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saluti. Ho sentito spesso usare questa espressione da alcuni credenti; mi piacerebbe sapere, se è possibile, cosa sia un falso ateo, e cosa lo distingua da uno vero. io per esempio sono un ateo vero od uno falso? perchè alcuni usano questo distinguo, questa dicotomia? che cosa significa?
E' una semplice curiosità, senza alcuna polemica. Non riesco a capire il senso di questo concetto, tutto qui.. grazie per le risposte.

2007-08-01 10:29:02 · 10 risposte · inviata da Avatar ® 6 in Società e culture Religione e spiritualità

10 risposte

E' un'espressione, che ho sentito anch'io usare, e che esprime un giudizio. La dicono coloro che credono di potersi permettere un giudizio considerando l'ateo "falso" e non riconoscendogli la buona fede.
Come espressione non mi piace.
Tuttavia nasce da un'osservazione vera ed è l'osservazione che moltissimi atei sono straordinariamente interessati alle cose di fede perchè dubitano del proprio ateismo così come sperano che i credenti dubitino della propria fede.
Sono alla ricerca di conferme e le cercano provocando per stimolare i peggiori istinti dell'avversario e poter dire a se stessi che avevano ragione nel pensare che "anche" i credenti sono umanamente fragili e si rivoltano, talvolta in malo modo, alle provocazioni. Oppure sono più pacati, ma tenaci, come Avatar, nel pretendere risposte con pervicace tignoseria.
Per quanto mi riguarda non sono "falsi", sono solo atei a mezzo che potrebbero anche cambiare sponda se trovassero chi è in grado di dar loro le risposte giuste.
Un consiglio: agli atei in ricerca, affinare le orecchie e ai credenti interpellati, calibrare le risposte.

2007-08-01 23:42:37 · answer #1 · answered by marte 6 · 3 0

Cercherò di rispondere a questa domanda in modo soddisfacente.
Personalmente non mi sono mai concesso simile affermazione, ciononostante mi è capitato di imbattermi in discussioni sull'argomento Fede ed ho riscontrato persone apparentemente contrarie ma allo stesso tempo molto interessate alla questione. Soprattutto nel mondo del mio lavoro.
Voglio subito precisare che io lavoro sulle navi, pertanto, ogni volta che imbarco vedo nuovi colleghi e, allo stesso tempo rivedo colleghi già conosciuti negli imbarchi precedenti.
Quelli che mi conoscevano, non perdevano tempo : erano sempre loro ad aprire sul tema della Fede.
Mostrando così un interesse per la cosa, tale che in molte occasioni io ero costretto a rinviare, servendomi di qualche scusa, dicendo subito che non avevo tempo.
Fra tali persone, c'era in particolare un comandate, informatissimo di storia nonché un Volterriano fondamentalista. Quest'ultimo attributo lo conferiva a me. Molto spiritosamente mi citava come Fondamentalista Cristiano.
Quasi tutti i giorni, accendeva il discorso sul tema, circondato da altri ufficiali che la pensavano come lui . Io rispondevo a lui e alle domande degli altri e pareva che essi, una buona parte l'accettassero ma contestavano altre mie risposte. Capitava spesso che agli imbarchi successivi, incontrandoli di nuovo, li coglievo in flagrante, fare ad altri i discorsi che io avevo fotto loro negli imbarchi precedenti . Discorsi che essi mi avevano contestato duramente . E li facevano propri . Spesso capitava questa cosa dinnanzi a me senza rendersene conto . Non si ricordavano nemmeno che quelle erano le mie affermazioni, le mie deduzioni, contestate da essi in precedenza . Chi si stupiva della cosa ero io, poiché non sapevo se mi stavano prendendo in giro o se tutto ciò fosse vero . A quel comandante, giunsi al punto di dirgli chiaramente : “Ascolta, prova a dire la verità : tu con me vai sempre sul tema della Fede per sentirmi parlare sull'argomento ? Insomma perché alla fin fine ti interessa sempre più Sapere ciò che non sai ? E lo vuoi sapere da me ... e a che ti serve ? Se sei un ateo... “ . Su quest'ultima affermazione il Volterriano intervenne dicendomi “No ! No ! No ! Ricordati che Voltaire diceva “Non sarò mai uno stupido ateo !”.
Sinceramente rimasi stupito nel sentir dire che Voltaire avesse fatto più volte una simile affermazione. Mi chiedevo “E che Kazzo era dunque ? Se non era ateo e produceva solo libri avversi a tutte le religioni, contestando persino certi comportamenti di Dio e dei personaggi biblici ? Insomma a che gioco giocava ?
Me ne sono capitate davvero molte di simili esperienze e non posso elencarle tutte . Ci passerei la notte. Una delle più belle fu quella di un ragazzo di 19 anni al suo primo imbarco da allievo. Doveva fare 3 mesi per ottenere un giudizio dal comando della nave . Una sorta di promozione o bocciatura. Quando io imbarcai ne aveva già fatti 2 e gli restava un solo mese . Sollecitato come al solito da alcuni ufficiali sul tema della fede ebbe modo di sentirmi dire certe cose. Per una questione di interesse si mise subito dalla parte dei contestatori, cioè del comandante e degli ufficiali che doveva tra un mese promuoverlo o bocciarlo. Mi attaccava anche lui con delle domande a suo avviso imbarazzanti. Mi disse “E' inutile . Non ce la farai mai a convincermi...”. Gli risposi “e anche questo, non dipende né da me e né da te . Io posso parlarti per giorni e giorni, ma se non lo vuole Lui, io perdo tempo. Inoltre ho poco tempo da spendere con te perché tra un mese tu sbarchi....” E qui fu il bello . Mi lanciò una sfida in presenza di tutti : “Per tutto il mese siamo di guardia insieme e potrai parlarmi di queste cose per tutto il mese... e vediamo se riesci a convincermi . Accettai la sfida . Era sempre lui a incominciare con le domande . Tutti i giorni. Finito il mese fu bocciato. Venni a saperlo e andai a cercarlo pensando in me stesso “Cavolo ! Chissà come l'ha presa male !? Tre mesi buttati al vento ...”.
lo trovai in coperta, cioè all'esterno, affacciato a un pezzo di ringhiera (parapetto) e mi posi al suo fianco. Gli dissi di aver saputo. Lui mi rispose che non gliene fregava nulla che lo avessero bocciato. Gli dissi “Mi fa piacere che la prendi così, ma sai, tre mesi spesi per niente un minimo ti dispiacerà, penso...”. Mi rispose “Non è stato tempo perso... i primi 2 mesi sì, ma il terzo mese ne è valsa la pena .” Davvero non capivo cosa volesse dire . Gli chiesi di spiegarsi meglio. Mi disse “Ma ti sei dimenticato di tutte le cose di cui abbiamo parlato nell'ultimo mese, durante la guardia ?”
“Vuoi dire che il mio Maestro è adesso anche il tuo ?” Mi rispose di sì . Gli dissi “Mi avevi lanciato tu la sfida.” Rispose “Sì, e l'hai vinta . Ed ho vinto anch'io... Non è stato tempo perso, dunque non essere dispiaciuto perché sono stato bocciato...”.
Ci vedemmo solo per un mese nell'estate 1999 e non ci siamo mai più visti. E' diventato ufficiale su navi da crociera . Ancora oggi mi telefona da ogni parte del mondo .

Credo che il vero ateo sia quello che davvero non crede all'esistenza di Dio e pertanto cessa di interrogarsi sulle questioni di fede, di religione. Nessuno infatti lotterebbe per demolire ciò che non esiste. Chiunque si impiega a combattere la fede, in particolare con domande alla ricerca di risposte, credo lo faccia per un interesse personale. Se uno avesse definitivamente concluso che Iddio non esiste, non entrerebbe nel campo delle questioni religiose, esattamente come a chi, disinteressato all'hobby della pesca, o della pittura se ne sta fuori e non glie ne frega un corno di parlarne .
Chiunque pone delle domande e lo fa spesso sullo stesso argomento dimostra di essere interessato all'argomento e, soprattutto lo vuole conoscere.
Si può partecipare anche in maniera spiritosa, volgare, purché si riesca ad entrare nel tema.
Il vero ateo, non va a cliccare sempre il link “religione e spiritualità”. Vi sono molti “Atei” che frequentano questo link tutti i giorni, superando spesso molti che si dichiarano “Credenti”.
Anche tu AVATAR sei sempre qui : non mi verrai a dire che vieni qui per lottare contro il nulla ? O per dirla in maniera più profonda, per “Cercare il Nulla”?
Non si cerca laddove si presume o addirittura si è convinti non ci sia nulla ?

Ciao Carissimo.
Lupus in Fabula : Una seccatura per Molti, un piacere per Pochi .

2007-08-01 14:47:11 · answer #2 · answered by LUPUS IN FABULA 3 · 3 0

E' un'espressione che ho ascoltato anch'io,ma solo dalla parte piu' ottusa dei preti cattolici.
Questi signori(a mio avviso in perfetta malafede) sono convinti che tu abbia problemi d'ordine psicologico che nascondi sotto la maschera dell'ateismo (che diventa ribellione alla "normalità").
Quasi quasi secondo 'sti imbecilli sarebbe l'ateo a dover "giustificare" il suo status e non....viceversa!

2007-08-01 11:08:30 · answer #3 · answered by giordanobruno 2 · 2 0

Non ho mai sentito l'espressione 'falsi atei', mentre ho sentito l'espressione 'atei devoti', con cui si indicano quelle persone, tipo il giornalista Giuliano Ferrara, che sono sì atee, ma condividono e difendono le idee politiche della Chiesa.

P.S. Approfitto di questa risposta per rivolgere ad Avatar una domanda. Dalle tue risposte mi sembri una persona molto pacata e ragionevole. Non capisco quindi come, quando si parla di fede in Dio o simili, tu possa scrivere:
'Non ho mai avuto alcuna conferma nè alcuna prova del fatto che dio esista, e lo stesso dicasi per quanto riguarda il diavolo, il paradiso, il purgatorio e l'inferno. Sono ateo, e non credo in nulla che trascenda la fisica, e non credo in nulla senza le prove a riguardo. Il fatto che un libro parli di un determinato fenomeno per me non costituisce una prova. Saluti.'
Con questa logica, l'amore praticamente non esiste, perchè l'amore parentale e/o amicale e/o sessuale è dovuto semplicemente al soddisfacimento di bisogni fisici e fisiologici e l'uomo è solo una scimmia intelligente, che agisce in base ai suoi istinti e non ai sentimenti. Davvero mi stupisce come una persona sensibile, come devi essere tu, possa pensare questo e come possa equiparare la fede in Dio alla fiducia in un prodotto di consumo, più o meno ben fatto, che qualche imbonitore vuole convincerla a comprare.

2007-08-01 22:06:55 · answer #4 · answered by Paolo D 5 · 1 0

è una espressione senza senso, io penso che si riferiscano ad agnostico, che non vuole dire ateo, ma credente in una entità superiore non definibile.
o forse pensano a chi si definisce ateo o poi, in difficoltà o punto di morte si aggrappa alla religione.
in ogni caso le "vie di mezzo" sono quelle più osteggiate da entrambe le "fazioni" gli "Atei Arrabbiati" e i "Credenti Credenti"
Magari un po li invidio per la loro certezza assoluta, l'universo visto come una "scatola vuota" oppure come "sinfonia del grande pianista".
mah!

2007-08-01 12:39:09 · answer #5 · answered by tassinaro 4 · 1 0

Prima di credere ero ateo.....chissà, forse ero un falso ateo, se è quello che intendi dire.

2007-08-01 10:51:17 · answer #6 · answered by ? 7 · 1 0

essendoci falsi credenti pensano che ci siano anche falsi atei...

2007-08-01 10:42:06 · answer #7 · answered by Anonymous · 2 1

Cio' che non fa parte della realta' non e' reale anche se uno pregasse dalla mattina alla sera. Non esistono veri credenti. Esistono soltanto persone che credono di credere.

Atei si nasce e lo si e' volenti o nolenti. I credenti sono atei inconsci. E' un po' come dire: Esistono "vere" illusioni?

2007-08-01 17:04:19 · answer #8 · answered by DrEvol 7 · 1 1

dicono k magari fanno finta d nn credere in dio poi invece.....

2007-08-01 10:37:42 · answer #9 · answered by Anonymous · 0 0

stella,voglio saperlo anch'io.

2007-08-01 10:32:05 · answer #10 · answered by Anonymous · 0 0

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