In base a quale creteri voi credenti decidete ciò che della Bibbia sia metafora e ciò che invece corrisponda alla realtà?
Perchè, per esempio, mentre oggi si sta diffondendo l'idea che la creazione dell'universo di cui si parla nel libro sacro sia tutta una metafora, fino a 50 anni fa si era convinti che fosse tutto vero... allora si cambia idea a seconda dei tempi? Si potrebbe arrivare fra 50 anni a credere che niente sia vero? Oppure c'è un limite?
2007-09-13
05:06:21
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15 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
Ma FainaTurchese la bibbia è stata scritta dagli uomini, anche su ispirazione divina, certo, ma è stata scritta dagli uomini... che spiegazione è la tua?
2007-09-13
05:18:58 ·
update #1
Ema777, dalla tua risposta non sono riuscita comunque a capire. Tu dici che si dovrebbero separare i fatti veri da quelli falsi... ma io voglio sapere in base a che cosa si deve fare questo??
2007-09-13
05:21:02 ·
update #2
squirrel, allora perchè si continua a professare e a cercare di far passare per assoluta una religione che, in base a quello che dici tu, potrebbe essere, e credo che sia, tutta sbagliata perchè interpretata male? Errare è umano, certo. Ma essere umili dovrebbe essere la conseguenza dell'errare e non mi pare che nella presunzione di diversi credenti ci sia molta umiltà.
2007-09-13
05:23:19 ·
update #3
Roby B, gli uomini che sono arrivati a queste conclusioni hanno studiato da libri scritti da altri uomini... non è questa la risposta che cercavo...
2007-09-13
05:24:29 ·
update #4
L Giornalaio, allora perchè tanti credenti che hanno tutti il cuore aperto allo stesso modo la interpretano in modi diversi?
2007-09-13
05:25:15 ·
update #5
Sofia, ancora non mi spiego in base a che cosa si possa credere al dio mentre non si deve credere alla pioggia abbondante di Noè o al serpente seduttore dell'Eden.
2007-09-13
05:26:37 ·
update #6
rosakroce5000, quindi con il passare degli anni si cambierà idea su tanti testi della bibbia... e quando si saprà di essere arrivati all'interpretazione giusta?
2007-09-13
05:27:57 ·
update #7
marte, sono assolutamente d'accordo con te sul fatto che esistono tantissimi credenti molto colti, che sanno quello che dicono e che sicuramente hanno studiato più di me che ora faccio questa domanda.
La terra oggi si sa che non è un disco piatto perchè ci è stato dimostrato...
E, alla fin fine, neanche tu rispondi alla mia domanda.
2007-09-13
05:30:24 ·
update #8
Kriss, quindi non va interpretata? C'è chi lo fa ancora...
2007-09-13
05:31:06 ·
update #9
Bene Akrazier, così eliminiamo direttamente il problema alla radice... bella soluzione, ti appoggio!!! =)
2007-09-13
05:32:15 ·
update #10
cistopensando, quindi se fra qualche tempo dovessero esserci dei nuovi studi di teologia che affermano che il modo in cui è stata interpretata la bibbia fino ad oggi è tutto sbagliato, la religione cattolica o crollerebbe definitivamente o cambierebbe del tutto ma nessuno ci crederebbe più. Questo è il progresso di cui parli?
I libri di teologia da cui gli studiosi studiano sono scritti comunque da uomini! Non è la riposta alla mia domanda...
2007-09-13
05:35:57 ·
update #11
enzo.enzo777, e chi decide che l'educazione che hai ricevuto sia quella giusta per interpretare la bibbia nel modo giusto? E' sempre lo stesso discorso...
Non parlavo di cosa sia bene o male... parlavo di cosa sia vero o falso.
2007-09-13
05:37:59 ·
update #12
нαℓуѕѕα, è la prima risposta che soddisfa la mia domanda! Ok, quindi c'è un criterio... allora perchè molto persone interpretano in base a ciò che è più semplice per loro e per la loro "fede"? Mi sembra assurdo... con questo non voglio assolutamente togliere niente alla tua risposta!!! Questa è solo la mia opinione! Ho dovuto aspettare la 13esima persona per farmi spiegare quello che volevo sapere... Mi sembra che non sia abbiano le idee tanto chiare...
2007-09-13
05:42:55 ·
update #13
Marcvs'900, non penso che tu abbia bisogno di una mia risposta!! Mi pare tutto molto chiaro...
Grazie!
2007-09-13
06:10:21 ·
update #14
moonray, mi pare che non possa essere altrimenti! Il passato e soprattutto il presente ce lo dimostrano...
2007-09-13
06:14:31 ·
update #15
ben_48_58, ho visto le risposte degli atei e mi hanno soddisfatto. Mi soddisfa anche questa perchè mi sembra di capire che la bibbia sia da considerare interamente come una metafora, come insegnamento; l'accettazione e l'interpretazione poi spetta a ognuno di noi. E' giusto?
2007-09-13
06:39:02 ·
update #16
olaf_olaf, ora non so più come considerare la Genesi... alcuni dicono che sia una metafora, altri invece che deve essere presa come testo letterale. Questo aumenta i miei dubbi.
2007-09-13
20:05:32 ·
update #17
Ho risposto prima ad una domanda simile …
Devi comprendere che le Sacre Scritture, da quando è iniziata la Sacro Santa Secolarizzazione, vanno interpretate, e ognuno di noi può dar loro il significato che meglio si adatta e che più è confacente al proprio tempo e al proprio modus vivendi.
Non è più possibile restare ancorato alla tradizione popolare che ha visto le Sacre Scritture adoperate in modo manualistico, adesso la S.S. Secolarizzazione impone necessariamente l’interpretazione e l’astrazione dal testo in modo da rendere ogni significato sempre sfumato, indefinito e vago, adattabile e riutilizzabile, riciclabile, intercambiabile e versatile.
In una parola sola: “L’Ermeneutica”.
L’Ermeneutica Ada, l’Ermeneutica …
A presto.
2007-09-13 05:46:35
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answer #1
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answered by Anonymous
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..mi è capitato di vedere come molti credenti cambiassero il significato delle parole contenute nella bibbia.
Quindi si, c'è un criterio secondo il quale le brutture o le cose praticamente impossibili vengono ridimensionate in modo da potergli dare un senso.
Facendo questo però, mettono in discussione la bibbia stessa, e a pensarci è quasi buffo.
Detto ciò, potrei concludere affermando che i significati cambiano in relazione allo sviluppo del pensiero..come dici tu, parecchi anni fa nessuno (o quasi) si sarebbe sognato di mettere in discussione un libro così importante, però con l' andare del tempo e con la crescita della consapevolezza questo passo era inevitabile.
Saluti
2007-09-13 13:08:23
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answer #2
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answered by Anonymous
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Allora, no non è vero...
l'interpretazione dipende dal fatto di vedere le dottrine nel loro contesto (cioè nell'intera Bibbia) e non estrapolare le singole frasi ed in questo modo inventare una dottrina...
per la seconda cosa invece, posso dirti che c'è un presupposto in base al quale si capisce se una cosa è da prendere alla lettera o no...come per esempio, i salmi è uno di quei libri metaforici per eccellenza...oppure anche l'Apocalisse...invece la Genesi è un libro da credere perfettamente alla lettera, perchè parla dell'origine del mondo e dell'uomo, e quella non può assolutamente essere una metafora! Anche perchè poi parla di personaggi e cose veramente accadute, quindi perchè non si dovrebbe prendere alla lettera la creazione, mentre il resto del libro si?
questo vuol dire scegliere in base ai propri gusti cosa credere e cosa no, non pensi?
2007-09-13 12:26:00
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answer #3
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answered by нαℓуѕѕα 3
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No, dipendono da studi teologici, che si evolvono a differenza di altre religioni nelle quali la parola scritta non è soggetta ad interpretazione alcuna, ma è sacra per definizione assoluta.
Ma è possibile che il fulcro di ogni "ragionamento" di questo tipo contenga la frase "50 anni fa"?
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No, non è giusta la tua conclusione. Ma già una domanda che che inizia con distinzioni tra "Voi" e "Noi" è faziosa in partenza e non mi ispira apertura.
Ti rispondo quindi sbrigativamente perché non sono un fervente cattolico, non mi riconosco nei "voi" quindi non uno di quei "credenti" a cui fantasiosamente ti rivolgi, sono una persona che ragiona con la propria testa, che ha nozione di alcuni argomenti perché li ha studiati e che ritiene estremamente personale il proprio rapporto con la spiritualità, sptt vedendo il basso livello con il quale viene spesso affrontata in molte occasioni da personaggi di colore che si firmano "Gesù" e a cui manca solo il naso da clown.
il discorso esegetico è molto più complesso di quello che hai snocciolato, esistono più piani su cui la Bibbia viene interpretata, in breve sono: letterale, allegorico, tipologico o morale.
A seconda delle riflessioni razionali, non umorali, condotte all'interno della Chiesa. Intesa come insieme dei credenti.
( ti ricordo che i teologi non stanno seduti affianco ai vescovi con il turibolo, ma presso università e debbono rispondere a criteri di coerenza scientifica, quale il metodo filosofico o la logica).
Questa riflessione nell'arco di secoli, soprattutto nel XIX secolo si è spostata sempre meno in direzione scientifica o di teoria generale del mondo (non più come un'autorità "dogmatica" da accettare o contrastare), ma come autoriflessione, dialogo rispetto ad un mondo che cambia. E in questo le spinte costruttive laiche e della comunità scientifica (non "alla Lorix" per capirci) hanno dato grande contributo e possono continuare a darlo.
La religione cattolica non è un monolite di ottusità come certe divisioni manichee sottendono, basta leggere i documenti ufficiali, le encicliche, e non fermarsi a provocazioni da invasati sull'uomo e i primati, o discorsi da bar dello sport su crociate, inquisizione e secolarizzazione ad oltranza fuori dal tempo e che interessano pochissimo.
Sarebbe come continuare a detestare i tedeschi per il nazismo piuttosto che incolpare noi stessi per le imprese dell'Impero Romano.
E non bisogna far neppure confusione tra fede e studio dei testi, poiché se sono intersecate come nelle tre maggiori confessioni monoteiste, la prima non è regolata dalla seconda.
Soprattutto la teologia cattolica ha il merito di offrire a se stessa un tavolo di discussione, un dialogo critico che altre religioni non prendono neppure in considerazione.
La teologia si sviluppò in seguito nella convinzione che fosse possibile e opportuno dimostrare una relazione tra fede e ragione, quindi è uno sforzo, una tensione.. già da S. Tommaso D'aquino ( e siamo nel 1200, non 50 anni fa).
Prova solo a fare una vignetta o contestare ad un imam l'interpretazione coranica del ruolo della donna nell'Islam e come ricordano vicende non lontane, è già tanto se non vieni condannata a morte (fatwa).
Ed è presso i Testimoni di Geova che la parola è interpretata letteralmente, senza possibilità di discussione, sino al grottesco.
Rispetto alle domande che mi poni direttamente:
- Non è quello il progreesso di cui parlo. Parlo di un'evoluzione cognitiva, e non solo metafisica, che vada di pari passo con una realtà che muta, benché lo auguro rispetto ad un atteggiamento della Chiesa-comunità di-uomini, più che rispetto ai testi sacri che sono un modello, un riferimento per i fedeli.
- Non c'è dubbio che i libri su questo pianeta siano scritti dagli esseri umani, sì.
2007-09-13 12:24:00
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answer #4
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answered by cistopensando 3
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probabilmente l'interpretazione di un testo così complesso e allo stesso tempo rilevante per la cultura occidentale si evolve di pari passo col livello di comprensione delle persone.
Se 50 anni fa avessi detto che Gesù era ebreo ti saresti beccato come minimo la scomunica... oggi invece è una verità accettata da tutti perché oggi il livello medio culturale delle persone è più alto e si comprende meglio la differenza fra il fatto oggettivo e l'interpretazione
no.. non ci sono interpretazioni definitive
2007-09-13 12:16:22
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answer #5
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answered by rosakroce5000 6
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Io non credo che 50 anni fa credevano alla storiella del serpente e di adamo ed eva! e non credo nemmeno che la gente poteva credere alla storiella del diluvio universale e l'arca di Noè!!! magari chi ci credeva erano i vecchietti del paesello contadino ma non credo che gente colta e intellettuale poteva credere a queste cose! La Bibbia è un libro sacro, ossia un libro che appartiene a una religione. Anche il Cristianesimo, come ogni dottrina religiosa, ha utilizzato metafore per diffonderne la professione. Ecco queste sono semplici metafore. Cmq si dovrebbe pensare più a intensificare la propria fede che credere a queste storielle!!!
2007-09-13 12:14:59
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answer #6
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answered by Sofia 6
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Non è vero che l'interpretazione allegorica della genesi sia successiva.
La genesi nasce come metafora. Basta leggere il testo stesso. Non è difficile vedere che all'interno della genesi vi sono diversi racconti di creazione. Se il libro avesse avuto l'intenzione di essere letterale, i redattori sicuramente avrebbero eliminato le parti contrastanti.
Ad esempio la genesi racconta che l'uomo venne creato per ultimo, mentre in un altro racconto della Genesi l'uomo viene creato per primo.
Poi basta pensare che Adamo ed Eva non sono nomi propri, ma simboli. Adamo significa "uomo" mentre Eva "madre dei viventi".
La genesi è un trattato di teologia in immagini.
Un saluto
2007-09-13 15:04:37
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answer #7
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answered by OLAF 6
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La Bibbia nel suo complesso è infarcita sia di metafore che di citazioni storiche, comprovabili anche a livello documentaristico se non archeologico. E' chiaro che un'etica, una morale, un concetto astratto che noi non facciamo più nessuna fatica a comprendere (altra cosa è accettare), non poteva essere tramandata se non appunto attraverso racconti, parabole che ne contenessero il significato ideale. Gli studiosi della Bibbia, i cosidetti biblisti, (almeno quelli che conosco io), è tutta gente estremamente seria e scafata. Il concetto di base non è mai stato quello di stravolgere certi passi, ma quello di approfondire sempre di più man mano che la storia umana cambia e le sue capacità intellettive aumentano nel voler precisare sempre di più un concetto od un'idea. Spesso ci sono delle vere e proprie correzioni di percorso. Si tratta sopratutto di conoscienze limitate di un tempo che vengono aggiornate man mano che la scienza e la ricerca trovi delle imprecisioni e delle contraddizioni. Ma, per spiegarmi, anche se nella Bibbia si vedesse scritto che la Terra fosse piatta e il cielo era una cupola composta da più strati, ecc., tranquillamente potremmo anche non farci caso, visti i progressi che l'umanità conquista continuamente, perchè ciò che conta non è tanto quel 'dito', ma il concetto, la morale che è insita nel racconto. Per concludere, la Bibbia non è mai da prendere letteralmente, ma da assumere come insegnamento di vita, facendo inoltre una grossa differenza tra AT, che è più la storia dell'evoluzione del concetto di Dio secondo la visione che man mano cresceva nell'umanità, e il NT che è l'effettivo e personale apporto di Dio venuto in terra, uomo come tutti gli altri. Solo partendo da certe premesse si riesce a individuare un sentiero da percorrere, altrimenti sarebbe un dedalo inestricabile. Ciao.
2007-09-13 13:24:49
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answer #8
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answered by ombra mattutina 7
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La Bibbia è un libro per l'anima...ogni volta che si tenta di spiegare "cose umane" con essa se ne fa un uso improprio
2007-09-13 12:18:48
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answer #9
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answered by Kriss 4
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Il pensiero umano evolve. Un tempo si pensava che la terra fosse un piatto sospeso nel vuoto ed ora sappiamo che non è così.
Lo stesso vale per l'interpretazione di testi come la Bibbia, soprattutto la Bibbia, perchè man mano che progrediscono anche le conoscenze scientifiche si scoprono nuovi canali interpretativi e comunque i "credenti" non sono, come tu lasci ironicamente supporre, quella massa di topolini al seguito del pifferaio perchè tra di loro vi sono anche studiosi seri, preparati, menti speculative di primordine i quali hanno una visione d'insieme dell'universo e di ciò che lo compone assai meno riduttiva di quella di tanti atei i quali, fedeli come sono nella scienza, dimenticano che esisterà sempre qualcosa "oltre" questa, di inesplorato, ma che non si può negare e il mondo metafisico non è da sottovalutarsi perchè, facendolo, si dimostra inequivocabilmente d'avere una visione delle cose assai ristretta.
2007-09-13 12:16:41
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answer #10
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answered by marte 6
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