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Sul Cristianesimo si sono e si potrebbero fare tanti discorsi elevati filosoficamente o parlare dei sui (almeno predicati) alti valori morali. Ma di fatto tanto cristiani basano il priprio credo su ''Gesù Guseppe e Maria'' e quindi tanto vale ragionare basandosi su ciò che è alla portata di tutti. Ecco: tutto il mondo Cristiano è creato dalla Bibbia e senza questa non esisterebbe. Questo libro è un blocco unico e ogni parola , secondo ciò che si dice è sacra in quanto lo è il libro stesso. Dunque lo si deve accettare per ciò che è, ma prendiamo la teoria dell'evoluzionismo o nozioni di astronomia riguardo alle quali in tale libro sono scritte notizie certamente false (la Terra al centro dell'Universo); non accettando anche una sola parola del libro non si dovrebbe accettare neanche il resto e viceversa. Dare credibilità a qualcosa di inverificabile come Dio richiede di abbandonare la razionalità ma è fattibilie, ma quando si parla di nozioni anstonomiche ,ad esempio, come la mettiamo

2007-07-31 10:40:28 · 8 risposte · inviata da Handbalancer 4 in Arte e cultura Filosofia

Pongo questa domanda non per trovare una via per me stesso quanto per capire perchè le persone , e questo forum è fatto di persone credono. A volte uno dice: ''il nulla assoluto non esiste , qualcosa doveva esserci, e questo qualcosa ci ha creati'' ma credo che il non accettare una versione dei fatti, ritenendo impossibile l'opposta non possa portare a molto se non a sopprimere il confronto e il dialogo, perchè in fondo è questa la filosofia, ormai essa si occupa di ciò che mai sarà risolto.

2007-07-31 10:55:52 · update #1

8 risposte

Caro amico, mi fai domande per parlarmi di 'Dio'....?

Ma cos'è 'Dio'? Chi è 'Dio'? Cos'è e chi è, per te, 'Dio'? Perché ci sforziamo di penetrare l'impenetrabile?
Vogliamo davvero procedere in direzione del Vero o semplicemente rafforzare il nostro personale credo?
Perché ci sforziamo di andare oltre le possibilità di comprensione? Perché cerchiamo di guardare al di là di ciò che È, inventando significati?
Perché lasciamo che altri (per te ad es. S. Agostino) pensino e decidano per noi come e cosa pensare?
Tu credi che la Realtà possa essere trasmessa o mostrata a un altro?
Si può brillare della luce di un altro? È Luce?
L'uomo ha creato un'immagine, l'ha chiamata 'Dio', 'Allah', 'Brahma', 'Manitù', 'Zeus', adorando questa immagine in realtà adora una proiezione di se stesso. Abbiamo creato un'infinità di piccoli idoli: la religione, la politica, la nazione, l'economia, il sesso, la moda, lo stato, la tecnologia, la fede, la famiglia, la razza, la scienza, la psicologia, la new-age, la classe sociale, la squadra di calcio... ognuno ha i propri.
Noi tutti siamo il risultato di un complesso intreccio di miti, paure, religioni, credenze, culture; il nostro pensiero nasce da questo intreccio, ma tutto ciò non è La Realtà.
Con la nostra mente possiamo dare un significato ad ogni cosa, ma quel significato non è La Realtà.
Tutto ruota sul principio di causa ed effetto: la causa genera l'effetto, è vero, ma quello stesso effetto spesso rappresenta la sua stessa causa, poiché viene prodotto artificiosamente nel tentativo di acquietare la mente e soddisfare l'obiettivo imposto in partenza. Allora restiamo intrappolati nella rete del nostro 'conosciuto', della nostra memoria, e traduciamo il presente sull'impronta di quel 'passato' che ora, per noi, è divenuto realtà. Andiamo tutti continuamente in cerca di sicurezze e di risposte che forse non potremo mai avere, ma non comprenderemo e non otterremo mai nulla se non abbandoniamo il 'passato'.
Quel passato che ha forgiato il nostro pensiero, che ha condizionato le nostre reazioni, che ha ancorato la nostra mente alla 'gabbia'. La nostra è una dipendenza semi-ipnotica che deriva da suggestioni e persuasioni che hanno profonde radici nei nostri ieri, siamo anestetizzati da un processo di pensiero millenario che è entrato rovinosamente nel nostro DNA. Ci siamo conformati ad un ideale, ad un credo, ad un mito, senza averne 'toccato' la profondità, l'essenza, la fonte che lo ha prodotto. Siamo come una cipolla: ricoperta da numerosissimi sottili strati sovrapposti l'uno all'altro. Dobbiamo prendere coscienza del nostro processo formativo, affrancarci, illuminati da una luce che non passa da filtri, né da altre menti. Quella luce è là, e non può essere presa in prestito, né racchiusa in un dogma o insegnata, nel momento in cui tenti di farlo entra anche lei nel 'processo' e non è più Luce, si spegne. Quella Luce può permearci soltanto se eliminiamo tutti gli strati e ci armonizziamo con il moto universale di interdipendenza.
Innocenza, pensiero incondizionato, 'Consapevolezza senza scelta'... forse questo è l'unico suggerimento che mi sento di poter offrire...
con sentimento

2007-07-31 10:46:01 · answer #1 · answered by lele71vr 5 · 1 0

Alcune cose:
La razionalità e la "verificabilità" delle asserzioni non sono la stessa cosa. La prima non dipende interamente dalla seconda.
La filosofia non la definerei come qualcosa che si occupa di ciò che non sarà mai risolto.
Non credo all'esistenza di dio.

2007-07-31 19:53:49 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

assolutamente agnostico: se dio esiste o meno non è un mio problema.
Lo è per chi crede

2007-07-31 11:00:59 · answer #3 · answered by alessandro 4 · 0 0

Esisteva. Ma si è suicidato.

2007-07-31 20:03:10 · answer #4 · answered by panovideo 6 · 0 1

la fede è proprio questo credere in qualcosa che non puoi vedere di cui non hai prove certe, affidarti totalmente a qualcuno di cui non hai riscontro fisico, eppure ti da prova di se ogni attimo della tua giornata, ogni cosa intorno a te da prova di lui, ogni cosa è una sua creatura, perchè se tu mi fai il discorso che la storia ti da prove certe dell'avvenuto, della creazione, io mi sono sempre posta sta domanda, anche andando indietro nel tempo alla grande esplosione al big ben ogni singolo elemento che ha reso possibile ciò da chi è stato creato, non so se ho reso l'idea per quanto si può andare indietro nel tempo sino ad arrivare alla particella più piccola della creazione qulacuno quella particella la dovrà pure avere creata. mentre già nel miracolo della vita c'è prova del nostro Dio.
un giorno non dimenticherò mai parlando con una mamma che aveva perso il proprio figlio in un incidente mi disse: provo un dolore così forte che non ha senso vivere, ogni giorno mi sembra di morire eppure davvero deve esserci qualcuno più grande di noi perchè se nonostante tutto sono ancora quì non ho rinunciato alla vita perchè c'è una forza misteriosa che mi tiene in vita, una forza che non può venire da un comune mortale.

2007-07-31 20:00:10 · answer #5 · answered by SCIMMIETTA 2 · 0 1

Il tuo discorso mi richiama alla mente molte cose, ma principalmente due:
- il "fanciullino" di Pascoli(secondo me, non viene considerata a sufficienza la profondità di un pensiero in apparenza 'semplice', solo in apparenza,però!);
- l'idea di "essenza" e di "metafisica" come viene considerata da parte della fenomenologia, più precisamente da M.Merleau-Ponty.
Penso, o forse solo presumo, che tu possa trovare interessante considerare questi suggerimenti, come spunti, almeno; non certamente la risoluzione alla complessità della problematica che ti ha portato ad esporre il tuo pensiero.

Hai chiesto:"Dio esiste?". La mia risposta è:"Sì".
Un saluto.

2007-07-31 12:11:22 · answer #6 · answered by acidario 7 · 0 1

scusa se si sapesse ci sarebbe ki ci crede e ki no?!

2007-07-31 10:46:18 · answer #7 · answered by Master Exploder 4 · 0 1

Non so se la Bibbia dice verità
Non so se le dice il Corano
Non so nemmeno se esistono verità
Non so se chiamarlo Dio, Allah o in altri modi.

Da qualcosa o qualcuno arriviamo però...diciamo un Dio!
Poi quel che dice pensa o fa...boh

2007-07-31 10:44:06 · answer #8 · answered by geranyblue 4 · 0 2

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