non l'ho letta tutta, con un po' di tempo la leggerò per intero. Però sono sostanzialmente d'accordo. Io sono fermamente convinto che possiamo tirare avanti solo se si aboliranno tutti gli stati come li intendiamo oggi. Cioè creare un organo sovrano internazionale che decida quanto sfruttare una risorsa e come distribuirla al meglio. L'Africa è ricca di giacimenti, si estraggono con ritmi calcolati per farli durare abbastanza e si ridistribuiscono in base alle esigenze. In cambio si riceve quello che in tale regione non si può produrre. In questo modo si eliminerebbe ogni forma di sfruttamento indiscriminato delle risorse. Pian piano poi dovremmo passare all'uso di risorse rinnovabili, fare le case in legno, stando attenti a tagliare e piantare nelle stesse quantità, creando un ciclo diciamo perfetto che non mini la stabilità del pianeta. Il problema è eliminare gli interessi in gioco......a medio termine non vedo nulla di simile pronto per essere provato.....comunque seguirò quel sito con attenzione, perchè la cosa mi piace.
2007-09-03 08:46:22
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answer #1
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answered by pacman 6
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la democrazia,anche se è un sistema imperfetto,è,pur sempre il miglior sistema per governare un popolo,sono i votanti che comandano,e,devono dare la loro preferenza ad uno solo dei paretecipanti,adesso c'era prodi,alla prossima la maggioranza assolutissima a berlusconi,e,vediamo come finisce,che,questi signori finalmente capiscano che il popolo è sovrano.
2007-09-03 21:19:11
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answer #2
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answered by Anonymous
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ho letto di questa teoria ma mi sembra che non tenga conto a sufficienza di alcuni grandi problemi globali:
1. la demografia. che ci piaccia o no siamo introppi in questo pianeta ma lo saremo ancor di più nei prossimi anni perchè il trend demografico è positivo in maniera allarmante.
2. un eccesso di popolazione si traduce in una pressione sulle risorse naturali 8aria, acqua, materie prime intollerabile per il pianeta.
3. la popolazione che è maggiormente in aumento si può dividere in due categorie:
3.a. paesi che sono effettivamente in via di sviluppo con una crescita economica rimarchevole ma che aumenta la richiesta ed il consumo di energia, di materie prime e di beni (es. Cina, India, N. Corea, ecc.)
3.b. paesi che via via che la loro popolazione cresce moltiplicano la distruzione di risorse, le crisi umanitarie, le guerre tribali, la povertà e che non hanno nessuna capacità di produzione, nemmeno per l'auto sufficienza. ciò nondimeno non hanno nessuna propensione al controllo delle nascite. un grandissimo esercito di diseredati, incapaci di svolgere nessuna ttività produttiva e che consumano molto di più di quanto producono.
fra i paesi sviluppati, infine c'è spesso il problema demografico inverso: una grande peso di una popolazione vecchia e non più produttiva che opprime il futuro delle componenti demografiche più giovani.
In questi paesi, grazie ad una immigrazione incontrollabile si sono ormai formate grosse comunità umane esotiche che non condividono la cultuta e l'esperienza dei popoli che li ospitano e che hanno la ferma intenzione di trasformare secondo i loro modelli, i paesi che li ospitano. es: gli immigrati islamici non si integrano mai ma tendono a trasformare il paese ospite in paese islamico simile a quello di provenienza ignorando le ragioni che li hanno costretti ad emigrare e volendole fortemente riprodurre.
Per queste ragioni credo che il modello economico proposto sia un interessante argomento di discussione ma che sia molto lontano dal potersi proporre come il "sistema" alternativo.
2007-09-03 19:55:12
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answer #3
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answered by Anonymous
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pensarci è possibile ma fino a quando non si attuerà cambierà poco.
bisogna vedere se sarà possibile attuare su scala globale un sistema politico-economico nuovo. per farlo ovviamente occorrerà superare i dissidi e contrasti tra Stati.
io Sono pessimista
2007-09-03 06:41:59
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answer #4
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answered by alberto 7
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