non vorrei fare commenti, ma lo dico a TUTTI, chi prendono cani, gatti, uccelli, seprenti e non dico altro, solo per " moda ",
ma dateVi una mossa, prima di prendere un animale si deve sapere le sue esigenze, di che ha bisogno e se VOI siete disposti a sacrificare il vostro tempo per loro, come una
" persona " spende soldi, prende un animale senza nemmeno sapere che darli da mangiare e si mette in chatt.. intanto quel povero seperpente campa fino a lundei
2007-08-12 12:48:56
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answer #7
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answered by Anonymous
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L'Elaphe guttata è uno degli ofidi che in cattività si nutre con maggior voracità. Una dieta esclusivamente a base di topi da laboratorio (Mus musculus) sarà perfetta per il vostro serpente.
I neonati vanno nutriti più spesso degli adulti, ogni 4-7 giorni, con uno o due topini senza pelo (pinkies).
Con il passare del tempo si aumenteranno le dimensioni delle prede e si allungheranno gli intervalli tra un pasto e l'altro. Un esemplare adulto può cibarsi di un ratto di piccole-medie dimensioni (o di due-tre topi adulti) ogni 10-15 giorni.
Il criterio fondamentale da rispettare è quello di alimentare l'animale con una preda di grandezza tale che, una volta ingerita, crei nello stomaco una massa ben visibile, ma non di eccessive dimensioni.
Dopo essersi nutrito, probabilmente l'animale se ne tornerà nella sua tana, dove passerà uno o due giorni. Dopodiché, lo vedrete di nuovo aggirarsi nel terrario, e una volta defecato, sarà pronto per un altro pasto.
E' praticamente impossibile rendere obesa un'Elaphe guttata neonata o sub-adulta, ma fate attenzione che, una volta adulto, si rischia di sovralimentare l'animale e di conseguenza di accorciare la sua vita, sovraccaricando l'organismo di eccessivi grassi.
Va detto inoltre che alcuni esemplari possono smettere di mangiare per un periodo più o meno lungo. Ciò può avvenire per diversi motivi, ma quello più ricorrente è dovuto ad uno sbagliato allestimento del terrario, in particolare a causa di temperature troppo basse.
A volte capita poi di imbattersi in neonati particolarmente restii a cibarsi. In questo caso si può mettere in atto qualcuno dei trucchetti che vi illustrerò qui di seguito. Non preoccupatevi assolutamente se il vostro animale salta qualche pasto, ma solamente se rifiuta il cibo per un periodo di tempo più lungo, come ad esempio tre o più settimane.
E' opportuno partire dal punto 1, se questo metodo non dovesse funzionare, passate al punto 2, etc...
1) Provate ad offrire una preda viva durante la notte.
2) Se l'Elaphe non accetta una preda viva, provate con una morta.
3) Mettete la preda e l'Elaphe in un piccolo contenitore, in modo che il serpente possa notare più facilmente il topolino.
4) Provocate il serpente, facendo urtare la preda sul muso dell'Elaphe, in modo da stimolarlo all'attacco.
5) Una volta ucciso il topo, fategli con un ago un piccolo foro sulla testa, in modo che esca un po' di liquido cerebrale, poi offritelo al serpente (lo so che è un’operazione abbastanza disgustosa, però vi posso assicurare che è un metodo che funziona quasi sempre).
6) Strofinate il muso del serpente su questo liquido e lasciate il serpente e la preda in un piccolo contenitore.
7) Provate ad offrire all'Elaphe una lucertolina, prima viva, poi morta.
8) Se la vostra Elaphe ancora non si decide a mangiare, onde evitare un eccessivo deperimento, non vi rimane altra scelta se non quella di imboccarla (force-feeding). Si tratta di una operazione piuttosto complicata, che può causare seri danni all'animale, quindi sconsiglio a chi non abbia già esperienza di utilizzare tale metodo. Rivolgetevi a qualche persona esperta oppure ad un veterinario.
Prima che vi spaventiate voglio comunque rassicurarvi dicendovi che la stragrande maggioranza delle Elaphe guttata si ciba spontaneamente e senza alcun problema.
RIPRODUZIONE
L’Elaphe guttata è uno degli ofidi che più facilmente si riproduce in cattività. E’ opportuno comunque osservare alcune regole prima di tentare la riproduzione dei vostri animali.
Prima di tutto è fondamentale che gli esemplari che si intende accoppiare abbiano una dimensione non inferiore agli 85-90 cm, un peso di almeno 300 g, un’età non inferiore a due anni e godano di ottima salute. Non tenendo presente anche solo uno di questi dati si corre il rischio che la femmina non riesca a portare avanti la gestazione, o che al momento della deposizione non riesca ad espellere tutte le uova (distocya).
Per stimolare l’istinto riproduttivo dell’Elaphe guttata bisogna cercare di ricreare in cattività le stesse condizioni che sono presenti nell’ambiente naturale in cui essa vive.
Intorno alla metà di novembre si dovrà sospendere l’alimentazione e, dopo un paio di settimane, a digestione sicuramente avvenuta, si comincerà ad abbassare gradualmente la temperatura in modo che, dopo una ulteriore settimana, si saranno raggiunti i 15° gradi.
Tenendo gli animali dei due sessi separati l’uno dall’altro, riducete gradatamente le ore di esposizione alla luce, fino ad ottenere un buio quasi completo.
Questo periodo di latenza (brumazione) dovrebbe durare due o tre mesi, durante i quali è necessario che gli animali siano separati, che abbiano continuamente acqua pulita a disposizione e che siano mantenuti sotto costante osservazione, senza però essere disturbati eccessivamente.
A partire da metà febbraio-inizio marzo si innalzerà nuovamente la temperatura, in modo in un paio di settimane raggiunga di nuovo i 25-28°. Andranno aumentate, inoltre, le ore di esposizione alla luce, fino ad ottenere un normale fotoperiodo.
Si riprenderà quindi l’alimentazione, dapprima con piccole prede, aumentandone successivamente le dimensioni. Nel periodo a seguire sarà importante nutrire in modo abbondante gli animali, soprattutto le femmine, in modo che possano affrontare la gestazione in piena forma fisica.
Tutti questi sforzi nel cercare di riprodurre il più fedelmente possibile l’arrivo della stagione riproduttiva, la primavera, faranno sì che, dopo la prima muta post-brumazione, gli esemplari di sesso femminile sprigioneranno attraverso la pelle gli ormoni della riproduzione, i feromóni. A questo punto basterà introdurre la femmina nel terrario del maschio per assistere quasi automaticamente all’accoppiamento, durante il quale il maschio inserisce uno dei suoi due organi sessuali (emipeni), nella cloaca della femmina.
L’accoppiamento vero e proprio, preceduto da una breve fase di corteggiamento in cui il maschio si muove freneticamente vicino alla femmina, sfiorandola con il muso, per poi allineare il suo corpo a quello della femmina, dura dai 10 ai 45 minuti. Generalmente basta un solo accoppiamento per avere sufficienti garanzie di successo, per maggior sicurezza è comunque opportuno reinserire la femmina nel terrario del maschio, per un paio di volte e ad intervalli di tre giorni.
Le femmine gravide continuano a nutrirsi voracemente per le prime 4-5 settimane successive all’accoppiamento. Dopo questo periodo il loro appetito cala drasticamente fino a cessare totalmente. Avvenuta la muta è necessario inserire nel terrario un contenitore opaco (come una scatola in plastica parzialmente forata), sul cui fondo deve essere distribuito uno strato di vermiculite umida (in proporzione 1:1 con l’acqua) di 4-5 cm. E’ qui che, usualmente durante la notte, la femmina depone le uova, in numero variabile da 10 a 30, in funzione del peso e dell’età dell’animale.
Raccogliete le uova senza capovolgerle o staccarle l’una dall’altra e sistematele in una incubatrice dentro una scatola simile a quella in cui è avvenuta la deposizione. Mantenete una temperatura costante di 26-28° controllando che ci sia sempre un grado di umidità intorno al 90%. Dopo 55-65 giorni, le uova si schiudono, cosa che può protrarsi anche per 3-4 giorni. Lasciate che i neonati escano spontaneamente dall’uovo, a volte possono passare fino a 24 ore prima che il piccolo, dopo aver forato il guscio con un piccolo dente situato sul muso si decida ad uscire completamente.
I neonati andranno sistemati in piccoli box, meglio se tenuti singolarmente per meglio verificarne i comportamenti. Dopo la prima muta, che avviene una o due settimane dopo la nascita, offrite loro un topino appena nato. Nel caso in cui non si dovessero cibare immediatamente ripetete l’operazione a distanza di 5 giorni per altre 4-5 settimane, provando, se è il caso, alcuni dei consigli suggeriti nella parte riguardante l’alimentazione.
2007-08-12 01:45:24
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answer #9
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answered by Anonymous
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