioso è tra le mie preferite.
Tutte le volte che la leggo trovo sempre un qualcosa in più che precedentemente non avevo notato.Questo perchè la Parola di Dio è dinamica e ogni qualvolta l'ascoltiamo lascia in noi la traccia essenziale per la meditazione... Osserviamo:

Innanzitutto il figlio giovane,inesperto,forse un po' facilone che crede di aver capito tutto dalla vita... Decide di fare di testa sua e si butta a capofitto in una situazione disastrosa...
Al momento però della sconfitta...con umiltà riconosce la sua colpa;(dice il salmo:la mia colpa mi sta sempre dinanzi...).
Nella sua umiltà,che lo rende grande anche se è in errore, decide il suo ritorno alla casa del padre.
Pensa tra sè:Se potessi tornare nella casa di mio Padre,non come figlio,perchè non sono più degno,ma come garzone... Come si stava bene con lui,che sciocchezza averlo lasciato.
(Un altro salmo dice:Penso a te nelle veglie notturne...Tu sei stato il mio aiuto ero protetto all'ombra delle tue ali...).
Il figliolo ha compreso l'errore e si avvia verso la casa paterna. E qui osserviamo la meraviglia psicologica del padre. Il padre non attende il ritorno del figlio,ma per primo corre verso di lui e lo abbraccia;il suo caro figlio è avvilito, stracciato,affamato,addolorato... Allora ecco pronti i vestiti più belli,ecco l'invito a pranzo per lui che ha tanto sofferto;scioccamente aveva deciso di far di testa sua e non aveva valutato bene a cosa andava incontro...
Incontro amorevole e felice,tra un figlio disperato e rattristato e un padre felice che non ricorda più le malefatte del figlio ingrato,le ha cancellate dalla sua memoria.
Ma l'incontro meraviglioso viene offuscato dalla gelosia del fratello maggiore che pieno di boria,nella sua arroganza e bontà talmente perfetta, non riesce più a capire l'errore degli altri... Egli dice :
-Perchè padre fai festa a lui che ha dilapidato tutti i tuoi averi,ti ha mancato di rispetto,andandosene lontano...
E non si accorge il meschino che mentre fa queste tristi constatazioni,lui stesso manca ora di rispetto al padre perchè...
IL FIGLIO CHE HA SBAGLIATO E' SUO FIGLIO EGLI LO ATTENDEVA DA SEMPRE,ATTENDEVA CONTRO OGNI SPERANZA CHE RINSAVISSE, ED ORA ERA TORNATO

Ciao Maria p.Quale conforto per tutti noi avere un Padre così.

2007-09-16 04:19:09 · answer #1 · answered by Mimì 7 · 4 0

In ognuno di noi esistono le caratteristiche sia del primo che del secondo figlio.
Nel corso della vita esiste per ognuno il triste momento del figliol prodigo quanto quello del fratello che vive facendo il proprio lavoro!

2007-09-17 06:56:53 · answer #2 · answered by SKORPIO 5 · 1 0

Maria p.
Ti rispondo dicendoti che mi definisco un pò l'uno e un pò l'altro.
Nella vita mentre sto accanto al Padre, alcune volte vado via e poi torno chiedendo il suo perdono e amore.
E' come se fossi il figlio che rimane, che però vuole provare a scappare come il figlio minore. Poi, però ritorno.
Sono comunque cosciente che il vitello grasso lo posso mangiare ogni volta che desidero.
Quindi non mi lamento se mio fratello ritorna e il Padre uccide il Vitello grasso per lui.

2007-09-16 15:33:57 · answer #3 · answered by Rox 5 · 1 0

io ho una certa età,,e penso che nessuno ,durante il trascorrere della vita sia riuscito a essere solo colui che lavora accanto al padre ,magari anche x breve tempo si è allontanato x poi ritornare come figliol prodigo a chiedere di poter riessere accettato in quella famiglia ,dove ci si sente protetti e considerati,,lasciandosi alle spalle le illusioni in qualcosa di migliore che ti sembrava ti offrissero,al di fuori da essa ,,quindi parlando x me credo di appartenere a tutte e due le categorie ,,,il figlio retto ,ha sempre avuto tutto,ha condiviso vita e beni con suo padre,,,,

2007-09-16 05:38:56 · answer #4 · answered by pigotta41 7 · 1 0

Bellissima domanda.
Io credo che in me, ma forse in ogni cattolico (non aggiungo praticante perchè il cattolico deve "praticare" sennò non può essere chiamato così) coesistano le 2 nature: quella del figlio maggiore che frequenta sempre la messa e prega e quella del fratello minore che molte volte si lascia tentare da altre cose e poi torna al Padre.

La cosa più importante è che Dio è sempre lì ad aspettarci a braccia aperte.

2007-09-15 14:41:33 · answer #5 · answered by Geordie 2 · 1 0

Io ancora non amo Dio abbastanza per cui mi identifico nel Figliol Prodigo che vorrebbe andare dal Padre a manifestare umilmente la sua disgraziata vita passata lontano da Lui e vorrebbe che il Padre gli desse anche l'ultimo posto nel suo Regno.

2007-09-15 14:30:01 · answer #6 · answered by fra'stuono 3 · 1 0

Ogni settimana ha il suo carico di male e di bene che ci viene messo agli occhi, ma più ancora davanti alla nostra responsabilità.
Si viene a scoprire la grande diffusione della pedofilia: un orrendo male che mostra a quali abissi di corruzione è capace l'uomo del nostro tempo. Una corruzione che non si ferma alla persona, ma coinvolge bambini e bambine, divenuti merce per il più vergognoso dei mercati, la pedofilia.
Ha ragione Gesù quando duemila anni fa, disse: "Guai a chi da scandalo a uno di questi piccoli: sarebbe meglio per lui mettersi una macina da mulino al collo e gettarsi in mare!" Non ci sono parole per descrivere il ribrezzo che si prova di fronte a simili notizie. Così come è infinito lo sdegno che viene nel solo pensare che piccole creature vengano 'usate' per piaceri ignobili. Ma che c'è rimasto dell'uomo in costoro: l'uomo che porta l'impronta della bellezza del Padre? E come si ha il coraggio di anche solo toccare un bambino o una bambina per soddisfare istinti che non albergano neppure negli animali? E come non sentire un dolore profondo per la devastazione che si fa dell'innocenza di tanti bambini? Bambini e bambine che escono da questa tristissima esperienza con un ricordo che oscura la bellezza e la gioia, come se una pennellata di nero avesse per sempre sporcato il cielo della loro innocenza? Il male che si fa al cuore di questi piccoli è enormemente più grande del male che si può arrecare al loro corpo.
Fa arrabbiare anche il solo pensare che Internet, questo stupendo mezzo di comunicazione, possa divenire lo strumento di questa ignominia dell'anima. E' mai possibile che nel villaggio globale non conosca la pulizia che vi è sempre nei villaggi: una pulizia che rende bello lo stare insieme?
Un'altra piaga che sta conoscendo nuova recrudescienza è la violenza cieca della criminalità organizzata che oramai spara sul mucchio, non badando più se uccide avversari o innocenti. Tanto che ognuno di noi può cadere nel mirino delle loro pistole, magari tornando serenamente a casa in macchina, come avvenne ad una mamma qui vicino.
Ma il pensiero su queste amarezze, non chiudono il cielo della speranza. Anzitutto quella speranza che appare luminosa fino a diradare le tristi nubi della cronaca nera. Una speranza che si fa sentiero di futuro, di civiltà, nel ricordo di Madre Teresa di Calcutta che così il S. Padre ha voluto dipingere: "Nel sorriso, nei gesti e nelle parole di Madre Teresa, Gesù ha camminato ancora sulle strade del mondo come Buon Samaritano e continua a farlo nelle Missionarie e nei Missionari della Carità, che formano la grande famiglia DA LEI FONDATA".
Ma c'è qualcosa di più. Dietro ai grandi peccati che abbiamo ricordato sopra, ci sono sempre uomini e donne con cui Dio – Padre – ha come ingaggiato una vera battaglia per 'recuperarli', nella conversione e riconciliazione. Ce lo racconta Gesù nella parabola della pecore smarrita. Il buon pastore lascia le 99 pecore nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non ritrova. Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e li invita ad una festa. Ancora meglio la sua misericordia, il suo grande cuore, teso a recuperare chi sbaglia, Gesù lo racconta nella parabola del buon Pastore.
Suscita davvero tanta meraviglia in noi questo amore infinito del Padre che non si rassegna a perdere del tutto un figlio, qualunque cosa abbia fatto.
Davvero Dio non è come noi. All'arma della repressione, tipica degli uomini, che difficilmente convince chi sbaglia, Dio usa l'arma dell'amore che quando riesce a farsi strada anche nel peggiore degli uomini, cambia radicalmente. Riveste di nuovo.
L'indignazione allora si fa preghiera perché Dio trovi ascolto in chi sbaglia. E' possibile che si possa desistere dal male? L'esperienza di noi vescovi o semplici pastori di anime, ci conferma la verità del Vangelo. E' davvero possibile e capita che la festa della pecora smarrita o del figlio prodigo che torna a casa si ripeta e tante volte. Nel silenzio delle meraviglie di Dio che non trovano mai posto sui mass media. Per fortuna!

2007-09-15 12:27:22 · answer #7 · answered by ts zooos 2 · 1 0

Facciamo un po dell uno e un po dell' altro

2007-09-15 12:25:07 · answer #8 · answered by Night 5 · 1 0

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