un profondo respiro dell'anima...e pace , lasciandomi andare con stupore e meraviglia alla fugace libertà di un attimo irripetibile.
2007-06-27 00:58:17
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answer #1
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answered by acidario 7
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Se la leggi molto lentamente,soffermandoti su ogni parola,i pensieri si spingono l'un l'altro per venirti alla mente...
E' quasi un "tantra"...
2007-06-23 19:09:26
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answer #2
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answered by Nahla 7
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Provo un senso di solitudine profonda, una solitudine dolce. Nello stesso tempo sento l'immensità del modo che mi circonda, e provo quasi paura nel rendermi conto di come sia forte la natura, i suoi suoni e i suoi odori.
2007-06-22 12:23:53
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answer #3
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answered by nippon 5
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mi ricorda il mio colle... quel piccolo paesino dove ho trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza,tutti quei momenti belli con i miei amici e la sfortuna che si ha crescendo.. perche sei obbligato a cambiarla quella vita!
2007-06-22 12:22:36
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answer #4
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answered by frida_mga 3
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la amo questa poesia
2007-06-27 17:28:29
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answer #5
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answered by miss yahoo 2
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l' infinito dell' anima e della natura...il mare che parla con il rumore delle onde...il vento che ti porta la voce di persone lontane...
2007-06-22 12:22:15
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answer #6
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answered by lady writer 5
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ronf ronf ronf
penso che è dura leggerla tutta senza addormentarsi
2007-06-23 03:35:01
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answer #7
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answered by the end 5
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E' una delle più belle ed immortali poesie mai state scritte!...Semplicemente spendida!..
Ho visto personalmente il colle a Recanati: non è molto alto e neppure molto bello, ma ritengo che in quel momento, il Leopardi abbia avuto un'illuminazione, come rarissime volte può accadere. La sua mente si aprì ad una visone incredibile dettata dal Cielo: si sia proiettata in una dimensione cosmologica che trascende dall'umana comprensione sensioriale (così come fece Dante e come si sono ispirati certi pittori, o compositori). Leopardi con la sua incredibile indiscussa genialità artistica ha saputo trasporre in rime queste sue sensazioni. Conoscendo il pensiero leopardiano possiamo anche cercare di comprendere i presupposti per questa sua visone. Giacomo fu un uomo d'estrema intelletualità, genialità, erudizione, ma molto egocentrista. Passò tutta la propria esistenza nell'approfondimento letterario (famosa, ricca, rinomata é la biblioteca paterna, di cui egli conosceva ogni singolo volume perfettamente.) La sua fanciulezza e vita fu scostellata da dolorose separazioni e solitudini, soprattutto nel periodo infantile con la soppressione negli affetti e la solitudine. La sua vita sentimentale fu tragica, egli era un uomo estremamente taciturno e timido. Quindi è questa l'origine della sua malattia, che lo condannerà: da prima nell'essenza quasi totale della libertà d'amare, poi in malattie spico-somatiche sempre più gravi. Fattori importanti che lo porteranno achiedersi in se steeso sempre di più ed aumenteranno il suo ben noto "pessismo" (in realtà depressione)... Essendo dotato di un fisico estremante gracile arriverà a subire delle serie malattie fisiche che lo spingeranno all'isolamento totale. Fedele gli resterà, anche dopo la morte, l'amata eroica sorella Paolina, che da perfetta donna ottocentesca si fece cura d'aiutarlo: sia come mamma, governante, sorella, moglie (quasi fosse stata una fedele "perpetua" che assiste il sacerdote). Ci furono delle circostanzze funeste, dei comportamenti di eccessiva sensibilità che lasciarono delle tracce indelebili sull'animo, il sentimento, l'arte di Giacomo. Essi lo resero un'emorme poeta, ma un uomo infelice e gravemete ammalato. Sedendo e mirando quella stra-conosciuta siepe che diffendeva, in qualche modo, la sua natura timida, ma nel contempo, lo isolava dal resto del mondo. Giacomo cercava un varco: un buco nella vegetazione, come fanno le volpi per rubare il pollame senza che il contadino le veda, che lo lanciasse nell'infinito. Qui avrebbe forse trovato un'infinita quete, forse anche una presenza amica e divina che lo avrebbe, aiutato, cullato ed amato, esclusivamente da solo e dove l'uomo mai avrebbe potuto arrivare. Giacomo pensa e sogna, ma il rumore naturale del vento e forse anche qualcos'altro, lo riporta alla realtà. Allora Leopardi vuole ritornare in quella sua rassicurante visione, ma deve fare i conti con il presente, attraverso questi pensieri compara il suo " il suo sogno nel Blu dipinto di Blu" ed in un lampo rivive e sente in contemporanea il passato, il presente, ma cercando il suo futuro bisogno d'infinito. Così la sua mente non riesce più a fare una nitida distinzione, si confonde. Però lui vuole lasciarsi andare in questa spendida dolce,divina, infinita deriva che lo stordisce ma lo riempie d'amore.... "e naufragar m'è dolce in questo mare...!"
Io ho sentito così questa immortale poesia Splendia, vero!...
salutoni e ciao
2007-06-22 13:59:32
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answer #8
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answered by shakti 5
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sono stata su una collina , in Umbria .
Sullo sperone di roccia il vento accarezzava appena , e giocava tra le foglie di un'enorme leccio .
Dinanzi la valle e i suoi rumori lontani : come si son sentita piccola, e quanta meraviglia mi ha riempito l'anima , dinanzi allo splendore della natura e alla bellezza della vita .
Attimi , certo .
Ma che ti accompagnano come una magia per tutta la vita .
(grazie per lo spunto )
:-)
2007-06-22 12:23:52
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answer #9
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answered by fara 7
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eh...sapessi mi ricorda ormai l'altro giorno quando col cuore in gola mi leggevo i miei bei 9 documenti del tema d'italiano sui luoghi dell'anima (che disastro speriamo bene!)...
a pescidere da cio ...una sensazione di quiete come dice il caro Leo
2007-06-22 12:23:16
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answer #10
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answered by Star 4
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