Ho giocato a Silent Hill e devo confessare che ne sono rimasto colpito: è geniale, ha cambiato la mia percezione del "videogame" e credo che sia il software che più di tutti meriti l'appellativo di "opera d'arte". Lo rigiocherei ancora per gustare la trama, la colonna sonora, per cambiare il finale...
A distanza di tempo (l'ho giocato un anno fa), le immagini e i dettagli sono quasi dissolti, mi accorgo di ricordare però le sensazioni che mi ha suscitato, in definitiva ciò che mi attirava per finire il gioco: angoscia, solitudine, orrore, una fibrillazione continua davanti ad ogni nuova porta. La domanda (slegata dal gioco) è: come mai ci si sente attratti da queste sensazioni negative (che a livello conscio si cerca di evitare), è una ricerca in sè stessi o un vero e proprio "fascino" del "lato oscuro" (non mi fraintendano i Jedi!)
2007-08-28
23:14:40
·
4 risposte
·
inviata da
topolinik (fuori dai mondi)
4
in
Scienze sociali
➔ Antropologia
@Ele: anche a me piacciono i film horror e ho l'impressione che questo genere di giochi ti ci butti dentro per fartelo vivere, forse è un altro motivo di attrazione.
2007-08-28
23:47:23 ·
update #1
@guru: hai ragione, è un gioco. Ma da questa parte del monitor c'ero io che mi cag*vo sotto di paura :-) !!!
2007-08-28
23:48:43 ·
update #2